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Tutte le richieste vengono dal basso e tutto il riempimento viene dall’Alto

Il nostro compito è di elevare tutte le scintille che sono rimaste dopo la frammentazione. Ci sembrano estranee adesso, come se non appartenessero a noi, ma dobbiamo sceglierle, unirle ed elevare la raccolta di tutte le anime o scintille a Malchut del mondo di Atzilut. Le uniamo tutte a noi stessi, dato che “ogni persona è un piccolo mondo”.

A causa di questa unione con gli amici, il mondo, tutti i successi e gli avvenimenti, tutti noi ci uniamo ed eleviamo ad Adam HaRishon, il primo uomo, ad una dazione unica per il bene del Creatore, come era prima del peccato. Poi si forma un grande MAN, una preghiera, che è l’azione finale dello “Zivug Rav Palim UMikabtziel” (adesione universale) che conduce alla correzione finale.

Dobbiamo solo raccogliere tutte le nostre azioni, i pensieri e le valutazioni per il bene del ritorno a Lui con una preghiera. Tutto questo processo avviene dentro di noi, ma adesso non lo sentiamo, né lo capiamo. Questo è al di fuori del nostro stato, fin quando non entriamo nel mondo spirituale e cominciamo ad elevare il MAN consciamente, con comprensione, sentendo queste azioni spirituali e facendo dei calcoli.

Nel mondo spirituale la persona utilizza già lo schermo e si impegna nella Kabbalah pratica, lavorando attivamente con il desiderio di ricevere, lo schermo e le scintille. Una persona sa esattamente cosa chiarisce, in che misura pianifica di elevarsi, quali tipi di Luce la influenzano e che tipi di desideri applica. Il Talmud Eser Sefirot diventa per lei un libro di istruzioni reali.

Possiamo pensare che di fronte a questo stato, il nostro stato attuale sia completamente irrilevante. Tuttavia, non è assolutamente così! In verità, questi stati preparatori che passano nell’incoscienza sono i più importanti. È come un bambino che cresce più rapidamente durante le sue prime tappe della vita; anche se è un bebè, in lui avvengono dei cambiamenti tutti i giorni. Poi comincia a cambiare di mese in mese, di anno in anno, finché smette di crescere del tutto.

Allo stesso modo, mentre lavoriamo inconsciamente, attraversiamo gli stati dei più grandi cambiamenti, solo che siamo incapaci di riconoscerli. Pertanto, abbiamo bisogno di dare grande importanza al nostro stato, a prescindere da tutto, capendo l’enorme beneficio di ogni pensiero, azione e parola che è diretta verso la meta ed in particolare, a quelle che si realizzano per il bene degli studi, dell’unione e della divulgazione. Come conseguenza, raggiungeremo una preghiera cosciente.

Una preghiera, una richiesta, o un desiderio è la nostra unica azione. Tutto il resto viene realizzato dalla Luce e se desideriamo raggiungere la dazione affinché “l’invitato” possa dare “all’Anfitrione”, dobbiamo solo desiderarlo! Quanto incapaci o capaci siamo, non importa, la cosa più importante è che le nostre azioni siano dirette correttamente.

Pertanto, è scritto che una persona non ha altro lavoro, eccetto la preghiera. Tutta la forza ed il riempimento vengono dall’Alto, mentre tutte le preghiere e le richieste vengono dal basso.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.08.2011, “Shamati”)

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Una discrepanza dei Sistemi

Non siamo mai stati nella situazione nella quale siamo oggi. Non abbiamo mai sperimentato una discrepanza tra due sistemi. Oggi, tutti insieme, costituiamo un sistema comune, integrale (“WE”), ma è egoista. Allo stesso tempo siamo dentro il sistema naturale, che è permeato dalla dazione e dall’amore. La differenza o breccia tra questi due sistemi è quello che crea la sensazione della crisi.

