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Il Segreto Essenziale degli Ebrei, Parte 66

Dal libro: “Il Segreto Essenziale degli Ebrei”, M. Brushtein

L’amore sconfiggerà la crisi

3. Sul pianeta, ci sono persone strane che sono state create durante la prima crisi nella civilizzazione babilonese. Il principio di “amare il tuo prossimo come te stesso,” sulla base del quale è stato creato questo popolo, piace a tutti, ma nessuno può realizzarlo.

Riguardo alle leggi, non c’è più nulla da aggiungere. Hanno la loro natura, e sembrano insegnare non l’empietà, ma la pietà più vera nel mondo. Gli uomini che si odiano l’un l’altro non lo fanno , ma incoraggiano le persone a comunicare ciò che hanno tra loro liberamente; sono i nemici dell’ingiustizia, si prendono cura della giustizia, bandiscono l’ozio e la vita costosa, istruiscono gli uomini ad accontentarsi di ciò che hanno, a essere laboriosi nella loro vocazione; vietano agli uomini di fare la guerra al desiderio di ottenere di più ma rendono gli uomini coraggiosi nel difendere le leggi; sono inesorabili nel punire i malfattori; non ammettono nessun sofisma di parole, però sono sempre stabili nelle loro azioni, le cui azioni che non abbiamo mai proposto come le manifestazioni più sicure di ciò che è contenuto solo per iscritto: sul cui conto sono così audace da dire che siamo diventati i maestri di altri uomini, nel maggior numero di cose. (Flavius Josephus, storico ebraico, Contro Apione)

Questa nazione ha un’identità nazionale e stima di sé; non si perde d’animo e di opere, e vuole vivere come gli altri, in stretta amicizia fraterna con tutti.” (Maxim Gorky, scrittore russo sovietico)

A loro si deve l’idea di uguaglianza di fronte alla legge, sia divina che umana; della santità della vita e della dignità delle persone umane; della coscienza individuale e così una redenzione personale; della coscienza collettiva così come della responsabilità sociale; della pace come un ideale astratto e dell’amore come fondamento della giustizia, e tante altre cose che costituiscono l’arredamento morale di base della mente umana. Senza gli ebrei ci sarebbe potuto essere un posto molto più vuoto. (Paul Johnson, giornalista e storico popolare inglese, Una storia di ebrei)

4. Antisemitismo, un’avversione alle persone “strane”, è un fenomeno che non ha spiegazione razionale.

Basta vedere se stessi in sogno come ebrei per far fremere nel terrore il soggetto più allegro e fargli mandare maledizioni impotenti al destino.” (Mikhail E. Saltykov-Shchedrin, 1826 – 1889, uno dei più grandi satirici della Russia).

L’antisemitismo è contenuto nei geni. Gli scienziati tedeschi hanno scoperto che in certi stati il livello di antisemitismo non è cambiato per secoli.

La percentuale più alta di sentimenti anti-ebraici oggi – è nota dove i pogrom più forti hanno avuto luogo nei secoli 19° e 20°, e nel 1938. (7Kanal, Israele).

Nella relazione l’anno 2012 è stato chiamato “l’anno di inaudita violenza contro gli ebrei in Francia.” Ci sono stati 614 episodi di antisemitismo, rispetto ai 389 di tali casi nel 2011. (7 Kanal, Israele).

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Che cosa ci porta al Creatore?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Perché l’umanità moderna sta bramando per nuove religioni?

Risposta: C’è una crisi nel mondo. Dopo l’ultima guerra mondiale, che fu meno di tre generazioni fa, la popolazione dei paesi sviluppati con la prevedibilità, la stabilità e la fiducia nel futuro. Mentre ora, con la comparsa di una crisi globale, si sente l’ incertezza, l’ instabilità, una mancanza di ricerca, di certo una mancanza di un futuro, e la mancanza di speranza per il successo.

Inoltre, questo sentimento abbraccia l’intero pianeta. Tutto il tempo questo sentimento convoca ondate di preoccupazione. Niente è stabile, né il futuro, né eventuali piani. Dopo aver perso tutta la speranza, solo una speranza rimane, quella nel Creatore, un’immagine pronta a prendere la prima posizione nel mondo e stabilirlo. Allora una persona crea il Creatore per se stesso.

