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La vita all’ombra della paura della morte

Dr. Michael LaitmanQuando una persona si avvicina alla vecchiaia, incomincia a dispiacersi che sia arrivato il suo momento, cioè, di essere alla fine della sua vita. Infatti, ci sono delle persone che ci pensano a cominciare dall’infanzia e si rapportano sempre in modo preciso riferendosi a questo momento della morte.

Alla fine, o cadono in depressione o, al contrario, si infiammano di un forte desiderio di farcela e si comprano un posto nell’eternità agli occhi degli altri.

Sperano che questo momento della morte non li raggiungerà personalmente, tranne che in questa vita terrena. Si tratta di grandi persone che lasciano il loro segno nella storia dell’umanità, come Alessandro il Grande, Archimede, famosi scienziati e leader che hanno cambiato la nostra visione del mondo ed il volto della società umana facendo delle scoperte speciali per passarle poi al mondo.

Ci ricordiamo di queste persone e leggiamo le loro biografie. Gli storici trasferiscono questa scienza di generazione in generazione e ci raccontano di loro. Queste grandi persone sono come dei segni lungo tutto l’asse della storia. In sostanza, noi contiamo il tempo della storia non in base agli anni, ma in base a queste persone speciali, dicendo, “Questo è successo nei giorni di Giulio Cesare”, e cose del genere.

Una persona comprende che non è il tempo in se stesso a segnare la società umana, ma lo fanno le persone che hanno giocato dei ruoli particolari in quei tempi della storia E quindi si manifesta dentro la persona il bisogno vitale di entrare egli stesso nell’eternità, nello stesso panteon dove sono raccolte tutte le colonne centrali dell’umanità.

Ci sono delle persone che lavorano tutta la loro vita fin dalla gioventù solo per il bene di farlo e, a dire poi il vero, ci sono delle persone che ce la fanno a lasciare il loro segno nella storia.

Ma se parliamo di persone comuni che non sono dei grandi personaggi, durante la vecchiaia queste persone sentono che presto la loro vita finirà. E anche se attraverso i rimedi della medicina moderna sarà presto possibile allungare la vita umana in modo significativo, non importa di quanto sarà allungata, anche fino a 200 o 300 o anche 500 anni, al di là di tutto, finirà. Ed è così che sarà effettivamente. Vivremo più a lungo di adesso, ma rimarrà lo stesso problema.

L’idea non è il numero degli anni. C’è stato un periodo nelle precedenti generazioni in cui l’età media di una persona non superava i 30 anni, e 200 anni fa, l’età media era di 40 anni. Solamente nelle elite sociali la media di vita spaziava dai 60 ai 70 anni, mentre le masse vivevano una media di 35 anni, 40 al massimo. Vi ricordate come Pushkin scrisse a questo proposito, e cioè che una persona entrava nella vecchiaia con i capelli bianchi a 38 anni di età. In quel periodo, era normale considerare come vecchio un uomo di 40 anni.

Al giorno d’oggi viviamo il doppio del tempo, ma rimane la stessa paura della morte. Dipende dallo sviluppo umano. Più una persona si sviluppa, più la questione della morte lo preoccupa. C’è stato un periodo in cui la vita umana non aveva valore ed era possibile mandare alla morte in un solo giorno un esercito di 100.000 uomini. Ma oggi, la vita di ogni persona ha un grande valore.

Attualmente, invece di un miliardo, ci sono sette miliardi di persone che vivono sulla faccia della Terra. L’umanità sta investendo una grande quantità di energia e di denaro per macchine che siano in grado di combattere al posto delle persone. Il che suggerisce quanto la vita e la morte di ogni persona sia molto importante.

Oggi, è impossibile mandare una persona a combattere come un gladiatore nell’arena per intrattenere la folla come si era abituati a fare nell’antica Roma o anche in America dove, non più di 200 anni fa, c’erano ancora gli schiavi. Allora era possibile picchiare uno schiavo e farci qualunque cosa saltasse in mente al padrone. Ma al giorno d’oggi, la vita di ogni persona ha un valore più elevato.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 22.04.2014

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NDr. Michael Laitmanel mondo non esiste il male

Domanda: Una persona si può proteggere da ogni male?

Risposta: Una persona potrebbe proteggersi dal male se imparasse dagli errori del passato, dagli errori dei suoi genitori, dei suoi insegnanti, e se la società glielo insegnasse fin dall’inizio.

Tramandiamo questa educazione di generazione in generazione: come vivere in modo che la persona non compia nessun errore. Essa deve sapere che non esistono forze buone e cattive, piuttosto esistono due forze opposte: la ricezione e la dazione. Essa deve conoscere il modo in cui bilanciarle.

Non esiste alcun male nel mondo; esistono piuttosto sempre delle possibili alternative di fare del bene e mantenere l’equilibrio. Se fossimo delle fonti di equilibrio in tutto il mondo e percepissimo quest’ultimo come un unico sistema, noi non vedremmo alcun male. Solo a causa del nostro punto di vista, il nostro approccio errato, vediamo il mondo danneggiato e cattivo.