La differenza continua a crescere perché ci stiamo sviluppando nel nostro egoismo, mentre il sistema superiore si avvicina a noi. In particolare la crisi si sta esprimendo proprio a causa della rivelazione della natura.

In passato abbiamo espanso il nostro sistema nel corso della storia, fino a quello che abbiamo raggiunto oggi, l’integrazione e l’interconnessione. Tuttavia, ogni persona continua ad operare all’interno dei suoi stretti interessi, anche quando non può più disfarsi dei suoi legami globali ed è interamente dipendente dagli altri.

Come risultato, finiamo con l’interdipendenza e l’odio reciproco, che è in estremo contrasto con la forza della dazione che ci influenza. Inoltre all’interno, siamo vincolati gli uni agl’altri ed allo stesso tempo, disuniti al massimo. In aggiunta, siamo opposti al Creatore.

Quest’opposizione e differenza nelle qualità ci porta dei problemi; questi stanno appena cominciando, ma allo stesso tempo, incitano l’uomo a scoprire la ragione di ciò che sta succedendo. Dopotutto, se qualcosa ci disturba o danneggia, le prestiamo attenzione.

Pertanto oggi per la prima volta, la scienza della Kabbalah ci si rivela. È arrivato per noi il tempo di rafforzarci, affinché il Creatore e la creazione si uniscano per mezzo di una sola forza, una sola connessione. In altre parole, è arrivato il momento di correggere la crisi, di disfarci dei problemi ed arrivare alla conclusione che dobbiamo scoprire il sistema nel quale siamo, il che è impossibile senza raggiungere la forza superiore.

Non vediamo l’integralità del sistema naturale perché non siamo integrali dentro. Siamo discreti, disuniti ed individuali, ognuno per la sua strada. Non ho una mente integrale, un modo di pensare integrale e non posso prendere in considerazione tutto il mondo.

Però, d’altra parte, costituiamo un tutt’uno ed in base alla legge di un solo corpo, non posso realizzare una sola azione, a meno che non sia sicuro che influenzi favorevolmente tutti i miei sistemi. Per questo non possiamo ottenere il successo in niente.

Nel mondo moderno, non importa quale sistema osservi, tutto sta crollando: l’educazione, la cultura, l’economia, le relazioni tra le persone, le famiglie, l’educazione dei bambini ecc … Tutto quello che abbiamo creato nel processo del nostro sviluppo, si sta sgretolando e questo processo continuerà a peggiorare, esprimendosi sempre di più.

Il problema qui non è che abbiamo “fatto un gaffe” in un dato momento, perché tutto era programmato dall’inizio, solo che oggi tutti i nostri sistemi sono opposti a quello corretto ed integrale. Adesso devo considerare tutto il mondo, ma per mia natura, non sono adatto a farlo. Allora, cosa posso fare?

Mi preoccupo solo di me stesso, o molto per la mia famiglia, per l’ambiente della mia città o anche per il mio paese … Ma preoccuparmi per tutto il mondo? Anche se volessi, come potrei fare in modo che questo accada? Non ho una base preliminare per farlo, ma per riuscirci dovrei essere diverso dentro. Devo avere un sistema integrale dentro di me in maniera tale che naturalmente pensi al mondo come ad un tutt’uno, proprio come penso a me stesso. Questo è l’unico modo in cui raggiungerò il successo nell’economia, nell’industria, nel commercio ed in tutto.

In altro modo, non avrò successo. Oggi è espresso ancora debolmente, ma presto l’immagine comincerà ad essere più chiara.

Così la natura o il Creatore sta obbligando l’uomo a sentire che è parte di un tutt’uno, di un’anima particolare che appartiene all’anima comune. Soffriamo perché non siamo ancora parte di un tutt’uno, e mediante questa sofferenza ognuno di noi viene spinto ad unirsi agl’altri. Tuttavia, il cammino della sofferenza è molto difficile. Come sappiamo può portare alla morte, e dovremo ancora soffrire molto prima di arrivare lì.

