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Lezione quotidiana di Kabbalah – 16.04.2014

Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 13 “Vieni al Faraone-2”
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Workshop
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Scritti di Rabash, Articolo 23
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“Bivio globale: Il momento di decidere”

Opinione (Ervin Laszlo, filosofo e scienziato ungherese, teorico dei sistemi, teorico integrale, autore di 75 libri, fondatore e presidente del Club di Budapest): “E’ stato detto che la nostra generazione è la prima nella storia a poter decidere se essere l’ultima nella storia. Bisogna aggiungere che la nostra generazione è anche la prima nella storia a poter decidere se essere la prima generazione di una nuova era nella storia. Abbiamo raggiunto uno spartiacque nella nostra evoluzione sociale e culturale. Le scienze dei sistemi ci dicono che quando sistemi aperti complessi, come gli organismi viventi, ed anche le ecologie e le società di organismi raggiungono una condizione di instabilità critica, essi devono fronteggiare la realtà: o si trasformano oppure collassano. […]

L’umanità si sta avvicinando ad un punto di instabilità critica, un bivio globale.

Il mio commento:  Nello stato attuale vi è un’unica scelta da fare tra queste due possibilità: la continuazione dello sviluppo egoistico, che ci porterà ad una guerra mondiale, oppure l’introduzione a livello globale dell’educazione e dello sviluppo integrali, che ci porterà alla creazione di un nuovo tipo di società, che sarà in equilibrio con la natura.
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“Lezioni di felicità da una scienza nuova”

Opinione (Richard Layard, Professore Emerito Lord Layard, economista del lavoro britannico, attualmente sta lavorando come direttore dei programmi al Centro per l’andamento economico alla London School of Economics): “‘C’è un paradosso nel cuore delle nostre vite. La maggior parte delle persone vuole più reddito e lotta per esso. Tuttavia sebbene le società occidentali sono diventate più ricche, i loro popoli non sono diventati più felici.’ Layard è uno dei tanti a proporre questo paradosso. È spesso definito come il “Paradosso Easterlin,’ nominato per via dell’economista Richard Easterlin, che ha dimostrato esattamente questo per i cittadini nei paesi sviluppati con benessere sufficiente a prevedere almeno le esigenze di base per ogni persona. […]

“Non solo mettiamo a confronto il nostro reddito con quello degli altri, ma anche impostiamo una norma per il nostro reddito basato su ciò che noi stessi siamo abituati. Più soldi facciamo, più soldi pensiamo di avere bisogno. Questo fenomeno è chiamato ‘assuefazione’ o ‘adattamento’. Può essere paragonato all’ incremento di una tolleranza all’alcol o alle droghe. Layard chiama questo ‘Il tapis roulant edonico’: Per mantenere lo stesso livello di felicità, dobbiamo continuare a correre.

“Richard Layard (2005) ha sostenuto che ci sono sette fattori che sono centrali per la felicità. Inoltre, lui ha usato la ricerca come il Sondaggio Generale Sociale degli Stati Uniti (US General Sociale Survey) per stabilire (almeno per gli Stati Uniti) cinque fattori in una sorta di ordine di importanza. Due altri fattori erano visti come centrali, ma non potevano essere classificati a causa di una mancanza di risultati delle indagini.

“Rapporti familiari”. In quasi tutti gli studi, i rapporti familiari e la nostra vita privata stretta sono ‘più importanti Che ogni altro fattore singolo che interessa la nostra felicità.’

“Situazione finanziaria”. Come abbiamo già visto la nostra posizione finanziaria individuale è significativa – quando siamo sui margini della povertà – ma oltre a quello se è scarsa, secondo la qualità di rapporti famigliari stretti, come fonte significativa di felicità a lungo termine.

“Lavoro”. Esistono prove evidenti che abbiamo bisogno di sentire che stiamo contribuendo alla società in generale. Layard commenta, “il lavoro fornisce non solo reddito ma anche un significato aggiuntivo alla vita’. Lui continua, ‘E’ per questo che la disoccupazione è così disastrosa: si riduce il reddito ma anche si riduce la felicità direttamente distruggendo il rispetto di sé e dei rapporti sociali creati dal lavoro.

