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Lezione quotidiana di Kabbalah del 24.06.2010

Rav Baruch Ashlag: Dagli scritti di Rabash, Art. 15
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Vayetze”(E Giacobbe uscì), Punto 118, Lezione 8
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Rav Yehuda Ashlag: Prefazione al Commentario del Sulam, Punto 73, Lezione 23
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Introduzione al libro: L’Albero della Vita, Punto 1, Lezione 1
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Quali parole non possono trasmettere

La cosa più importante quando si studia la Kabbalah sono i nostri sentimenti. Non è possibile per noi rivelare una impressione spirituale nei nostri sensi esteriori terrestri. Può essere sentita soltanto all’interno dei nostri vasi dell’anima (Kelim).

I libri Kabbalistici usano il linguaggio dei rami dove ogni parola punta ed è collegata alla sua Superiore Radice Spirituale. Ogni radice spirituale ha il suo ramo corrispondente nel nostro mondo; comunque, la parola in se non ha l’abilità di trasmettere un sentimento. Questo succede perché per far si che ciò accada, noi dobbiamo essere nel sentimento stesso.

Una parola rappresenta un vaso con il suo appagamento. Questo è lo scheletro del Kli, cioè uno schermo e la Luce Riflessa, ed uno stato interiore che è il nome a quattro lettere del Creatore HaVaYaH.

Noi formiamo le parole e frasi da “pezzi” chiamati “Taamin” (sapori), “Nekudot” (i punti sotto le lettere), “Tagin” (piccole corone sopra le lettere) ed “Otiot” (lettere). Questo ci consente in qualche maniera di descrivere stati spirituali, collegamenti, relazioni e l’intero processo di transizione tra gli stati.

Comunque sia, non possiamo trasmettere gli stati in se perché ognuno ha un proprio vaso di comprensione. L’unica cosa che possiamo trasmettere uno all’altro è l’informazione esteriore sulla preparazione del vaso spirituale ed il livello di collegamento tra le forze. Tuttavia siamo incapaci di trasmettere i sentimenti. Per cui ognuno di noi deve “visualizzare” interiormente (sentire nel proprio cuore) le azioni che sono descritte per mezzo delle parole.

Giustificare il Creatore

Domanda: Cosa significa giustificare il Creatore? Come si manifesta questo processo all’interno di una persona?

Risposta: Una persona giustifica il Creatore, tutta la creazione, tutto il processo di sviluppo ed il governo Superiore una volta che attraversa i 125 gradini, dietro i quali si occulta il Creatore stesso. Quando una persona assume l’occultamento su se stessa, annulla l’occultamento del Creatore e si accorge che l’occultamento si trovava lì per il suo bene, affinché potesse costruire il suo schermo.

Grazie al suo lavoro al di sopra dell’occultamento, la persona acquisisce la rivelazione, la comprensione, la sensazione e la conoscenza. Di conseguenza, si eleva dal livello animale a quello umano. La persona occulta se stessa, affinché il Creatore non abbia la necessità di occultarsi. È scritto “In virtù del fatto che Mosè occultò il suo volto, fu meritevole della rivelazione del Volto del Creatore”.

Il Creatore può essere visto solo nella Luce Riflessa. Quando occulti il tuo desiderio di ricevere piacere, stai compiendo una restrizione dello stesso e di conseguenza, crei la Luce Riflessa. Allora, nella Luce Riflessa, riveli la Luce Diretta.

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