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Lezione serale dello Zohar – 08.03.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Chayei Sarah (La Vita di Sarah),” articolo 37
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Lezione quotidiana di kabbalah – 08.03.10

Il Libro dello Zohar – Selezioni, Capitolo “Chayei Sarah (La Vita di Sarah),” articolo 1
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“Beit Shaar Ha-Kavanot,” articolo 16
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“Introduzione a il Libro dello Zohar,” articolo 67
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Alcuni concetti fondamentali

Il Creatore risiede nella connessione di tutte le anime che chiamiamo l’anima comune di Adam HaRishon. Noi, le parti dell’anima comune, correggiamo e rilanciamo il sistema danneggiato delle anime, quando cominciamo a connetterci gli uni con gli altri. In tal modo, si crea una rete multidimensionale dove ogni elemento è collegato agli altri, proprio come gli organi del corpo umano sono collegati attraverso un numero infinito di connessioni.

La connessione tra le anime, una volta esisteva per il piacere di dare al Creatore. In quello stato, tutte le anime erano connesse “come un solo uomo con un solo cuore” per il bene del Creatore. Questo è il significato del versetto: “Lui e il Suo nome sono una cosa sola”, si riferisce allo stato in cui il Creatore e la creazione sono stati un insieme unico nel mondo dell’ Infinito. Tuttavia, tale connessione è stata rotta perché tutti persero la loro intenzione altruistica. Come risultato, il Creatore scomparve, così come la sensazione di Luce.

Questo stato, in cui le anime persero la loro connessione con gli altri, viene indicato come “rottura” o “l’esilio” (dalla spiritualità). Questo è il nostro stato attuale. Ogni persona all’interno di questo sistema è un individuo separato e percepisce solo il proprio piccolo mondo. Egli non percepisce il mondo spirituale, perché può essere percepito solo nella connessione tra di noi. Quando non c’è alcun legame tra di noi, noi percepiamo solo il mondo materiale.

I concetti fondamentali da portare via da tutto questo sono:Quando le anime sono collegate l’una con l’altra egoisticamente – per se stessi, esse percepiscono questo mondo.

  • Quando le anime si connettono con le altre per il piacere di dare, allora all’interno di tale contesto si rivela il mondo spirituale, il mondo a venire.
  • La vita che riveliamo all’interno delle nostre connessioni egoistiche uno con l’altro viene indicata come la nostra vita materiale attuale.
  • La vita che riveliamo all’interno di una corretta connessione uno con l’altro viene indicata come la rivelazione del Creatore.
  • Noi sentiremo la Forza Superiore, il Creatore, nello stesso modo in cui sentiamo l’aria che ci circonda. Egli ci connetterà con tutte le altre parti dell’universo.
  • Pertanto, tutto dipende dalla nostra connessione l’uno con l’altro – se è egoistica o per il piacere di dare.

Ci siamo appena riuniti in un grande congresso in Israele, il luogo esatto in cui la rottura si è verificata e il primo luogo che necessita di correzione. Pertanto, il Congresso può essere così immensamente potente da interessare tutti noi e il mondo intero, perché porta la qualità di dare più vicino ai desideri egoistici.

Speriamo di riuscire ad unirci con l’aiuto del Lo Zohar, che stiamo studiando adesso. Si tratta di un mezzo attraverso il quale siamo in grado di attirare la Luce Superiore che ci corregge e ci connette.

Attraverso lo Zohar, fino all’interno della mia anima

Lo Zohar parla solo di una persona, all’interno della quale si trova tutto il mondo e di ognuno di noi.

Nella sezione “Percezione della realtà” studiamo che tutto ciò che ci sembra esistere al di fuori, si trova dentro di noi. All’interno della persona c’è tutto questo enorme mondo, che include i minerali, le piante, gli animali e le persone dell’ambiente. Tutte queste sono le proprietà e le forze dell’anima che sembrano esistere al di fuori, ma in realtà, si trovano all’interno.

Nella misura del suo sviluppo spirituale, tutta l’immagine del mondo che la persona vede all’esterno, le sembra sempre più illusoria, e per questo il nostro mondo si chiama “mondo immaginario” e tutta la nostra realtà si chiama “sogno”.