Tuttavia, noi stessi lo abbiamo danneggiato con il fatto di non creare equilibrio da nessuna parte, soprattutto nella società umana! E così ci sembra che questo mondo sia crudele, e quindi tutto ciò che ne fa parte è cattivo. A noi sembra che ci sia stato dato questo piccolo pianeta come un giocattolo da poter rompere e buttare via. Le persone su questa terra si comportano come bambini sciocchi.

Ma è giunto il momento di cominciare a comportarsi in modo logico e comprendere il giusto approccio verso la natura, che in essa non esiste male o bene, ma solo due forze opposte: il più e il meno, gli elettroni e i protoni. Dobbiamo organizzare la nostra vita tra queste due forze. Quindi cerchiamo di organizzarla! La vita potrebbe essere meravigliosa se fluisse armoniosamente tra queste due forze!

Il bene non si trova in una singola parte; si trova piuttosto nel mezzo, in uno stato di equilibrio. E le due forze opposte operano semplicemente lateralmente. La forza positiva si chiama così, non perché sia buona, ma semplicemente perché emette, dona, e si muove verso l’esterno. La seconda forza è chiamata negativa perché riceve, e attira a sé.

Si tratta semplicemente di due forze opposte, e se noi le bilanciamo correttamente, possiamo creare una connessione tra loro che si chiama vita.
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Da Kab.TV  “Una Nuova Vita” 03.06.2014

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Una questione scottante e la soluzione

Dr. Michael LaitmanCommento: Il metodo di correggere i rapporti fra le persone, che è il rimedio per ogni malattia, annulla tutta la medicina moderna.

Il mio commento: Però non ne abbiamo neanche bisogno. L’attuale sistema sanitario non si preoccupa di una persona, ma solo di se stesso. I media trasmettono informazioni che suscitano paura, e nessuno si preoccupa della gente.

Qual è il vero problema? L’umanità ha raggiunto un tale livello tempo fa nel suo sviluppo che può fornirci completamente tutta la sua necessità. Era vero negli anni 70’ dell’ultimo secolo, ma tutto è arrivato a una battuta d’arresto giacché le domande di “Che cosa viene dopo?” e “Perché dobbiamo continuare a vivere?” sono arrivate.

Tuttavia l’uomo non ha pensato a quello e nuovi problemi si sono creati allo scopo di rendere più chiaro che viviamo per risolverli. Altrimenti tali domande vengono fuori e causano sia alle élite che ai nostri leader di sentirsi male.

Così tutto ha cominciato a ruotare intorno, creando diverse esigenze immaginarie e le questioni di salute non sono affatto immaginarie. Di conseguenza, la medicina si è gradualmente ristabilita con la creazione di nuovi sintomi, in modo che usando le medicine che aiutano i sintomi, la gente rimane occupata a spendere soldi per i farmaci e a viaggiare da un luogo all’altro per farsi curare, ecc.

Domanda: Era questo lo scenario previsto in anticipo? Forse la gente consapevolmente esamina questa possibilità in anticipo?

Risposta: Certo. Possiamo vedere la pubblicità in TV per i prodotti che sono al 99% inutili. Non abbiamo bisogno neanche di una percentuale che rimane, ma solamente pensiamo di averne bisogno. Dopo tutto, ci siamo abituati alla pubblicita, ci nutriamo di essa, e l’idea che ci vende è già diventata un bisogno intrinseco. Tuttavia, cerchiamo altre cose da comprare. Non possiamo più esistere senza queste cose, come un tossicodipendente che non può andare avanti senza le droghe. Siamo abituati ad essere obbligati a guardare gli annunci e mettere in atto quello che pubblicizzano.

Un po’ di anni fa ero in ospedale dopo un incidente con la macchina e ho visto come i pazienti si comportano. Uno di loro ha parlato costantemente ai medici come se fossero vecchi amici. Quando gli ho chiesto perché lui avesse parlato con loro in quel modo, mi ha risposto fieramente che lui aveva avuto 12 interventi. Come se volesse dire, “Guardami sono il tuo paziente leale, Sono vostro!” e loro inconsciamente, lo trattavano come se fosse uno di loro – “Lui è uno dei nostri!”

Ciò significa che hanno raggiunto lo stato in cui si stavano guadagnando da vivere l’uno dall’altro. Come gli sbirri e i ladri che non possono andare avanti senza l’altro. I poliziotti devono risolvere i reati o le cospirazioni e quindi collaborare con la mafia in modo che essa darà loro qualche indizio o sacrificherà uno dei suoi complici. La polizia arresta le vittime e le presenta come un proprio conseguimento, ma abitualmente è la mafia che dà loro il vantaggio.

È la stessa cosa qua. È diventata una consuetudine, ed è molto interessante osservare il bellissimo lavoro dell’ego dall’esterno.

La società impone i suoi valori su di noi e ci nutre di questi valori come se fossero una cena di lavoro. Ci insegnano ad amare, ad avere figli, a farli crescere, costruire, giocare a giochi sociali, consumare alcuni farmaci e tutto deve essere collegato in un certo modo. È tutto basato sulla nozione di come riempire la nostra giornata con le preoccupazioni, il lavoro, i compiti, e non darci il tempo di pensare al senso della vita.