La saggezza della Kabbalah ci dice che non c’è null’altro nel mondo che la natura, la forza di dazione e l’amore che crea tutto, ci dirige e ci sviluppa in uno stato dove possiamo capire le nostre differenze e opposizioni a questa forza e vogliamo assomigliare ad essa; vale a dire, acquisire la caratteristica di dazione e amore. Pertanto l’obiettivo “E amerai il tuo amico come te stesso” (Vayikra 19:18) deve diventare il principio per tutte le nostre attività.

Le religioni hanno sentito questo comandamento e l’hanno dimenticato, perché allo scopo di realizzarlo, hanno dovuto cambiare la natura egoistica della persona in una altruistica (a dazione e amore per tutti). Non c’è profitto nell’altruismo; quindi tutte le religioni parlano di “E amerete ” ma nessuno di loro implementa o capisce il suo intento, perché senza le caratteristiche egoistiche non è possibile capire le caratteristiche di dazione.

Se avessero capito che cosa significa “E amerete”, poi tutte le religioni sarebbero scomparse. La brama moderna di religione porterà ad una rivalutazione dell’umanità e alla sostituzione con una religione chiamata, “amore”.
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Vedere anche l’articolo, “L’essenza della religione ed il suo scopo

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Come finisce la disputa tra Abramo e Nimrod?

Dr. Michael LaitmanStoricamente, la saggezza della Kabbalah ha avuto inizio nell’antica Babele in cui tutta l’umanità ha rilevato un nuovo stato. Prima di allora, la gente viveva una vita semplice, che tutti comprendevano. Tutti volevano avere successo e in qualche modo andavano d’accordo con gli altri. Improvvisamente, però, hanno sentito quanto si odiavano gli uni con gli altri e che non potevano andare d’accordo.

I conflitti scoppiati e il loro orgoglio crebbe così tanto che allegoricamente questo periodo viene descritto come un momento in cui la gente voleva costruire una torre per raggiungere il cielo. È stata una situazione molto pericolosa, una vera e propria guerra civile, una guerra interiore.

Molte persone hanno cercato di risolvere questo stato e molti uomini saggi al tempo realizzarono la ragione della crisi. Il motivo era che tutta l’umanità si trovava in un posto e le persone erano strettamente connesse tra di loro; tra loro venne rivelato il sistema integrale, ma i loro rapporti non erano buoni.

Avevano due scelte: o migliorare le connessioni tra di loro, il che significa correggere se stessi, o distogliere l’uno dall’altro e rompere le connessioni. Se una connessione è cattiva e non può essere corretta, allora devono separarsi.

Così, si sono formate due scuole: A capo della prima c’era Abramo che ha detto che la natura umana deve essere corretta e la gente dovrebbe connettersi attraverso l’amore, la comprensione, la fratellanza e la vicinanza. A capo della seconda scuola c’era Nimrod che ha parlato di distaccarsi l’uno dall’altro, come una coppia che sta per divorziare oggi, perché non possono andare d’accordo.

L’umanità ha seguito Nimrod, ha deciso di separarsi, e disperdersi in tutto il mondo. Questo stato è proseguito fino alla fine del 20° secolo, quando quelle stesse persone hanno sentito che l’antica Babele è ricorrente. Ancora una volta siamo connessi, non in un luogo piccolo ma in tutto il mondo.

Ora non possiamo risolvere il conflitto utilizzando il metodo di Nimrod secondo cui dovremmo separarci gli uni dagli altri. Non esiste nessun luogo in cui poter scappare perché la connessione integrale è pienamente rivelata fra tutti. Ora non abbiamo scelta se non seguire il metodo di Abramo, il che significa che correggere i rapporti tra noi correggendo la natura dell’uomo.

Questo è lo stato in cui ci troviamo oggi. Questo è il motivo per cui il metodo di Abramo, chiamato la saggezza della Kabbalah si rivela oggi. Essa spiega come correggere la nostra natura in modo che le connessioni tra di noi saranno buone.
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(Dal Congresso in Francia “Uno per tutti e tutti per UNO”, Lezione 1)

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Giudici e guardie a tutti gli ingressi

E’ stato detto: “Dovreste mettere dei giudici e della guardie a tutti gli ingressi”. I giudici sono coloro che “energicamente” decidono cosa un uomo dovrebbe fare di se stesso e di conseguenza creano dei potenziali ostacoli. Invece le guardie sono coloro che attivamente mettono in pratica le decisioni, mettendo l’uomo fuori strada e allontanandolo. Le responsabilità sono divise, come avviene di solito nel nostro mondo.