È per questo che la scienza della Kabbalah si sta rivelando, desiderando spiegarci lo stato attuale delle cose, mostrandoci il sistema nel quale siamo ed insegnandoci a cambiare noi stessi, a trasformarci da frammenti discreti in parti integrali, ognuna delle quali contiene tutte le altre.

Per la prima volta nella storia dello sviluppo umano, l’uomo non cambia più la natura esterna, non realizza azioni egoistiche esterne e non usa tutta la sua conoscenza per cambiare qualcosa al di fuori di lui. I cambiamenti esterni sono finiti, tutto è stato finalmente formato all’esterno, si è congelato, e non cambierà più. D’ora in avanti, devo essere io quello che deve cambiare.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.07.2011, “Lo studio della Kabbalah e la sua essenza”)

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L’unità del mondo risiede nell’armonia tra l’uomo e la donna

Non dovremmo mai percepire la relazione tra uomo e donna come antagonismo. Al contrario, dobbiamo vederci uno con l’altro come un aiuto. Se parliamo sull’unità del mondo, allora prima di tutto c’è questo supporto mutuo delle sue due parti – maschile e femminile.

Queste due parti provengono dalla radice comune della creazione: il Creatore o Luce e il desiderio o vaso riempito dalla Luce. Inoltre, questo vaso attraversa diverse forme mentre cambia. E dentro il vaso, noi due – la parte maschile la parte femminile – dobbiamo lavorare insieme, come una famiglia ideale.

La comune immagine collettiva maschile deve lavorare con la comune immagine collettiva femminile. Devono lavorare in forma congiunta, mutua e chiara, comprendendo la natura di ognuno. Un uomo comprende se stesso e la natura della donna, mentre la donna comprende se stessa e la natura del maschio, e agiscono insieme con sensibilità e saggezza, come adulti educati e seri che aspirano a un traguardo comune.

Il traguardo si raggiunge attraverso la connessione tra di noi. È scritto: “Uomo e donna, e il Creatore tra di loro”. Cioè, la rivelazione del Creatore avviene precisamente nella giusta connessione tra di loro, nello schermo che appare tra la Luce e il desiderio. È cosi che dobbiamo completarci uno con l’altro, mutuamente e costantemente. Non c’è una parte, nemmeno un singolo dettaglio, non un fenomeno nella natura, nelle nostre relazioni, nel nostro mondo e nei mondi spirituali, che non abbia la mutua integrazione, unificazione e adesione delle parti maschile e femminile.

Nel nostro mondo non è del tutto apparente. Non immaginiamo nemmeno questa mutua integrazione, unificazione e adesione. Ma nel mondo spirituale questa è una condizione necessaria. E dipendendo dal livello nel quale ci troviamo, questi livelli sono determinati precisamente dalla mutua integrazione e unificazione, finché ci uniamo.

Quindi, la buona comprensione del nostro lavoro mutuo è la più importante condizione per il successo. Potrei dire che non esiste un problema che possa essere risolto separatamente dall’uomo o dalla donna. Sono sempre risolti uno attraverso l’altro, cioè, i problemi delle donne sono risolti dagli uomini mentre i problemi degli uomini sono risolti dalle donne. Questa mancanza di comprensione, questa credenza della possibilità di esistere separatamente, “Cosa me ne importa di loro!” (frequentemente gli uomini pensano cosi delle donne) e “Risolveremo tutto per contro nostro e faremmo tutto da noi!” Quest’attitudine che l’uomo tende ad avere è completamente incorretta. Mentre dall’altra parte, le donne agiscono anche loro in maniera incorretta quando pensano “L’uomo farà qualcosa, sistemerà tutto, e tutto sarà a posto, e noi riceveremo qualcosa per il fatto di essere accanto a loro”.