Tuttavia l’umanità si è già sviluppata nel punto cruciale, dove questo problema diventa vitale. In modo da essere sicuri che noi non ci impegniamo in essa, le autorità ci hanno negato tutto il nostro tempo libero, fino all’ultimo istante.

Il punto è che la domanda sul senso della vita è molto più grande. Se una persona non trova questa risposta, lui diventa così depresso che non può superalo. Non sente il piacere di qualsiasi cosa: né di cibo, sesso, famiglia, dei suoi figli, di nulla. Pertanto l’élite sopprime questa domanda.

Però è arrivato il tempo di rivelare il significato alle masse. Da un lato, è come se stessimo giocando ai margini. Però dall’altro, diciamo belle cose come, “Viviamo in unità, cominciamo ad amarci l’un l’altro così tutto va bene.”

La saggezza della Kabbalah non è destinata a suscitare passioni rivoluzionarie in uno qualsiasi né nel popolo comune. La gente non chiama a lottare ma si offre di fare una rivoluzione dolce in modo pacifico. Questa è la vera primavera, quando dopo un lungo gelo, dopo il vuoto interiore, comincia il graduale ritorno alla vita.

Domanda: L’élite sarà d’accordo su quello?

Risposta: I responsabili cambieranno insieme con le masse, poiché cambiamo insieme. Inizieranno a comprendere che, prima di tutto, la situazione ambientale non ci permette di rimanere sullo stesso livello. Possiamo vedere ciò che sta succedendo a noi.

Lo squilibrio del bilancio ecologico comporta un maggiore squilibrio di tutta la terra. Nessuno sa quanti miliardi di dollari sono stati investiti quest’anno e ancora si dovranno investire per superare i disastri ambientali in tutto il mondo.

Con i problemi ecologici e climatici, incontriamo anche problemi di nutrizione poiché abbiamo inquinato il suolo anche a livello di pensieri e sentimenti. Però quando le autorità cominciano a cambiare, vedono che tutto ha un limite e che è la natura che ci limita.

Si renderanno conto che dobbiamo acquisire una percezione totalmente nuova, e invece del denaro che ha perso il suo valore, appare una nuova moneta che è legata alla comunicazione tra le persone.

Il denaro è un modo di connetterci che sottolinea come tu sei molto di più e quanto piccolo sono io in confronto a te, e come possiamo soddisfare i bisogni l’un l’altro. In ebreo la parola “denaro” (Kesef) deriva dalla parola “copertina” (Masach), ;la quale significa che copro le differenze fra noi.

Nuovi metodi di comunicazioni fra le persone emergeranno invece di rapporti basati sul denaro. Diventeranno più richiesti, perché la società comincerà a cambiare. Se fosse solo l’ambiente a cambiare, ci sarebbero ancora le stesse marionette e le autorità avrebbero continuato a giocare all’infinito con noi. Tuttavia quando tutti cambieranno, la percezione anche cambierà, e l’ autorità opererà in una maniera totalmente diversa.

Credo che questo succederà nel prossimo futuro e spero di vedere almeno l’inizino di questo cambiamento. Sto vivendo per questo.

Assistiamo all’accelerazione del tempo. Le nostre idee fluiscono automaticamente nella società giacché siamo una parte integrante. Di conseguenza affrettiamo pure lo sviluppo delle élite.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 18.02.2014

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Un patto segreto col Potere Superiore, Parte 1

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come è nata la nazione d’Israele, dove sta andando, e quale potenziale, che non è ancora stato realizzato, è insito in essa? Se capiamo questo, poi potremmo raggiungere uno stato completamente diverso, invece di sperimentare tutti i problemi odierni.

Per capire questo, dobbiamo tornare agli eventi di più di duemila anni fa, al tempo in cui il popolo ebreo era sulla terra di Israele e non era ancora andato in esilio. Tanti hanno associato qualcosa di mistico con questo popolo e credono di avere un collegamento segreto con la forza superiore, un’unione. Di cosa si tratta veramente?

Risposta: Stiamo parlando di un gruppo di persone che si sono unite secondo il loro desiderio di capire l’essenza e il significato della vita: Perché viviamo e chi ci governa? Cioè, essi erano preoccupati da domande della propria essenza della vita. E per questo si sono uniti intorno ad Abramo che era il saggio che abitava in quel tempo nell’ antica Babilonia e lui ha cominciato a insegnargli come rispondere a queste domande.

In termini materiali, la vita nell’antica Babilonia era abbastanza confortevole perché a una persona non mancava nulla sul livello inanimato, vegetale, e animato. Cioè, il corpo si sentiva bene e in piacevolezza. L’unico problema era nella torre di Babele, la quale si innalzava al cielo. Cioè, essi volevano conoscere il Creatore.

Abramo gli insegnò che era possibile fare questo. Dopo tutto, la loro vita cadeva a pezzi per questo motivo. Le persone si erano allontanate, distanziate le une dalle altre, e non si capivano più. Però coloro che sentirono il bisogno urgente di risolvere il mistero della vita si unirono con Abramo. Egli era un saggio famoso di Babilonia e proveniva da una famiglia importante. Suo padre Terah era un prete e un sommo sacerdote babilonese.

