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Yeshivat Haverim Mondiale del 15.01.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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Non possiamo raggiungere la dazione attraverso i disastri

Domanda: Ci sarà un corso sull’economia integrale come parte dell’educazione integrale. Come sarà?

Risposta: Oggigiorno è chiaro per gli esperti che dobbiamo arrivare a un consumo normale, sano, bilanciato, dove ognuno riceve quello di cui ha bisogno e niente di più. Non dobbiamo permettere lussi a conto della natura e sprechi delle risorse naturali e dei suoi tesori.

L’equilibrio è la comprensione di quanto un uomo abbia bisogno in questo mondo, diversamente  ci sarà una catastrofe e noi, non avendo scelta, seguiremo la stessa direzione ma in una cattiva maniera, senza comprendere quello che sta accadendo.

Se continuiamo in questo modo ci dovremmo aspettare diversi disastri e guerre che non ci porteranno da nessuna parte. Ci forzeranno solo a diventare più saggi e a comprendere che dobbiamo muoverci verso il lato buono, per poter avanzare non attraverso le sofferenze, ma dalla connessione e la garanzia reciproca, cioè dalla ragione. Attualmente, attraverso la storia, siamo avanzati attraverso la sofferenza. Ci ha reso più saggi? Sappiamo come avanzare? Questo significa che è un cammino lungo e duro.

Dall’altra parte, seguendo il cammino buono, usiamo l’educazione ed è totalmente diverso. Grazie all’educazione inizi a capire quello che succede, acquisisci gli strumenti che puoi usare, vedi come agire, e scopri le leggi della natura. Per forza la Saggezza della Kabbalah dovrebbe essere parte di questo, altrimenti dove si potrebbe prendere la conoscenza? Solamente la Saggezza della Kabbalah parla del mondo integrale, cioè il mondo superiore.

Abbiamo finito lo sviluppo dei livelli inanimato, vegetale e animato della natura, e dopo c’è un limite che ci separa dal livello dell’uomo, tutto ciò che vi si trova sotto appartiene alla ricezione e tutto al di sopra appartiene alla dazione.

Non si raggiunge la dazione attraverso la sofferenza. La differenza tra il livello animato e quello dell’uomo è la nostra coscienziosità, la realizzazione.

L’uomo dovrebbe capire dove si trova, cioè in quale mondo, in quale sistema; lui deve realizzare che cos’è la natura e dopo raggiungere lo stato di uomo. La differenza tra l’animato in te e l’umano in te è la coscienziosità, nel tuo sentimento e nella tua mente. Devi acquisire quest’addizione.

Adesso siamo ancora parte del mondo animato, e siamo ancora più corrotti poiché tutto quello che facciamo ci danneggia. Tutta la nostra vita è fatta di diversi tentativi per controllarci uno con l’altro e per danneggiarci l’uno con l’altro, e quindi distruggiamo noi stessi, la nostra salute, le nostre vite e il mondo intero.

Visto da parte sembriamo un po’ strani, solo se sappiamo il risultato del nostro sviluppo saremo capaci di essere d’accordo con le fasi intermedie che dobbiamo attraversare. Quindi la coscienziosità separa l’uomo dalla bestia. É detto: “Conosci il Dio di tuo padre e adoraLo”. Dobbiamo conoscere il Creatore, la natura, e questa è tutta la differenza.

Nel suo articolo “Questo è per Giuda”, il Baal HaSulam ha scritto: “Quindi, dopo tutte le inchieste e scrutini, troviamo che l’unico bisogno nei desideri dell’uomo, che non esiste per niente nelle specie animate, è il risveglio del Divino Dvekut (l’adesione). Solo la specie umana è pronta a questo e nessun altro. Ne risulta che l’intera questione della presenza della specie umana è in quella preparazione impressa in lei per desiderare il Suo lavoro, e in quello è superiore alla bestia.

Questa è l’unica differenza. In qualsiasi altra maniera, se ci differenziamo del mondo animato, è solamente in senso negativo. Quale creatura intelligente rovinerebbe la propria casa, come facciamo noi con il nostro pianeta? Quale creatura sensibile potrebbe creare un sistema economico come quello che abbiamo creato? Per ora abbiamo delle casseforti piene di biglietti senza valore. Allora oggi, per poterci salvare dai problemi, abbiamo solo bisogno di realizzazione, di cambio di coscienza.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.12.2011, “La libertà”)

Programma TV “Le Fondamenta della Società Integrale” del 15.01.2012

Programma Tv, “Le Fondamenta della Società Integrale”
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Non svegliare ancora il leone addormentato

Dopo il congresso ci troviamo in uno stato un po’ vago, come nella nebbia, ma questo è buono. È cosi che deve essere. Dopo un pasto abbondante si diventa grassi, goffi, non ci si può muovere.

Accade lo stesso dopo un congresso: Hai riempito il tuo “stomaco” con un sacco di cose buone che c’erano lì, e adesso gradualmente inizi a digerirle. Per questo motivo ti senti un po’ rilassato. Come un animale che ha appena mangiato e sentendosi pieno e assonnato si sdraia nell’attesa che il corpo digerisca il cibo.

