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Lezione quotidiana di Kabbalah del 17.06.2010

Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Art.: “E si aiutano a vicenda”
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Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Art.: “Essi aiutano l’amico”
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Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Art.: “Come il mantenimento della Torah e i precetti purifica il cuore”
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La chiave dalla Sacra Porta verso me stesso

Abbiamo bisogno di capire che classe di potere si cela dietro il Libro dello Zohar. È uno strumento o un mezzo di salvezza che ci è stato dato – l’unico strumento capace di creare una rivoluzione spirituale e materiale nel mondo. Se capiamo la sua importanza, allora con il suo aiuto saremo capaci di cambiare noi stessi e la realtà. Saremo capaci di influenzare il nostro destino, sia come individui che come tutti insieme.

Tutto questo è nelle nostre mani. Questo libro è una chiave data all’umanità per aprire un sistema di forze che la governano. Dobbiamo solo imparare ad usare questa chiave per aprire la porta sacra – il cancello verso il sistema spirituale. Allora la chiave l’aprirà per noi!

Ogni parola del Libro dello Zohar dovrebbe essere capita come esistente all’interno di ognuno di noi. Il testo parla unicamente del nostro mondo interiore. Quando io leggo la frase “Andiamo dal Faraone”, io devo immaginare che il Creatore, Mosé ed io siamo tutti insieme dentro di me. Io ho bisogno di sentire quello che significa “andare di la” – quale desiderio o qualità io sto avvicinando, che viene chiamato “il faraone” o “inclinazione al male”. E la forza che mi aiuterà a farlo è chiamata il Creatore.

Io sono capace di andare direttamente verso il faraone perché io vedo quanto sia potente e come mi governi. E solamente aderendo al Creatore (alla linea destra, dazione, la Torà, la Luce Superiore) che io mi posso avvicinare di più alla linea sinistra (male, egoismo) dentro di me. Ed invece di distruggerlo io posso liberarmi del suo potere e innalzarmi al di sopra di esso.

Allora io convertirò la forza cattiva in forza positiva ed il bene mi governerà al posto del male. Tutto ciò è possibile solamente studiando Il Libro dello Zohar . Ogni parola nel libro rappresenta una mia qualità, una forza, la relazione tra di loro ed i processi che io sto attraversando.

Devo immaginare tutto questo come parti della mia anima; sto studiando la mia anatomia interiore spirituale. Gli sforzi che io faccio faranno avvicinare la Luce Superiore che Riforma e mi porta verso la Benevolenza.

Perciò, con queste aspirazioni nel nella mente e nel cuore, leggiamo Il Libro dello Zohar.

Lezione serale di Kabbalah del 16.06.2010

Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Vol.1, Art. 11: “Lo scopo della Società”
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Tu non capisci Lo Zohar. Punto

Mentre leggiamo Lo Zohar, bisogna capire due cose:

1) Che non capiamo niente! Questo è il risultato della nostra opposizione a questo libro. Lo Zohar ci mostra che la nostra natura è opposta alla natura del Kabbalisti che scrissero questo libro.

2) Che dobbiamo relazionarci a questo libro come a “uno strumento miracoloso”, la fonte della nostra correzione, e correzione è l’unica cosa che dobbiamo aspettarci da esso.

Non dobbiamo chiedere di capire. Anche se mi sembra di capire ciò che è scritto nel libro, come quando parla di cose come Partzufim e Sefirot, o Mosè, Abramo o Egitto, sia che le parole mi siano familiari o no, il fatto è che io non capisco. Le parole dello Zohar non hanno il significato che io penso abbiano.

Ci sono due forme di natura: ricezione e dazione, e tutte e due sono descritte usando gli stessi termini, simboli e lettere. Ma ce una grandissima differenza tra quello che sta veramente dietro queste due parole – il mondo della ricezione ed il mondo della dazione. Non c’è niente in comune tra di loro.

Perciò non ha nessun senso cercare di capire ed interpretare il testo dello Zohar. Desiderando di “capirlo” non dobbiamo aspettarci una comprensione diretta (che è impossibile), ma di acquisire una seconda natura. Allora potremo ricevere la Luce che Riforma, che influenzerà e cambierà la nostra natura. Allora, al grado in cui la nostra natura cambierà, noi capiremo di cosa parla Lo Zohar. Improvvisamente diventerà tutto chiaro ed il libro ci verrà rivelato.

Perciò dobbiamo relazionarci alla lettura come a uno strumento miracoloso e capire che la mancanza di comprensione è corretta – è cosi che deve essere. Dobbiamo affidarci al potere occulto di questo libro, che influenza il lettore.

E più cercherò di capirlo attraverso il cambiamento della mia natura, più inciderà su di me. Per capire ciò di cui parla Lo Zohar, dobbiamo prima acquisire la stessa natura dei Kabbalisti che scrissero Lo Zohar. Dobbiamo raggiungere la stessa forma nella quale loro espressero i loro pensieri.

Lezione quotidiana di Kabbalah del 16.06.2010

Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Vol.1, Art. 11:“Lo scopo della Società”
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Un Congresso è un’opportunità per diventare un Embrione Spirituale

Ho ricevuto una domanda: Abbiamo appena concluso il Mega congresso Mondiale virtuale 2010, al quale molte nazioni hanno preso parte ed in febbraio 2010 ci sarà una grande Convenzione dello Zohar 2010 in Israele, con il supporto di tutto il Kli mondiale. Qual’è per noi il modo migliore di abbinare il nostro studio del Libro dello Zohar e tutte le nostre riunioni e congressi?