Abramo insegnò loro come capire la forza che controlla la natura: la forza di amore e dazione. Questa forza è opposta alla forza egoistica della natura immobile, vegetale, animale, e il popolo del mondo, e quindi ha creato noi nella forma opposta, la quale è ricezione e odio. Questo è ciò che gli fu manifestato in Babilonia, per obbligarli a rivelare qualcosa di contrario, la forza opposta.

Abramo insegnò com’era possibile correggere se stessi e ottenere questa forza in aggiunta a ciò che già possediamo per natura. Questa forza non esiste nel nostro mondo perché il nostro mondo è interamente sostenuto dalla ricezione e dall’odio. Per questo motivo, al fine di acquisire questa forza opposta di amore e di dazione, abbiamo bisogno di una scienza completa.

La forza dell’amore è la forza superiore. Come possiamo avvicinarla, desiderarla in modo che si riveli a noi, cominciare a vivere in essa, e come possiamo iniziare ad utilizzarla.

Se si tratta di una forza nascosta nella natura, poi forse saremo in grado di catturarla attraverso la domanda sul senso della nostra vita. Attraverso queste domande, le quali in essenza, qualsiasi persona si pone, ma non approfondisce, possiamo cominciare a conoscere la forza superiore.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 25.12.2014

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Un volo nello spazio interiore

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come può una persona capire la grandezza del Creatore e la Sua provvidenza?

Risposta: L’intero scopo della creazione è la rivelazione del Creatore agli esseri creati al fine di far loro diventare buoni. Il Creatore fa gli esseri creati buoni rivelandosi a loro e riempiendoli. Il Creatore è rivestito nella creazione, il che significa che la Luce di Hochma è rivestita nella luce di Hassadim.

Ma come sappiamo di avanzare verso la rivelazione del Creatore? Con quale attributi dobbiamo cercarlo e in quale direzione dobbiamo avanzare? Come possiamo assicurarci di non allontanarci dalla retta via? Dobbiamo avere dei punti fermi per farlo. Se fossi nello spazio non sapendo dove mi trovo, vorrei trovare la mia via guardando secondo le stelle.

E’ lo stesso nel lavoro spirituale. Non possiamo dire nulla rispetto a ogni fenomeno, risultato, forza, o attributo se non la misuriamo in relazione a qualcosa. E’ importante essere sicuri in relazione a ciò che misuriamo.

Ad esempio, valutiamo il comportamento degli animali che divorano l’un l’altro e sembrano molto crudeli a noi. Ma il punto è che li valutiamo erroneamente, in relazione ai sentimenti umani. Questo è il motivo per cui arriviamo a conclusioni sbagliate. È lo stesso in relazione a qualsiasi fenomeno.

Il problema è come noi dovremmo valutare ogni fenomeno. Questo è importante sia nella spiritualità che nel nostro mondo, e al fine di valutare i fenomeni, usiamo strumenti come le bussole, misure, e unità specifiche per misurare le distanze, il peso, e le diverse frequenze. L’umanità ha creato questi sistemi di misura per determinare e misurare fenomeni differenti.

Prima dell’invenzione dei sistemi di misurazione, era molto difficile per le persone comunicare. Se volevo scambiare i miei polli per il vostro asino era difficile misurare quanti polli valevano quel asino. Oggi abbiamo i soldi per questo.

La crescente precisione di misure diverse ci permette di misurare diversi attributi. Questo è esattamente il modo in cui educare un bambino, insegnandogli come vedere se stesso rispetto all’ambiente, al fine di avere il giusto orientamento per quanto riguarda lo spazio, i mobili nella stanza, i suoi genitori, altri bambini, e se stesso.

Quando entriamo nel mondo spirituale, non abbiamo i mezzi con cui sentirlo. Questo perché ci manca uno standard e non sappiamo in che modo dobbiamo cambiare noi stessi e cosa dovremmo fare con le nostre caratteristiche.

Pertanto, è impossibile esistere soltanto con la forza positiva, quindi dobbiamo utilizzare due forze insieme. Questa è la ragione per cui c’è sempre la luce e il buio. È impossibile vedere nulla in contrasto solo con la luce e non è possibile vedere nulla al buio. L’unico modo per vedere qualcosa è nel contrasto tra la luce e il buio. Questo principio vale in ogni aspetto.

Proprio come un bambino piccolo comincia a riconoscere e differenziare le caratteristiche del suo ambiente più vicino e impara gradualmente come stabilire sempre più ampie connessioni fino a che non conosce tutta l’umanità, così anche noi dobbiamo stabilire connessioni tra di noi nel gruppo per cominciare a conoscere il mondo spirituale.

È impossibile fare questo in qualsiasi altro modo. Il Creatore si rivela nel gruppo, nei rapporti tra di noi. Se i nostri rapporti sono egoisti, non esiste uno standard di misura in quanto c’è solo una forza che lavora, che è un aiuto contro di noi. Abbiamo bisogno anche della forza opposta. Quando io sviluppo la forza della dazione e comincio adoperarla contro la forza della ricezione, posso cominciare a girare e gestire me stesso e misurare la deviazione.

