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Cosa significa essere come il Creatore?

Essere come il Creatore significa essere come la forza  singola dell’amore, dell’elargizione e della connessione, che governa la realtà e ci conduce verso l’obiettivo che ha stabilito per noi, che è quello di godere attraverso la somiglianza e l’identificazione con quella forza.

La saggezza della Kabbalah si occupa proprio di come passare dal nostro stato di esistenza animata innata, in cui siamo opposti al Creatore, a uno stato di esistenza in cui diventiamo come il Creatore. Si tratta di conoscere le due nature opposte, la nostra natura egoistica e la natura altruistica del Creatore, e di capire come attrarre e lavorare con la natura altruistica superiore fino ad assomigliarle completamente.

Questa transizione è considerata un passaggio dal livello animato a quello umano dell’esistenza. La parola “umano” in ebraico (“Adamo”) deriva dalla parola “simile” (“Domeh”) perché il concetto di diventare umano significa che diventiamo simili al Creatore (“simili all’altissimo” [“Domeh le Elyon”]).

“Qual è lo scopo per cui il Creatore ha creato questo  destino? In effetti, è per elevarlo a un grado più alto e più importante, per sentire il suo Dio come la sensazione umana, che gli è già data”. Il Kabbalista Yehuda Ashlag (Baal HaSulam), “L’insegnamento della Kabbalah e la sua essenza”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come puoi connetterti con persone diverse?

È difficile per noi accettare persone diverse perché non abbiamo una prospettiva integrale sul mondo. Se ne avessimo una, vedremmo come tutti ci completiamo a vicenda e che ognuno ha il suo ruolo speciale.

Forse possiamo comprendere meglio questo concetto con le professioni, ad esempio, una persona è un ingegnere, un’altra un insegnante, un’altra un addetto alle pulizie, un’altra un medico e così via. Insieme ci forniamo l’un l’altro i servizi di cui tutti abbiamo bisogno e dipendiamo reciprocamente dal fatto che ciascuno svolga il proprio compito in modo responsabile.

Se impariamo a collegarci al di sopra delle nostre differenze e a usarle per completarci a vicenda,allora  più grandi sono le nostre differenze, più forte sarà la nostra connessione.

Quando riusciamo a connetterci al di sopra delle nostre differenze, allora è come se componessimo un puzzle complesso e tale connessione fa emergere una forza speciale di connessione che risiede nella natura.

Qual è la base di questa connessione tra persone diverse?

Possiamo connetterci in questo modo sulla base della visione del bisogno di ogni persona in questo puzzle globale che dobbiamo ricomporre correttamente. Quando comprendiamo che ogni persona è un pezzo unico del puzzle, allora possiamo sostenerci e incoraggiarci a vicenda per trovare il nostro posto.

In tale  processo, è importante capire che non cambiamo nessuno se non noi stessi. Non possiamo costringere le persone a cambiare. Dobbiamo invece trovare il nostro rapporto ottimale con gli altri. Questo perché ognuno di noi ha delle caratteristiche innate e naturali, oltre a quelle che si sviluppano sotto l’influenza della società.

Quando alla fine ci sviluppiamo in un ambiente sociale che guida il nostro sviluppo a connetterci al di sopra delle nostre differenze, allora scopriamo quanto siano  vitali ed essenziali le nostre caratteristiche.

Quando ci colleghiamo, sono le nostre differenze a creare un puzzle collettivo, integrale e completo. Inoltre, connettendoci correttamente, possiamo apprezzare veramente la ricchezza e la versatilità che abbiamo quando sentiamo quanto siamo diversi l’uno dall’altro, e sulle nostre differenze formiamo insieme un tutto integrale.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come posso garantirmi un buon futuro?

Per assicurarci un futuro positivo, è necessario garantire  che tutti abbiano un buon futuro piuttosto che cercare di costruirlo per noi stessi  a spese degli altri. 

Inoltre è indispensabile  sapere come avvicinarci l’uno all’altro in modo armonioso e pacifico, così che ognuno possa godere di una  vita sicura, confortevole, felice e fiduciosa. 

