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Entrando alla Terra di Israele

La Torà, “Esodo” (Ki Tissà), 33:11: Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parlerebbe al suo compagno, poi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.

Coloro che hanno già ottenuto la proprietà della dazione parlano con il Creatore come fossero uguali perché la qualità di Bina nel suo punto più alto è simile al Creatore (la proprietà di Keter). A quel livello, si fondono l’uno con l’altro.

Giosuè non possiede gli stessi poteri di Mosè di scendere ai desideri più bassi (Malchut), alle persone, e interagire con loro la. Giosuè  rimane il punto di fusione ed è per questo che si chiama “servo di Mosè”.

Più tardi, Giosuè figlio di Nun entra nella terra di Israele (“terra” deriva dalla parola “Eretz” che significa “desiderio”, Malchut), in quanto Malchut è pronta ad accettare la qualità della dazione, mentre Mosè non è in grado di entrare nella terra di Israele perché egli rimane nella proprietà pura di Bina, quindi rimane distaccato da Malchut. Egli può correggerla, ma non riesce ad entrare. Questo diventerà possibile solo quando sarà conquistata tutta la terra di Israele, cioè quando Malchut accetterà tutte le proprietà di dazione ed amore. Allora, la proprietà di Mosè si rivelerà.
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(Da Kab.TV  “I Segreti del Libro Eterno” del 16.09.2013)

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In Preparazione al Congresso Integrale

L’importanza della Nostra Missione per il Mondo

1. Tutta l’umanità, tutta la natura, dopo la frantumazione è diretta verso l’unione. E noi siamo coloro che studiano la scienza dell’unione, la saggezza su come attirare un altro potere alternativo che ci aiuti a fare crescere l’unione.

Tutta l’Educazione Integrale consiste in questo, insegnare ad una persona a connettersi agli altri il più velocemente possibile. Finora non c’è stato bisogno di questo metodo, e adesso invece sta iniziando ad essere richiesto.

Noi siamo come uno stoppino, tutta l’umanità sotto di noi è come l’olio, e sopra c’è la Luce dell’Infinito.

Di conseguenza, se faremo di noi stessi un canale, tutto andrà bene. Ci deve ancora essere rivelato che se non connettiamo il superiore, il medio, e l’inferiore nelle tre linee, non possiamo agire.

Abbiamo bisogno della connessione con la forza superiore, di modo che passerà agli altri attraverso di noi, a coloro che stanno attraversando lo sviluppo per lo scopo di elevare l’inferiore alla scoperta dell’elevazione massima. Ed è questo il modo in cui ci comportiamo; ci muoviamo sempre in questo circuito chiuso: dal basso il desiderio è rinnovato, e dall’alto la Luce arriva.

2. Nel lavoro con coloro che sono parecchio giù è importante fare in modo che la sensazione preceda l’intelletto. Teoricamente è impossibile insegnare l’importanza della saggezza ad un ampio pubblico; è impossibile trasmettere la saggezza alle persone prima della percezione. Fuggirebbero.

Noi stessi siamo pronti a tollerare questa saggezza perché abbiamo un desiderio, il punto nel cuore. Senza questo desiderio anche noi fuggiremmo.

E’ necessario impiegare e mettere in moto i partecipanti, far avere loro delle impressioni, riunirli per dei lavori di gruppo, sviluppare ed allargare la loro capacità nella percezione, comprensione e nel modo di sentire e questo per portarli ad un chiarimento che permetta loro di espandersi dentro e di scoprire uno spazio dentro di sé che inizierà ad essere colmato con ogni genere di dettaglio: “il gruppo”, “l’IO”, e così via.

Quando riuniamo i partecipanti per discutere le domande in un lavoro di gruppo, essi piano piano si strutturano in base al modello integrale del mondo e prendono delle decisioni in modo completo, attraverso l’annullamento dell’io, attraverso il concetto della sfera di lamponi. Essi costruiscono nel gruppo una mini realtà condivisa dove c’è un punto centrale e i Kelim, i desideri, si vogliono connettere in un auto-annullamento, nella reciprocità, nel sostegno reciproco (Arvut), al fine di scoprire il Creatore. In un gruppo come questo di dieci persone, esiste il modello di tutta la realtà.