Secondo la saggezza della Kabbalah, come in qualsiasi altra scienza, la cosa principale è la misura: NRNHY, KHB ZON, Partzufim, livelli, Hassadim e Hochma. E’ tutto basato su misurazioni, qui si confrontano cose diverse e così vengono scoperti nuovi fenomeni.

E’ scritto: “Non ti farai altri dèi”, il che significa che volutamente appaiono diverse forme davanti a noi in modo che saremo in grado di misurarli e costruire il Creatore in relazione ad essi.

Quando la Luce di Ein Sof (Infinito) riempie Malchut di Ein Sof essa non lascia ombra al suo interno e tutto è completamente riempito con la luce bianca. Questo è solo grazie al fatto che la fase quattro, che diventa grossolana, appare al suo interno e vede se stesso opposto alla luce. Da questa opposizione, noi possiamo cominciare a misurare le cose.

Quindi non possiamo gestirla senza “altri dei” anche se sono fittizi e bugiardi e non esistono realmente. Ma abbiamo bisogno di loro, al fine di misurare le cose confrontandoli. Così è come il Creatore gioca con noi. Questa è la ragione per cui ha creato l’inclinazione al male e la Torah come una spezia, “dal momento che la luce in essa li riforma.”

Così noi abbiamo 613 desideri e in oposizione a loro ci sono 613 luci con cui acquisiamo i nostri sensi. Se ci sono 613 luci che riempiono 613 desideri, abbiamo 613 elementi con cui misurare. Siamo in grado di valutare e chiarire molti concetti vicini e lontani per quanto riguarda ogni desiderio e la luce al suo interno. Siamo in grado di scoprire in quale direzione esse operano, in direzione di Hassadim o di Hochma, dazione o ricezione.

Ne risulta che dopo aver corretto il nostro desiderio con l’intenzione al fine di dare, secondo il principio di “il vantaggio della luce dalle tenebre,” abbiamo la possibilità di conoscere il Creatore, la Luce di Ein Sof. Gli altri Dei derivano dal Creatore, in modo che potremmo conoscerli e stabilizzare noi stessi usandoli. Senza di loro, non c’è un modo in cui possiamo conoscere la forza superiore, Colui che è “non c’è nessun altro all’infuori di Lui.”

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Dalla 1 ° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 09.12.2014, Shamati # 15

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Come un pesce preso nella rete

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come è possibile che una persona sia in grado di annullare se stessa davanti all’ambiente?

Risposta: Una persona si dispera per il tempo passato e la grande fatica applicata, e ancora non vede il risultato. Ma se, tuttavia, resta nel gruppo e continua a partecipare, alla fine il suo desiderio cambia.

Ricordo che una volta sono venuto alla lezione di Rabash durante un terribile temporale. Nessuno aveva la macchina tranne me, quindi abbiamo aspettato per molto tempo, ma nessuno è arrivato. Allora ho cominciato a chiamare e chiedere perché la gente non è venuta, e poi le ho offerto un passaggio. E la risposta è stata: “Cosa posso fare se c’è un tale diluvio la fuori?”

E poi uno studente si presentò tutto bagnato. Quando gli abbiamo chiesto come è stato in grado di camminare sotto un tale diluvio, ha risposto: “Che cosa potevo fare, c’era la lezione, e non potevo starmene a casa?”

Ne risulta che uno si siede a casa e dice: “Che cosa potevo fare?” “Come potevo andare sotto questa pioggia?” E un altro è venuto completamente fradicio e ha anche detto, “Cosa potevo fare, c’era una lezione, e non potevo starmene a casa? “

Tutto dipende dall’atteggiamento di una persona verso una determinata condizione. Ogni momento dovete chiedervi riguardo il vostro atteggiamento. Non dovete dimenticarvi che tutto viene dall’alto, specialmente per voi in modo da poter lavorare su questo, e allora non hai scelta, devi agire di conseguenza.

Domanda: Come posso, in ogni possibilità che mi viene data, persuadermi a fare un passo verso il gruppo?

Risposta: E’ scritto: “Qualunque cosa non fa la mente, il tempo lo fa”. E in effetti è vero. Se non c’è la qualità, la quantità funzionerà. In ogni caso, dobbiamo renderci conto che un giorno, l’influenza della Luce realizzerà tutto, e null’altro vi aiuterà. Non si puo’ realizzare qualcosa affrontando il Creatore direttamente, dato che così non funziona.

Quando ti disperi e decidi di chiedere di essere connesso con l’ambiente, allora vorrai collegare i fili con tutti gli altri, e tutti gli altri vorranno connettersi con te, come se fossi un pesce catturato in una rete. Solo in questa forma avrai l’opportunità di fare qualcosa con te, e, soprattutto, far lavorare gli amici su di te.

Tu sei costretto a sentirti deluso fino al punto in cui dubiti delle tue proprie capacità al fine di essere d’accordo a sottomettere te stesso all’ambiente, per essere impigliati nella rete con una sola speranza, che gli amici ti influenzano. Tu credi che loro avranno il potere di farlo. Non puoi avere la connessione con il Creatore da solo, e Lui non vuole influenzarti per cambiarti.

