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L’intenzione è il piano d’azione completo

Domanda: Cos’è “l’intenzione”?

Risposta: Diciamo che il desiderio si trova in uno stato ed ora vuole passare ad un altro; per farlo è necessario indurre un’azione che lo trasporti dal primo al secondo stato. Il piano comporta quanto segue: la conoscenza precisa di dove sono, dove voglio stare e quali azioni e forze sono necessarie affinché io passi da uno stato ad un altro. Tutto questo programma è quello che chiamiamo “intenzione” o piano.

È come se “il piano della creazione” fosse il programma completo che definisce con cosa iniziare e con cosa terminare, quali passi seguire nel cammino, come utilizzare i materiali, le forze e gli strumenti per realizzare il suo pensiero iniziale. È detto: “Il risultato finale è nel suo pensiero iniziale”.

Nell’intenzione, tutto questo esiste potenzialmente e dopo si realizza nella pratica. Ciò significa che l’intenzione appare in me solo quando sono molto cosciente della situazione attuale e so esattamente quello che voglio acquisire. Cos’è che chiedono di solito: “Quali sono le tue intenzioni? Cosa vuoi ottenere? Quali risultati ti aspetti?”.

L’intenzione è un’espressione della necessità di un cambiamento che abbiamo già pianificato, compreso, sperimentato, implementato e portato a termine. L’azione stessa si realizza per mezzo della forza della Luce e pertanto, non corrisponde alla creatura. Solo le intenzioni hanno a che fare con la creatura: quanto ha conosciuto se stessa, il Creatore, come ed in che modo questo fa agire il Creatore. Una persona deve sapere il più possibile.

Mentre continuo a crescere, ascendendo lungo la scala dei gradi spirituali, chiedo sempre di più al Creatore, specificando tutti i dettagli delle Sue azioni. So già come agisce e come mi influenza, conosco in ogni dettaglio e particolare, come avrà luogo dentro di me, nel mio “corpo” (i desideri). Dalla mia esperienza di Lui e me, so già come avverrà tutto.

Alla fine ottengo certi dettagli che possono dirigere il Suo programma per Lui: capisco questo programma nella sua totalità, ogni suo elemento, tutti i suoi meccanismi fino ai suoi più piccoli giri. Quando arrivo alla fine della correzione (Gmar Tikun), arrivo a conoscere nella sua totalità il Suo piano dall’inizio alla fine, tutti i passi, dal Suo lato e dal mio. Ciò significa che ho acquisito l’intenzione completa.

La Luce è sempre in azione; però, come agisce e come devo esigere che Lui mi trasformi, tutto questo è il lavoro della persona che ha bisogno di conoscere il Creatore, la relazione tra la Luce e il desiderio.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 3.05.2011, Talmud Eser Sefirot)

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Il ruolo dei gruppi delle donne

Domanda: Abbiamo bisogno di un gruppo di donne? Qual è il ruolo del gruppo delle donne?

Risposta: In linea di principio, non c’è una connessione tra le donne come quella che c’è tra gli uomini. Un uomo dovrebbe essere unito ai suoi amici come un unico vettore, al punto tale che tra di loro non ci sia alcuna differenza. In questo senso, a livello terreno, essi devono provare a raggiungere una totale fusione reciproca nelle loro sensazioni e nei loro pensieri.

Questa qualità, questa capacità di connettersi è innata nell’uomo: gli uomini devono semplicemente lavorarci sopra. Solo l’egoismo li separa, ed essi si devono unire al di sopra dell’egoismo. Se ci sono due amici e tra di loro c’è del reciproco egoismo che li tiene divisi, vuol dire che devono ancora trovare un contatto.

Questo è il compito degli uomini. La parte delle donne non può farlo.

La parte degli uomini comprende gli oggetti che hanno dentro di sé la potenzialità di permettere la connessione reciproca. Potenzialità! Gli uomini devono creare questa rete di connessione tra di loro. Gli uomini sono in gradi di farlo. Questa è la loro correzione.

La parte delle donne è creata in modo tale che ogni donna sia di per sé come una regina. La donna non può essere unita alle altre donne con dei legami, come lo sono invece gli uomini. Tuttavia, insieme alle altre donne, può creare un desiderio comune per raggiungere lo scopo.