Inizialmente, fin dal primo passo, questo deve essere chiaro contatto interiore. Non deve essere esteriore, fisico, visivo o nemmeno verbale, ma precisamente contatto interiore, che accadde attraverso la forza superiore, attraverso il livello seguente, invece che direttamente tra di noi. E allora questo livello superiore si esprimerà all’interno di quest’unità. È come un meno e un più e una specie di trasmettitore o mezzo tra di loro che inizia a lavorare in questa maniera, in virtù dei poli che gli sono stati collegati.

(Dalla seconda lezione del Congresso di Mosca del 10.06.2011)

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Un attacco dentro il cuore

Domanda: Ultimamente è come se il Kli mondiale stesse funzionando come un unico desiderio. Una volta, il Rabash aveva consigliato di far partire un attacco da questo stato. Che cosa esattamente staremmo attaccando?

Risposta: Noi stessi, il nostro cuore, la nostra pigrizia, il nostro orgoglio, le nostre abitudini del passato. Devo innalzarmi al di sopra di tutti questi calcoli.

La cosa più importante è di diventare una cosa sola con gli amici, di spingerci intenzionalmente nel gruppo. Voglio esserci sempre. Voglio perdere il controllo su di me ed acquisire e percepire il pensiero e le sensazioni degli amici. E’ come se mi perdessi in loro per mio stesso desiderio.

Questo significa acquisire il vaso della  garanzia mutua.

(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 06.07.2011, Matan Torà).

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Sentire una rete invisibile

Domanda: A cosa dobbiamo pensare tutti noi assieme, tutto il gruppo mondiale, durante lo Unity Day? Come possiamo unirci?

Risposta: Ognuno deve guardare dentro di sé e sentire nel suo interno una catena che lo unisce agli altri, una rete interiore che esiste tra di noi. Inoltre, uno può essere in questo mondo e simultaneamente non esserci più, perché questa è una rete tra i desideri, tra le anime e non tra i corpi fisici.

Qui, in questa rete ci sono Baal HaSulam e tutti i grandi kabbalisti dei secoli passati. Tutti loro sono con noi, sono integrati nella nostra unica rete. Oggi siamo milioni e anche di più, perché tutte queste anime nel corso di tutta la storia dell’umanità sono con noi e si calcolano centinaia di milioni di anime. Tutti insieme sono un’enorme forza spirituale.

Se vogliamo unirci in questa rete, allora in maniera naturale non solo ci influenzeremo a vicenda e diventeremo parte di questa rete, ed ognuno acquisirà questa rete per la sua ascesa spirituale, ma per di più, influenzeremo tutte le persone del mondo che sono connesse a questa rete senza saperlo, né sentirlo. Cominceremo ad incitarle.

Pertanto faremo un accordo tra di noi che desideriamo davvero sentire la nostra unione.

(Dalla lettura dello Unity Day del 26.06.2011)

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Il bisogno di connettersi

Domanda: Dove si trova la nostra connessione rispetto ai ricordi spirituali (le tracce spirituali che appartengono alle vite passate), i Reshimot?

Risposta: Ciò che ricevo dall’ambiente che mi circonda è un nuovo desiderio con il quale mi rivolgo alla Luce. Questo desiderio è ciò che chiamiamo il bisogno di connettersi.

Più forte è il nostro legame, più in alto saliremo sulla scala dei mondi spirituali, avvicinandoci tra noi, unendoci, e collegandoci reciprocamente fino al mondo dell’Infinito, dove ogni cosa è unita. Qui, diventeremo un’unica anima.

L’anima individuale di ognuno dipende dal livello della connessione con gli altri che la persona in cui l’anima si è rivestita ha raggiunto. Per esempio, io vedo solamente una piccola parte di ciò che mi circonda, e questo è ciò che definisce la mia anima, mentre un altro uomo può aver rivelato qualcosa di più grande che va oltre me e che, probabilmente, include anche me. Ognuno lavora con la propria anima fino a quando tutti i desideri si collegheranno in un’unica anima.

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(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 07.06.2011, gli Scritti del Rabash)

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La rivoluzione della Luce

Domanda: E’ possibile spiegare il metodo Kabbalistico usando i termini della scienza moderna?

