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Sentire una rete invisibile

Domanda: A cosa dobbiamo pensare tutti noi assieme, tutto il gruppo mondiale, durante lo Unity Day? Come possiamo unirci?

Risposta: Ognuno deve guardare dentro di sé e sentire nel suo interno una catena che lo unisce agli altri, una rete interiore che esiste tra di noi. Inoltre, uno può essere in questo mondo e simultaneamente non esserci più, perché questa è una rete tra i desideri, tra le anime e non tra i corpi fisici.

Qui, in questa rete ci sono Baal HaSulam e tutti i grandi kabbalisti dei secoli passati. Tutti loro sono con noi, sono integrati nella nostra unica rete. Oggi siamo milioni e anche di più, perché tutte queste anime nel corso di tutta la storia dell’umanità sono con noi e si calcolano centinaia di milioni di anime. Tutti insieme sono un’enorme forza spirituale.

Se vogliamo unirci in questa rete, allora in maniera naturale non solo ci influenzeremo a vicenda e diventeremo parte di questa rete, ed ognuno acquisirà questa rete per la sua ascesa spirituale, ma per di più, influenzeremo tutte le persone del mondo che sono connesse a questa rete senza saperlo, né sentirlo. Cominceremo ad incitarle.

Pertanto faremo un accordo tra di noi che desideriamo davvero sentire la nostra unione.

(Dalla lettura dello Unity Day del 26.06.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.07.2011

Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 23
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, Punto 721, Lezione 30
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KFS, Prefazione Generale, Punto 3, Lezione 3
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KFS, “L’ Insegnamento della Kabbalah e la sua essenza”, Pagina 31
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 99 “ Lui non ha detto Malvagi o Giusti”
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Gli Stati Uniti stanno diventando deboli e non c’è ancora un successore

Opinione: (Michael Mandelbaum, professore del programma Christian A. Herter della Politica Straniera e direttore del programma di Politica Estera Americana SAIS. Autore di un nuovo libro, La Superpotenza Frugale: La Leadership Mondiale degli Stati Uniti in un’epoca di carenza di fondi): L’unica superpotenza mondiale, oppressa dai debiti , si sta indebolendo. “La politica estera degli Stati Uniti è sull’orlo di importanti accomodamenti. Gli importi delle spese di servizio del crescente debito nazionale, combinati ai costi esorbitanti dell’Assicurazione Sociale e Medica, come quello dei 78 milioni di pensionati delle nuove generazioni, lasceranno meno denaro per le iniziative statunitensi sulla politica estera …

Il peso di questi obblighi verrà imposto agli americani, nella forma di imposte alte e meno benefici, esso indebolirà l’aiuto pubblico al ruolo espansionistico internazionale che gli Stati Uniti hanno giocato dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

Questo cambierà il mondo e non in meglio. La politica estera statunitense, a prescindere dalle sue carenze, si è basata sulla stabilità politica di tutto il mondo.

Il mio commento: Questo ruolo stabilizzatore “nell’epoca della mancanza di fondi” è stato ridotto e può scomparire. Il mondo diventerà imprevedibile. La partenza degli Stati Uniti dall’Irak, dal Pakistan e da altri paesi dell’Asia sarà piena di conseguenze (terrorismo, traffico di droghe) per tutta l’Europa e l’Asia.
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Lettere nere su fondo bianco

Baal HaSulam, Lo Studio Delle Dieci Sefirot, parte 1, “Riflessione interiore”, articolo 32: il fatto è che le Otiot (lettere) del nome di quattro lettere (Yud-Hey-Vav-Hey) non implicano, né indicano la quantità di Ohr (Luce) dell’Ein Sof (infinito). Invece, queste indicano le misure dell’impatto sul Kli (vaso). Il bianco sulla pergamena del rotolo della Torà implica la Ohr ed il nero, essendoci le Otiot nel rotolo della Torà, indica la qualità dei Kelim (vasi).

Quando Baal HaSulam parla dei colori bianco e nero del libro, egli non si riferisce alla carta ed al colore fisici, o alla pergamena fatta di pelle di animali. Lui parla di come e dove riveliamo la quarta fase “Dalet” (l’ultima fase, corrispondente al Kli esterno, “pelle”).

