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Il gruppo fa di te un eroe

Lettera n.8 di Rabash: Riunitevi in un gruppo stretto di persone in un luogo, sotto una guida per opporre resistenza agli attacchi dei nemici con il potere di superare, oltre qualsiasi limitazione umana….

Il potere di superare oltre qualsiasi limitazione umana, ma com’è possibile? Esiste qualcuno che possieda veramente questo potere? Oltre qualsiasi limitazione umana… questo è già il Creatore.

Questo significa che solo il potere del superiore ci può aiutare a sollevarci, a superare queste condizioni e tutti i nemici interiori (ovviamente questo non implica i nemici esterni). Ognuno di noi ha tanti pensieri e desideri che ci confondono e non ci lasciano nemmeno un minuto. Dobbiamo lottare contro tutti loro, ma è impossibile farlo da soli,  ma si può fare da una forza che vada oltre i mezzi umani, la forza del superiore.

La forza del superiore è la forza del Creatore, che ci viene data attraverso quella del gruppo. Non possiamo dirigerci direttamente verso il Creatore, ma soltanto verso il gruppo. Non si trova in nessun altro posto, solamente nel gruppo.

È per questo che dobbiamo cercare sempre di stare insieme agli amici, nei pensieri e desideri comuni simultaneamente, nella stessa frequenza e nella stessa direzione di movimento, come cantando e ballando insieme. Qui troveremo questa forza che ci supporterà, incurante di tutti i disturbi che vengono dagli “attacchi dei nemici”.

“Sono senz’altro coraggiosi e persone di forte spirito, la loro decisione è messa sulla pietra poiché non faranno un singolo passo indietro. Loro lottano dal primo livello nella guerra con l’inclinazione al male fino all’ultima goccia di sangue. E aspirano solamente alla vittoria in questa guerra nel nome del Creatore”.

Bene, chi può dire questo di se stesso? Che eroe sarebbe questo? Forse solo un bambino potrebbe dalla mancata esperienza. È impossibile con qualsiasi altra forza oltre i mezzi umani. In altre parole, è impossibile ottenere il successo senza l’aiuto dall’Alto, questa idea dovrebbe imprimersi nel gruppo.

L’uomo non può persistere con questa idea, ed è uno sbaglio pensare di poter riuscire a ricordarlo, anche scrivendolo da qualche parte….io vedo che molte persone scrivono durante le lezioni (io facevo lo stesso quando studiavo), pensano che la carta sia la loro anima, nella quale registrano, ma questo non aiuterà per niente.

sarò capace di registrare questa conoscenza nella mia memoria quando cerco di farlo nel gruppo attraverso la garanzia mutua. Tutto ciò che esiste nel gruppo è la mia memoria, e posso essere sicuro che non si cancellerà di lì e sarò capace di usarlo.

Io personalmente posso continuare a dimenticare tutto, ma gli amici continueranno a ricordarmi questa conoscenza: che io posso avere successo unicamente attraverso la forza del Creatore, e non da me, e la forza del Creatore esiste nel gruppo.

Allora sarò capace di essere “coraggioso”, come ho bisogno di essere, se riesco a connettere tutti noi insieme, trovare la forza superiore dentro di noi, e obbligarla ad aiutarci. Com’è scritto: “I miei figli mi hanno sconfitto”. Questa è la condizione del Creatore che sta aspettando che ci dirigiamo verso di Lui, che ci appelliamo a Lui.

Il Creatore viene rivelato a condizione che l’appello venga dal gruppo ed è per questo che chiamiamo il gruppo il vaso per la rivelazione del Creatore.
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(Lezione 2° dal congresso Arvut, del 18.11.2011)

Lezione virtuale, Unity Day del 29.01.2012

Lezione virtuale, Unity Day
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Abbasso la solitudine!

Domanda: Qual è la ragione per la quale le donne che non hanno una famiglia e probabilmente non la avranno mai dovrebbero seguire un corso integrale sulla famiglia?

Risposta: Io dubito che nella società integrale falliremo nel raggiungere un simile stato nel quale tutti vorrebbero avere una famiglia. Al contrario, l’uomo sentirà che la famiglia è lo strumento primario attraverso il quale influenza il mondo. Questo è uno.

Secondo, abbiamo bisogno di capire e realizzare che la natura è progettata in modo tale che il numero degli uomini e delle donne nella popolazione generale dipenderà da come ci comporteremo gli uni verso gli altri. Attraverso le nostre relazioni noi, per così dire, introduciamo i nostri input qualitativi e quantitativi nella natura e riceveremo precisamente il tipo di progenie che creerà le connessioni corrette e l’unità. Dipende solo dalla nostra armonia.