Questo è il compito delle donne. Questo desiderio deve essere guidato, per farlo passare alla parte degli uomini e, attraverso di loro, al Creatore.
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(Dalla 2.a lezione del Congresso di Mosca del 10.06.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.06.2011

Scritti di Rabash, Articolo 7
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) “Oro, Argento e Bronzo”, Punto 249, Lezione 10
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TES, Parte 1, Glossario di domande e risposte per il significato delle parole, Punto 24, Lezione 29
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 570, Punto 13, Lezione 8
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Matan Torà (Il Dono della Torà), Punto 7, Lezione 4
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Una domanda retorica: “di chi è la colpa”?

Domanda: Cosa deve succedere perché tutta l’umanità abbracci il metodo di correzione della Kabbalah?

Risposta: La maggior parte degli uomini ancora non capisce da dove arrivano tutti i problemi. Non hanno a che fare con i governi, la disoccupazione, i giochi politici o economici, o con i complotti “segreti”. Lo stress dell’America e il lavoro sottopagato della Cina sono semplicemente la parti del gioco che si vedono, e così gli uomini pensano che ci sia qualcuno nel mondo che abbia ancora un potere su di loro, che potrebbero essere, per esempio, i capi politici come Ahmadinejad, Obama, o la Merkel i quali possono, di fatto, decidere su tutto.

Che senso ha riversarsi nelle strade per urlare il proprio dissenso, se poi non si ottengono dei risultati? Quanti governi devono cambiare per farci capire come si fa? Noi dobbiamo capire una volta per tutte che tutti i cambiamenti possono avvenire solamente dall’Alto, per mezzo del potere della natura, e non per volere di qualche governante. Si tratta di persone uguali alle altre. Cosa sanno questi governanti? Cosa potrebbero fare, concretamente, nel mondo globale, dove il benessere di ogni paese dipende da tutti gli altri?

C’è una semplice logica in tutto questo. Ci sono più di 250 paesi nel mondo. Cosa può fare un primo ministro di un dato paese sotto le condizioni della totale interdipendenza? Quali scelte si hanno in un mercato comune? L’economia globale è governata da leggi crudeli, ed è impossibile fare un passo a destra o a sinistra perché ognuno è legato alla propria zona di influenza. Il capo di un paese ha forse a disposizione una bacchetta magica compresa nel suo ufficio?

Gli uomini sperano in un cambiamento del potere quando, di fatto, la situazione non fa che peggiorare, e non per colpa dei governanti, ma soltanto perché guardano nella direzione sbagliata. Gli uomini devono ancora capire chi è che comanda veramente la situazione. Se non diffondiamo la saggezza della Kabbalah nel mondo, non lo sapranno mai, mentre penseranno che sia tutta colpa loro. Essi non hanno la consapevolezza della Kabbalah che noi teniamo nelle nostre mani, e questi uomini non potranno fare altro che puntare il dito contro di noi.

Allora, essendo la nostra epoca descritta come l’era di Gog e Magog (cioè un’epoca sanguinaria e violenta), il mondo intero rivolgerà la sua protesta contro di noi. Per prima cosa, ci saranno delle guerre tra le nazioni, seguite poi dalle rivolte delle stesse nazioni contro Israele. E’ del tutto naturale che avvenga così, perché esse sono in conflitto e non hanno la minima idea di cosa fare a questo riguardo.

Questi uomini, di queste nazioni, rimprovereranno gli altri uomini fino a quando non capiranno che tutti sono in pericolo, tutti sono disperati, e che non c’è salvezza in niente. Da dove arrivano queste sciagure? Di chi è la colpa? No, non è di Obama, di Ahmadinejad, della Merkel o di Sarcozy. Non sono loro da rimproverare; riguarda solo gli ebrei. Come mai è così? Perché è così che si sentono loro.

E’ una naturale reazione dell’anti-semitismo: “E’ tutta colpa vostra!”. Francamente, hanno davvero tutta questa colpa? No, non ce l’hanno. Ma è così che sarà se non diffonderemo il metodo della correzione al momento giusto e ci mostreremo disponibili a condividerlo con il resto del mondo.

Noi dobbiamo agire sulla spinta di tutte le proteste di questi uomoni e dobbiamo essere pronti a rispondere al desiderio del mondo. Dobbiamo ricorrere alle medicine prima che la malattia diventi troppo grave. Attenzione, non lo dobbiamo fare perché abbiamo paura di loro, ma perché questa è la volontà del Creatore, che non vuole vedere soffrire nessun uomo.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 30.05.2011 “La Pace”)

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