Io prendo la “pelle di animale”, cioè la mia natura animata, la sua quarta tappa finale e la divido, la taglio in due parti, strappando l’interno dal mantello esterno. Poi, dal mantello interno della pelle, viene fatta la “pergamena”, sulla quale posso scrivere le lettere.

Questa è la mia tappa finale, che anche posso correggere. È impossibile che io possa correggere lo strato più esterno del desiderio che resta da questa separazione. Pertanto, la Luce e l’oscurità nella creatura, sono rivelate nel grado più perfetto. Non è possibile nient’altro!

La grande rivelazione della Luce avrà luogo solo alla fine della correzione (Gmar Tikkun), nella quale scopriamo che non ci sono lettere, né pergamene e che è possibile correggere tutta la “pelle”: tutta Malchut è inclusa nella correzione. Allora, le lettere scompaiono e risulta che “Lui ed il Suo nome sono Uno”.

Malchut e Binà sono completamente connesse e raggiungono il grado di Keter, come è detto: “E ambedue andranno unite”. È per questo che le lettere, provenienti dalle Sefirot ZAT de Binà (la metà inferiore di Binà) e al di sotto di queste, scompaiono. Non c’è più differenza tra bianco e nero.

La Torà ci viene data solo alla fine della correzione. Dopodiché, non abbiamo più bisogno di questo metodo. Se terminiamo la correzione, non abbiamo bisogno della Torà (la Luce che Riforma). Saremo in un altro stato, un nuovo stato.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31.05.2011, Talmud Eser Sefirot)

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Il problema è chi dimentichiamo

Il problema è che ci dimentichiamo continuamente del Creatore! E’ chiaro che lavoriamo in un gruppo. Infatti, è scritto che tutto dipende da questo, e che solo all’interno del gruppo abbiamo la possibilità di esercitare il libero arbitrio. Solamente nel gruppo posso fare quello che dipende da me.

La divulgazione è un altro modo. Vediamo che se facciamo un’ampia divulgazione, assorbiamo le aspirazioni di ogni altra persona e ci trasmettiamo i desideri reciprocamente. Ma dietro a tutte queste azioni di studio, di divulgazione, e al gruppo, dimentichiamo che facciamo queste cose solamente per dare piacere al Creatore. Questo concetto ci sfugge. Noi non Lo percepiamo e perciò, è come se Lui non esistesse per noi.

A volte ci ricordiamo di Lui e pensiamo: “Bene, me ne occuperò più tardi.” Ma così non va bene, perché non sto più puntando verso lo scopo, dritto come una freccia! Anche il più piccolo sforzo personale deve essere accompagnato da un’intenzione, quando “il risultato ultimo è nel pensiero iniziale”. Io faccio tutto solamente per dare piacere al Creatore, anche se non nemmeno so chi Lui sia e anche se nemmeno, all’inizio, Lo percepisco.

Ma come è scritto nei Salmi, “di notte” sono sempre “nel mio letto”, che significa che sono disteso nello stato in cui la “testa” ed i “piedi” ( tutte le Sefirot) sono sullo stesso livello, e non c’è niente, né pensiero né sensazioni; sono nell’oscurità assoluta. Ed inoltre, “cerco lui che la mia anima ama”.
E anche se non so dove guardare e cosa sia, continuo ancora a tenermi dentro questa ricerca con ogni artificio, e piano piano incomincio a ricevere qualche forma di impressione. Incomincia a funzionare.

Dobbiamo attirare la Luce Circostante in modo specifico dirigendo tutte le nostre azioni nel dare felicità al Creatore. Altrimenti, sarà come se avessimo iniziato un’azione senza averla completata. Non ci darà il risultato necessario.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 05.07.2011, Shamati N.5)

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Dietro i volti si nasconde il Creatore

Rabash, Shlavey HaSulam (Gradini della Scala), articolo “La Torà è chiamata la linea media”: Bisogna avere fede nel fatto che “Non esiste nessuno tranne Lui”, il che significa che solo il Creatore lo obbliga a fare buone azioni. Però, dato che non ha ancora meritato di sapere che è obbligato dal Creatore, il Creatore si investe in altre persone (come se esistesse al di fuori della persona) e realizza queste azioni con il loro aiuto.