Supponiamo di leggere adesso il racconto nel quale Giuseppe si trova in Egitto con il Faraone, su come arriva Giacobbe con i suoi dodici figli e Giuseppe lo riceve. Si deve capire che si tratta delle forze della nostra anima, le quali esistono all’interno di ogni persona del mondo, indipendentemente dal genere, dall’età e dalla nazionalità.

In ognuno di noi esistono le stesse forze, poiché il Creatore ha creato un grande desiderio di ricevere. Tutto questo desiderio consiste di dieci Sefirot, ognuna delle quali, a sua volta, include dieci Sefirot particolari e così, fino all’infinito.

Questo desiderio si rompe, si disperde, si divide in un’enorme moltitudine di parti lontane l’una dall’altra. Sono anime separate ed ognuno di noi ha la sua anima particolare. Per questo ogni persona include se stessa a tutti, poiché in lei ci sono dieci Sefirot. Tutte le parti di queste Sefirot sono vincolate con le dieci Sefirot dell’anima generale e con le dieci Sefirot dell’anima di ogni individuo.

Risulta che tutto ciò che è scritto nei libri cabalistici, parla di ognuno di noi, dell’anima di ogni persona. Per questo, leggendo lo Zohar, sugli avvenimenti, come se avvenissero al di fuori di noi – sui fatti storici, le descrizioni della natura, le persone e gli animali – devo provare ad interpretare questo linguaggio a livello interiore, dal momento che tutti questi fatti raccontano ciò che avviene dentro di me, delle forze della mia anima, dei miei desideri e delle qualità che si trovano in lotta o sono vincolati tra loro secondo certe relazioni e calcoli.

Devo entrare e studiare questo sistema interiore dell’anima. Studiandolo e riconoscendolo, comincerò a vedere all’interno delle proprietà del Creatore e delle Sue Forze, attraverso le quali Egli mi influenza. Lo vedrò all’interno, mettendo in moto tutte le mie forze.

Per questo, leggendo lo Zohar, dobbiamo concentrarci dentro di noi, provando a vedere le forze delle nostre anime dietro ogni parola.

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Tutto dipende dalla “sorte” (Luce)

Lo Zohar, Capitolo Miketz, Punto 113) “E Giuseppe era l’inviato sulla terra”. Giuseppe è il solo, ZA, poiché Giuseppe è Yesod di ZA, che esercita dominio sulla luna (Nukvà), la illumina e la nutre. Lui è il fornitore di tutta la gente della terra, poiché tutti sono nutriti da questo fiume che fluisce dall’Eden, il quale è Yesod, chiamato “Giuseppe” e da lì le anime nascono per ogni persona. Ed è per questo che tutti si chinano davanti a questo luogo, poiché non c’è niente nel mondo che non dipenda dalla sorte, che è Yesod.

Tutto dipende dalla Luce del Riempimento e la Luce della Correzione che arriva da Yesod a Malchut e alle anime che sono incluse in Malchut. Malchut può ricevere queste Luci quando, insieme a tutte le anime in essa, raggiunge l’equivalenza della forma con Yesod.

Yesod contiene tutte le qualità che sono al di sopra di essa, tutte le Sefirot di ZA. Se le anime in Malchut sono capaci di raggiungere l’unità ed essere come una, come Yesod, allora esse ricevono la Luce chiamata Mazal, (sorte) che le corregge.

Per questo la condizione per ricevere la Torà è di “amare il prossimo come se stesso” ed unirsi “come un uomo con un solo cuore”. Se siamo pronti per questa unione (a prescindere dal non essere capaci che accada, poiché solamente la Luce compie tutte le azioni), allora la Luce realizza questo in risposta al nostro desiderio.

Se desideriamo unirci, allora anche se questa aspirazione è in Lo Lishmà, cioè è puramente esterna ed artificiale, tuttavia, la Luce lo capisce e ci influenza. A causa della differenza tra i nostri livelli, la Luce capisce allo stesso modo in cui noi capiamo i nostri figli. Noi sappiamo ciò che ognuno di loro può fare nel suo livello, in conformità alle sue caratteristiche e qualità.

Se in accordo alle condizioni delle nostre anime, queste sono pronte a connettersi tra loro e ad essere equivalenti a Yesod, allora esiste un punto di contatto tra Malchut e Yesod; e le anime all’interno di Malchut ricevono la Luce che Riforma. Per tanto, è scritto che tutto dipende dalla sorte (Mazal), la Luce che viene da Yesod a Malchut.