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Benedizioni per la famiglia

Domanda: Posso chiedere al Creatore una benedizione per la mia famiglia e per gli amici che non sono interessati alla Kabbalah?

Risposta: Puoi chiedere, ma non so quale risultato potresti avere. Non credo che ci sarebbe nessun effetto positivo, perché la preghiera deve essere elevata per la correzione, mentre tu solleciti una situazione migliore, ma è impossibile migliorare senza correzione.

Domanda: Posso chiedere al Creatore che mi invii la Luce per correggere il mio ego?

Risposta: Si puoi, ma la tua richiesta deve essere la più disinteressata possibile.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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È possibile rendere tutti felici?

Domanda: Come fa un kabbalista a sapere che esiste un bene comune? Questo sa di comunismo e di desiderio di rendere felici tutti senza che essi realmente lo vogliano.

Risposta: No, è impossibile rendere felice un essere umano senza che ne abbia il desiderio.

Esiste un’abbondanza superiore la cui fonte è il Creatore. Abbiamo solo bisogno di sviluppare i nostri desideri corretti perché poi vengano soddisfatti. Ecco perché la Kabbalah è chiamata “la saggezza della ricezione”.

Non c’è coercizione nella spiritualità. Anche noi dobbiamo volere, chiedere e convincere noi stessi e i nostri amici che la ricezione per il bene della dazione è perfetta perché è infinita e illimitata.

Ricevo per trasmettere agli altri, divento un condotto, come un tubo attraverso il quale scorre il flusso. Tuttavia, poiché tutto passa attraverso di me, tutto è mio e trasferisco tutto questo ulteriormente, e nella stessa misura vengo svuotato per un nuovo riempimento.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 13/05/2018

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Dal Times of Israel: “Quindici aspetti di Rosh Hashanah che non avevate considerato”

Il Times of Israel ha pubblicato il mio nuovo articolo “Quindici aspetti di Rosh Hashanah che non avevate considerato

Abbiamo da poco celebrato Rosh HaShanah, l’inizio dell’anno ebraico, e siamo già all’anno 5.778. In che cosa ci potremmo veramente rinnovare quest’anno e come possiamo cambiare la nostra percezione della realtà in modo che l’anno prossimo sia significativamente migliore? Ecco quindici approfondimenti che cambieranno il vostro punto di vista.

1. Il mondo si trova ad un punto di svolta

Nel ventunesimo secolo abbiamo ottenuto tutto. Eppure non possiamo scrollarci di dosso i problemi e i disturbi che ci affliggono sia come individui che come società. L’instabilità politica, la divisione sociale, il terrorismo e le minacce alla sicurezza, la destabilizzazione del clima, l’immigrazione di massa, e altro ancora, sono solo alcuni dei sintomi che indicano l’intreccio globale che il mondo si trova ad affrontare.

Per migliaia di anni abbiamo cercato di “aggiustare” il mondo intorno a noi in infiniti modi. Ma i fatti ci dimostrano che non abbiamo decifrato la formula di una vita pacifica e felice. Il lato positivo è che le persone stanno cominciando a mettere in discussione il paradigma attuale per cercare un nuovo approccio alla vita.

2. Il mondo è lo specchio del nostro mondo interiore

L’Ari, il kabbalista che ha descritto in dettaglio l’intera struttura della realtà spirituale, l’ha riassunta così: “L’uomo è un piccolo mondo, il mondo è un grande uomo”. In altre parole, il mondo intero è un riflesso del mondo interiore dell’uomo, poiché riflette le conseguenze delle sue qualità interiori. Se impareremo a percepire correttamente la realtà, troveremo la connessione tra ciò che accade nel mondo e ciò che avviene dentro di noi. Così, cambiando l’uomo, riusciremo a cambiare il mondo.

3. Gli esseri umani sono spinti dal desiderio

Il desiderio di ricevere piacere è la forza che guida lo sviluppo dell’umanità. Questo desiderio cresce sia in quantità che in qualità. La scala dello sviluppo del desiderio umano inizia con i desideri fisici di base per cibo, sesso, famiglia e casa; continua con i desideri per denaro, onore, potere e conoscenza, e culmina con il desiderio per una realizzazione spirituale. Ad ogni passo della scala, il desiderio plasma la nostra percezione della realtà.

