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Gli errori più comuni

L’errore più comune è “mangiare te stesso” sopra le tue mancanze, e questo può continuare per anni se non siamo preparati ad essere liberati da esso tramite la garanzia reciproca. Per fare questo, è necessaria la pressione del gruppo per influenzare la mia mente e liberare la mia testa dall’auto-preoccupazione di quello che ho fatto, il tipo di danni che ho causato, il tipo di persona malvagia che ero, e gli errori che ho fatto.

Questa è una Klipa che prende possesso di una persona, e solo con l’aiuto della garanzia reciproca è possibile essere liberati da essa. Il gruppo deve influenzarmi in modo che smetterò di pensare a me stesso, in modo da obbligarmi a pensare ad esso.

Tutti noi passiamo attraverso gli stessi stati – non simultaneamente, ma uno dopo l’altro– tutti devono attraversare questo. Se vedi che un amico sta mangiando se stesso e incolpa se stesso per le sue mancanze, allora deve dirgli che non c’è nulla di cui dispiacersi. Piuttosto, deve essere preoccupato per il gruppo. Il vaso spirituale è specificamente all’interno del gruppo e non all’interno di se stesso.

In genere, per quanto riguarda tutto ciò che è successo nel passato, è necessario dire, “Non c’è nulla tranne Lui,” e tutto è accaduto secondo una decisione della supervisione superiore. Fino a questo momento, non ho fatto e non ho deciso nulla, e da questo momento “Se io non sono per me stesso, chi è per me?”

Tuttavia, la persona sola non è preparata ad essere distaccata da questi pensieri. La Klipa potrà sempre trascinarlo verso la stessa palude, nel pentimento e rimorso, e sui livelli superiori la condizione è molto peggiore. Soltanto il potere dell’ambiente può rinforzare la persona e tenerla sopra tutti i calcoli. Oppure, può cadere nella Klipa e soffrire gravemente per un lungo periodo.
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(Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 27.03.2014)

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La ricerca interiore

La Torà, “Esodo” (Pekudei), 39:1-39:2, 39:22, 39:27: Con porpora viola e porpora rossa, con scarlatto e bisso fece le vesti  per officiare nel santuario. Fecero le vesti sacre di Aronne, come il Signore aveva ordinato a Mosè. E fecero l’efod con oro, porpora viola e porpora rossa, scarlatto e bisso ritorto. Fece il manto dell’efod, lavoro di tessitore, tutto di porpora viola. E fecero le tuniche di bisso, lavoro di tessitore, per Aronne e per i suoi figli.

Gli indumenti per gli assistenti, l’Efod, Choshen (l’abito), sono tutti indumenti di una persona del tutto corretta che simboleggiano diversi Masachim (schermi).

Si tratta di livelli a cui dovremmo innalzate i nostri desideri, livelli di inanimato, vegetale e animale, in modo di creare il giusto Masach che ci permetterà di lavorare al livello del parlante, a livello del sacerdote.

Dobbiamo correggere i 613 desideri secondo l’amore e la dazione come attributi che la Luce Superiore richiede da noi.

Leggendo la descrizione, che è un’allegoria delle azioni spirituali, dobbiamo capire cosa succede durante queste azioni: quindi la porpora, lo scarlatto, il Choshen , l’efod, e il Tabernacolo sono dentro di noi, e dobbiamo cercare tutto internamente.
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(Da Kab.TV “I segreti del Libro Eterno” del 16.10.2013)

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