A livelli più alti, questa situazione potrebbe essere vista come gli stati si piccolezza e di grandezza. I giudici decidono di un uomo in base alle sue “virtù” (GE, le forze di Binà, la Luce di Hassadim che è presente in lui), valutandole in base alla crudezza del suo desiderio di ricevere, come se si trattasse di una scala. Le guardie si occupano di già dei desideri di ricevere che richiedono dei supervisori e dei responsabili che facciano in modo che questi desideri non progrediscano e che quest’uomo non usi il suo AHP.

Questo è lo stesso lavoro, e dipende dallo stato in cui un uomo si trova: sia che si trovi nel doppio o nel singolo occultamento, nella singola rivelazione (premio e punizione), o nella doppia rivelazione (amore). Di conseguenza, l’atteggiamento dei giudici, dei supervisori, e, poi, delle guardie cambia.

E anche tra gli stessi giudici ci sono dei diversi generi. L’intero studio del Talmud Babilonese è costruito su queste discussioni, sui problemi del desiderio di ricevere. Si tratta dell’indicazione di come un uomo dovrebbe analizzarsi e quindi costruire se stesso, per essere la sua propria guardia o supervisore e, prima di tutto, il suo proprio giudice.

Un uomo paragona il suo stato con ciò che è scritto nel Talmud e stabilisce in quale livello si trova, quali esempi deve applicare a se stesso al livello inanimato, vegetativo, animato e parlante del desiderio. Egli vede a quale livello di desiderio egli provoca dei danni attraverso il suo egoismo e in che modo egli può compensarlo, cioè correggere i danni causati dall’ego che ha rotto i suoi limiti.

L’intero Talmud e tutto il lavoro ai vari livelli spirituali hanno a che fare con tutto questo. Se apriamo il Talmud Babilonese, vedremo che tutte le discussioni ed i contrasti sono solamente su questo argomento, fino alle più minuziose precisazioni dei minimi dettagli.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 21.02.2012, Gli scritti del Rabash)

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Un territorio comune nel quale dimora l’amore

Domanda: Il principio per la creazione di buone relazioni di coppia afferma: “Attraverso la connessione e l’amore ognuno è incluso nell’altro, si arricchisce, e acquisisce sempre più forza. Il presupposto per questo è che la persona riduca se stessa in relazione con l’altra e non si ponga al di sopra dell’altra. “Come realizziamo questo principio nei rapporti di coppia?

Risposta: Una connessione è formata fra coppie come tra due nature che si integrano l’una nell’altra. L’ego di ciascuno, entro il quale la persona vive, è rotondo. Esso custodisce i suoi confini e vuole ricevere riempimento al loro interno, a parte questo niente lo riguarda. Vuole anche ricevere piacere e essere riempito dal suo partner. Se egli si riempie, grazie a ciò beneficia il partner, e allora questo è ciò che noi chiamiamo amore. Se si riempie solo nel prendere dal partner e non dà nulla in cambio, questo si chiama odio. Ma in ultima analisi, esiste un solo scopo, il riempimento personale.

E qui inizia il mio lavoro secondo il piano originario in cui devo annullare me stesso. Più svuoto un posto all’interno del mio ego, mi astengo dal riempirlo, più posso inserire i desideri degli altri, cioè di mia moglie, invece dei miei desideri. In questa forma, ognuno annulla il proprio ego al fine di accogliere i desideri degli altri.

In definitiva viene creato un territorio condiviso nel quale mi sono annullato per dare piacere a mia moglie, e lei fa la stessa cosa con me per darmi piacere. È così che ci troviamo in un territorio comune in cui tra noi vi è completo accordo e connessione reciproca. Attraverso la mia concessione e la sua concessione, accetto i suoi desideri e i suoi pensieri e lei accetta i miei desideri e i miei pensieri. Questo si verifica ad un livello particolare, chiaramente non sarà tutto immediato.

