Pubblicato nella '' Categoria

L’inizio dell’illuminazione

Domanda: So di mia esperienza che un uomo è pronto allo studio se gli viene spiegato il motivo per cui bisogno di farlo. Allora perché c’è il bisogno di fare un corso sull’evoluzione dell’egoismo?

Risposta: Da questo corso l’uomo conoscerà non solo l’inizio, ma anche la fine di tutta la catena in cui vede di esistere; vedrà dove si dirige tutto questo e su questa base potrà prendere le decisioni corrette che riguardano tutti i suoi stati personali.

Commento: Diciamo per esempio che sto imparando come sono stati formati i pianeti. In quale maniera sono in relazione con la mia vita?

Risposta: È una parte della vista totale del mondo, che eleva leggermente l’uomo dalla sua parte animale. Quando guarda se stesso indietro di duemila anni, e quando guarda in avanti di dieci o perfino cento anni, inizia a vedere questo lasso di tempo infinito in cui praticamente esiste come un piccolo e debole elemento dipendente. Ed è qui che sorge la domanda: “Chi sono io?”

Quando vede la sua condizione pietosa in quest’asse di tempo, può iniziare ad elevarsi verso un nuovo stato nel quale sentirà: “Tutto questo si trova sotto di me, posso controllare tutto, infatti mi trovo in uno stato superiore e posso uscire dai limiti del tempo, spazio e dalla storia”. Questo è l’inizio dell’illuminazione che apparirà in lui.
[64704]

(Dal “Discorso sull’educazione integrale” del 12.12.2011)

Materiale correlato:

Laitman blog: La natura trionferà a qualunque costo
Laitman blog: Dal naturalismo al politeismo

Paura delle altezze

Domanda: Quando si desidera connettersi agli altri, ma si ha paura di perdere se stessi, come è possibile superare questa paura?

Risposta: È proprio quello che succede. Il Baal HaSulam ha scritto che l’uomo è spaventato dal momento che gli sembra di scompare da questo mondo e di lasciare  la sua famiglia e i suoi amici. Questa è la difficoltà nel lavoro del Creatore.

Questa è esattamente la sensazione che dobbiamo sperimentare, e dobbiamo ricevere con gioia il punto di distacco dall’auto-preoccupazione, ed è in particolare da questi punti che costruiamo la nostra identità. L’identità di ogni uomo è composta da quegli stessi punti di distacco. Questo è un esempio fisiologico della devozione totale.
[65167]

(Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 2.01.2012, Gli Scritti di Rabash)

Materiale correlato:

Laitman blog: Abbassarsi significa elevare la dazione
Laitman blog: Raggiungiamo il mondo spirituale in modo naturale, come un bambino che scopre il mondo

Il miracolo è la rivoluzione della percezione

Domanda: Che cos’è il miracolo che la festa di Hanukkah festeggia nel lavoro interiore?

Risposta: Nel lavoro interiore accadono diversi miracoli. Il primo è l’esodo dall’Egitto, il secondo miracolo accade durante Hanukkah e il terzo a Purim.

Il miracolo è la rivoluzione nella propria percezione della realtà. Quella in cui mi trovo è immutabile, è il mondo dell’infinito. Questi cambiamenti rivoluzionari che avvengono dentro di me mi fanno avere una nuova percezione, una nuova natura, un cambiamento così drastico che vedo il mondo in una maniera totalmente diversa.

È come quando un neonato esce dalla madre e si ritrova in un mondo vasto e leggero, dovuto alla sua nascita, e questo è un miracolo poiché non è la semplice continuazione della regolare crescita del feto, ma è una rivoluzione totale ed è l’uscita verso un nuovo livello di percezione. Questa trasformazione può avvenire solo in virtù dell’influenza della Luce su di noi.

Quando la Luce finisce di elevare i miei desideri alle prime dieci Sefirot, nasco in un nuovo livello nelle nuove dieci Sefirot, nel nuovo livello.