Vedrai come ritorni al tuo stato nel giro di una o due settimane. Nessuno stato deve essere negato. Devono essere studiati da fuori. Adesso ti trovi in uno stato nel quale non t’interessi di niente, né degli amici, né dell’insegnante, né della Kabbalah, né del mondo intero in generale. Non vuoi niente, vuoi soltanto dormire, e non puoi né vuoi uscire da questa ibernazione, rimanendo  ostinatamente in questo flusso.

Sì, non resistere e cerca di studiare in questo stato, come un ricercatore scientifico. Adesso sei indifferente a tutto e vuoi unicamente godere di quest’ozio. Senti di essere uno zero assoluto con la nebbia nel cuore e nella testa, come mezzo addormentato.

Allora studia bene questo stato, molto seriamente, per poter comprendere: Perché ti trovi lì, perché il Creatore vuole per te questo stato, e qual è il beneficio di tali stati? Prima di tutto studia questo stato e non annullarlo. Più tardi comprenderai come procedere.

Questi sono stati inevitabili. Come un leone che ha preso la sua preda, si è riempito e adesso si riposa. Cioè, dopo aver ricevuto il riempimento, hai bisogno di tempo per digerirlo. È richiesto un lungo periodo per ristabilire l’ordine dei sistemi. Tuttavia, devi mantenere il controllo di questo processo e non cercare di superarlo immediatamente.

Non aver paura di non risvegliarti più. Ti aiuteremo. Devi solo controllare costantemente il tuo stato, non lottarci, ma solo prendere in considerazione dove ti trovi. Non mangiarti pensando di essere un animale insensibile, ma semplicemente guardati da fuori, nel tuo stato. Questo è sufficiente.

Non va bene se un uomo inizia mangiare se stesso, non aiuta né corregge! Dopo tutto, alla fine inizia a giustificarsi, confortandosi con il fatto di non essere d’accordo con tale stato. Qui inizia a funzionare la forma protettiva dell’egoismo. Tuttavia se vedi con gli occhi di uno scienziato imparziale il tuo corpo animale adesso che dorme, proprio come un leone, allora vedrai il tipo di processo che stai attraversando, e il risveglio arriverà.

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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.12.2011, TES)

Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.01.2012

Gli Scritti di Rabash, Articolo 10 “La Preghiera”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 92, Articolo “Illuminazioni di Luce e Illuminazioni di Fuoco”, Punto 132, Lezione 36°
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TES, Parte 6 “Le Dieci Sefirot di Olam Ha Nekudim”, Punto 1, Lezione 1°
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Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 333, Punto 36, Lezione 21°
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Quando s’inizia a cercare un gruppo

Nessuno arriva ad un gruppo di Kabbalisti cercandolo da se e ha bisogno di amici. Se l’uomo ha bisogno di compagnia la cercherà in un pub o in qualche club, ma non all’interno di un gruppo che studia la Saggezza della Kabbalah.

L’uomo arriva a questo gruppo in base ad una propria richiesta interiore. Il desiderio evocato nel cuore fa sì che la persona senta intuitivamente che lì potrà trovare una risposta a quel richiamo interiore. Sente che lì c’è qualcosa, anche se non sa esattamente cosa, comunque è cosi che lo sente inconsciamente.

Quindi arriva in questo posto quando sente che questo è collegato in qualche maniera al proprio desiderio interiore. L’uomo non sa perché ci viene; è portato dall’Alto, com’è detto: “Il Creatore mette la mano dell’uomo nel buon destino e gli dice: ‘Prendilo!'”.

Tuttavia, dopo aver studiato per un po’ e aver attraversato diversi stati (il che può prendere diversi mesi, se non addirittura degli anni) scopre finalmente di non avere la forza di avanzare da solo e che questo è possibile unicamente se si connette ai desideri degli altri.

Da quel momento in poi significa che sta cercando un gruppo, cioè che comprende meglio di non poter raggiungere l’agognato traguardo da solo, e allora ha bisogno di tutti gli altri. Sente di avere bisogno del gruppo, dell’amore degli amici. Di conseguenza inizia a stabilire una connessione speciale con altri uomini che studiano con lui, in modo da poterli chiamare gruppo.

Fino ad allora, non è il gruppo, ma semplicemente un gruppo di uomini seduti insieme…se non senti la connessione con chi studia con te, che senza questa non è possibile raggiungere il traguardo, allora non hai amici e non hai il gruppo. Se vuoi avere successo hai bisogno di costruire queste relazioni.

Tutto questo dev’essere chiarito e richiede molto tempo. Ci sono degli uomini che possono studiare e ascoltare per vent’anni, e perfino parlarne, ma non hanno il desiderio interiore, la comprensione del cuore, che ci deve essere una connessione con gli altri, perché altrimenti non potrai riempire te stesso. Non hanno questo desiderio interiore e allora il gruppo non si connette.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.12.2011, Gli scritti di Rabash)