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Preparazione completa per il congresso!

È necessario ricordare che tutti noi ci troviamo in un vaso comune e che siamo parte di un’anima. Per questo, quando si riuniscono tante persone che aspirano alla spiritualità, come nel prossimo congresso, ognuno deve capire che è un regalo del cielo. Il Creatore mi ha permesso di partecipare a questo evento speciale, dove le parti della mia anima si avvicinano a me.

E se capisco che sono arrivato alla riunione delle anime che sono più vicine a me, quelle che sono preparate per unirsi a me, se tutti noi uniti pensiamo così, questa non sarà niente di difficile. La preparazione determina tutto. Durante i dieci giorni che restano, devo costantemente prepararmi in modo che così penserò, farò, e sentirò. E non è importante, quando questa ci sarà, oggi qui o domani lì! Il tempo ed il luogo non determinano niente!

Tuttavia questo esercizio attraverso il quale, intenzionalmente, penso oggi come sarà il domani, mi aiuterà dopo, quando durante il congresso, tutte le condizioni possano arrivare ad essere favorevoli per raggiungere lo sforzo comune necessario.

Questo è molto importante e determina tutto, dopo sarà più facile. È come la preparazione prima del combattimento. Se tutto è preparato e sei ben disposto a tutto per la spiritualità, allora vedrai che le cose accadranno come le avevi pianificate. Se applichi buoni e grandi sforzi del cuore, tutto accadrà esattamente così. Non ci sarà nessuna sgradevole sorpresa. Tutta andrà bene…

Immaginiamo che una banda di ladri esca per un’azione pericolosa nell’oscurità, derubare una banca per esempio. Ognuno di loro sente che dipende da tutti e si preoccupa degli altri. Noi dobbiamo imparare da loro. La differenza sta solo nell’obiettivo. Se l’obbiettivo è egoista ed evidente, è molto facile e semplice raggiungere l’unità.

Se l’obiettivo è raggiungere la dazione e tutto si trova al di sopra degli interessi personali egoistici di ognuno, questo è già difficile; però anche negli esempi del nostro mondo, vediamo che l’unione può portare utilità.

L’unico problema è che niente può mantenere questa unione, eccetto la Luce Superiore. L’unione può mantenersi solamente attraverso l’amore.

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Il Machsom è il segno critico della vita

Il Machsom è la frontiera dove ricevo la forza della dazione. È precisamente questa che vogliamo raggiungere: l’unione tra di noi, la forza mutua della dazione. Nel momento in cui la conseguiamo, significa che abbiamo attraversato il Machsom.

Come immaginare il nostro Kli comune (il vaso spirituale)? Diciamo che ognuno di noi arrivi con il suo vaso d’acqua e lo svuoti in un grande barile. Lì non è possibile distinguere dove è la tua, la mia e la sua. Questa si chiama unione e penetrazione mutua dei desideri, fino a che in questo modo, tutti uniti raggiungeremo un determinato volume, una misura, che si chiama “sea” ed in esso cominciamo a percepire la vita.

C’è differenza tra un acquario ed un grande corpo d’acqua. Esiste un certo limite, al di la del quale, il corpo d’acqua comincia a vivere la propria vita. Nell’acquario, devi mantenere la vita artificialmente, dare da mangiare ai pesci, pompare l’ossigeno e pulire; però, se il tuo corpo d’acqua raggiunge un determinato volume, comincia a mantenersi in vita da sé. Non devi più rifornirlo di cibo ed ossigeno, questo comincia a vivere naturalmente per conto suo.

Questa frontiera e come un segno critico al di sotto della quale comincia la morte, e al di sopra, al contrario, comincia la vita. “ Sea” è questa stessa frontiera alla quale mi avvicino salendo dal basso verso l’alto, quando ho investito già tante forze, che al di la di questa linea la vita comincia a sostenersi per conto suo. Proprio in questo modo dobbiamo unire i nostri desideri.

Se noi ci sforziamo di resuscitare il lago morto o il corpo senza coscienza, dobbiamo investire uno sforzo addizionale, tanto in quantità quanto in qualità, fino a risvegliare la vita in esso.

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Una scheggia nel corpo dell’universo

Il sistema della Natura è perfetto e Divino. Non appena vogliamo appartenergli, ognuno riversa il suo desiderio nel vaso generale, in Malchut, per connettersi ad essa, anche un poco.

Però oggi, ci troviamo al di fuori di questo sistema ed in noi si trova solo una minima scintilla (Kista de Hayuta), la quale ci da vita nel nostro mondo. Siamo come un ascesso in questo sistema, trattenuti in una capsula isolata. Come una scheggia nell’organismo, che è isolata in una capsula per proteggere e separare questa zona dolorosa dal resto del corpo sano. Così viviamo all’interno di questo ascesso.