Questo territorio comune viene chiamato la zona di connessione tra di noi, di unione, in cui sentiamo un desiderio comune, un’attrazione e una comprensione comune. In questo territorio esiste un accordo, un patto, e l’amore tra noi. L’amore dice che voglio soddisfare particolari desideri del mio compagno e lei vuole fare la stessa cosa anche per me. Nel frattempo, questo non è amore assoluto e perfetto, ma solo amore parziale, ma siamo consapevoli di questo, lo proteggiamo e ci preoccupiamo della sua esistenza.

Domanda: Grazie a cosa mi arricchisco ed acquisisco maggiori forze?

Risposta: Grazie alla mia connessione con l’altro, anche nel più piccolo territorio comune, allora tutto il resto del suo territorio, inclusi i suoi desideri e le sue abilità, passare anche sotto il mio dominio. Infatti, se tra noi esiste amore, accordo, e connessione in un qualche tipo di territorio comune, non siamo più nemici. Non abbiamo ancora raggiunto un accordo completo, non abbiamo ancora lavorato su questo. Potrebbe essere che queste domande non sono state ancora risvegliate in noi e non si ergono come ostacoli davanti a noi che dobbiamo cambiare e rimuovere. Ma dopo che abbiamo raggiunto un accordo parziale, un qualche tipo di connessione, amore, e supporto, allora è già possibile essere sicuri che il lato opposto starà al vostro fianco, sarà il vostro partner.

Ammetto i miei desideri e pensieri e sono pronto ad accettare i desideri, i pensieri e le aspettative del partner, questo vuol dire che mi sto annullando d’avanti a lei. La natura ci aiuta con questo, ci connette tramite la proprietà comune, una casa, e tramite le finanze condivise. Essa ci obbliga ad essere interessati all’altro, perché non possiamo esistere separatamente. E la cosa principale è che condividiamo il dare alla luce dei bambini verso il quale sentiamo un amore naturale, istintivo.

E così è logico che viene creato un regno comune tra noi sul piano materiale, terreno. Quindi, ciò che ci viene richiesto è riempire il nostro regno comune su uno strato superiore attraverso concessioni del nostro ego, uno in relazione all’altro, e in connessione supplementare.

Ai giorni nostri, in particolare, abbiamo raggiunto uno sviluppo egoistico tale che non ci importa più della casa, la proprietà comune, e dei nostri figli. Quindi, se non costruiamo una aggiunta spirituale, divorzieremo senza dubbio.

È chiaro che nessuno di noi sarebbe d’accordo ad annullare se stesso verso l’altro a meno che non lo facciamo intenzionalmente per il piacere di uno scopo più alto. La “Pace domestica” porta una serie di benefici; protegge i nervi, la salute, allunga gli anni di vita e porta serenità. In tutta la società deve esserci una forte convinzione, un bisogno di spiegare questo alla gente. Se tutti accettassero di vedere la scoperta della forza superiore del partner, la somiglianza con cui il Creatore si presenta alla persona, allora necessariamente abbasserebbero se stessi.
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(Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 01.08.2012)

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E’ un grande onore essere in compagnia di così grandi persone

Domanda: Come posso vedere continuamente gli amici come più grande di me?

Risposta: L’amico è grande soprattutto perché io dipendo da lui! L’obiettivo che voglio raggiungere dipende da lui, e quindi lui è così importante per me. In secondo luogo, egli è grande dal momento che è il Creatore che ci ha riuniti, e lo ha dato a me come mezzo per raggiungere l’obiettivo.

In terzo luogo, io rispetto la “parte divina dall’Alto” in lui, dal momento che il Creatore è in essa, lo evoca e lo conduce verso la meta. Quindi questo è quello che mi riguarda, la parte divina e non i suoi attributi corporei. Noi gradualmente scopriremo ciò che il concetto di un “amico” significa in realtà. Quando cominceremo a vedere la verità, vedremo di cosa si tratta.

Io non apprezzo l’amico in se stesso, ma la parte divina in lui che gli dà un grande peso e questo fa di lui il più grande della nostra generazione. Non è un’esagerazione e non sono solo belle parole. Rabbi Yossi Ben Kisma indubbiamente vedeva i suoi studenti come i più grandi della sua generazione, e più grandi di lui.