La mia risposta: Tutto questo si combina divinamente. Tutte le nostre riunioni, sia regionali che congressi mondiali hanno lo scopo di riunirci. Unendoci l’uno con l’altro, permettiamo alla Luce di rivelarsi d’accordo con la legge della equivalenza della forma. La Luce è una, e ha bisogno solamente di un desiderio, di un vaso.

Quando ci uniamo nella pratica, portando l’unione nella nostra vita e facendo che diventi vera, e in questo livello facciamo sforzi e desideriamo realizzarlo, la Luce viene vicino a noi.

Per ora la Luce splende su di noi da lontano. È più Luce Circostante che Luce Interiore perché noi non siamo ancora uniti nemmeno al grado più basso che ci permetta di percepirla come Luce Interiore. Se io cancello me stesso completamente, in questo modo riesco a non ostacolare l’unità dato che annullo me stesso davanti agli altri. Questo significa che io entro all’interno del grembo spirituale, composto da tutte le anime. Tutte sono corrette in relazione a me; io sono l’unico ad essere incorretto. Se io cancello me stesso ed il mio egoismo davanti a loro, desiderando unirmi a loro, allora io sarò come una goccia di seme dentro un utero.

Se una persona raggiunge questo minimo stato, allora entra nella spiritualità come un embrione. Il Creatore si rivela nell’unione tra di noi, com’è scritto “Io risiedo tra la gente”. Lui dimora dentro le Sue persone – nell’unità tra le anime. Quando sono da solo, sono come un corpo estraneo in relazione agli altri, mentre tutte le altre anime sono collegate tra di loro.

Perciò, uno deve prima, e prima di tutto cancellare se stesso in relazione alle altre anime collegandosi ad esse. Questo è quello che tutti noi stiamo cercando di ottenere in tutti i nostri incontri e congressi, includendo il prossimo congresso il cui punto focale sarà Israele.

Partecipa al Congresso sullo Zohar 2010 ovunque ti trovi

Nell’intervista che segue, darò alcuni consigli su come qualsiasi persona al mondo possa sostenere e partecipare al Congresso sullo Zohar 2010 che si terrà a Tel Aviv, Israele dal 22 al 24 febbraio.

Vedere l’intervista (inglese)

Lezione serale di Kabbalah del 15.06.2010

Conferenza dal Centro Studi “Kabbalah per la Nazione”, Art. “La Pace”, Nr. 1
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Come evitare la sofferenza

Siccome noi analizziamo i nostri desideri, abbiamo bisogno di penetrarli in profondità per capire che, insieme alla loro intenzione egoistica, provengono dal Creatore. Abbiamo bisogno di raggiungere la massima profondità dell’identificazione del desiderio e dalla sua radice per arrivare dove questo desiderio proviene.

Quando riveliamo che il desiderio in sé e la sua intenzione egoistica ci vengono mandati dal Creatore, capiremo che non c’è scelta. Non abbiamo nessun altro a cui rivolgere una richiesta per correggerlo, eccetto il Creatore. In altro modo, una persona non ha bisogno della Torah poiché non grida il suo appello al Creatore. Non percepisce ancora se stessa come una creatura governata dalla Forza Superiore alla quale può appellarsi.

La nostra origine egoistica è lo stesso angelo che ci porta più vicini al Creatore. Noi riceviamo dei colpi e di conseguenza, capiamo che essi hanno uno scopo e che ci vengono mandati da qualcuno più in alto di noi. Possiamo raggiungere questa conclusione attraverso la sofferenza e possiamo anche raggiungerla attraverso gli studi, l’ambiente e lo sviluppo spirituale.

“Un saggio vede il futuro”; egli vede il risveglio di uno stato prima che venga raggiunto ed ha l’abilità di cambiarlo. La sofferenza fisica di questo mondo diventa la sofferenza dell’amore quando attiro un piccolo pezzo di Luce Superiore e sento il mio stato in relazione ad esso. Allora comincio a soffrire dal fatto che non ho amore per il prossimo o amore per il Creatore. In questo risiede il punto della nostra libera scelta.

È essenziale arrivare alla radice della sofferenza e capire che ci viene mandata di proposito dall’Alto. Se capiamo che non c’è scelta e cominciamo a gridare al Creatore, significa che abbiamo raggiunto la più grande profondità. Tuttavia, se attribuiamo ancora la nostra sofferenza a diverse ragioni di questo mondo e a noi stessi, non abbiamo raggiunto il fondo autentico.

Io scavo sempre più in profondità nella sofferenza dai suoi gradi Aleph, Bet e Ghimel (inanimato, vegetale ed animato) e penso che sto ricevendo un colpo dalla natura. Tuttavia, quando raggiungo la sua ultima tappa, Behina Dalet, rivelo che la sua fonte è al di sopra della natura, che è nel Creatore ed è come se il Creatore puntasse un dito. Allora, io grido a Lui.

È possibile accelerare questo processo? Si, è possibile. Per questa ragione ci è stata data la Torah, per avanzare lungo una via veloce e semplice in accordo al nostro volere, piuttosto che attraverso la via della sofferenza. Posso organizzare un gruppo intorno a me ed attirare la Luce dall’Alto attraverso gli studi (per esempio, studiando lo Zohar) e raggiungere velocemente lo stesso risultato. Questa viene chiamata la via della Torah. La differenza tra le due vie consiste in migliaia di anni di sofferenza.

Materiale correlato:

Laitman blog: L’importanza di diffondere la saggezza della Kabbalah, parte 2

Video: Cosa genera il movimento? (1:26)

Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.06.2010

Discussione riguardo al lavoro sugli articoli di Rabash
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Lavoro di gruppo sugli Articoli di Rav Baruch Ashlag: Art. “Amore degli Amici”
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