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Lui, io e noi insieme

Una domanda che ho ricevuto: Come faccio ad andare avanti con il flusso dello Zohar mentre sono alla ricerca di quelle qualità dentro di me e allo stesso tempo pensare alla mia connessione con gli altri?

La mia risposta: Finora non sentiamo come tutti questi processi sono interconnessi e che siamo tutti inclusi in una immagine – il Creatore ed io. Siamo tutti collegati in una forma molto piccola e semplice, in base alla misura della nostra somiglianza a Lui. Ciò che noi chiamiamo “sé” in realtà è il resto del mondo – i livelli inanimato, vegetale, animale e umano dentro di me. E il Creatore è una moltitudine di forze e motivazioni.

Pertanto, per vedere l’unità e il punto della nostra connessione si deve fare pratica con Il Libro dello Zohar. “Io” sono uno, “il Creatore” è uno, e insieme “noi” siamo uniti come un tutto. Finché ciò non accade, ci sentiremo alienati, separati e confusi, ma a poco a poco inizieremo a cambiare. Proprio come accade con un bambino che cresce, ci aiuterà solo lo sforzo che facciamo.

Cos’è l’amore?

L’amore è l’aspirazione a soddisfare i desideri di un’altra persona, ma per farlo ho bisogno di capire il suo desiderio. Se abbiamo abitudini pensieri e percezioni della realtà simili, capisco e so come soddisfare i desideri degli altri. In altre parole, posso esprimere il mio amore.

Non importa se il mio amore è fisico o spirituale. La chiave è che io soddisfi il desiderio di un’altra persona. Ma cosa devo fare se non capisco il suo desiderio? Diventa allora necessario disporre di desideri che siano in qualche modo simili a quelli dei nostri cari.

In Kabbalah questo si chiama “somiglianza della forma.” Non c’è dubbio che ognuno di noi abbia desideri diversi, ma per capire voi, la forma del vostro desiderio, essa dovrebbe essere simile a quella del mio. Questo mi permetterà di creare un modello interiore che è simile al vostro desiderio, e da questo modello sapere come e cosa posso dare a voi. Immaginando il vostro desiderio dentro di me, mi rendo conto di come mi sentirei a ricevere lo stesso riempimento. Io sono in grado di soddisfare il vostro desiderio poiché so che desiderate la stessa cosa.

Lavoro in un gruppo kabbalista

Io collego i punti nel cuore desiderando di creare un gruppo kabbalistico o l’unione delle anime di Isra-el (“direttamente al Creatore”). Nel frattempo, oltre al punto nel cuore, ogni persona possiede anche una parte del desiderio egoistico. Siamo disposti a cancellare questo nostro ego, al fine di unirci. E nella misura in cui noi ci uniamo a questo desiderio comune, in base alla sua qualità di unità e di mutua garanzia, noi sentiamo la Luce Superiore, il Creatore, la qualità della dazione, che governa dentro di noi.

Il lavoro individuale con Il Libro dello Zohar

Dentro di me desidero vedere il Creatore e tutte le parti della mia anima: Keter, Hochma, Bina, Daat, Hesed, Gevurah, Tifferet, Netzah, Hod, Yesod, Malchut, e le connessioni tra loro. Queste qualità possono anche essere chiamate Abramo, Isacco, Esaù, Ismaele, Giacobbe e i 12 fratelli (i figli di Giacobbe), Giuseppe, Davide e Salomone. E da tutti i lati, sono rivestiti da forze del bene e del male, come Giobbe, il Faraone, e così via.

Abbiamo bisogno di immaginare questo organismo spirituale non solo come le tre linee, ma come un corpo multidimensionale. E ‘simile al fatto di come il corpo umano contenga una moltitudine di sistemi diversi: il sistema linfatico, il sistema nervoso, il sistema circolatorio, e molti altri, di cui noi non siamo nemmeno a conoscenza. Ci sono inoltre energie, liquidi e sostanze chimiche che li attraversano. Il corpo spirituale contiene anche più componenti e connessioni, dato che ognuna delle sue sezioni ha diverse qualità, diversi tipi di connessioni e forme diverse su tutti i vari livelli.
Fino a che non lo percepiamo, siamo incapaci di impararlo. E’ uno sciocco chi pensa di poterlo imparare. Abbiamo solo bisogno di desiderare di esistere all’interno di questo sistema integrale, in cui tutto lavora per il bene della dazione. In quel sistema troveremo il Creatore e la creazione, infatti, tutto si trova al suo interno. Dobbiamo guardarlo secondo il principio “L’essere umano è un piccolo mondo”.

Non stiamo parlando del nostro mondo e dei corpi fisici. Io sono l’essere umano, e Il libro dello Zohar e la sua storia sono il “piccolo mondo”.