Crediamo di essere circondati da molte persone, che ci influenzano in diverse maniere e che dobbiamo reagire davanti a loro; però, se cominciamo a relazionarci con loro (“loro” ovvero il gruppo di persone che studia la Kabbalah e non tutto il mondo esterno) come manifestazione del Creatore, come la Sua presenza tra di noi, come la sua immagine davanti a noi, allora mentre ci uniamo nel gruppo, cominciamo a studiarlo e raggiungerlo.

Bisogna avere fede nel fatto che dietro le immagini umane si trova il Creatore che realizza tutte le azioni delle persone.
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(Dalla lezione 8 del Congresso WE! Del 3.04.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 174 “Occultamento”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, “Quando un Popolo numeroso è la Gloria del Re”, Punto 694, Lezione 29
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TES, Parte 1, Tabella di Risposte per Argomento, Punto 92, Lezione 44
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 583, Punto 35, Lezione 23
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KFS, “L’ Arvut (La Mutua Garanzia)”, Pagina 255, Punto 22, Lezione 7
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Per salvare l’euro, la crisi peggiorerà

Opinione: (Anatole Kaletsky, uno dei principali commentatori di economia, anteriormente editore economico e adesso anche editore di The Times: “Ci sono due soluzioni possibili per la crisi greca: La prima sarebbe che la Grecia facesse omissione dei suoi debiti e lasciasse la comunità…La seconda sarebbe che la Comunità Europea assumesse la responsabilità collettiva per almeno metà del debito greco…

Questa seconda soluzione è più verosimile poiché fare a pezzi l’euro sarebbe inaccettabile per i governi francese e tedesco – e alla disgregazione seguirebbe sicuramente la ritirata della Grecia. Se la Grecia si trova nell’incapacità di ottenere prestiti in euro e svaluta i risparmi dei suoi cittadini in una nuova moneta, gli irlandesi temerebbero un comportamento similare e trasferirebbero i propri risparmi nelle banche tedesche, distruggendo le banche irlandesi e forzandoli a uscire dall’euro. E questo metterebbe in pericolo mortale ai membri di Portogallo, Spagna, Italia, Belgio e perfino Francia.

Alla fine gli altri membri con credibilità creditizia dovrebbero accettare la responsabilità collettiva per circa 500 miliardi dei debiti greci, portoghesi e irlandesi per assicurare la sopravvivenza della moneta unica…”

Ma l’egoismo è sulla strada “Le nazioni creditrici non vogliono accettare un addizionale peso sul debito, mentre le nazioni debitrici sono ancora più reticenti per la perdita della sovranità nazionale e l’auto-determinazione democratica….L’implicazione è, che sia le nazioni creditrici, sia le nazioni debitrici prenderanno l’unica soluzione alla crisi dell’euro finché avranno esaurito tutte le soluzioni alternative.

Quindi, ironicamente, la minaccia di una crisi è una condizione necessaria per la stabilità finanziaria in Europa, anche temporanea. Come per il “salto quantico” al federalismo fiscale che Trichet ha giustamente identificato come la chiave per la crisi, il requisito logico perché questo accada è che la crisi deva ancora peggiorare.

I leader europei sperano, in contrasto, che la crisi possa essere risolta gradualmente, evitando il bisogno di misure drastiche, poiché le condizioni miglioreranno con il passare del tempo…Ci sono, tuttavia, altre due vie molto potenti in cui il tempo gioca contro la sopravvivenza dell’euro. Le nazioni debitrici sono consce della loro forza: la Germania, Francia e l’EU pagherebbero qualsiasi cosa, giusto per placare la Grecia o l’Irlanda, se minacciano di ritirarsi.

“Se i politici europei vogliono veramente salvare l’euro, devono fare il salto quantico verso una federazione fiscale – e farlo presto”.

Il mio commentario: Questi schemi appaiono di forma molto semplice se trasformiamo tutto quello che accade in due forze: le forze egoiste delle persone, nazioni e mondo, e la forza altruista del Creatore o Natura. Sono in conflitto, e la Natura insegna pazientemente alle persone l’irreversibilità del processo di sviluppo e la necessità di fare delle concessioni mutue e arrivare a un accordo, unità, garanzia mutua e amore.