Al fine di non vedere le carenze dell’ amico, devo risvegliare l’amore in me. Pertanto, si dice “l’amore coprirà tutti i peccati”. Non si dovrebbe prendere in considerazione chi è più furbo, tu o l’amico. L’amore dovrebbe venire prima.

La lezione dovrebbe iniziare quando ognuno di noi vede se stesso seduto tra grandi persone. Dovresti sentire che sei come un bambino piccolo a cui per fortuna è successo di essere in compagnia di grandi Kabbalisti, tremante di eccitazione innanzi alla loro grandezza. Questo è in realtà il modo di sentirsi, e non sto esagerando.

Questo è quello che dovrebbe essere il sentimento interiore, mentre esternamente si può mostrare mancanze e svolgere un gioco opposto. Esattamente come il Creatore occulta il Suo amore e ci mostra l’atteggiamento opposto così potremmo fargli vedere il contrario atteggiamento esterno. Apprenderemo in seguito questo gioco quando diventeremo più forti, ma nel frattempo è ancora troppo presto per giocare a questo gioco in quanto saremo attratti dalla mancanza di rispetto.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.05.2013, Scritti del Rabash)

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Non ci saranno ostacoli lungo il nostro cammino

Rabash, “Fatti un Rav e comprati un amico-2“: Dopo aver legato con un gruppo di persone che vogliono raggiungere il grado dell’amore del Creatore, e dopo aver preso da loro la forza per lavorare allo scopo di dare e dopo essere stato toccato dalle loro parole sulla necessità di ottenere l’amore del Creatore, egli deve considerare ogni amico nel gruppo come più grande di lui. Nel libro “Matan Torà” (Il Dono della Torà, p 143) è scritto che egli non rimane impressionato dalla società o riceve il suo apprezzamento per qualcosa, a meno che egli consideri la società come più grande di lui. Questo è il motivo per cui ognuno deve sentirsi il più piccolo di tutti, dal momento che chi è grande non può ricevere da chi è più piccolo, tanto meno essere impressionato dalle sue parole. Piuttosto, è solo quello più piccolo che viene impressionato dall’ apprezzamento di quello più grande.

Questa è la legge principale che permette di aprire il mondo spirituale. Se tutti seguissimo le istruzioni che Rabash ci da’, allora non ci sarebbero ostacoli lungo il nostro cammino. Dobbiamo essere pronti a fare questi passi dato che il mondo ne ha bisogno. Il Creatore non solo ci offre la possibilità di costruire da soli il gruppo spirituale e procurarGli appagamento, ma ci offre anche una missione più grande.

Ci fa capire che l’unico modo per procurarGli appagamento è correggere il Suo mondo. Perciò, Egli porta questo mondo al limite del collasso in modo da poterlo preparare per la rivelazione del Creatore, procurandoGli, quindi, appagamento.

Così, quando lavoriamo al fine di diventare più uniti, dobbiamo ricordare che alla fine dobbiamo attirare il mondo intero nel gruppo e quindi realizzare la completa rivelazione del Creatore agli esseri creati. Come dice Baal HaSulam, questi sono i “giorni del Messia,” la fine della correzione.

Dobbiamo quindi osservare molto seriamente le leggi di connessione, di auto-annullamento, e di auto-concessione per sostenerci e rafforzarci reciprocamente al fine di raggiungere lo spirito di vita e di fiducia, ed essere colmi di speranza per il fatto che ognuno viene impressionato dagli altri. Per fare questo, tutti devono vedere gli altri come grandi, ed essere colpiti da loro, devono dare loro il potere di lavorare sulla nostra connessione e unione.

Dobbiamo chiedere la forza dall’alto per connetterci e fare un patto tra di noi, di garanzia reciproca, di sostegno reciproco, di impressione e di essere reciprocamente incorporati nell’altro fino a quando raggiungiamo finalmente il potere collettivo, la piccola forza spirituale con il quale ci rivolgiamo al grande mondo. Vedremo, allora, che quando abbiamo un potere spirituale collettivo, anche il più insignificante, il mondo praticamente si stende d’avanti a noi, esso sarà pronto a ricevere da noi, dal momento che la Luce si riverserà attraverso di noi al mondo intero. Avremo successo ovunque andremo.
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(Dalla preparazione alla Lezione del 26.05.2013)

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Un percorso inevitabile

Baal HaSulam, “L’amore del Creatore e l’amore degli esseri creati“: La fase immediatamente dopo “ama il tuo amico come te stesso” è l’adesione.