4. Il desiderio egoistico forma la percezione umana

A un certo punto dello sviluppo del desiderio umano, le persone vogliono divertirsi a spese degli altri. La Kabbalah chiama questa fase naturale dello sviluppo: “egoismo”. Il crescente desiderio egoistico dell’uomo plasma la sua percezione della realtà. Di conseguenza, l’uomo vede il mondo esterno in una crisi crescente, un mondo in cui ogni uomo si comporta da lupo nei confronti degli altri.

5. L’ego umano in un vicolo cieco

Il desiderio egoistico vede numerose possibilità di trarre piacere dal mondo. È alla costante ricerca di maggiore piacere. Ma di volta in volta, l’uomo diventa disilluso, in quanto il desiderio incontra l’insoddisfazione che causa delusione e frustrazione. Col tempo, nell’umanità si accumula l’amara esperienza e ogni generazione si scoraggia più velocemente di quella precedente. Questa è la motivazione principale del forte aumento dell’uso di droghe e il fenomeno della depressione che, nel ventunesimo secolo, sta diventando la principale causa di disabilità.

6. Cambiare il mondo per cambiare l’uomo

Istintivamente, vogliamo correggere il mondo che ci circonda, perché è lì che appaiono i nostri problemi. Ma questa è un’illusione. La fonte dei nostri problemi è il crescente ego nel nostro mondo interiore. Proprio come il cruscotto di un veicolo mostra i dati del conducente, quali la velocità, il carburante, e così via, il mondo mostra all’uomo i vari dati per informarlo sulle sue qualità interiori. Pertanto, se correggessimo il nostro egoismo, il nostro atteggiamento negativo verso gli altri, cioè il nostro “cruscotto”, ci presenterebbe un mondo perfetto, una replica del nostro mondo interiore.

7. I cambiamenti dell’uomo nella relazione con gli altri

L’atteggiamento dell’uomo verso la realtà cambia quando tratta gli altri come tratta se stesso. Trattare positivamente i propri simili favorisce un atteggiamento positivo anche verso gli altri livelli della natura: inanimato, vegetale e animato. Ecco perché i saggi della Kabbalah hanno coniato la famosa massima “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Non si tratta di buone maniere o di moralità, ma piuttosto di un mezzo per cambiare radicalmente la nostra percezione della realtà. Nello sforzo di percepire tutte le parti della realtà che ci circonda come un tutt’uno, evochiamo la forza naturale che costruisce una nuova percezione dentro di noi. In altre parole, una persona che migliora se stessa migliora direttamente il mondo che la circonda.

8. Ogni crisi calibra la nostra percezione

Lo scopo alla base di tutti i problemi che ci affliggono, sia come individui che come società, è fare attenzione alla correzione del nostro ego, che miglioreremo il nostro atteggiamento verso l’altro. Finché continueremo a trascurare questo aspetto, la realtà ci spingerà sempre più a calibrare la nostra percezione della realtà.

9. Il percorso positivo verso il cambiamento della percezione

Un modo piacevole, efficiente e veloce per cambiare la nostra percezione della realtà è il processo educativo di sensibilizzazione. In questo processo, si impara a vedere e a sentire il mondo come una replica delle proprie qualità interiori. Passo dopo passo si può migliorare la propria percezione della realtà in modo consapevole e indipendente, e non attraverso le crisi.

10. Il mondo virtuale ci prepara ad una nuova percezione della realtà

La trasformazione del mondo in un piccolo villaggio globale ci aiuta a capire che siamo tutti collegati e interdipendenti. Ciò che accade ad un individuo colpisce il mondo intero. Accanto alla crescente interdipendenza, le reti e le tecnologie virtuali si stanno sviluppando in modo esponenziale. Ci liberano dalle catene del mondo fisico e ci abituano all’idea che l’umanità è un’essenza interiore dentro di noi. Ad esempio, quando le persone comunicano virtualmente, formano un carattere interiore della persona o del gruppo con cui comunicano.