Quindi, due campi, uno debole e l’altro forte, mostrarsi uno con l’altro altre concessioni, dimostrare come hanno bisogno uno dell’altro – fino al punto in cui decideranno di unirsi completamente, superando tutte le differenze. La natura gli costringerà a farlo!
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La realizzazione particolare e quella generale

Esistiamo in una sensazione di vita conosciuta come “questo mondo”. È il più basso, il più piccolo e peggiore di tutti i mondi, comunque è una forma di vita e generalmente capiamo cos’è; però, come entriamo nei dettagli, cioè nei mondi superiori e come iniziamo ad ascendere ad essi?

Si può fare solo se desideriamo scalare i gradini di questo mondo per esaltare e glorificare il Creatore. Abbiamo bisogno di tutti questi mondi con un solo scopo: per capire, attraverso di loro, la nostra dazione, l’amore verso gli altri. In questo caso, al posto della prospettiva corrente e superficiale dell’uomo che sperimenta se stesso in “questo mondo”, ci sarà permesso di avere accesso a tutti i dettagli per scalare così i 125 gradini della realizzazione spirituale personale.

Ogni particolarità che desideri sperimentare, raggiungere e vedere in questi mondi spirituali richiede che i tuoi sforzi abbiano lo scopo corretto e che la rivelazione che eventualmente riceverai, sia solo per il bene degli altri o del Creatore (che sono la stessa cosa). Al contrario, perché dovresti cercare in tutti questi dettagli, per la tua personale gratificazione? È impossibile, perché il piacere spirituale è il piacere che deriva dalla dazione invece di quello che si riceve per se stessi!

Pertanto, passare dalla realizzazione generale a quella particolare in questo mondo, implica una grande aspirazione ed un’opportunità di riempire se stessi sempre di più, di vedere qualcosa di interessante non da lontano, ma di essere personalmente impegnati a partecipare ad un determinato processo. Ovviamente, esiste una grande differenza tra l’essere un osservatore esterno ed essere nel mezzo degli avvenimenti, il che offre una maggiore gratificazione.

Allo stesso modo, in una realizzazione spirituale personale, hai anche l’opportunità di una dazione più grande, nella misura in cui sei pronto ad essa, questa realizzazione personale ti sarà rivelata, e pertanto la persona che desidera vedere non solo l’immagine generale, “questo mondo”, ma anche tutti i dettagli, prima tutti i piccoli dettagli della creazione e le azioni del Creatore, deve venire predisposta con l’intenzione di “dare”.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.04.2011, Scritti del Rabash)

La necessità dell’unione sta raggiungendo un punto critico

Il tema del nostro Congresso è “L’unione – il futuro del mondo”. Sono molto commosso perché dopo molti anni di studio della Kabbalah, l’unione del mondo ed il bisogno di unirsi stanno finalmente incominciando ad essere visibili.

Lungo il corso di miliardi di anni dello sviluppo del mondo, così come lungo il processo di molti eventi prima del suo concepimento, ogni cosa è progredita precisamente verso questo punto – il punto in cui ci si rende conto della necessità dell’unione. Solamente oggi questa necessità sta incominciando a risvegliarsi, ad essere espressa, e a mostrare la sua urgenza. E voi ed io siamo al centro di questa attuazione.

Tutto è incominciato quando la singola forza della natura, la forza della dazione, o il Creatore, che sono la stessa cosa, ha incominciato ad agire, emanando e creando la material. Per prima cosa è stata creata la materia spirituale, cioè il desiderio: il desiderio di essere appagati, il desiderio di svilupparsi, il desiderio di percepire noi stessi e tutto ciò che ci sta intorno.