Il comandamento dell’amore per gli altri ci porta al livello dell’amore per il Creatore. Si tratta di un percorso sicuro con tutte le opportunità, gli stati, e i mezzi di cui abbiamo bisogno. E’ impossibile scappare da questo usando diversi pretesti come: dire che non lo sappiamo o che non abbiamo potuto agire, dal momento che ognuno ha ricevuto ciò che gli serve.

La correzione di “ama il tuo amico come te stesso” comprende tutte le altre correzioni ed è la più odiosa in quanto è opposta dalla nostra natura, ma non abbiamo altra scelta, anche se ancora non abbiamo capito che non è la nostra unica base. Finché non scopriamo la necessità di questa correzione, non possiamo accedervi alla strada che conduce alla meta.

Domanda: Come portiamo contentezza alla forza superiore trattando tutti gli altri bene?

Risposta: In sostanza, è la stessa cosa. Immaginate che tutti gli esseri creati, tutte le persone sono i “figli del Creatore.” Questo è quello che dicono le fonti. Quindi, se fate del bene al figlio, certamente portate contentezza al padre.

Una volta il Creatore ha detto a Giona, il profeta, che Egli non può semplicemente abbandonare la grande città di Ninive, con 250.000 abitanti, nonostante i loro peccati. Il messaggio è chiaro: “Se tu li tratti con amore e li salvi, allora Mi porterai soddisfazione.”

Il Creatore non ha alcun vaso (Kli) per ricevere la soddisfazione da noi, quindi il mezzo per riceverla è l’intera realtà che si diffonde tra noi, tra ognuno di noi e il Creatore. E in questa realtà le altre persone devono essere al primo posto.

Quindi la diffusione del metodo della correzione e il preoccuparsi di tutto il mondo sono le azioni più preziosi che ci hanno permesso di svolgere e dobbiamo concentrarci su di esse. Naturalmente dobbiamo prima correggere noi stessi per sapere come relazionarci con il mondo.

Il calcolo è il seguente: “Faccio di tutto per portare contentezza al Creatore. Esprimo questo desiderio nel preoccuparmi del mondo o, più precisamente, nel preoccuparmi delle persone. I livelli inanimato, vegetale, e animale della natura potranno anche essi aderire alla correzione. Al fine di prendermi cura delle persone, devo correggermi e quindi ho dovuto iniziare correggendo me stesso.
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(Dalla 4 ° parte della lezione quotidiana di Kabbalah  del 02.06.2013 , Scritti di Baal HaSulam)

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L’Amore assoluto al di sopra dell’odio fittizio

Domanda: Baal HaSulam spiega che se i genitori trattano il loro figlio con amore assoluto, il figlio inevitabilmente comincerà ad odiarli piuttosto che restituire il loro amore dal momento che non si preoccupa che i genitori smetteranno di amarlo. Riguardo al Creatore: anche noi inizieremo ad odiarlo quando scopriremo il Suo amore assoluto per noi?

Risposta: nel nostro lavoro spirituale dobbiamo raggiungere l’amore assoluto verso il Creatore, cioè indipendentemente dal tempo noi riceviamo piacere o punizione dal Creatore. La nostra crescita spirituale si basa sullo sviluppo dell’ amore anche se sentiamo un crescente sentimento di repulsione, fino a raggiungere l’odio assoluto, il che significa la sensazione che il Creatore ci odia sempre di più, mentre sviluppiamo un crescente amore assoluto verso di Lui, per lavorare nella fede al di sopra della ragione.

Così possiamo capire perché il Creatore ha creato in noi il desiderio in cui sentiamo il piacere o il dolore. Ma dobbiamo elevarci al di sopra di esso, in un nuovo sentimento di dazione, e quindi il nostro atteggiamento verso il Creatore diventa totalmente indipendente del Suo amore poiché stabiliamo il nostro atteggiamento al di sopra del sentimento di odio, secondo il principio “l’amore copre tutte le colpe”.
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Le Lettere che presero vita

Domanda: Come possiamo affermare in qualunque istante, nonostante qualunque problema, che “Non c’è nulla tranne Lui” e che “Egli è Buono e Benefattore” se sento l’opposto in quel momento? Devo forse combinare i sentimenti con le parole?

