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Kabbalah per Tutti – 03.10.2012

Kabbalah per tutti
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I miei cerchi nella rete spirituale

Ci sono diversi cerchi che condividono lo stesso centro: Lì dentro c’è un piccolo gruppo nel quale lavoro, poi c’é il gruppo mondiale e poi tutta l’umanità.

Nel complesso, la Luce è dappertutto nell’intero volume. Lei non va via e non scompare. Quando diciamo che la Luce si rivela, noi ci riferiamo a qualcosa che si sviluppa come un film. La Luce è semplicemente celata a noi ai livelli più profondi. Il nostro anelare all’unità invoca e rivela la Luce superiore dall’interno.

Prima io lavoro nel mio gruppo (1) dal momento che è più vicino a me. Non c’è null’altro che possiamo fare, questa è la maniera in cui siamo strutturati: io sento le persone che posso vedere, ascoltare e sentire fisicamente e con loro lavoro più intensamente.

Poi c’è il gruppo mondiale (2). Noi ci congiungiamo virtualmente nelle riunioni cercando di connetterci il più intensamente possibile. Così noi ci aiutiamo dal fatto che la Luce superiore ha creato un sistema separato in diverse parti, in diversi livelli. Quindi il mio sforzo al 100% nel gruppo è come il 50% di sforzo dell’intero gruppo mondiale; è come se noi avessimo fatto il 100% di sforzo, in quanto il livello del nostro occultamento l’uno all’altro è preso in considerazione: su questo livello noi non possiamo cooperare più intensamente.

Anche se sentissimo le altre persone che vivono in altre nazioni, in altri continenti, distanti da noi, se noi provassimo a connetterci con loro, se noi formassimo mutue connessioni e tenessimo congressi, ecc, sarebbe abbastanza.

Allo stesso tempo, noi non possiamo raggiungere una connessione nella quale il gruppo interno e quello esterno siano identici. E’ impossibile. Può succedere solo alla fine della correzione. Ancora, gli sforzi costanti sono abbastanza per invocare la Luce superiore. Quindi, noi non dovremmo scusarci se dimentichiamo il gruppo esterno, è naturale.

Infine c’è l’umanità, e se pensassimo solo a questo un pochino e divulgassimo, crea differenti forme di comunicazione e opera attraverso tutti i canali mediatici, sarebbe anche abbastanza che, allora, in questi cerchi di propagazione d’onda, noi mostreremo i nostri sforzi alla Luce superiore, il nostro ricercare la connessione e unità, fino all’estensione che sia possibile in aree differenti.

Noi non dobbiamo dimenticarci questo in qualsiasi circostanza. La Luce è collettiva e riempie l’intero spazio. Anche noi dobbiamo incorporare questo intero spazio dentro di noi, in un livello differente, proporzionatamente a quanto ci è vicino.
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(Dal Congresso di Kharkov “Unirsi per ascendere” 17.08.2012, lezione 1)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 03.10.2012

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 13 “Il Melograno
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Il Libro dello Zohar, Aharei-Mot (Dopo la morte), Punto 202, Lezione 15
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TES, Volume 3, Parte 8, Punto 19, Lezione 9
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KFS, Pagina 403, “Occultamento e Rivelazione del Volto del Creatore
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“La democrazia è sempre temporanea in natura”

Opinione (Alexander Tyler, professore in storia scozzese presso l’Università di Edimburgo, 1887): “La democrazia è sempre temporanea in natura; semplicemente non può esistere una forma permanente di governo.

“La democrazia continuerà ad esistere fino al momento che gli elettori scopriranno che possono votare per loro stessi doni generosi dal Ministero del tesoro pubblico.

“Da quel momento, la maggior parte di loro voterà sempre per i candidati che promettono più benefici dal Ministero del tesoro pubblico, con il risultato che la democrazia arriverà infine al collasso dopo l’allentamento della politica fiscale, (che è) seguita sempre da una dittatura.

“L’età media delle più grandi civiltà del mondo dall’inizio della storia, è stato di circa 200 anni.

“Durante i 200 anni, queste nazioni hanno progredito sempre attraverso questa sequenza:

Dalla schiavitù alla fede spirituale;
Dalla fede spirituale al grande coraggio;
Dal coraggio alla libertà;
Dalla libertà all’abbondanza;
Dall’abbondanza all’autocompiacimento;
Dall’autocompiacimento all’apatia;
Dall’apatia alla dipendenza;
Dalla dipendenza indietro alla schiavitù.”
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