(Preparazione al Congresso Integrale, Nove Fasi verso il Cammino Verso L’Unità, Punto 7)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.03.2014

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Zohar per tutti, Introduzione
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Scritti di Baal HaSulam “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah”
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In Europa, il 13% dei giovani non lavora e non studia

Messaggio ILO: I giovani di oggi vivono con un senso di incertezza per il futuro. Hanno poca speranza ed opportunità di prosperare. In Europa, il 12,7% dei giovani non lavora e non studia. Nel mondo si osserva una preoccupante tendenza verso una maggiore disuguaglianza tra paesi e all’interno dei paesi stessi.

Oggi l’1% della popolazione mondiale – i cittadini più ricchi – hanno lo stesso reddito delle 3,5 miliardi di persone più povere in generale.

Dall’altro lato, i sistemi di protezione sociale ben progettati contribuiscono ad aumentare il reddito e il consumo interno del popolo, lo sviluppo del capitale umano e della produttività. Purtroppo, però, il rapporto di ILO dice: che nel mondo di oggi il 76% della popolazione vive senza un adeguato sostegno sociale e di protezione.

Il mio commento: Il governo non avrà altra scelta che fornire tutta la popolazione, occupati e disoccupati, con beni e servizi essenziali. Ma questo non eliminerà il degrado della popolazione e magari poi si renderà conto della necessità dell’educazione integrale. Altrimenti nasceranno conflitti, che spingeranno verso la guerra civile o internazionale.
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La fiducia che ci collega con l’ambiente

Domanda: Qual è la connessione tra la fiducia e la gioia?

Risposta: La fiducia ci porta gioia. La sensazione di fiducia è il risultato dell’ illuminazione speciale che proviene dall’ Alto e sostiene una persona come su un cuscino d’aria, riempiendolo quindi con gioia.

Ci sono due tipi di fiducia: fiducia a causa di ciò che ho nella mia tasca, fino a che punto io sono più forte dell’ambiente, o la fiducia nell’ambiente, di quanto è forte l’ambiente e dal fatto che io sono incorporato in esso, il che significa che la mia fiducia dipende dall’ambiente. È uno dei due.

La fiducia è la connessione con l’ambiente quando sono sia più forte dell’ambiente o quando l’ambiente è più forte di me, ma io sono collegato ad esso. Il miglior sentimento di fiducia è quando io sono soddisfatto di uno stato di piccolezza. Poi, io sono sicuramente tra le braccia dell’ ambiente, fiducioso come un bambino nelle braccia di sua madre.

Quando un bambino cresce, non sente lo stesso senso di fiducia che sentiva prima. Ha già dubbi e ha paura di tutto, mentre un bambino in braccio a sua madre non si preoccupa di nulla, e questo è il momento migliore.

(Dalla 3° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 5.03.2014, Scritti di Baal HaSulam)

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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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Mutazione innaturale nel livello animato

Domanda: Perché il desiderio di un animale non cresce con il tempo mentre invece solo il desiderio dell’uomo cresce?

Risposta: L’essere umano è quel animale in cui il desiderio di ricevere è cresciuto. Un essere umano è una sorta di mutazione innaturale dal livello animato, ed in verità, egli è chiamato Adam (uomo) solo dopo che egli raggiunge il Creatore, prima di questo egli appartiene ancora al livello animato.

L’uomo è la forma di dazione che acquisiamo dalla somiglianza al Creatore. Prima di questo noi chiamiamo noi stessi “esseri umani”, con un occhio verso il futuro, perché c’è un potenziale potere in noi che possiamo sviluppare per trasformarci in veri uomini spirituali.

Guardate il disordine e la rivolta che sta accadendo nel mondo moderno. E’ degno di chiamarli Adam (uomo)? E’ più da animali che sono diventati pazzi. Secondo il loro comportamento si può dire che l’uomo non è cambiato affatto dai tempi antichi e lui non è migliore in alcun modo rispetto all’uomo selvaggio primordiale, anzi è peggiorato. Siccome da allora il desiderio di ricevere è cresciuto, ci ha portato ancora più danni. Nessuno del nostro sviluppo è andato nella giusta direzione e quello che viene chiamato Adam è solo quella parte di noi che è simile al Creatore.
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Sempre ad un crocevia

Baal HaSulam, Shamati #53, “Il Problema del limite”:… Questo è il significato di, “Servi il Signore con gioia”. E’ così perché durante il Gadlut, non ha importanza sostenere che Egli conferisce il lavoro per essere nella gioia, visto che durante il Gadlut la gioia viene da sola. Invece, lavorare nella gioia gli viene dato per il tempo di Katnut, così che essi abbiamo la gioia anche se provano il Katnut. E questo è un grande lavoro.