Risposta: Si può spiegare la trasformata matematica di Fourier ad una mucca? Si tratta di livelli differenti. Un uomo che non ha il “sesto senso”, il punto nel cuore, non può capire di cosa si sta parlando. Non ne sente il bisogno e, perciò, non ha senso parlargliene. Quindi, nella nostra grande divulgazione, ci dobbiamo adeguare ai desideri delle masse piuttosto che a quelli di coloro che studiano la Kabbalah.

Nel corso di tutte le generazioni, il mondo non ha capito i Kabbalisti. Ed il mondo ha ragione: dal loro livello, gli uomini non sono ancora in grado di capirli. E’ scritto nei Salmi, “Tu salvi gli uomini e gli animi…” –ma quando? Oggi non si può spiegare agli uomini l’intenzione altruistica Lishma. E’ perfino difficile parlare loro di un argomento come la percezione della realtà. E’ un tema affascinante e provocatorio, ma essi non ne capiscono e non ne colgono l’essenza, perché proprio non riescono a farlo.

Perché un uomo possa essere veramente capace di ascoltare le parole sulla correzione dei suoi desideri, egli ha bisogno di un livello di desiderio in più. Ma, fino ad allora, noi possiamo solamente accelerare il suo sviluppo usando dei mezzi esterni. In un modo o nell’altro, fintanto che non sente la puntura nel suo cuore, egli non comprenderà le nostre spiegazioni.

Questo è il modo in cui il mondo è strutturato. Gli uomini si trovano su diversi livelli di sviluppo, e anche alla fine della correzione rimarranno i livelli inanimato, vegetativo, animato ed umano. Pertanto è scritto, “Tutti Mi conosceranno dal più piccolo al più grande tra di loro,” cioè ogni uomo in base al proprio livello.

Verrà il momento in cui vedremo come gli uomini incominceranno ad afferrare le nostre parole: alcuni per mezzo di termini scientifici, altri per mezzo del linguaggio delle sensazioni, altri ancora grazie ai semplici esempi, tutto servirà all’uomo per unirsi agli altri. Alcuni uomini devono conseguire e percepire l’adesione, hanno bisogno di prendervi parte attivamente, mentre per altri non serve. Tutto è determinato dai propri desideri.

Non dovremmo pensare che ogni uomo riceva il desiderio per la dazione e la rivelazione del Creatore nella stessa misura. Infatti, ogni uomo ne riceverà in base al proprio vaso, che sarà colmato grazie all’inclusione comune con gli altri vasi.

Questa è la ragione per cui i Kabbalisti hanno nascosto la loro conoscenza fino ad oggi. Ma adesso questa conoscenza può essere rivelata, sebbene ogni uomo ne ascolterà solamente una parte insignificante. Nonostante questo, nella sua totalità la Luce ha iniziato a lavorare sulla grande massa del desiderio comune. Questa è la rivoluzione che sta succedendo nel mondo oggi. La crisi moderna è essenzialmente un’ inclusione reciproca dei desideri.

(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah dello 07.05.2011, Shamati)

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L’amore è una strada a due corsie

Domanda: Come si spiega agli uomini la necessità dell’amore?

Risposta: Si può amare il pesce da mangiare a pranzo, si possono amare i nostri figlioletti, e si può amare il prossimo e il Creatore. La stessa parola indica delle nozioni completamente diverse.

Vale la pena esaltare l’amore per il prossimo ad una persona che ama il pesce? Come si può descrivergli il piacere della dazione? Cosa capirebbe? Che deve dare il suo pesce a qualcun altro? Questo è amore?

Che cosa significa amare il prossimo? Questo amore ha un significato completamente diverso. Amare il prossimo, cioè un altro uomo, significa unire il suo desiderio al nostro e usare il nostro desiderio per appagare il suo. Allora ci uniamo in un unico insieme, dove io appago l’altro e l’altro è appagato. In cosa l’altro si appaga? Nel suo desiderio. Nel suo desiderio in relazione al mio, che è come Malchut in relazione a Zeir Anpin. Io sono come il Creatore, e l’altro è come la creazione. Questo è ciò in cui consiste il mio lavoro.