Dopo tutto, tu vedi che sono passati molti anni, ma niente aiuta. Non c’è niente altro da fare, e allora prendi la tua decisione. Questo richiede un grande sforzo, tempo, perseveranza e persistenza. Non ci dovrebbe essere un giorno in cui ci si dimentica della lezione.
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Dalla 1° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 04.12.2014, Gli scritti di Rabash

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Esau e Giacobbe: Una battaglia per il comando

Dr. Michael LaitmanDomanda: La Torà dice che Giacobbe seguì il consiglio della madre e finse di essere suo fratello Esau. In questo modo, ricevette con l’inganno la benedizione di Giacobbe. Di cosa tratta questa storia?

Risposta: Isacco rappresenta la linea di sinistra. Esau e Giacobbe rappresentano le due linee che derivano da lui. Nessuna di queste linee può esistere senza le altre.

Giacobbe era colui che doveva ricevere la benedizione, poiché era stato scelto per indicare e mettere in pratica l’intero processo di correzione. Egli è colui che ha fatto avere tutto quello che serve per raggiungere lo stato corretto alla fine del processo.

Però, Isacco aveva dato la vita anche ad Easu perché è assolutamente impossibile avanzare senza la sua linea. In sostanza, la linea di Esau è la linea del desiderio, del vuoto, del bisogno e della pretesa di essere appagati. In altre parole, Esau rappresenta la sensazione di vuoto, di sofferenza, e di inseguimento.

Ecco perché Esau andava nei campi (il campo della vita), che stanno ad indicare il fondamento dell’esistenza umana nella capacità di essere dei soggetti relativamente liberi. Senza questa base, la vita umana non ha alcun senso. Senza la qualità che si chiama Esau, una persona non può oltrepassare lo stato chiamato Adam (Uomo), e così rimane allo stato animato. Ciò spiega perché Esau è stato il primogenito di Isacco al quale egli doveva trasferire tutto quello che aveva.

Al contrario, per Rebecca, la moglie di Isacco, non fu così perché il programma della creazione era stato originariamente inserito in Giacobbe e non in Esau. In sostanza, Giacobbe non è un discendente di Isacco, lo è invece di Abramo. Egli è il figlio di Isacco, ma non è il suo primogenito.

Questa disposizione dimostra chiaramente che il programma della creazione è un fattore ausiliario, mentre la questione della creazione è la cosa basilare. Lo stesso si applica alla natura. Anche se Israele (“la direzione per me” – לי ראש) è la direzione dell’umanità, sebbene l’umanità sia la materia basilare del desiderio che condurre all’unità, all’adesione al Creatore.

Domanda: Ciò significa che Esau (un desiderio vuoto che richiede appagamento) rappresenta il mondo contemporaneo?

Risposta: Le forze più oscure e più forti si devono trasformare nelle più leggere. Il popolo ebraico è obbligato a portare le masse a fondersi con il Creatore. Il Creatore sta aspettando Esau, mentre a Giacobbe è assegnato di adempiere il suo ruolo.

E’ una battaglia per il comando, chi tra loro ne sente di più l’importanza. Si tratta di una suddivisione delle funzioni e dell’identificazione di quale tipo di connessione con il Creatore ognuna di queste funzioni comporta. La lotta continuerà fino all’ultimissimo stato, momento in cui la competizione tra loro si trasformerà in connessione e riempimento l’uno nell’altro. L’egoismo non può raggiungere questo risultato da solo.

Infatti, Giacobbe non capiva proprio perché fosse coinvolto in questo problema. Era il cocco di mamma; non aveva dei desideri immensi, e nemmeno bisogni senza fondo come invece aveva Esau.

Dall’altra parte, Esau era enorme, forte e maestoso, ma allo stesso tempo era infelice e vuoto. Dobbiamo comprendere questo ruolo non invidiabile. Se guardiamo all’umanità misera, infelice e sofferente che guadagna miliardi di dollari senza avere nessuna indicazione di cosa farsene, è molto difficile provare dell’invidia. Esau rappresenta le masse generali che devono essere rimesse in ordine.

Esau pretende una risposta da Giacobbe. Uno dei principali anti-Semiti, come Henry Ford, aveva capito questo fatto e ne aveva scritto. Nonostante questo, gli Ebrei vogliono ancora scappare in America e confondersi lì. Farebbero qualsiasi cosa pur di non essere identificati come Ebrei.

Domanda: Anche Giacobbe fece dei piccoli sforzi per resistere alla sua missione, ma sua madre lo forzò a seguirla. Infatti, chi è “la madre”? Chi spinge il popolo Ebraico ad agire come Giacobbe?

Risposta: La madre è la qualità di Bina. E’ la qualità della dazione e dell’amore che realizza in modo chiaro questo programma il quale, in caso contrario, non sarebbe mai messo in pratica rispetto a tutta l’umanità.

Questa particolare madre ha due figli, i quali sono entrambi nati dall’amore chiamato Bina. Essi si distinguono solamente in base all’intenzione di mostrare all’umanità il modo di unire le qualità di Esau e le qualità di Giacobbe, e di dimostrare all’umanità come direzionare correttamente queste qualità. La qualità chiamata Giacobbe deve intenzionalmente coprire le qualità di Esau. Se questo succede, allora tutto funziona bene.