Questo è chiamato la parte principale del grado, che è un discernimento di Katnut. Questo discernimento deve essere permanente, e il Gadlut è solo un aggiunta. Anche, si dovrebbe bramare per la parte principale e non per quelle aggiuntive.

Nel nostro lavoro noi raggiungiamo un intersezione, un bivio lungo la via, dopo il quale dobbiamo già misurare i nostri stadi lungo la via spirituale, o all’interno del nostro desiderio di ricevere o fuori da esso. Ogni cosa dipende da dove misuriamo il nostro stato, il nostro successo, il nostro continuo progresso.

Se noi misuriamo dentro il desiderio, allora siamo felici riguardo alla grandezza: l’altezza ed il riempimento. E’ la linea di sinistra che ci tira verso il lato dell’ego, secondo il quale aspiriamo a vedere ed a misurare ognicosa. Sulla linea di destra misuriamo tutto in relazione al gruppo ed al Creatore.

Nella linea di destra non siamo consapevoli dello stato in cui siamo e accettiamo tutti gli stati come lo stato perfetto. Questo significa che non consideriamo i nostri propri sentimenti, non importa quel che ci manda il Creatore. Misuriamo sempre tutto secondo la dazione, che significa fuori da noi stessi.

Sulla linea di sinistra è l’opposto: non ho altri pensieri che quelli per me stesso e riguardo a quello che mi capita, e questo è tutto quello di cui mi preoccupo per tutto il giorno.

Di conseguenza, il lavoro lungo le due line è diverso e dipende da quell che richiedo ad ogni stato. Se è della linea destra, richiedo di rimanere sulla via e sono preoccupato solo di perdere la direzione della dazione al Creatore attraverso l’ambiente e tutta la creazione.

In questo contesto lavoro sulla mia piccolezza, per rendere me stesso il più piccolo possibile. Voglio solo dare al Creatore il più possibile e non sento che sto dando o che Egli gode della mia dazione. Questo significa che diminuisco il ritorno in tutti i modi possibili, taglio tutti i fili e le vie per cui potrei ottenere un ritorno dalla mia azione di dazione, che cerco di accrescere il più possibile.

Questo tipo di lavoro è la massima dazione senza alcuna ricompensa. Il mio livello spirituale è dato dalla misura in cui posso fare dei ragionamenti puliti per la dazione assoluta senza alcuna ricompensa (come Rosh-Toh-Sof). E quindi mi sto già stabilizzando ed inizio a lavorare assieme al Creatore, mentre il Creatore apre sempre più opportunità per me.

Quando sono fermo sul livello precedente, chiedo sempre più potere per accrescere la mia dazione. Ovviamente, devo superare il mio ego sempre di più per poter ottere questo per non ricevere con lo scopo di dare. E posso convertire tutto quello che ricevo dal Creatore in dazione, e questo è un lavoro aggiuntivo a questo lavoro. Questo è il modo secondo il quale avanziamo.

Il problema giunge quando siamo arrivati proprio al bivio, dove è creata una separazione. Questo lavoro si ripete su tutti i livelli. Mano a mano che ascendiamo al prossimo grado spirituale, le Reshimot (le reminescenze) frammentate si rivelano. Devo sostare presso questo bivio per poter essere sicuro di dove è la linea di sinistra e dove è quella di destra. Non posso semplicemente girare a destra e non guardare del tutto la sinistra.

Questo è impossibile perchè una linea si fonda sull’altra linea. Se seguo la linea di destra correttamente e raggiungo un certo punto, anche la linea di sinistra cresce proporzionalmente, ma separo una linea dall’altra in modo da creare il mio “tronco” (Toch) e la “fine” (Sof) del Partzuf spirituale. Il posto dove faccio i miei calcoli è detto “testa” (Rosh). E così inizio a costruire il mio Partzuf spirituale. Questo è lavoro spirituale pratico. Questo è del tutto basato sulla figura del mondo che il Creatore rappresenta per me come conseguenza del mio atteggiamento verso la realtà.

Domanda: Dov’è il punto della nostra indipendenza nel disegno?

Risposta: Siamo indipendenti solo ai crocevia ma questi esistono continuamente. Dobbiamo sempre sentire di essere ad un bivio, come è detto “Devono sembrarti nuovi ogni giorno”. Tutto il tempo dobbiamo decidere e sempre scegliere la via di destra, e non cancellare la via di sinistra ma innalzarci al di sopra di questa.
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(Dalla Preparazione della Lezione quotidiana di Kabbalah 3.02.2014)

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