Risposta: Iniziamo a lavorare da uno stato di totale incertezza. Sappiamo solo leggere e sentire che “Non c’è nulla tranne Lui”. Così inizia il primo articolo di Shamati. E’ scritto “Non c’è nulla tranne Lui”. Questo è quello che dicono i Kabbalisti! Ma queste sono solo parole per me e non hanno nessun significato. Così come le posso sviluppare?
Cerco di trasformare queste parole in azioni che mi impressionino. Così trovo un gruppo in questo mondo che esclama “Non c’è nulla tranne Lui”, e mi incorporo nel gruppo in modo che mi influenzi e mi convinca che in realtà non c’è nulla tranne la forza superiore. Almeno costoro parlano di quello che dicono i Kabbalisti.

Mi collego al gruppo e mi sottometto di fronte ad essi, innalzando i miei amici sopra di me, cosìche il principio del “Non c’è nulla tranne Lui” sia udito più fortemente e che io senta quanto questo è importante. Cerco di essere sotto l’impressione di questo slogan che al momento esiste solo sulla carta per me.

Ma se lavoro con i miei amici, inizio a ricevere la Luce che Riforma attraverso di essi. Questa luce risiede nelle loro parole, e nella misura in cui mi esercito nel gruppo e mi abbasso di fronte ad esso nel servire gli amici, la Luce modifica questo slogan. La Luce si riveste in queste parole e le porta in vita. Inizio a sentire la vita nelle lettere che compongono le parole “Non c’è nulla tranne Lui”.

Inizio a sentire le lettere come se fossero dei vasi vivi pieni di Luce, e poi i vasi, i miei desideri, iniziano a muoversi assieme a queste lettere secondo la Luce che li attraversa. Non è semplice Luce è invece una luce “formattata” che ha preso la forma di queste lettere. Succede che sono impressionato in diversi modi dalla frase “Non c’è nulla tranne Lui” ed inizio a vedere, a capire ed a sentire come si esprima in diversi stati e modi. Imparo a lavorare con questo.

La frase che prima sembrava morta per me, soltanto uno slogan scritto, inizia gradualmente a prendere vita. E di conseguenza cerco di realizzarla in diversi stati, quelli buoni e quelli cattivi. Mi aggrappo ad essa specialmente negli stati cattivi, visto che nel frattempo sono un egoista. Se l’unicità del Creatore “Non c’è nulla tranne Lui” ed “Egli è Buono e Benefattore” si rivela a me in modi spiacevoli significa che sto acquisendo i vasi della dazione e che mi innalzo al di sopra di questo dolore. Sto avanzando verso lo stato di “Non Fare al tuo Amico quel che è spiacevole per Te”. Odio questo stato e desidero innalzarmi al di sopra di esso. Non penso che il Creatore mi abbia causato questi problemi, piuttosto li attribuisco al mio ego. Così ottengo la qualità di Bina, “Dare al fine di dare”.

Poi, negli stati molto spiacevoli, inizio a ricevere stati piacevoli, che è molto più difficile, visto che devo innalzarmi al di sopra di essi. E’ già una fede al di sopra della ragione del secondo livello, non solo sopra il desiderio di dare ma che sopra il desiderio di ricevere. Sto già lavorando con l’AHP.

E’ come se stessi lavorando contro il Buono e Benefattore, il che significa che ricevo sia il bene che il male allo stesso modo, come se fossero la stessa cosa. Così raggiungo l’amore, riguardo al quale è detto:”Ama il tuo amico come te stesso”, e poi “Ama il tuo Signore”, il livello più elevato di questo stato, Keter.

Tutto questo lavoro è fatto nella “fede sopra la ragione”. La luna sta per Malchut, che si “santifica” negli stati più bui e da lì inizia ad illuminare con la Luce che ritorna. Non ha nulla di proprio e non ha bisogno nemmeno di nulla. Dice al sole di voler essere come lui. Più la luna diventa come il sole, più la terra stabilisce tutti gli aspetti della luna sino a che Malchut è adattata a Keter.
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(Dalla Prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 24.04.2013 , Scritti del Rabash)

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