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Gli amici del mio punto nel cuore

Domanda: Una parte di me desidera davvero andare al Congresso, ma un’altra parte di me si oppone con tanta forza che non voglio vedere nessuno. Che devo fare?

Risposta: Devi fare la tua libera scelta. Devi capire che le tue due parti, come tutti i pensieri e i desideri che si risvegliano in noi in ogni momento, ci arrivano dal Creatore. Queste sono le condizioni stabilite per noi, non è l’io reale.

Quello che prende la decisione non è il mio corpo che si ammala e non vuole andare al Congresso e non è neanche il mio stato d’animo. Agiamo come un meccanismo nel quale tutti i segnali elettrici interni sono controllati dalla forza superiore in accordo al programma che ci conduce ad un determinato stato.

La vita, la morte e tutti gli stati tra di esse, sono determinati dall’alto e non c’è niente di accidentale in questo. Pertanto, in tutti gli stati, devo separarmi e guardare questo “meccanismo”, cioè il mio corpo, il suo stato d’animo e tutto in esso, da un lato. Lo scopo di questo è vedere che si tratta dell’opera del Creatore, capire quello che Lui vuole darmi in questo momento e verso quale stato Lui vuole portare il mio “asino” (“Chamor”, “asino” significa “Chomer”, “materia”). Allora capirò come lavorare con esso e non mi identificherò più con questo “asino”.

Quante più volte al giorno una persona sarà capace di distaccarsi da se stessa in questa maniera e guardarsi da fuori , come a un corpo nel quale stanno per essere risvegliate certi tipi di forze , senza identificarsi con esso , ma piuttosto utilizzandolo come mezzo per raggiungere lo scopo , tanto più rapidamente avrà successo .

. Questo è anche il modo in cui dobbiamo trattare gli amici in tutti gli aspetti. Non guardare le loro facce, né le loro personalità, ma il loro desiderio interiore nella forma pura, che non dipende da niente di esterno. Questo è l’amico del mio punto nel cuore.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.03.2011, preparazione per il Congresso WE!)

Quello che hai dentro è ciò che ottieni dall’esterno

Domanda: Come possiamo trasmettere l’idea del mondo globale ad un bambino?

Risposta: E’ possibile dare un chiaro esempio ai bambini più grandi, trasferendolo quindi ai bambini più piccoli. Per esempio, portando un gruppo di bambini di 10 anni ad un gruppo di bambini di 5 anni. Dopo aver trascorso un po’ di tempo insieme, vedrete che i bambini più piccoli capiscono il mondo ad un livello completamente diverso, completamente diverso.

Siamo tutti egoisti ed anche se cresciamo e diventiamo più intelligenti, siamo ancora in un sistema egoista, che è la lente attraverso la quale guardiamo il mondo. Un bambino di 5 anni vede il mondo in accordo alla sua età. Allo stesso modo, in accordo al nostro egoismo, non vediamo il vero mondo, ma quello egoista.

Pertanto, quando chiamiamo il mondo globale ed integrale, diamo a queste parole un senso egoista. Se “tutto il mondo è interconnesso”, questo significa che dobbiamo utilizzare questa sensazione per il nostro beneficio.

Non capiamo che dobbiamo cambiare e creare lo stesso sistema globale e integrale dentro di noi. Questo significa che, da tutte le persone, le anime e tutte le interconnessioni tra di loro, io costruisco il modello di tutto il mondo dentro di me. Devo riflettere il mondo esterno dentro di me con il fine di mantenere la sua connessione corretta.

Se tutto il mondo che è al di fuori di me, vive secondo la legge altruistica, se tutte le sue parti sono unite per il bene di uno scopo, per il bene dell’armonia comune, allora dentro di me devo sempre essere disposto ad includere tutti i desideri e le anime, tutto quello di cui sono capace, in accordo alla legge dell’altruismo. Attraverso questo sistema, che è la mia anima, devo cambiare il mondo.

È possibile fare contatto con il mondo per mezzo di uno strumento disfunzionale, non per mezzo della legge dell’equivalenza della forma? In questo caso, non capisco il mondo e questo non può essere conseguito attraverso di me.

Attraverso questi esempi, possiamo mostrare ai bambini questo principio: in tutte le epoche, abbiamo visto il mondo in maniera differente, ed inoltre, col fine di vedere un mondo globale ed integrale, devo anche essere globale ed integrale dentro di me.

La scienza della Kabbalah ci porta a questa correzione, per questo si rivela ai giorni nostri e di fronte ad essa, anche il mondo globale si sta rivelando. È necessario diffondere questo metodo che ci permette di raggiungere l’armonia con il mondo moderno. Al contrario, soffriremo.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.03.2011)

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Rendere chiari a tutti i principi dell’educazione globale

L’intera saggezza della Kabbalah non è altro che un metodo di educazione. Infatti un uomo ha bisogno di cambiare, di passare dallo stato di “piccolo selvaggio” che vive in questo mondo all’essere umano che è uguale al Creatore. Noi non possiamo nemmeno percepire cosa voglia dire: il traguardo è così elevato ed opposto rispetto a noi che ci sfugge.

Affrontiamo dei cambiamenti lungo il cammino al fine di diventare sempre più simili al Creatore. Trasformando noi stessi, riveliamo i nostri nuovi stati nel mondo spirituale, lungo i livelli spirituali. Tutti questi stati sono essenzialmente i passaggi dell’educazione. Noi siamo allevati dalla Luce Superiore che ci circonda; cambiamo e perciò attraversiamo il processo dell’educazione.

Dunque, la Kabbalah è il metodo che permette all’uomo di educare se stesso per giungere all’uguaglianza con il Creatore. Lo possiamo fare con l’aiuto di un maestro, delle fonti, e di un gruppo o ambiente circostante. Questa educazione richiede di stabilire delle differenziazioni tra bambini ed adulti, tra uomini e donne, e tra i vari generi di persone. Abbiamo bisogno di cercare un modo di aiutare chiunque a ricevere la corretta educazione.

Ogni uomo che riceve il risveglio spirituale deve correggersi e facilitare la correzione generale di tutti. In sostanza, “tutti” significa lui stesso. Se egli si relaziona agli altri in questo modo, egli li deve correggere. Invece, se egli si separa dal resto degli uomini, egli diventa un “rinnovatore” che rovina soltanto se stesso e gli altri.

Dovremo chiarire questi argomenti e formularli in una forma che sia comprensibile a tutti. In questa fase, tutta l’umanità sta incominciando lentamente ad avvicinarsi alla comprensione della saggezza della Kabbalah; incomincia a sentire il bisogno di educarsi al livello di corrispondenza con il Creatore. Altrimenti, gli uomini incominceranno a sentire quante sciagure giungeranno loro dall’essere nello stato di opposizione al Creatore.

Con questo obbiettivo in testa, dobbiamo preparare una lista di principi relativi all’educazione globale. La chiave è che dovrebbero essere comprensibili per tutti. Noi abbiamo un’idea relativamente buona su dove recuperarli. Non è difficile per noi parlare di questi principi nel linguaggio della Kabbalah e nel linguaggio con il quale Baal HaSulam li presenta, principalmente nei suoi articoli. Ma come possiamo applicarli ad ogni uomo del mondo? Questo è il problema che stiamo affrontando oggi. Proveremo a risolverlo.
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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.03.2011 su I principi dell’educazione globale)

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