Questa desiderio si sviluppa sotto l’influenza della forza originaria, la forza della natura. Le fasi del suo sviluppo sono chiamate “le quattro fasi dell’espansione delle Luce Diretta”. L’intero scopo dello sviluppo della creazione, o del desiderio, consiste nel rendere la creazione simile a tutta la natura, nel fargli raggiungere la completa armonia o, in altre parole, nel raggiungere l’uguaglianza e l’adesione con il Creatore, perché l’adesione è raggiunta attraverso l’equivalenza della forma. E’ necessario che la materia, cioè il desiderio che si oppone alla Luce, si opponga alla qualità della dazione, per attraversare, in conclusione, tutte le fasi del suo sviluppo e rendersi conto che lo stato migliore e più elevato è la somiglianza alla Luce, l’uguaglianza alla natura perfetta, all’armonia e all’unione con essa.

Al fine di raggiungere questo stato, è necessario per prima cosa percepire che siamo in una posizione totalmente opposta, vale a dire che dobbiamo vivere di persona in una condizione che è opposta alla Luce, vivere l’egoismo, la crudeltà, il desiderio di pensare solamente a noi stessi, di percepire solamente noi stessi, l’incapacità di percepire gli altri o di pensare agli altri a meno che non sia per un nostro interesse o per procurarci un vantaggio personale, o non significhi usare gli altri. Questo è il modo in cui le qualità che sono le più opposte alla Luce devono essere espresse nella creazione.

Nel nostro mondo questa creazione è l’uomo, che attraversa un grandissimo numero di fasi di sviluppo nel corso della storia, fino a quando non consegue la sensazione e, cosa più importante, non si rende conto di essere completamente opposto alla forza della natura. Si tratta di un processo molto lento e molto difficile. Nel corso di centinaia di migliaia di anni abbiamo fatto dei passi in avanti, e l’egoismo è piano piano diventato più forte dentro di noi. Esternamente noi vediamo come l’uomo si è sviluppato nelle aggregazioni sociali, fino a raggiungere lo stato attuale. Nel suo insieme, questo egoismo, questo desiderio, ci ha sempre spinto in avanti fino ad oggi.

Ed ora, come vediamo in questo stesso periodo, stiamo incominciando a convincerci che questo egoismo, che questa nostra natura è di fatto il nostro nemico, il nostro solo nemico. Separandoci dagli altri, l’egoismo ci priva letteralmente dell’opportunità di esistere normalmente, anche a livello di questo mondo materiale.

Ci stiamo sempre più chiudendo in noi stessi, stiamo diventando sempre più crudeli, divisi, e impauriti, e ci mettiamo sulla difensiva, privandoci di una vita normale e smarrendo il senso della vita. Ed infine: Perché dovremmo vivere? Solo per difenderci e proteggerci? Solo per fissarci dentro certi limiti, per viverci per un certo numero di anni, con un certo livello di comodità e di sicurezza? E questo è tutto?

Questo è il modo in cui l’uomo del nostro mondo si sente mentre, con il tempo, diventa sempre più crudele per natura Siamo noi a renderlo così. Il nostro egoismo lo spinge a questo.

Alla fine, tutto questo si sta esprimendo nei tratti di una crisi gigantesca. In alcuni paesi la crisi è sentita di più, ed in altri di meno, ma sta arrivando al culmine. Non importa quanto cerchiamo di nasconderla, non possiamo farci niente. Sta incominciando a farsi evidente nell’economia, nelle strutture sociali, nella diminuzione dell’importanza del ruolo delle famiglie, ed in tutti i problemi che stanno emergendo nella società, come la crisi dell’educazione, le droghe, il terrorismo, e così via.

In tutte le aree delle sue attività, l’uomo si sta scontrando con numerose crisi, ma, in sostanza, si tratta di una crisi sola che riguarda la nostra opposizione alla natura. E, naturalmente, può essere corretta solamente nella sua essenza.

Non possiamo realizzare alcuna correzione in nessun altro modo. Vediamo il modo in cui i rappresentati dei governi ci stanno provando, e vediamo come le autorità siano incapaci di fare alcunché, ed anche i tiranni, che usano il denaro e le armi che hanno a disposizione, non sono in grado di cambiare nulla. Il mondo si sta muovendo senza sosta verso un’enorme rottura. La forza ed il potere stanno ancora cercando di mantenere il mondo dentro i confini di un tempo, ma non sono più capaci di farlo.
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(Dalla 1.a lezione del Congresso di Mosca del 10.06.2011)

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