In generale nessuno dei due fratelli può essere rimproverato per nulla. Solamente acquisendo un genuino libero arbitrio lo possiamo mettere in pratica nella nostra vita. Io direi che attualmente stiamo attraversando questo stato. Sebbene non sia attuale di per sé, infatti, è iniziato al tempo dell’Ari, nel 16° secolo.

Nonostante questo, siamo molto indietro. Guardate a quello che sta succedendo nel mondo! Dobbiamo realizzare la missione di Giacobbe il più presto possibile. In caso contrario, Esau ci farà una pressione ancora più forte. La cosa più impostante in assoluto è di renderci conto che siamo noi che innestiamo la pressione, non facendo niente.
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Da Kab.TV “Porzione Settimanale della Torà” 14.11.2014

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L’amore e l’odio “600.000 anime”

600.000 anime sono parti di una sola anima creato dal Creatore. Questo singolo essere creato è stato suddiviso in parti che noi chiamiamo “600.000” anime. Tuttavia, questo numero non indica la quantità, ma piuttosto la qualità del collegamento tra di loro.

Quando il Creatore dà origine al desiderio di ricevere piacere, ogni cosa è un tutto unico, il Creatore, il vaso e la Luce sono come fossero uno. Ma in questo stato, nè il desiderio né la Luce hanno il senso della separazione e della connessione, non sentono se la creatura esista o meno. C’è completa assenza di ogni sensazione, perché ogni sensazione nella creatura può essere rilevata solo attraverso la contrapposizione tra la creatura stessa e ciò che sente.

Per questo, è necessario distinguere tra la Luce e il vaso e sentire le loro completa opposizione e connessione.

Tuttavia, quando il vaso e la luce si collegano, la loro differenza non si annulla perché l’amore emerge sull’odio.

Entrambi hanno le qualità per emergere. La distanza tra odio e amore, il buio e la luce (l’odio si rivela come il buio e l’amore come la luce), dà la sensazione alla creatura della sua esistenza e la comprensione di dove esso esiste e con chi è connesso. Questa è la ragione per cui il Mondo dell’Infinito non è sufficiente a delineare la creatura e renderlo indipendente.

Solo dopo che la creatura passa attraverso l’intero processo del suo sviluppo, il che significa che inizia dalla prima fase, scende al secondo e poi sale di nuovo al terzo, inizia a capire qualcosa di come era il primo stato. L’essere creato diventa indipendente e simile al Creatore. Ecco perché si chiama Adam.

In principio (fase 1), la creatura era solo una goccia di sperma. Poi, si rende conto che la rottura si è verificata e la corregge. In questo modo, la creatura raggiunge la perfezione. Non è considerata più una goccia di sperma, ma anzi, ha il potere di 600.000 anime, e rappresenta l’uno, il grande, l’anima autonoma.

“Seicento mila” sta per sei Sefirot di Zeir Anpin moltiplicato per dieci Sefirot in ciascuna di esse e poi da diecimila, il potere della salita di Zeir Anpin a Arich Anpin che governa tutte le correzioni. 60 x 10.000 = 600.000. Quindi, l’anima comune (il generale, finale, lo stato corretto) è chiamata 600.000 anime.

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(Dalla quarta parte della lezione quootidiana di Kabbalah 9/26/10, “600.000 anime”)

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La forza di superamento, Parte 2

Dr. Michael LaitmanDomanda: Ne consegue che tutta la forza per prevalere sta nel desiderio che vincerà in me?

Risposta: Se i miei genitori mi puniscono, costringendomi a fare i compiti, il mio desiderio di evitare i colpi diventerà più forte del desiderio di starmene calmo e tranquillo, e andrò a fare tutto quello che mi si richiederà.

Noi agiamo sempre in base al nostro desiderio. La sola domanda riguarda se è il mio desiderio che mi obbliga ad agire o è il desiderio di qualcun altro. Se questo desiderio cresce direttamente in me, allora lo realizzerò con piacere e non mi verrà richiesta di superare alcuna difficoltà.

Se capisco che il desiderio non è mio, allora si chiama coercizione. Alla fine, io compirò comunque l’azione che mi viene richiesta di mia volontà calcolando che altrimenti sarei punito o che non avrei né denaro né cibo. Ma si tratta del desiderio di qualcun altro, non di un mio vero desiderio, che mi costringe ad agire, e questa è la ragione per cui lo faccio senza gioia.

L’azione in se stessa non contiene alcuno sforzo per superare una difficoltà! Io faccio sempre tutto in base al desiderio: sia che si manifesti in me sia che mi spinga o mi costringa. Ma, il mio superamento delle difficoltà sta nell’ottenere dei buoni desideri che mi siano utili. Quindi, io li assorbo di proposito dall’ambiente.

Per esempio, i miei genitori volevano che diventassi un musicista. E così mio padre mi portava a vedere dei film sui musicisti. Voleva che fossi ispirato dalla loro vita, dalla loro gloria, dalla fama che dava loro il mondo, e voleva che anch’io diventassi come loro. Ma sola cosa che ricordo di tutto questo, è che alla fine concludevano tutti la loro vita e morivano, perché ero un bambino di 6-7 anni.