11. Un piccolo cambiamento del desiderio, un enorme cambiamento nel mondo

Può sembrare che cambiare la nostra percezione della realtà richieda un esame intellettuale o una profonda autoanalisi, ma non è così. Dato che il desiderio è ciò che forma la nostra percezione, tutto ciò che serve è un vero e proprio spostamento del desiderio, cioè, un cambiamento emotivo sincero. Ciò significa che le semplici azioni che aumentano la nostra sensibilità verso l’unione tra le persone, possono focalizzare la nostra percezione e quindi proiettare un’immagine più luminosa del mondo.

12. Connettere i pezzi della realtà porta alla rivelazione del Creatore

Il lavoro costante con “Ama il prossimo tuo come te stesso”, cioè lo sforzo di cogliere tutte le parti della realtà come un tutt’uno, ci rivela la singola forza che opera la realtà. La forza che è il fondamento della realtà, che unisce insieme l’inanimato, il vegetale, l’animato e l’umano ad un sistema armonioso. È così che gradualmente cominciamo a sentire come la stessa forza opera tutto nella realtà.

13. Il mondo è dentro di noi: la prossima rivoluzione che ci attende dopo Einstein

L’umanità sta affrontando un cambiamento enorme e profondo nell’approccio alla vita e all’intera realtà. Proprio come l’umanità credeva che il sole ruotasse intorno alla terra e Copernico dimostrò il contrario, e così come Einstein ridefinì la realtà come un quadro relativo che dipende dall’osservatore, la prossima fase dello sviluppo ci mostrerà che la realtà è una proiezione del sé interiore dell’uomo.

14. Pionieri nel cambiare il concetto di realtà

Le persone che hanno raggiunto una nuova percezione della realtà si chiamano “kabbalisti”. Il primo gruppo di kabbalisti che ha condotto una vita sociale basata su una percezione completa della realtà è diventato, nel corso degli anni, “il popolo d’Israele”. Da allora, il ruolo del popolo ebraico è stato quello di servire da esempio per l’umanità, un esempio per una società che vive in una percezione unificata della realtà. Questo è il vero insegnamento nelle mani del popolo di Israele, e questo è ciò che spiega il sentimento di astio che il mondo prova nei confronti del popolo ebraico, per il fatto che non sta portando avanti il suo compito.

15. Rosh HaShanah è un’opportunità per il cambiamento

Rosh HaShanah significa l’inizio di un cambiamento nell’uomo, di un cambiamento nella sua percezione della realtà. Pertanto, questa festività rappresenta la perfetta opportunità di decidere che quest’anno cambieremo la nostra mente e il nostro cuore per percepire una nuova realtà.

Felice Rosh HaShanah!

Il corpo fisico e l’anima

Domanda: Il corpo umano è parte della creazione?

Risposta: Il corpo fisico non è parte della creazione e non ha niente a che vedere con l’anima. Puoi fare qualsiasi cosa con il tuo corpo, ma l’anima si sviluppa in conformità alle proprie specifiche leggi.

Domanda: Cosa significa “L’ho scritto sulle scintille dell’anima che caddero in questo mondo e si vestirono dei corpi?”

Risposta: Questo mondo rappresenta solo l’egoismo. Pertanto, le scintille dell’anima non caddero in questo mondo e nemmeno nei corpi, ma nell’egoismo.

Il nostro corpo e tutto quello che osserviamo, vediamo e percepiamo con i nostri cinque sensi corporei, appartengono al livello animale. La Kabbalah non parla mai del livello animale.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 14/01/2018

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Cosa succede all’anima dopo la morte?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cosa succede a una persona dopo la sua morte? Che succede all’ anima?

Risposta: Coloro che sono capaci di percepire la loro anima, questa vive dentro di loro perché essa non è collegata con la morte del corpo.

E per coloro che non hanno mai ottenuto la loro anima, resta solo una Reshimot (dall’ebraico “roshem” – un ricordo), che è un pezzo di informazione simile al DNA, un codice preciso che include tutto ciò di cui una persona consisteva.

Quando il corpo muore, questa parte informativa (Reshimot) deve connettersi con un corpo nuovo in questo mondo e ricominciare da capo. Ogni persona ha una Reshimot, che è la particella da cui eventualmente può sviluppare un’ anima.

Commento: Lei ha detto che le persone che hanno un’anima sono solo coloro che la costruiscono.