A parole, tutti sono d’accordo con queste idee. Eppure, a causa della nostra natura egoistica, che ci induce a  perseguire il vantaggio personale a scapito degli altri, non riusciamo a metterle in pratica.

Così, sullo stesso punto, troviamo due posizioni opposte. Da un lato, tutti capiscono che avranno prosperità se realizzeranno connessioni positive con tutti gli altri, ma dall’altro, data la nostra natura egoistica  che si impone dentro di noi ad ogni occasione, ciascuno vuole mantenere un leggero vantaggio sugli altri. 

Dobbiamo quindi  riconoscere che il buon futuro dell’umanità dipende unicamente dal nostro impegno a costruire delle buone relazioni, in cui tutti,  reciprocamente,ci trattiamo  in modo positivo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

In una sola frase, cosa renderà il mondo un posto migliore?

Dobbiamo sforzarci di connetterci in modo che l’umanità diventi “come un uomo con un solo cuore”, nel senso che ognuno di noi sente tutti gli altri e desidera il bene di tutti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

I disastri naturali aiutano le persone a unirsi?

Noi vediamo che le persone si uniscono e si aiutano di più durante momenti di crisi. La natura invia queste situazioni proprio per farci risvegliare la nostra connessione e l’idea che dobbiamo considerare il beneficio degli altri come il nostro stesso beneficio.

La natura è un sistema vivo. È circolare, connessa dall’inizio alla fine e viceversa. In altre parole, è un sistema integrale, in costante connessione reciproca.

Quando cambiamo il nostro atteggiamento verso gli altri, cambiamo di conseguenza il modo in cui il sistema della natura si relaziona con noi. Se ci relazioniamo positivamente con gli altri, sentiamo l’influenza della natura su di noi, come armoniosa e pacifica. In altre parole, la natura ci influenza nel modo in cui noi la influenziamo, attraverso i nostri atteggiamenti reciproci.

Pertanto, quando cambiamo il nostro atteggiamento verso la natura a livello umano o sociale, anche se la natura ci influenza apparentemente a livello biologico, la nostra risposta a livello umano o sociale influenza l’intero sistema della natura. Anche il modo in cui percepiamo la natura a livello biologico cambia, diventando armonioso e pacifico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Esiste un modo specifico in cui dovremmo sentire l’amore?

Mutuo, reciproco e totale tra tutte le persone del mondo.

Questo perché l’amore è la forza che ci unisce e ci lega insieme nello stato totale ed eterno di una sola anima, di cui noi tutti siamo parte.

Come possiamo sentire questo amore reciproco tra noi come una sola anima?

Possiamo sentire l’amore reciproco quando siamo connessi, quando sentiamo una connessione comune tra noi e quando proviamo a soddisfarci a vicenda attraverso tale connessione.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Ti piace la Natura? Perché?

Amo moltissimo la natura, soprattutto quella inanimata e vegetativa. Mi piace camminare in montagna, nei campi e nei boschi. Quando cammino in questi luoghi provo un senso di bontà, gradevolezza e calma.

Percepisco la natura come armonia divina. Nel nostro mondo, tuttavia,indeboliamo i livelli animato e vegetativo della natura. Ma in linea di principio possiamo ancora vedere armonia, accordo, complementarità e reciprocità in tutta la natura. Tali fenomeni provocano sentimenti corrispondenti in un cabalista.

La saggezza della Kabbalah evidenzia l’armonia della natura e descrive come dovremmo mirare alla stessa armonia nelle connessioni umane. Raggiungendo connessioni armoniose tra tutti noi a livello umano, ci equilibriamo con la natura e arriviamo a sperimentare la piena armonia e pace che esiste in natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Perché Dio è arrabbiato con me?

Non esiste che Dio si arrabbi con te.

Alcuni scritti della Torah possono essere interpretati in modo errato perché parlano nel linguaggio degli esseri umani, ma la forza superiore non ha rabbia. È al di sopra delle emozioni umane. È più corretto pensare a Dio come a un sistema che sa in anticipo tutto ciò che accadrà.