Ad oggi non esistiamo nello stato di armonia con il nostro io, tra noi e con la natura, noi diamo vita ai bambini che lottano per trovare qualcosa di adatto a loro, non li impregniamo con l’integralità ed ecco perché oggi il nostro mondo sta andando a pezzi.

Se noi approcciassimo questa questione globalmente, mediante quello che instilleremo nei nostri figli, dei dati informativi completamente differenti, dei nuovi “geni”, loro nasceranno in modo tale che il loro campo della natura comune, quello che ci guida tutti verso il corretto sviluppo ed uno scopo particolare, li raccoglierà nella reciproca similitudine. Ognuno di loro troverà velocemente la sua seconda metà.

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(Tratto da un “Discorso sull’Educazione Integrale”, del 12.12. 2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 29.01.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Lettera 40
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 113, Articolo “Io, Io sono Colui che é”, Punto 172, Lezione 48
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TES, Pagina 6, Punto 19, Lezione 11
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KFS, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 341, Punto 61, Lezione 31
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Un approccio integrale: La piccolezza del grande e la grandezza del piccolo

Baal HaSulam: “La Libertà”: Le più vere e sviluppate visioni non sono mai nelle mani del collettivo nell’autorità, ma piuttosto nelle mani del più debole, cioè nelle mani della minoranza impercettibile. Questo perché ogni saggezza ed ogni cosa preziosa viene al mondo in piccole quantità. Quindi, noi siamo avvertiti di preservare l’opinione di tutti gli individui, a causa dell’inabilità del collettivo di rivelare il male dal bene tra di loro.

Tutta la creazione costruisce un Partzuf che è diviso in cinque livelli di rudezza (Aviut). Le Luci sono rivestite in esso nell’ordine inverso: la Luce più grande è rivestita nei vasi più puri, quelli più deboli. Questo è riflesso anche nella struttura della società umana: le Luci più piccole, più deboli sono tipiche delle forze più grossolane e più forti, mentre le Luci più grandi sono nei livelli superiori, sono quelle che hanno le forze più grandi ma sono quelle più raffinate.

Il potenziale di una collisione meccanica è irrilevante comparato all’intensità di un’esplosione atomica, nella quale hanno luogo processi più sottili. Così, ovviamente, in un chilogrammo di una bomba atomica c’è molta più grande energia che in molte tonnellate di esplosivi ordinari. Dipende tutto dalla qualità del materiale, non dalla quantità.

Così, il particolare ed il generale sono reciprocamente opposti, ma essi sono all’interno di una struttura e quindi devono completarsi a vicenda. In questo modo, in qualunque cosa si relazioni al generale, uno deve assomigliare al collettivo, mentre in qualsiasi cosa riguardi il particolare ed il quadro come un insieme, è proprio l’individuo che lo esamina e così uno dovrebbe assomigliare al particolare.

Questa contraddizione è solo apparente. Quando capiamo che è una sola forma, vediamo immediatamente cosa appartiene a cosa, cioè a cosa le persone importanti devono abbassarsi per piacere alla loro gente, e nei confronti di cosa le persone devono abbassare le loro teste ed ascoltare i grandi.

Per prima cosa noi dobbiamo sapere il fatto che siamo tutti uniti da una forma (Partzuf). Poi potremo capire i principi della dipendenza reciproca e le sue parti e la cooperazione tra loro sulla strada del successo generale.

Prima dobbiamo capire che siamo tutti connessi in un insieme. Nessuna “linea di povertà” può dividerci in superiori ed inferiori. Nessuno può guardare gli altri indifferentemente e fingere che non lo riguardino. Questo significa che noi non possiamo “distruggere” nessuno, al contrario, tutti dovrebbero essere presi in considerazione e noi dovremmo capire che non possiamo amministrare gli uni senza gli altri. Il nostro successo non dipende dall’oppressione ma piuttosto dal completamento reciproco.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.01.2012, “La Libertà”)

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Lezioni sul nuovo mondo: 80% sui banchi di scuola

Domanda: Chi studierà nei corsi dell’educazione integrale: solamente quelli che sono rimasti senza lavoro o tutti quanti?

Risposta: Penso che il numero di disoccupati sarà molto alto. E dato che parliamo di correggere la società, allora dobbiamo attrarre non solamente le persone che hanno perso i loro lavori, ma anche madri di famiglia, pensionati, e in generale, persone che non lavorano. Ne risulta che l’ottanta per cento della popolazione sarà pronta per il corso.