Risposta: Si è vero. Costruiscono dai loro desideri egoistici che sono basati sulle Reshimot, alcune particelle d’informazione che lavorano dentro il desiderio costringendo le persone a costruire l’anima.

Domanda: Che cosa ho? Che manca? Cosa dovrei costruire?

Risposta: Il nostro desiderio egoistico di ricevere è tutto quello che abbiamo. Però può essere che all’ improvviso un desiderio speciale si illumini in noi. Questo è il desiderio di percepire la nostra anima e capire perché viviamo, qual è lo scopo della nostra esistenza e la fonte della vita.

Significa che una Reshimot, quella piccola scintilla, il cosiddetto punto nel cuore, si sveglia dentro di noi. In questo momento, cominciamo a contemplare che cosa dovremo fare dopo, poiché quest’ aspirazione fa pressione su di noi e non ci lascia soli.
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Dal Programma di Radio Israeliano 103FM, 10.05.2015

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Tutto sulla rivelazione dell’Amore

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come mai solamente la saggezza della Kabbalah ha una risposta sul significato della vita?

Risposta: Noi cerchiamo una risposta in un modo chiaro e scientifico e non crediamo a ciò che qualcuno ha scritto in qualche libro. Io devo arrivare alle risposte da solo. La saggezza della Kabbalah si basa su preciso conseguimento, come è detto, “un giudice ha davanti a sé solo ciò che i suoi occhi riescono a vedere”. Il conseguimento è la comprensione più chiara in assoluto che una persona può avere. E’ così che dovrebbe essere.

Perciò, quando ci impegniamo nel metodo Kabbalistico, acquisiamo degli strumenti scientifici di ricerca e scopriamo tutto finché non ci rimane alcun dubbio. E’ attraverso la saggezza della Kabbalah che scopro gli strumenti, le opportunità, e le qualità che ci sono dentro di me, attraverso le quali posso rivelare il Creatore, la rete che collega tutta la creazione ed il mondo superiore.

Io vivo in due mondi. Il mio corpo vive in questo mondo e, allo stesso tempo, percepisco una realtà superiore. Ma la percepisco solamente se la conseguo.

Chiunque desideri percepire la stessa cosa deve percorrere lo stesso cammino di studi e di esercizi, e allora raggiungerà gradualmente la rivelazione della realtà superiore.

Domanda: Parli sempre della rivelazione, la rivelazione della forza che circonda tutto, la sola forza che opera nella natura. Ciò significa che c’è qualcosa che esiste adesso e che io non riesco semplicemente a percepire? Cosa vuol dire rivelare?

Risposta: Ci sono molti fenomeni di cui non sei consapevole e che non distingui. Percepisci e distingui le onde radio? No. Ci sono molti fenomeni che avvengono intorno a noi, ma non li percepiamo e non li distinguiamo. Abbiamo semplicemente costruito differenti strumenti attraverso i quali possiamo distinguere questi fenomeni. Ma, secondo la saggezza della Kabbalah, non possiamo costruire degli strumenti esterni. Noi siamo i soli che devono cambiare internamente; perché la nostra percezione, la nostra mente e le nostre sensazioni, tutto questo è limitato, e noi dobbiamo espanderlo. Perché dobbiamo scoprire la forza generale della natura che è chiamata il Creatore, che sta per Bo-re, (vieni e vedi), dobbiamo conseguire lo stato in cui Lo vedremo, che significa rivelarLo e raggiungere il conseguimento.

Domanda: Cosa devo fare quando conseguo la rivelazione della realtà superiore?

Risposta: La rivelazione stessa ti costringe, proprio come ogni rivelazione di questo mondo che ti costringe, a comportarti diversamente, perché di fatto cambi in base ad essa. E’ allora che una nuova conoscenza e delle nuove sensazioni ti riempiono.

Domanda: Ma in che modo la rivelazione della realtà superiore, del Creatore, mi riempie?