Dunque, “amore” è la relazione tra il Creatore e la creazione. Solamente questo è amore, cioè l’atteggiamento della creazione verso il Creatore. Se io riesco a costruire questo genere di atteggiamento verso gli altri o, in altre parole, se acquisisco la qualità del Creatore, la qualità della dazione, e per mezzo di questa qualità mi rapporto al desiderio del mio prossimo proprio come fa il Creatore, ne consegue che il Creatore è dentro di me, ed io compio l’azione necessaria rispetto al mio prossimo. Questo significa che io amo il mio prossimo.

Noi non abbiamo il diritto di usare la parola “amore” in nessun altro significato, contesto, o situazione. Altrimenti lo confonderemmo con il nostro “amore per il pesce”.

Stiamo parlano dell’intensità con la quale il Creatore, la qualità della dazione, si riveste in me. Prima di tutto dobbiamo mettere in pratica il principio “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te“. In questo modo divento neutrale. Dopo di che, devo acquisire il desiderio dell’altro invece del mio. Il desiderio dell’altro uomo deve diventare più importante del mio e quindi innalzo l’altro al di sopra di me. In questa caso, sono pronto a fare di tutto per l’altro, proprio come lo farei per mio figlio se fosse ammalato. Sono completamente “assorbito” nel suo desiderio; ed è questo che mi spinge ad agire.

In questo modo sono esattamente uguale al Creatore, come Zeir Anpin che riceve una richiesta da Malchut. Più il desiderio dell’altro è in grado di spingermi a donare, di più io mi elevo rispetto a lui. Questo è amore. Lo capite come è diverso questo amore dalle nostre nozioni attuali?

Più sono capace di donare ad un altro uomo, di più gli fornisco la Luce della correzione. Infatti, c’è una garanzia mutua tra di noi. Io non colmo il suo desiderio egoistico, ma rivelo dentro di lui il desiderio di essere in un unico sistema con me, in modo che la Shechina possa regnare tra di noi. Quindi, che cosa dovrei fornirgli? Devo dargli il mio appoggio nel sostegno reciproco, che è lo stesso che fa lui per me rivelandolo nel suo desiderio. Questo è amore.

Nessuno deve indugiare nell’egoismo dell’altro. Io non rivelo il desiderio egoistico nell’altro uomo, ma il desiderio della garanzia mutua al fine di rivelare il Creatore nella relazione che c’è tra noi due. Il Creatore non può essere rivelato in un uomo o nel suo atteggiamento verso un altro uomo, a meno che questo atteggiamento non sia fortificato dalla reciprocità.

L’amore non funziona a senso unico. E’ una strada a doppia corsia. Richiede una rete di collegamento attraverso la quale gli impulsi della dazione possano scorrere, una rete attraversata da sentimenti di amore, di relazioni di sostegno reciproco attraverso le quali ci rafforziamo a vicenda.

In questo contesto, l’egoismo viene messo da parte, senza alcun calcolo di appagamento. Infatti, noi ci innalziamo al di sopra dell’egoismo, in quanto ci connettiamo tra di noi con l’intenzione reciproca di farlo per il bene della dazione. E quando la nostra unione raggiungerà uno specifico livello di intensità, creando una rete al di sopra di noi, allora riveleremo il Creatore, la reciproca qualità della dazione e dell’amore che esiste tra di noi.

(Dalla 4.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.06.2011 “Matan Torà -La dazione della Torà”)

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Il Gruppo di Rabbi Shimon consta di diversi milioni di membri

La Luce superiore è nel luogo che si chiama “Shechinà”. La Shechinà è l’unione tra le anime. Con i nostri sforzi dobbiamo ottenere l’unione tra di noi ed allora si rivelerà la stessa Luce che crea, costruisce, corregge e riempie tutta la creazione.