“Comunità e amici”. Come abbiamo già visto scrittori come Lane hanno collocato una forte enfasi sull’amicizia. Però, è anche chiaro che la qualità delle comunità nelle quali partecipiamo ha una forte influenza su come ci sentiamo. Se non viviamo e operiamo in comunità e gruppi dove c’è una sensazione di fiducia e appartenenza poi c’è una serie di prove che dimostra l’impatto sulla nostra capacità di essere felici. […]

“Salute”. Frequentemente negli studi le persone citano la salute come un contributo importante alla felicità. […]

“La libertà personale”. La felicità dipende anche dalla qualità dei sistemi politico, economico, legale e sociale nei quali operiamo. Vi è qualche evidenza che le persone vivendo in società tranquille nelle quali hanno una voce e una capacità a seguire i loro interessi (dove non danneggiano gli altri), e dove le istituzioni sono responsabili, essi saranno più felici.

“Valore personale”. La felicità delle persone dipende dal loro ‘sé interiore’ e dalle loro filosofie della vita. ‘Le persone sono più felici se sono in grado di apprezzare cosa hanno, qualunque cosa sia; se non si confrontano sempre con gli altri; e se si prendono cura dei propri stati d’animo.’” (Fonte: infed).

“La società moderna ha bisogno disperatamente di un concetto del bene comune intorno al quale unire le forze dei membri. Ecco il concetto giusto. Vogliamo aumentare la felicità generale e ci impegniamo in quell’ obiettivo”.

Il mio commento: Certo, questo è un obiettivo meraviglioso. Però prima, è necessario capire che la felicita è possibile solo oltre il nostro egoismo, non all’interno e non nel sopprimerla. Ecco perché abbiamo bisogno di un metodo per uscire dall’egoismo, il metodo della Kabbalah, in altre parole, la Luce, la forza della dazione e amore, che si manifesta quando questo metodo viene implementato.
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Lo spirito malvagio (Impuro)

Domanda: La divulgazione richiede delle azioni fisiche o i pensieri interiori di una persona sono sufficienti?

Risposta: Coloro che pensano soltanto senza agire sono chiamati gli spiriti impuri. Nel mondo spirituale, ci sono delle forze, ogni genere di spiriti e demoni; ci sono dei pensieri che non sono accompagnati da alcuna azione.

Quando un uomo realizza una restrizione ed ottiene lo schermo, la Luce riflessa lavora praticamente con i vasi spirituali dell’uomo. In questo caso, l’uomo è capace di azioni spirituali senza essere coinvolto nella materialità. Però, dipende dalla situazione; sappiamo che Baal HaSulam viaggiò verso la Polonia per incontrare i lavoratori che partecipavano alla dimostrazione del primo maggio. Pubblicò il giornale La Nazione in Israele, che provocò delle enormi reazioni opposte fino agli ultimi giorni della sua vita.

Il nostro mondo è il mondo delle azioni. Se non fate nulla in questa realtà, non potete nemmeno fantasticarne. Infatti, la messa in pratica effettiva è la conferma dei nostri pensieri, e cioè che noi siamo veramente in questa azione.

Quindi, se già avete degli schermi e potete lavorarci, potete farlo senza la materialità. Tuttavia, in questo caso, un uomo cercherà senza dubbio ogni occasione per connettersi con tutte le persone in generale e cercherà la correzione attraverso questa azione. Infatti, l’uomo capisce che “il Creatore abita tra la Sua gente”, al livello più basso, e che da qui potete iniziate la vostra correzione.

La sola cosa che potrebbe fermare tutti voi è l’oggettiva valutazione che chiaramente dimostra come l’avvicinarsi a tutta la gente in generale potrebbe danneggiare la divulgazione della saggezza della Kabbalah e la correzione del mondo nel suo complesso. In questo caso un uomo si dovrebbe fermare ed aspettare. Tuttavia, questa situazione non vale più oggi, perché tutto è già aperto. Siamo in un mondo che ha bisogno di una correzione da veramente molto tempo.

Non potete lavorare solamente su internet e ritenere che sia abbastanza. Anche se il vostro gruppo decide che servite in questo o in quello specifico campo di lavoro, dovete comunque prendere parte alle azioni fisiche e al lavoro comune. Senza le attività fisiche che coinvolgono le persone reali, non correggeremo mai le loro anime. Punto!
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(Dalla preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah del 18.03.2014)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 14.04.2014

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 926
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Trasformare un insieme di persone in un gruppo

Il gruppo deve essere un mezzo per l’ascesa, per raggiungere il piccolo stato (dazione assoluta), per raggiungere l’importanza della Meta. Essere nel gruppo non significa che uno si scopre in compagnia di un centinaio di persone. Un gruppo è un sistema in cui si desidera essere nella linea di destra, dopo il punto di scelta.