E se il giorno seguente una persona trova un’occupazione o un ingresso, questo non significa che deva lasciare il corso. Noi crediamo che completare il corso dell’educazione integrale sarà responsabilità di tutti, e le persone devono dividere il lavoro tra di loro per occuparsi del lavoro poche ore al giorno.

Questi sono grossi cambiamenti dall’approccio convenzionale, ma non siamo noi a introdurli; lo fa la crisi, non lasciandoci altra scelta. Io penso che questo non prenderà più di un anno.

Domanda: Che cosa accadrà nel periodo intermedio, quando ancora non abbiamo diviso il lavoro tra di noi e lavorando diverse ore il giorno, e quando le persone non hanno ancora perso la speranza di ritornare allo stato precedente?

Risposta: Io credo che un’alta percentuale di disoccupazione porterà all’agitazione, all’impotenza del governo e alla perdita di direzione. Questo causerà uno stato di completa anarchia, e non ci sarà altra scelta che adottare questa struttura. Questo succederà molto presto; altrimenti arriveremo a un completo collasso di tutta la società e a una guerra mondiale.

Dato che il governo non può prendere il controllo dei sistemi economici, allora non potrà governare niente. Se milioni di persone prenderanno le strade, né le forze armate né nessun’altra forza riuscirà a fermarli. Il governo non saprà cosa fare. Tutti hanno visto quanto è successo in Siria e in Egitto.

Ogni nazione dovrà prendere in considerazione il proprio contesto locale e il proprio carattere nazionale. Ad esempio, non sarà cosi semplice far venire le persone a scuola in Grecia come in Germania. I tedeschi studieranno diligentemente come lavorano adesso. Ma in nazioni come la Grecia sarà necessario attrarre le persone con qualche compensazione.

Il problema di tutte le nazioni europee è l’età della popolazione, che vive tra casa, caffe e piccoli viaggi. Ogni posto ha bisogno di un programma, adattato alle condizioni locali.
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(Tratto da “Lezioni sul nuovo mondo”, 01.12.2011)

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Midwest Book Review sul libro, “L’interesse personale Vs l’altruismo nell’Era globale”

Midwest Book Review, uno dei primi cinque recensori mondiali di libri in lingua inglese, ha pubblicato commenti molto positivi sul mio libro L’interesse personale vs L’altruismo nell’Era globale”: su come la Società può trasformare l’interesse personale in mutuo beneficio.

Il libro esplora l’esistenza dell’umanità su questo pianeta e rivela come il nostro egoismo collettivo ha influenzato lo sviluppo della nostra società. Comprendendo l’ego e le sue origini, il lettore scopre una nuova comprensione sull’esistenza integrale globale come rimedio per i mali della società. Esso affronta le nostre attuali sfide sociali e politici e spiega come possiamo usare il nostro ego per risolverle, piuttosto che continuare il ciclo al ribasso in cui l’umanità si trova.

Midwest Book Review è la più grande risorsa Internet per gli editori, scrittori, bibliotecari, librai e lettori. Il seguente è un estratto della recensione:

“Affermando che il futuro della società si basa sulla cooperazione delle persone a lavorare insieme per la società, affermando che gran parte del degrado della società negli ultimi decenni è stato il risultato del narcisismo e dell’avidità,”L’interesse personale Vs l’altruismo“è una lettura curiosa ed è raccomandata per coloro che credono che l’ottimismo nella natura umana non è interamente perduto.”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 27.01.2012

Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 195
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 111, Articolo “Io, Io sono Colui che é”, Punto 168, Lezione 47
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Rav Yehuda Ashlag “La Pace”, Pagina 265, (Inizia con“Ora è di vitale importanza per noi”), Lezione 1
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KFS, Prefazione al Commentario della Scala, Pagina 705, Punto 61
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Scritti di Rabash, Articolo 18
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati Articolo 172 “Il caso degli impedimenti e dei rinvii”
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Scritti di Rabash, Articolo 5
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La teoria del contatto interiore tra le persone

Domanda: Quali sarano i temi del corso “Evoluzione come sviluppo dell’egoismo

Risposta: Comprende proprio tutto. Includerà: cultura, comunicazione, famiglia, nazionalità, civilizzazioni e la storia dell’umanità da dove si possono trarre molte informazioni per la nostra vita di adesso e per gli stati futuri.

Conoscendo il passato io posso capire meglio quello che accade oggi, e in qualche modo avere effetto sul futuro. Io personalmente non sono un fan della storia né della geografia, ma dovremmo realmente conoscere la storia sulla base dello sviluppo del nostro egoismo. Ci serve per comprendere come ci stiamo sviluppando.