Tutta questa Luce è solo nella Shechinà, nell’unione delle anime che aspirano al Creatore (Kneset Israel), nell’unione tra di noi.

Lo Zohar è la stessa fonte della Luce, ma la condizione in cui immaginiamo noi stessi (e non è importante quanti milioni siamo) come se fossimo il gruppo di Rabbi Shimon che consta di dieci membri che sono seduti insieme e ricevono questa Luce che si chiama “Zohar”, “lo Splendore Superiore” che ci influenza, ci corregge ed eleva.
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.05.2011, lo Zohar)

Uniti per tutti

Domanda da Mosca: cosa significa desiderare l’unità? E come si sente l’unità?

Risposta: Apparentemente queste domande vengono dal nostro stesso gruppo di Mosca come preambolo al prossimo congresso. Cosa significa unirsi? Perché? Perché celebreremo questo congresso? La domanda è corretta.

Perché dobbiamo unirci? Ad essere sincero, questo è impossibile da spiegare. Se una persona ha una Reshimo (gene informativo) che le è restata dentro dall’unità che aveva sperimentato una volta mentre si trovava nel desiderio comune, nel quale aveva scoperto il Creatore e dopo ha perso questa sensazione, adesso questa Reshimo si sta risvegliando nuovamente, quindi, questa persona, desidera ritornare a quello stato. “Io lo voglio!”.

Per esempio, ad alcune persone piace mangiare le rane. Bene, cosa puoi farci … io non ho questo desiderio, ma per queste persone sono una delizia celestiale. È esattamente così che nasce il desiderio per la spiritualità. Si risveglia e questo è tutto. Cosa puoi farci? … Una persona comincia a sentire il desiderio di mangiare le rane ed un’altra, lo sente per la spiritualità. Questo desiderio si risveglia dall’interno e non dipende da noi.

Perché qualcuno comincia a sentire il desiderio di mangiare le rane? Perché una volta le ha provate ed ha sentito un sapore piacevole, si è abituato, ha ricevuto l’educazione corrispondente e adesso desidera questo.

Un’altra persona, però, era nel cammino spirituale in un certo momento e dentro di lei è restata una Reshimo, la quale adesso si è risvegliata. Questa è la ragione per la quale è impossibile spiegare in che modo si senta l’unità alle persone che non hanno una Reshimo dello stato spirituale; però è possibile insegnare loro che vale la pena unirsi gli uni con gli altri, perché in questo modo usciremo dalla crisi generale e pertanto, vale la pena che si uniscano con coloro che sono focalizzati sulla correzione dello stato attuale del mondo. Dopotutto, anche loro ne beneficeranno.

Questo è quello che abbiamo da dire alle persone. Loro non capiscono cosa significhi la spiritualità, o il Creatore, l’adesione, l’unità, il sentimento di perfezione, l’eternità, l’armonia con la natura o le sfere superiori … tutto questo ha poco senso per loro, cosicché ti diranno: “Lasciami tranquillo! Dammi solo qualcosa in questa vita: la pace, la sicurezza e la buona salute. Non ho bisogno di altro!”. Ogni persona parla in base al suo desiderio.

Quando parli a questo tipo di persona, devi dimostrarle che non sarà nemmeno capace di riempire il suo desiderio, a meno che non proceda unita a tutti gli altri verso l’unione, perché questo è quanto esige la natura integrale e globale. Abbiamo modo di spiegare queste cose e l’evidenza che le sostengono. Pertanto, dille che il mondo richiede l’unità perché questo è quanto esige la natura. Devi parlare alla persona al suo livello, invece di parlarle del Creatore e della spiritualità. A causa del fatto che non ha un altro modo di farlo, anche lei si incorporerà; però, ogni persona deve essere accostata in accordo al suo desiderio.

(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.05.2011, lo Zohar)