I fenomeni negativi che entrano nelle nostre vite come disastri naturali e le pandemie, non provengono da alcuna rabbia di Dio. Vengono invece per insegnarci a comprendere meglio il sistema in cui esistiamo e a organizzarci in equilibrio con esso: a diventare connessi in modo integrale come il sistema.

Come possiamo dare per certo che il non essere in equilibrio con la natura come un sistema integrale è il motivo per cui le disgrazie  ci colpiscono?

Noi vediamo come la natura è un sistema interconnesso e interdipendente, e l’essere umano è l’unica parte di questo sistema che ha libera scelta. Solo noi possiamo spingere la natura fuori dalla sua connessione equilibrata.

Come si fa questo lavoro?

Noi umani siamo stati creati con i nostri desideri egoistici di godere di noi stessi a spese degli altri e della natura. Questa inclinazione è chiamata “male” o “cattiva” per la sua opposizione al funzionamento del sistema.

Pur partendo da questa opposizione alla forma connessa della natura, dobbiamo equilibrarci con la natura entrando in relazioni positive, gentili e premurose con gli altri.

Se non ci muoviamo per passare da una connessione negativa con gli altri, in cui desideriamo beneficiare noi stessi a spese degli altri, a una connessione positiva in cui desideriamo beneficiare e servire gli altri, allora invitiamo vari errori e risposte negative ad accumularsi nel sistema, che reagisce di conseguenza. Riempiamo il sistema di un numero sempre maggiore di deviazioni e il sistema si ripercuote su di noi. La sua risposta si rivolge alle connessioni negative che abbiamo inserito in esso, e tale risposta è finalizzata proprio a correggerci, ossia a spostarci da relazioni negative a relazioni positive tra di noi.

È importante sottolineare che questo unico sistema della natura, Dio o la forza superiore – che sono una cosa sola, ossia, un’unica forza d’amore e di dazione – si relaziona con noi in base a come ci relazioniamo tra di noi, e non solo in base a come ci relazioniamo con il sistema nei suoi livelli immobile, vegetativo e animato. Pertanto, in qualsiasi modo possiate pensare a questo sistema, che sia Dio, il Creatore, la forza superiore o la natura, esso ha la stessa richiesta nei vostri confronti: che vi relazioniate positivamente con le altre persone.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Cosa fa il profeta Elia?

Elia annuncia l’arrivo del Messia.

Che cos’è  il Messia? Il Messia è una forza che ci fa uscire dai nostri desideri egoistici. In ebraico, la parola “Messia” (“Moshiach“) deriva dalla stessa radice linguistica della parola “tirare” (“Moshech“).

Questa forza ci tira fuori dai nostri problemi e ci porta al grado di amore e di dazione, ossia,  a un desiderio di connessione armoniosa tra di noi e con la forza superiore della natura. Questo è il messaggio di Elia.

L’amore è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, per relazionarci con gli altri come con noi stessi, e anche più di quanto ci relazioniamo con noi stessi.

In una sezione dell’Haggadah di Pasqua si dice che noi apriamo  la porta a Elia e uno dei miei studenti mi ha chiesto  in merito a questo: perché ogni anno aspettiamo Elia e lui non viene? Perché non abbiamo mai aspettato il vero Elia. Desideriamo forse amare gli altri come amiamo noi stessi? No. Quindi significa che non aspettiamo Elia.

Chi aspettiamo? Aspettiamo che Elia ci porti un sacchetto di monete d’oro, una nuova auto, un nuovo appartamento, un jet privato, ognuno secondo i propri desideri. Questo è ciò che generalmente ci immaginiamo come la venuta di Elia: che venga per trarne profitto secondo i nostri desideri egoistici.

Elia è la forza superiore che ci connette secondo i nostri desideri di connessione positiva, e che può connettersi fino a raggiungere uno stato di amore reciproco, fino a sentirci come parti di un unico corpo, un unico desiderio, e che l’amore e la dazione della forza superiore dimorano nelle nostre connessioni. Questa è la vera rivelazione di Elia. Nella saggezza della Kabbalah, questo stato è chiamato “la fine della correzione”.