Ci sono molte rivoluzioni come questa: la prima è quando passo dal periodo di preparazione verso il nuovo mondo, attraverso il Machsom, e inizio a lavorare nel piccolo livello spirituale. Dopo, dopo questo miracolo dell’uscita dall’Egitto, c’è un’ascesa graduale, lo stato del Monte Sinai e la rivelazione della forza superiore, il miracolo di Hanukkah. Tutto questo sembra essere un solo processo, iniziando dal passaggio del Mar Rosso in poi. Una rivoluzione ha luogo nella percezione della realtà dell’uomo, e tutto questo accade in virtù del cambiamento nei suoi desideri sotto l’influenza della Luce.

Un miracolo è quando i miei desideri precedenti attraversano un cambiamento istantaneo, una totale rivoluzione.
[63966]

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2011, Gli scritti di Rabash)

Materiale correlato:

Laitman blog: Il miracolo della Luce e della connessione
Laitman blog: La festa della prima vittoria su noi stessi

Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.01.2012

Shamati Articolo 35 “Riguardo la Vitalità di Kedusha”
Video / Audio

Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 90, Articolo “Illuminazioni di Luce e Illuminazioni di Fuoco”, Punto 129, Lezione 34°
Video / Audio

Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 332, Punto 34, Lezione 20°
Video / Audio

Rav Yehuda Ashlag, Articolo “La Libertà”, “Libertà dall’Angelo della Morte”, Pagina 396, Lezione 23°
Video / Audio

Dal naturalismo al politeismo

L’uomo non sa in che mondo vive, appartiene alla natura che lo porta da uno stato all’altro. Durante la sua breve vita che dura alcune decadi, non ha il tempo necessario per rendersi conto di quello che accade. Curiosamente circa 150 anni fa l’aspettativa di vita era di quarant’anni, mentre quella di oggi è di settanta.

Incuranti del quasi radoppiamento dell’aspettativa di vita, tuttavia non comprendiamo ancora l’essenza della vita. L’umanità non sa ancora cosa cercare e dove trovarlo e il significato della vita rimane ambiguo. Dove inizia la vita e dove ci porta? Vi è un qualche scopo? Che cosa ci succederà? Le risposte sono vaghe.

Le persone sono soggette al potere della natura, nessuno riceve dal’Alto un libro di rivelazioni. Noi tutti sveliamo poi tutto ciò che si trova nel nostro mondo. Le rivelazioni che facciamo costruiscono la nostra comprensione e attenzione sulla realtà.

Eccettuando la materia di cui siamo fatti e il fatto di possedere cinque sensi, l’essere umano possiede la capacità innata di scoprire qualcosa di più grande, ma tutto è potenziale, in realtà costruiamo la nostra attitudine alla vita e alla natura basandoci su quello che vediamo. Questo ha fatto nascere delle semplici teorie sulla creazione, basate sulla vita in questo mondo.

Prima l’uomo percepiva il mondo come la natura, la osservava come un insieme, come un disegno nel quale tutte le parti erano interconnesse e aveva un sentimento di vicinanza. Era un approccio antico e completamente chiaro poiché era tutto evidente e svelato.

In seguito le persone hanno iniziato a dividere i fenomeni naturali in “buoni” e “cattivi”, l’uomo divenne più egoista e smise di sentirsi parte integrante della natura. Immaginava che la natura avesse svariati limiti che sembravano positivi e negativi. Ha selezionato gli elementi che lo influenzavano in “benefici” o “dannosi”, e di conseguenza creò la nozione di forze buone e cattive.

All’inizio era un’opposizione generale tra bene e male, che più tardi si divise in diverse forze indipendenti fino alla creazione di assemblee e pantheon di deità. Per questo il nostro ego ci ha distanziato ancora di più dalla natura unificata.

[63337]

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.12.2011, La Pace)

Materiale correato:

Laitman blog: Sfumature sulla teoria della dualità
Laitman blog: Non ci sono Idoli