Usando questi esempi, i miei genitori volevano infondermi il desiderio di studiare musica, ma io non l’ho assorbito e ho sofferto molto quando studiavo in una scuola per musicisti. Questo ci mostra che il superamento di una difficoltà si applica ad una persona che capisce di averne bisogno. Una persona che capisce di non avere altra scelta, ed in questo modo supera il suo desiderio originale e ne acquisisce uno nuovo.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 27.05.2014

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Una felice unione con le festività della Natura

Dr. Michael LaitmanI cambiamenti interiori necessari ad una persona per connettersi con gli altri per una completa adesione con la connessione, l’unità e la reciproca condivisione che ci equilibra con la natura non è un processo semplice. Le fasi dei cambiamenti di questo tipo sono collegati ad un ciclo che si chiude definitivamente al punto di inizio.

Spetta a noi a passare attraverso questo intero ciclo, per correggere noi stessi, e trasformarci in una parte utile della natura, non in un tumore all’interno di essa che divora tutto intorno a se e distrugge il mondo. Una persona deve essere una fonte di salute e comfort per tutto il bene e l’equilibrio della natura.

Ogni anno questi stati ritornano, come una spirale e si ripetono sui livelli più alti. In sostanza, un anno è il numero di fasi attraverso le quali dobbiamo passare nella nostra connessione al fine di raggiungere l’obiettivo.

Questo ciclo di fasi di correzione è stato scoperto da Abramo in tempi antichi. Lui ha insegnato ai suoi studenti che divennero la fonte della creazione del popolo ebraico. Quindi questi sono espressi nel ciclo annuale delle feste ebraiche.

Dobbiamo capire che le festività ebraiche non sono la tradizione di una particolare nazione o di un popolo. Piuttosto, essi sono simboli di stati spirituali unici in cui raggiungiamo la reciproca dazione, l’amore tra di noi su livelli più alti, e una maggiore profondità di integrazione a questo proposito nel cuore e nella mente.

Queste non sono celebrazioni di particolari eventi storici che sono stati sperimentati da alcune persone isolate e non rilevanti per il programma generale della natura. Queste festività riflettono gli stati spirituali del popolo come comunità. Loro sono già latenti nella natura come particolari livelli della nostra equivalenza di forma con la natura, nella maniera in cui noi avanziamo verso stati di equilibrio e armonia.

Se ci identifichiamo come persone e ci colleghiamo tra di noi in un grado o nell’altro con il raggiungimento di un particolare livello di unità che è latente nella natura, allora noi celebriamo espressamente questo evento. Quando ci innalziamo un po’ di più al prossimo livello di connessione con la natura e l’equivalenza della forma con essa, celebriamo ancora una altra volta questa realizzazione.

Una persona non stabilisce delle festività per se stesso secondo la sua decisione; piuttosto, egli celebra il raggiungimento di somiglianza e di adesione che già esiste in natura. Quindi queste festività non possono essere modificate.

Nel nostro stato di oggi siamo completamente opposti alla natura integrale. Tutte le parti della natura sono legati al cento per cento in un sistema unificato. Solo la specie umana si trova nella distruzione totale e opposta all’unità naturale.

Tuttavia, se l’umanità, o almeno parte di essa, inizierà a trasformarsi in divenire simile alla natura, avvicinerà la sua forma in unità e totalità, quindi raggiungerà un particolare grado di connessione. Prima di tutto, sta a noi riconoscere che ci odiamo a vicenda. Questa è la natura con la quale siamo nati.

Questo è chiamato “il riconoscimento del male”, la consapevolezza che la nostra natura opposta non ci permette di raggiungere l’armonia e l’equilibrio con essa. Per questo abbiamo bisogno del controllo interno, e dobbiamo pregare per Lehitpalel (incriminare – Lehaplil) noi stessi. Una tale confessione prima di Rosh Hashanà è chiamata il “mese di Elul.”

In questo tempo, esaminiamo il nostro vero stato in relazione a quello buono e meraviglioso stato di connessione che dobbiamo raggiungere. Questo significa che scopriamo ciò che si dice essere lo stato corretto, lo confrontiamo con il nostro stato attuale, vediamo l’immenso divario tra di loro, e così preghiamo Mitpalelim (giudichiamo noi stessi).

Noi capiamo quanto siamo dei criminali e cosa dovremo fare con noi stessi, quindi cominciamo a organizzare il lavoro per cominciare ad avanzare verso la connessione. Il potere che si trova in natura e connette tutte le sue parti noi lo proclamiamo come il potere dominante che ci controlla! Questo potere domina l’insieme dell’intero sistema e diventa il nostro obiettivo. Noi desideriamo assomigliarci ad esso. Questo è chiamato Rosh Hashanà, il principio (Rosh) dei nostri cambiamenti (Shinuim) e il nuovo ciclo al termine del quale noi vogliamo essere come il potere generale che permea la natura.
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Dal programma “Una Nuova Vita” 14.09.2014

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