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Kabbalah per Principianti “Preghiera dei molti” – 11.10.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Preghiera dei molti”
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Un collegamento vitale

Senza gli articoli del Rabash, non sapremmo dirigerci allo scopo correttamente, poiché Baal HaSulam ci da il suo consiglio erudito dalle grandi altezze spirituali. Non possiamo estrapolare i dettagli per la nostra unione da lì e fare anche un solo passo per metterla in pratica. Invece il Rabash comincia dal primo punto e spiega passo dopo passo. Dopodiché possiamo capire e mettere in pratica il metodo di Baal HaSulam.

Quando cominciamo ad avvicinarci alla Kabbalah pratica, la rivelazione concreta del Creatore, gli articoli del Rabash e lo Zohar diventano vitali per noi. Gli articoli del Rabash ci aiutano a formare l’intenzione corretta ed il libro dello Zohar ci aiuta ad attrarre la Luce che rivela il mondo spirituale con questa intenzione.

Rabash ha fatto quello che nessun kabbalista aveva fatto prima. Ha descritto tutte le tappe del lavoro interiore dell’uomo, che è la realizzazione pratica della Torà. Lui è l’unico collegamento in tutta la catena dei kabbalisti che iniziarono con Adam HaRishon, poiché ci da una spiegazione dettagliata, passo dopo passo, del lavoro individuale e del gruppo, così vitale oggi giorno per noi.

Prima del Rabash, i kabbalisti scrissero sulle loro realizzazioni individuali, poiché così è stata l’evoluzione spirituale durante 2000 anni di occultamento, l’esilio dalla spiritualità. Prima dell’esilio, le persone esistevano nella realizzazione spirituale, per la qual cosa, non c’era la necessità di parlare di quello che qualsiasi bambino avrebbe appreso crescendo. Tuttavia, per elevarsi dall’occultamento nel nostro tempo, abbiamo bisogno delle fonti che ci indicano il passaggio al mondo spirituale. Ciò può essere ottenuto unicamente attraverso lo studio degli articoli scritti da Rabash.

Senza gli articoli del Rabash, non saremmo capaci di capire nemmeno gli altri testi kabbalistici correttamente. Pertanto, il nostro lavoro consiste delle seguenti due parti:

1. Studiare gli articoli del Rabash.
2. Sintonizzarci correttamente e procedere con il Libro dello Zohar o Lo Studio delle Dieci Sefirot. Pertanto adesso, possiamo lavorare su di essi correttamente ed attrarre la Luce che Riforma.

Rabash era molto riservato ed umile. Rimase sempre all’ombra del suo gran padre. Tutto il suo potere e la grandezza erano profondamente nascosti dietro di lui ed era impossibile osservarli dall’esterno. Egli fu il primo a cominciare ad insegnare la Kabbalah ad un pubblico non religioso, senza dare importanza ai suoi precedenti. Egli considerò che la divulgazione della Kabbalah alle masse fosse di massima importanza.

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I Kabbalisti sul Linguaggio della Kabbalah, Parte 6

Cari Amici, per favore, fate le vostre domande su questi brani dei grandi Kabbalisti. I Commenti nelle parentesi sono miei.

La Saggezza della Kabbalah non parla del Nostro Mondo Materiale

Esiste una rigorosa condizione nell’impegno di studio in questa saggezza [Kabbalah] – non si deve cercare di trasferire le descrizioni nella materialità [ciò che è descritto nella Torah e specialmente nella Kabbalah] con immagini materiali e di fantasia [di questo mondo]. Questo perché così si infrangono [immaginando che le cose descritte nella Torah esistano in questo mondo], “Non dovrai scolpirti un’immagine, e nemmeno una specie di somiglianza”. In quel caso [questo modo di studiare la Torah], una persona è piuttosto danneggiata [si allontana maggiormente dalla spiritualità] invece di ricevere beneficio [e per questo si usa dire “E’ preferibile sedersi ad oziare e non fare niente”].

– Baal HaSulam, “Introduzione a Lo Studio delle Dieci Sefirot

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Laitman blog: I Kabbalisti sul Linguaggio della Kabbalah, Parte 4
Laitman blog: I Kabbalisti sul Linguaggio della Kabbalah, Parte 3

Lezione quotidiana di Kabbalah – 11.10.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 37
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “VaYechi”(E Giacobbe visse nella terra d’Egitto) Punto 696, Lez. 35
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Punto 131
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Rav Yehuda Ashlag: “L’ Amore per il Creatore e Amore per gli Esseri Creati ”, Lezione 9
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Tutto inizia con un segreto

È scritto: “. L’intera Torah inizia con un segreto (Sod)” PARDES (acronimo per il raggiungimento progressivo della spiritualità), inizia con “Sod” (segreto) e termina con “Pshat” (conoscenza, semplice interpretazione).

Attualmente, non ci sentiamo di stare davanti ad un segreto, ma è tutto rigorosamente nascosto da noi. “Pshat” significa che tutto diventa semplice, pulito, e aperto, che è l’ultima fase della realizzazione. Quando iniziamo a raggiungere la spiritualità, noi saliamo dal nostro mondo al mondo dei Assiyà dove scopriamo Sod (segreto), cioè, ci rendiamo conto che tutto è un mistero per noi ed è tutto nascosto.
Questo è ciò che ci rivelano nel mondo di Assiyà.

Quando saliamo al Mondo di Yetzira, scopriamo DRUSH (spiegazione), e se raggiungiamo il mondo di Beria, scopriremo REMEZ (suggerimento). Se continuiamo l’ascesa al mondo di Atzilut, riveleremo PSHAT (conoscenza), e tutto si apre davanti a noi: la semplice Luce Superiore che riempie l’intera realtà.

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L’Albero della Vita

Una “Trappola” per la luce

Domanda: Passiamo tutta la nostra vita cercando la “carota”, ma non possiamo mai acchiapparla. Allora, quale è la differenza tra cercare la “carota” ed i nostri sforzi di rivelare il Creatore?

Risposta: Se una persona cerca una “carota” o il Creatore, stimolata dai suoi desideri egoistici, allora non riceverà mai niente. Secondo la legge della creazione, non può entrare niente nel desiderio di ricevere, eccetto Kista de Chayuta, una minuscola porzione di Luce di corta durata, che ci da la sensazione di una vita piccola e corta.

Se una persona desidera sentire una vita più grande, è possibile farlo con un desiderio differente. Per esempio, pesco un pesce con una canna da pesca, una farfalla con una retina, un animale con una trappola ed un uccello con una rete. Esiste uno strumento per acciuffare ogni tipo di animale.

Allo stesso modo, il nostro desiderio di ricevere non può sentire nient’altro che questa piccola vita di corta durata. Qualcosa di più grande può essere sentito solo con una “trappola” diversa che possiamo fabbricare; possiamo sentirlo solamente nel desiderio di dare.

La lamentela che hai espresso nella tua domanda è corretta. Nel mio desiderio naturale non ho la possibilità di essere felice. Per esserlo devo rimpiazzare il mio desiderio “di ricevere” con il desiderio “di dare”. Dopo tutto, la cosa più importante non è il desiderio, ma il riempimento.

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15 Settembre 2010, sullo Zohar).

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