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Ritornando all’abbraccio del Creatore

Baal HaSulam, Lettera 25: E’ scritto nello Zohar che la Santa Shechinà è rivelata ad una persona che è premiata con il pentimento, come una madre amorevole che non ha visto suo figlio per un lungo tempo, e loro compiono molti sforzi per vedersi l’un l’altro e per questa ragione incontrano grandi pericoli; e finalmente loro hanno raggiunto questa lunga libertà attesa e sono ricompensati vedendosi l’un l’altro e allora la madre cade sul suo collo e lo bacia e lo conforta; e gli parla tutto il giorno e tutta la notte, raccontandogli dei suoi desideri e pericoli che ha incontrato sulla sua strada fino a quel giorno; e come lei sia sempre stata con lui, e non l’abbia mai lasciato, ma ha sofferto in ogni luogo dov’è stata, ma lui non può vedere questo.

Giudicando da come i Kabbalisti ci raccontano, il Creatore, la Shechinà, produce grandi sforzi in noi, per le anime, aiutandoci a svegliarci e ad avvicinarci gradualmente salendo la scala spirituale così alla fine saremo incorporati nella Shechinà e connessi ad essa. Infatti, non ci sono cambiamenti nella realtà. Tutti i cambiamenti risiedono solo nella nostra comprensione, nella nostra percezione, fino a che non scopriamo la buona e stabile Provvidenza superiore che non ci lascia per un sol momento ed è immutabile.

Alla fine una persona raggiunge che tutta la realtà è in assoluto riposo. Tutto ciò che è nato nelle sue sensazioni è la rivelazione dei vasi che devono essere corretti. Tutti i cambiamenti sono solo l’apparenza dei vasi corrotti, uno ad uno. La sensazione della creatura nei vasi che non sono corretti è ciò che dipinge il ritratto di un mondo corrotto per lui, e della cattiva Provvidenza, significando che non è eterna ed è incompleta.

Ma se la creatura avanza correttamente, lui comprende che dovrà costruire un supporto esterno per se stesso in forma di gruppo e un insegnante, com’è scritto: ”Fai di te stesso un Rav e comprati un amico e giudica ogni persona nella scala dei meriti.” Questo ambiente lo influenza costantemente e lo evoca. Questo agiterà una persona e farà in modo che non si dimentichi che tutto ciò che accade in ogni momento è la rivelazione e riempimento di Reshimot (geni spirituali) attraverso le quali una persona vede il mondo e lui deve correggere queste Reshimot.

L’ambiente lo aiuta a non dimenticare e lui verrà costantemente rinforzato da questo. Allora “colui che sceglierà un miglior ambiente” in accordo alle Reshimot che possono essere rivelate in lui al fine di correggerlo, non dimenticherà per un momento lo scopo della sua vita. Lui deve scoprire la giusta attitudine e allora sarà in grado di avanzare alla correzione fino a che non abbraccerà il Creatore.

Il luogo d’incontro tra una persona e il Creatore è chiamato la Santa Shechinà. La creatura prepara i desideri, i suoi vasi, in accordo ai quali il Creatore è rivelato. Così noi raggiungiamo l’adesione che è lo scopo della creazione.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah 02.01.2013)

Materiale correlato:

Laitman blog: Lezione introduttiva: “Shechinà in esilio” – 13.08.2010
Laitman blog: Scuotere la polvere dalla dazione

Posti di controllo lungo i 125 livelli

Baal HaSulam,Introduzione allo studio delle dieci Sefirot,” Paragrafo 133: E’ piuttosto come un re che desiderava scegliere per sé i più leali di tutti i suoi sudditi nel paese e farli entrare a lavorare nel suo palazzo. Che cosa fece? Emanò un decreto con il quale chiunque lo avesse desiderato, giovane o vecchio, poteva andare al suo palazzo per impegnarsi a lavorare all’interno delle sue mura.

Allo stesso tempo, egli pose molti dei suoi servi a guardia delle entrate del palazzo e di tutte le strade che portavano al palazzo, e ordinò loro di allontanare astutamente tutti coloro che si avvicinavano e far cambiare loro direzione rispetto alle strade che portavano al palazzo…

E solamente i valorosi tra loro, coloro che avevano avuto pazienza, sconfissero le guardie ed aprirono le porte. Ed essi furono immediatamente premiati con la visione del volto del Re, il quale mise ognuno di loro al proprio giusto posto.

Le guardie sono incaricate di fare da sentinelle alle persone. L’uomo non deve avvicinarsi al palazzo del Re e oltrepassare il punto dove si trovano le guardie, a meno che egli non superi le sentinelle interne.

Il Creatore ha molti poliziotti che si trovano in ognuno dei 125 livelli, ed impediscono all’uomo di avvicinarsi. Mostrano all’uomo che gli è permesso di elevarsi solamente fino ad uno specifico livello, e che per il momento non gli permesso di salire oltre. E questo perché vedono che l’uomo non è ancora pronto per il livello superiore. Questo è ciò che succede tutte le volte.

Le guardie fanno in modo che un uomo non vada avanti di più (sebbene sia impossibile, poiché ci sono delle rigide leggi di conformità nel mondo spirituale). Le guardie rivelano le mancanze all’uomo – un posto per l’auto-analisi. Lo scuotono e non lo lasciano in pace nello stato in cui si trova procurandogli ogni genere di guaio.

Esse stanno di guardia all’uomo; la Luce ed il Creatore non hanno bisogno di sentinelle perché è impossibile procurare loro dei danni se all’uomo non è concesso  vederli. Tutto viene fatto in base all’equivalenza della forma; se io non sono pronto per un livello superiore, non lo riconosco.

Cosa vuol dire che non posso avanzare? Vedo che la strada davanti a me è bloccata? Se non mi sono ancora corretto al precedente livello, non posso avanzare e scalare la montagna per altri metri, ma le guardie mi aiutano e mi spingono verso i punti problematici. Esse sono presenti per proteggermi, spingermi, ed avvicinarmi, e mi aiutano a raggiungere i necessari discernimenti.

Tutto avviene in favore dell’uomo e della sua correzione.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah de 02.01.2013, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”)

Materiale correlato:

Laitman blog: Giudici e guardie a tutti gli ingressi
Laitman blog: Uno Scudo contro L’ego