A fianco ai corsi “Evoluzione come sviluppo dell’egoismo” e “Libero arbitrio”, gli altri corsi avranno più qualità psicologiche. Il primo, che si trova tra questi due e un corso in psicologia, è sulla percezione della realtà, cioè ontologia o la teoria della conoscenza. Esamina come percepiamo il mondo che ci circonda, i nostri cinque sensi, la maniera nella quale il mondo si riflette nei nostri cinque sensi, e fino a che punto la nostra percezione è una conseguenza di stati interiori e proprietà della persona.

Esaminiamo attentamente se la nostra percezione è oggettiva, e come possiamo influenzarla. Possiamo implementare questi parametri interni su di noi, il che ci permetterebbe di percepire questo mondo da diverse angolature, da punti di vista diversi, come se si scambiassero posti e dimore uno con l’altro? Diciamo che tu vedi il mondo da una prospettiva ed io da un’altra, e diciamo che barattiamo i nostri punti di vista uno con l’altro.

Quando conversiamo con qualcuno, vogliamo essere capiti. “Hai capito? Riesci a immaginare quello di cui parlo? Mi sono espresso correttamente?”. Cioè, siamo sempre interessati ad avere una comunicazione corretta. Ma non è mai lì poiché non possiamo “entrare” in una persona e guardare il mondo da lì. Finchè non acquisiamo la tecnica della percezione emozionale di ognuno di noi, comprendiamo le proprietà e sentimenti dell’altro, e vediamo il mondo attraverso i suoi occhi, non ci capiremo l’uno con l’altro.

La connessione integrale implica insegnare tutte le persone del mondo a raggiungere quel contatto interiore con gli altri, quando uno può sostituirsi con l’altro, come se io mi spostassi in te e tu ti spostassi in me. Allora inizieremo realmente a comprenderci uno con l’altro.

Vediamo questo in qualsiasi accoppiamento di ogni due elementi nella natura, se esiste un elemento “io” dentro di me, e poi c’è un “tu”, allora se vogliamo comprenderci, dobbiamo combinare insieme tutte le mie qualità con le tue qualità, come ricoprendoci uno con l’altro. Cioè tu percepisci le mie qualità e puoi immaginare la tua vita e il mondo attraverso di esse ed io attraverso le tue.

Succede la stessa cosa nella tecnologia. È necessaria la somiglianza tra due elementi perché questi possano unirsi. E anche se sono opposti uno con l’altro (diciamo che uno sia convesso e l’altro concavo), anche quando gli combiniamo, devono corrispondere completamente uno con l’altro. Cioè devono essere aggiustati e creati in tale maniera che uno abbia la forma dell’altro. È qui che risiede la nostra correzione: nell’aggiustamento e adattamento uno nell’altro.

Questo non è solamente una parte di un tema di un corso teoretico perché ci fornisce anche di conclusioni pratiche e lavoro nella conoscenza del mondo. Senza di questo non c’è comunicazione. Inoltre, sarebbe impossibile conoscere il mondo senza vederlo interiormente attraverso ognuno. In pratica, nella nostra integrazione con tutte le persone del mondo, noi dobbiamo raggiungere lo stato nel quale io “dimoro” dentro gli altri, sento tutto di loro, e attraverso di loro percepisco il mondo.

E quando faccio questo in reciprocità, come collegandomi a loro con la mia aspirazione e disposizione, all’improvviso vedo un mondo completamente diverso: multi-sfaccettato, amplificato sette miliardi di volte, e unito simultaneamente, cioè, un insieme creato simultaneamente da un’enorme quantità di cellule, come un nido di api, perché io vedo attraverso tutti e ognuno di loro. Quello che accade è un incredibile disegno di amplificazione di potere per penetrare in questo mondo. Questa è la vera ontologia, la teoria pratica della conoscenza.
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(Tratto da “Un discorso sull’educazione integrale”, del 12.12.2011)

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Senza un timone

Domanda: Che cosa ci aiuterà a non dimenticarci l’uno dell’altro?

Risposta: La necessità per il lavoro spirituale, la realizzazione dell’importanza dello scopo. Non dimentico ciò che è importante per me.

Se lo scopo spirituale non è importante per me, allora devo guadagnarmi la sua importanza dagli amici. Ma cosa succede se loro non la valorizzano? Si scopre che noi stiamo navigando attraverso l’oceano insieme senza un timone. Ci sono molte persone a bordo, ma non hanno una direzione. Alcuni marinai sul ponte stanno urlando che dobbiamo arrivare a terra ferma, ma gli altri sono lì solo per divertirsi e non gli importa del mondo….
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(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.01.2012, Talmud Eser Sefirot)