Dovremmo quindi concentrarci sulla forza d’amore e di dazione che può venire a dimorare nelle nostre connessioni, cioè la forza di Elia. Così facendo, sentiremo che ci connettiamo armoniosamente con il mondo intero, che tutti ci abbracciano e che questo è ciò che ci porta al vero esodo dall’Egitto: l’uscita dai nostri desideri egoistici in uno stato armonioso e pacifico di amore, dazione e connessione.

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Che cosa definisce il nostro attuale periodo ?

Siamo in una nuova era di transizione.

Nel corso delle generazioni, l’ego umano, il desiderio di godere a spese degli altri e della natura, si è sviluppato fino al punto in cui non riusciamo più a soddisfare noi stessi,  stiamo raggiungendo uno stato di impotenza nel continuare a cercare di soddisfarci con gli stessi mezzi egoistici.

Viviamo più problemi e crisi su tutti i livelli come mai prima d’ora, con un aumento della depressione, della solitudine, dell’ansia, dello stress, dei problemi di salute mentale, dell’abuso di droghe, dei tassi di divorzio e dei tassi di suicidio, solo per citarne alcuni.

Il nostro modus operandi egoistico del passato si scontra con un nuovo mondo globalmente interconnesso e interdipendente e scopriamo che tutto ciò che abbiamo fatto nei millenni non riesce a soddisfarci oggi. Abbiamo raggiunto la saturazione. Allo stesso modo, non sappiamo come progredire ulteriormente.

Chiaramente, c’è ancora gente che afferma che sia possibile risolvere i problemi attuali con il denaro, potere e vari altri mezzi scientifici o tecnologici. Tuttavia, vedremo che non ci aiuterà nessuna soluzione proposta, poiché nessuna prende in considerazione la radice del problema: che siamo noi a dover cambiare. In altre parole, le nostre connessioni egoistiche, da persona a persona, da gruppo a gruppo, da nazione a nazione, devono diventare altruistiche, in modo da poter vivere le relazioni in armonia, pace e felicità.

L’incontro tra l’ego umano e il mondo globalmente interconnesso e interdipendente porta a un numero crescente di problemi,  quindi è proprio questo punto di connessione umana che dobbiamo aggiustare.

Scopriamo quanto siamo strettamente connessi, ma continuiamo a relazionarci a questo stato in maniera egoistica, in termini di “cosa posso guadagnare?”. Di conseguenza sentiamo la nostra crescente connessione come un grande peso.

Come esseri umani, siamo il più alto dei molti elementi della natura e, di conseguenza, la nostra civiltà deve trovare una sorta di soluzione per attuare le nostre connessioni in modo positivo. Così facendo, risolveremo ogni problema, ma senza una soluzione che ci connetta tutti insieme armoniosamente, non potremo risolvere alcunché.

Possiamo paragonare l’umanità a un unico organismo, di cui ognuno di noi è una cellula. Quando le cellule considerano il loro tornaconto a spese delle altre cellule, l’organismo collassa. Scopriamo così, all’improvviso, che l’umanità si comporta come parti scollegate e discordanti di un organismo. Ora la domanda è: come possiamo connetterci positivamente? Qual è il metodo che può riunirci in armonia?

L’apprendimento che arricchisce la connessione dovrebbe essere il nostro impegno principale oggi, per comprendere al meglio la nostra attuale era di transizione. È giunto il momento di elevare l’umanità a un livello superiore di coscienza, di sentirci tutti come una grande famiglia globale. Dobbiamo aprire le nostre menti e i nostri cuori a questa percezione.

Se raggiungeremo connessioni positive tra di noi, trascendendo il nostro ego, condividendo il dolore degli altri e trasformandoci volontariamente in un mezzo per aiutarli, scopriremo che la qualità divina dell’amore e della dazione entrerà nella nostra esistenza e ci guiderà verso lo stato più elevato della vita.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.