Prima della scelta, questo non è ancora un gruppo, ma semplicemente un insieme di persone come la folla che lasciò l’Egitto, che ancora non si è trasformata in un popolo, ma è solo una massa. Solo in seguito al ricevimento la Torah, entrano in mutua garanzia e allora vien detto di loro: “Oggi siete diventati il mio popolo.”

Dopo l’ ego si scopre e il Monte Sinai (peccato – odio) si rivela tra tutti, pensieri che causarono la separazione tra coloro che erano radunati nella parte inferiore della montagna, e solo allora la persona sente la necessità del gruppo.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 02.03.2014)

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Ottenere il fine della vita

Domanda: Come possiamo proteggierci dalla possibilità di cadere nei desideri materiali durante la lettura del libro dello Zohar?

Risposta: Lo studio della Torà significa che io mi aspetto la Luce che Riforma, come è scritto “Ho creato l’inclinazione verso il male e la Torà come la spezia”. Questo sino al punto di rendermi conto di avere una tendenza cattiva e che desidero liberarmene ma che non posso farlo in nessun modo se non attraverso quello che imparo con gli amici, quando raggiungo uno stadio in cui studio e mi aspetto la Luce che Riforma. Questa è detto studiare la Torà.

Ovvero, studiare la Torà richiede una preparazione, un grande desiderio di connettere qualcosa in me che solo la Torà può fare e nessun altra cosa. Non ci sarà medicina da qualche dottore che mi può aiutare quì, nessun allenamento, o particolare abilità in qualcosa. Questo è semplicemente al di là delle possibilità di un solo essere umano. Non siamo pronti per questo.

Devo avvicinarmi al Libro dello Zohar in questo stato. Poi certamente dovrò aspettarmi che questo studio mi renda sano, che corregga in me quello che determina la mia inclinazione verso il male. Può addirittura darsi che quanto sento al momento non sia la vera inclinazione verso il male, ma adesso è quello che penso.

Che cos’è l’inclinazione maligna? Essa sono tutti quei tipi di desideri che mi impediscono di raggiungere la correzione. La Torà dice che sono come delle istruzioni per raggiungere la correzione. Se non correggi questi desideri, allora non raggiungerai il fine della creazione.

E visto che questi desideri mi impediscono di raggiungere il fine della creazione io li chiamo “cattivi”. Non li cancello; piuttosto mi aspetto che la Torà li corregga. Come? Non lo so. Infatti è scritto “Visto che la luce che vi è in esso lo porterà verso il bene”. Questo significa che questi desideri rimangono, ma che prendono un carattere diverso.

Domanda: Di cosa ho bisogno per raggiungere la disperazione riguardo alle mie sole forze?

Risposta: Cerca di fare tutto il possibile. “tutto quello che la tua mano riesce a fare [sino che] hai forza per farlo, fallo …” (Ecclesiaste 9:10). Devi esaminare cosa ti disturba dal raggiungere la spiritualità, il fine della vita. Qual è il fine della vita? Raggiungi questo stato alla fine della tua vita o prima di essa e puoi andare ancora avanti.

Non vedi la tua vita come unica e irripetibile. Vedi la tua vita come un frammento della tua esistenza, e in questo frammento vui raggiungere uno stato in cui entrare nel prossimo livello. Questo è detto raggiungere il fine della vita, raggiungere il fine della creazione. Ecco perché esistiamo qui per questo periodo di qualche decennio.

Tutti possono raggiungere questo. Cosa ti ferma? Questo è quanto devi capire e vedere affinchè tu possa raggiungere uno stato oltre questa vita solo e solamente alla condizione che tu sia dotato del desiderio di dare.

Devi acquisire questo desiderio attraverso lo studio della Torà e sotto certe condizioni, attraverso un avanzamento nella connessione, lavorando in un gruppo, con la disseminazione, facendo tutto per poter raggiungere la dazione. Dopo tutto l’intero mondo è immerso nel desiderio di ricevere come tutto il tempo della nostra esistenza mentre gli stadi che sono oltre questo mondo esistono nel desiderio di dare.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 25.03.2014, Lo Zohar)

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L’ Universo di Einstein

Nelle notizie (da Nature): Un manoscritto che giaceva inosservato dagli scienziati da decenni, ha rivelato che Albert Einstein si dilettò con un’alternativa a ciò che oggi conosciamo come la teoria del Big Bang, proponendo invece che l’Universo si espande costantemente ed eternamente. Il lavoro recentemente scoperto (Era stato conservato in bella vista presso l’ Archivio Albert Einstein a Gerusalemme), scritto nel 1931, è rievocativo di una teoria sostenuta dall’ astrofisico britannico Fred Hoyle quasi 20 anni dopo. Einstein ben presto abbandonò l’idea, ma il manoscritto rivela la sua continua esitazione ad accettare che l’Universo è stato creato durante un singolo evento esplosivo. […]

“Il manoscritto era probabilmente una bozza iniziata con entusiasmo su un’idea accurata e ben presto abbandonata, come l’autore realizzò che stava prendendo in giro se stesso”, dice il cosmologo James Peebles della Princeton University nel New Jersey. Non sembra esserci alcuna traccia di Einstein che menzioni ancora una volta questi calcoli.