La necessità più importante della vita

La fede al di sopra della ragione è il nuovo sistema di relazioni che dobbiamo stabilire nel mondo, perché senza di esso non potremo mai costruire la connessione tra noi, necessaria per la nostra sopravvivenza. Il nuovo stato di umanità che viene rivelato oggi, non è solo la scoperta che il mondo è globale e integrale, ma si tratta anche della presa di coscienza che dobbiamo imparare a conoscere la Forza Superiore (il Creatore). Egli deve essere la forza governante tra noi, che ci collegherà tutti e con tutti i livelli della realtà (ancora, vegetale, animale e umana).

Saremo in grado di salvare noi stessi quando questa forza riempirà lo spazio tra noi. In caso contrario, non saremo mai in grado di farlo. Anche di fronte alla morte, non saremo in grado di connetterci l’un l’altro, come ci richiede la natura. Attraverso la crisi, il Creatore ci mostra che Egli non è in mezzo a noi, questo è anche chiamato “La rottura dell’anima comune”.

Dobbiamo scoprire che il Creatore è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, Egli è la forza che sarà rivelata per colmare il vuoto tra noi e collegare tutte le parti dell’universo nel modo giusto. Questa Forza Superiore è la necessità più importante della vita di tutti. Ognuno si rende conto che senza, non sarà in grado di sopravvivere.

Oggi, allo stesso modo, stiamo diventando consapevoli del fatto che dobbiamo connetterci e sentire gli altri come noi stessi. Se non lo facciamo la Natura si distrugge, e danneggiando gli altri danneggiamo noi stessi, perché siamo tutti collegati.

Questa è la realizzazione che vuole rivelare e spiegare a tutti la Kabbalah, in modo che tutte le persone possano raggiungerla nel modo più semplice e veloce.

Quando I Malvagi Vengono Lasciati Liberi

Lo Zohar, Capitolo “Miketz (In Fine),” Articolo 85: Ogni volta che viene posta una sentenza su Israele, che dice, “onere”, è apparentemente un onere per il Creatore per punire Israele. Questo è un onere da entrambi i lati, come se Egli è oppresso sia se li punisce sia se non li punisce. Se Egli non li punisce, essi rimarranno nella sporcizia del peccato. E se lo fa, Egli sembra afflitto per la sofferenza di Israele. Questo è il motivo per cui è sbagliato scrivere, “onere”, in riferimento a loro.

È impossibile progredire spiritualmente senza rivelare il desiderio di godere. Il nostro desiderio di essere riempiti con il piacere è infinito, ma si nasconde dentro di noi. Quando questo desiderio si rivela a poco a poco nella sua forma non corretta, cominciamo ad avere dei problemi. Il nostro cuore diventa pesante e il nostro avanzamento diventa ancora più difficile. Eppure il processo che abbiamo sottoposto è inevitabile, perché la nostra correzione si verifica con il nostro desiderio di godere. Pertanto, essa deve essere rivelata in questo modo.

La rivelazione dei nostri desideri non corretti, è un segno che siamo pronti a essere corretti. Questo è il motivo per cui i nuovi livelli del desiderio non corretto di godere vengono rivelati, permettendoci di lavorare su di essi. Per questo motivo, dobbiamo apprezzare sia il bene che il male.

Non esiste una cosa come il “cattivo”, ma solo quella che viene chiamata la “Rivelazione del Male.” Quando ciò che è stato precedentemente nascosto ci viene svelato sotto forma di “malvagi” desideri (egoistici), il processo di correzione diventa possibile.

Le Strade del Piacere

Lo Zohar, Capitolo “Metzorah (In Fine),” Articolo 100: Abbiamo imparato, quindi, che quando inizia il Sabato, tutti i cattivi riposano all’inferno, ed hanno la libertà e il riposo. E quando finisce il Sabato, dovremmo risvegliare la gioia superiore su noi stessi, essere salvati dal castigo dei malvagi che sono condannati da quel momento in poi. E noi ci dovremmo risvegliare e dire: “Lasciate che il piacere del Signore nostro Dio sia su di noi.” Questa è il piacere più grande, la gioia di tutto, il Mochin de Yeshshut. Al riguardo è stato detto: “I suoi modi sono modi di piacere.”

Quando dice “I malvagi” si riferisce ai desideri che ci danno la sensazione di essere in “un inferno.” È un senso di vergogna che viene evocato, affinché noi possiamo riconoscere la proprietà di dare, e in contrasto con esso, vedere la nostra proprietà non corretta.

Dobbiamo imparare a vedere tutte le nostre caratteristiche all’interno di un tale stato. La correzione dei nostri desideri è impossibile senza percepire “l’inferno” in ciascuna delle nostre proprietà non corrette, che sono opposte al Creatore.

Quindi, quando siamo in grado di riconoscere come opposte al Creatore le nostre proprietà non corrette e siamo in grado di arrivare alla correzione, tutte le strade si trasformano in “vie di piacere.” Noi siamo coloro che decidono che è così.