Un sistema che divora sé stesso

Dobbiamo intensificare la divulgazione. Grazie alla divulgazione la gente sta già cominciando a capire la ragione della crisi. E’ meglio se lo imparano oggi (o ieri a dir la verità) poiché il processo di riconoscimento e comprensione richiede tempo. Una grande massa di persone non comprenderà immediatamente cosa sta succedendo. Non vedranno immediatamente la soluzione, poiché dovranno capire che la situazione non si risolverà da sé, che di fatto è l’uomo il problema e che è lui che dovrà essere corretto e non il mondo.

Riguarda un cambio di percezione: “Devo cambiare me stesso? Cosa è sbagliato in me?” Parlate con le persone per strada e provate a spiegare loro questo.

Dobbiamo rivelare la verità gradualmente spiegando i concetti di connessione e unità. Una persona suppone di essere del tutto connesso con le altre intorno a sé e noi dobbiamo portarlo al riconoscimento minimo del male, e allo stesso tempo non farlo chiudere. Proprio perché nessuno ama sentire questo genere di cose. Perciò noi forniamo spiegazioni oggettive e sembriamo un po’ distratti, portando l’esempio di altri e conducendo la persona ad un riconoscimento iniziale del male in modo che comincerà a percepire: “Si, c’è proprio un problema.”

Ne viene fuori che noi abbiamo semplicemente creato un mondo terribile. Invece che un sistema sanitario, abbiamo una fonte di malattie, il sistema educativo insegna il crimine e la prostituzione, le banche derubano e abusano dei clienti, l’industria manifatturiera impone ai consumatori prodotti inutili che si rompono in breve tempo e che devono essere sostituiti nel giro di un anno. In breve, abbiamo creato sistemi e meccanismi che non sono più a nostro vantaggio.

Si tratta di una crisi inusuale, che si verifica quando noi “pieghiamo la bacchetta” e alteriamo l’equilibrio. Cinquantotto anni fa creavamo prodotti di qualità e presumevamo che l’umanità avrebbe prosperato grazie ad essi. Ma oggi il “Sogno americano” sta collassando. Improvvisamente ne risulta che il sistema opera autonomamente, proprio come un tumore maligno che divora il suo stesso ambiente. Succede in ogni campo: nel commercio e nell’industria, nella sanità e nell’educazione; tutto sta collassando. Perché? Perché il nostro ego ha terminato la sua evoluzione ed è diventato “circolare” e chiuso. E’ giunto il tempo di porvi rimedio.
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(Dalla quarta parte 4 della Lezione quotidiana di Kabbalah 06.09.201, “Lo shofar del Messia”)

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