“Ma il fatto che Einstein sperimentò con il concetto di stato stazionario, dimostra la sua resistenza costante all’idea di un Big Bang che inizialmente trovò abominevole, anche se altri teorici avevano dimostrato essere una conseguenza naturale della sua teoria generale della relatività “

Il mio commento: Anche se nelle mie lezioni ho sempre parlato del Big Bang come punto di partenza d’inizio del nostro mondo, tutto ciò che studiamo è visto solo in relazione all’uomo, un osservatore che, in questo caso, sente e percepisce ciò che prova “in se stesso”, nelle sue proprietà, e ciò è necessario non per parlare del mondo che ci circonda e dei suoi cambiamenti, ma per il cambiamento della “percezione dentro di noi” e dei suoi cambiamenti come nuove Reshimot si manifestano in noi. Vedere la percezione della realtà nell’ Introduzione al Libro dello Zohar.
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Gli errori più comuni

L’errore più comune è “mangiare te stesso” sopra le tue mancanze, e questo può continuare per anni se non siamo preparati ad essere liberati da esso tramite la garanzia reciproca. Per fare questo, è necessaria la pressione del gruppo per influenzare la mia mente e liberare la mia testa dall’auto-preoccupazione di quello che ho fatto, il tipo di danni che ho causato, il tipo di persona malvagia che ero, e gli errori che ho fatto.

Questa è una Klipa che prende possesso di una persona, e solo con l’aiuto della garanzia reciproca è possibile essere liberati da essa. Il gruppo deve influenzarmi in modo che smetterò di pensare a me stesso, in modo da obbligarmi a pensare ad esso.

Tutti noi passiamo attraverso gli stessi stati – non simultaneamente, ma uno dopo l’altro– tutti devono attraversare questo. Se vedi che un amico sta mangiando se stesso e incolpa se stesso per le sue mancanze, allora deve dirgli che non c’è nulla di cui dispiacersi. Piuttosto, deve essere preoccupato per il gruppo. Il vaso spirituale è specificamente all’interno del gruppo e non all’interno di se stesso.

In genere, per quanto riguarda tutto ciò che è successo nel passato, è necessario dire, “Non c’è nulla tranne Lui,” e tutto è accaduto secondo una decisione della supervisione superiore. Fino a questo momento, non ho fatto e non ho deciso nulla, e da questo momento “Se io non sono per me stesso, chi è per me?”

Tuttavia, la persona sola non è preparata ad essere distaccata da questi pensieri. La Klipa potrà sempre trascinarlo verso la stessa palude, nel pentimento e rimorso, e sui livelli superiori la condizione è molto peggiore. Soltanto il potere dell’ambiente può rinforzare la persona e tenerla sopra tutti i calcoli. Oppure, può cadere nella Klipa e soffrire gravemente per un lungo periodo.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 27.03.2014)

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La ricerca interiore

La Torà, “Esodo” (Pekudei), 39:1-39:2, 39:22, 39:27: Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti  per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè. E fecero l’efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. Fece il manto dell’efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola. E fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli.

Gli indumenti per gli assistenti, l’Efod, Choshen (l’abito), sono tutti indumenti di una persona del tutto corretta che simboleggiano diversi Masachim (schermi).

Si tratta di livelli a cui dovremmo innalzate i nostri desideri, livelli di inanimato, vegetale e animale, in modo di creare il giusto Masach che ci permetterà di lavorare al livello del parlante, a livello del sacerdote.

Dobbiamo correggere i 613 desideri secondo l’amore e la dazione come attributi che la Luce Superiore richiede da noi.

Leggendo la descrizione, che è un’allegoria delle azioni spirituali, dobbiamo capire cosa succede durante queste azioni: quindi la porpora, lo scarlatto, il Choshen , l’efod, e il Tabernacolo sono dentro di noi, e dobbiamo cercare tutto internamente.
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(Da Kab.TV “I segreti del Libro Eterno” del 16.10.2013)

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