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Kabbalah per Principianti, “Creatore” – 05.07.10

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Creatore”
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Per chi facciamo la nostra preghiera?

Una domanda che ho ricevuto: Per chi posso chiedere la Luce che riforma? È per i miei amici corretti, per così dire, o per me?

La mia risposta: La richiesta della persona esce dalla profondità del suo bisogno interiore, dal suo desiderio. Il desiderio dovrebbe essere per la società. Infatti, se stiamo parlando di raggiungere la spiritualità, non vi è alcuna resa dei conti individuali con nessuno.

Cio non è un caso dove Io esisto nel mondo spirituale. Io è la colettività delle anime che mi include. Pertanto, uno non può restare lì da solo nella separazione dagli altri. Quindi, per questo che la vita non si chiede per rinforzare il singolo? La forza della vita è per il corpo comune dell’anima unificata. Quindi, si ha la forza di chiedere, al fine di dare a questo corpo. Tutta la sua vita è definita da quanto egli dà al sistema comune.

Pertanto, anche se la propria preghiera è motivata dalla volontà di ricevere forza, è una preghiera per avere la forza di donare al corpo comune dell’anima .Per questo, se sta chiedendo per tutti o per se stesso, è la stessa preghiera .

Quando diciamo che c’è “la preghiera di uno” e “la preghiera di molti,” è ancora una preghiera non corretta. Non c’è altra preghiera, ma solo la “preghiera di molti” che è la preghiera per la società.

Tuttavia, fintanto che una persona non è in stato completamente corretto, chiede un po ‘per se stesso e in parte per la società. In base a questo, ottiene il suo scopo riformato e corretto in modo che egli comincia a sentire dove è meglio e dove peggio. In questo modo, è condotto alla preghiera corretta.

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 05.07.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 5
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Vayetze”(E Giacobbe uscì), Punto 286, Lezione 17
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Rav Yehuda Ashlag: Introduzione al libro: “Panim Meirot uMasbirot”, Punto 8, Lezione 8
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Come ricevere allo scopo di dare

Domanda: Perché è scritto che l’ascesa di un gradino spirituale al successivo avviene attraverso lo spessore (Aviut) dello schermo, se l’Aviut è una caratteristica del vaso (Kli) e non dello schermo?

Risposta: Lo schermo è il vaso spirituale. Dopo la prima restrizione (TzimTzum Aleph), il desiderio di ricevere non può agire come un vaso. Il vaso spirituale, il Kli, è quello con il quale posso pagare.

Se entro in un ristorante e dico che ho fame, non guarderanno il mio desiderio di mangiare, guarderanno quanto denaro porto, in altre parole, il mio schermo. Ciò vuol dire che mi valuteranno in conformità allo spessore (Aviut) del mio schermo, alla mia capacità di ricevere con lo scopo di dare, al potere della mia intenzione, a che quantità del mio antico desiderio egoista sono capace di includere nel mio schermo antiegoista e all’intenzione di dare.

Con uno schermo che non ha spessore, non si può ricevere niente; è semplicemente una restrizione. Una restrizione è uno schermo con uno spessore zero, il che significa che non desidero ricevere niente per me stesso e non so come ricevere con il fine di dare.

Quanto posso ricevere per dare? Posso ricevere la quantità equivalente allo spessore del mio schermo. Se il potere del mio schermo è 20 grammi, potrò ricevere esattamente questa quantità con lo scopo di dare. Entrambe le azioni devono unirsi nello schermo: come la ricezione, così la dazione. Quando sono unite, sarà per la dazione.