Risposta: Sentirai di essere pieno dell’amore per gli altri. E’ un cambiamento immenso che un uomo affronta. E questo perché ‘ama il tuo prossimo come te stesso’, la legge del sostegno reciproco, è la legge generale della realtà superiore, e noi dobbiamo percorrere tutta la strada che ci fa salire fino ad essa ed esistere in essa.
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Dal Programma della Radio Israeliana 103FM, 18.01.2015

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Una pillola contro l’amore

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (da Teoria e Pratica):L’amore non è sempre buono; può causare il dolore della perdita, provoca la violenza. In termini di fisiologia del cervello, l’amore è solo un processo ormonale che può essere controllato dal desiderio!

“Il desiderio di sbarazzarsi dell’amore si verifica quando questa sensazione è simile a una malattia.

“L’amore, che può unire le persone e tenerle vicino per partorire e allevare figli, è la base della sopravvivenza della specie. Funziona nel: 1) desiderio sessuale, 2) la simpatia e 3) l’attaccamento.

1) Il desiderio sessuale ci spinge a incontrare i potenziali partner, 2) la simpatia ci consente di scegliere tra questi e quello adatto, 3) l’attaccamento contribuisce a creare una relazione a lungo termine e ci dà la forza di lavorare fino a quando si compie il dovere dei genitori.

“Il lavoro di ciascuno dei tre sistemi si basa su ormoni, prodotte dal corpo. L’attrazione sessuale è associata agli estrogeni e testosterone – gli ormoni sessuali in uomini e donne.

“La capacità di valutare l’attrattività viene dal piacere e dagli ormoni dello stress (dopamina, serotonina, adrenalina), che ci indirizzano verso l’oggetto del desiderio, provocando un senso di eccitazione in sua presenza.

“L’affetto nasce dall’azione dei neuromodulatori (ossitocina e vasopressina); loro ci ispirano il senso di calma e fiducia, la facilità nei rapporti.

“Ma dal momento che questi tre sottosistemi operano simultaneamente, noi potremmo desiderare un partner, considerare attraente un altro, mantenere un rapporto continuo con un terzo.

“Il testosterone crea attaccamento, e l’ossitocina lega l’attaccamento all’attrazione – in modo che il più favorito è colui che è più vicino.

“Nei primi mesi, l’amore assomiglia a un disturbo ossessivo-compulsivo. Ma un anno dopo i livelli di serotonina tornano alla normalità, e l’idealizzazione del partner scompare.

“Gli ormoni che sono responsabili dell’attaccamento e di ridurre lo stress (vasopressina, ossitocina e dopamina) sono prodotti durante il tocco, le coccole, il sesso, l’allattamento al seno. Loro tengono insieme le coppie, le madri ei loro figli.”

Il mio commento: La cosa principale non è quella di intervenire in un processo naturale con le pillole. L’educazione in linea con le buone relazioni globali, come la saggezza della Kabbalah ci insegna, equilibrerà la secrezione di ormoni e ci porterà ad un miglioramento delle relazioni, l’amicizia, l’amore, e la famiglia.
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Saltando la rottura

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come abbiamo bisogno di percepire il Talmud Eser Sefirot, leggendo di qualche fenomeno, concetto, nome di Partzufim di mondi?

Risposta: il Talmud Eser Sefirot descrive il sistema che si prende cura e ci gestisce dal mondo di Ein Sof. Nel mondo di Ein Sof c’è il piano intero della creazione dall’inizio alla fine, e il sistema dei mondi lo divide in fasi, per il seguente ordine di azioni attraverso il quale cresce.

Domanda: Come agisce su di noi, come fa, ci pulisce così saremo più collegati al gruppo?

Risposta: Il sistema superiore lavora su di noi nella condizione che acconsentiate che lavori su di voi allo scopo di portarvi all’unità con il Creatore, ciò significa che tu scegli il sentiero della Torah, il sentiero della Luce, o il sentiero della sofferenza, uno dei due.

Però in questo sistema non ci sono due sentieri; c’è solo una sequenza di forze che agisce in forma accurata, determinata dall’inizio della correzione fino alla fine della correzione. Tutto dipende da come riceve l’influenza di queste Luci che vengono a te attraverso tutti i Partzufim.

Il sistema dei mondi conferisce alle creature in maniera chiara e organizzata. Però le creature possono ricevere questa dazione in una forma corretta e progrediscono in modo piacevole e veloce, attraverso il portare contentezza al Creatore, e se no, essi si ritrovano in un sentiero di sofferenza. Il sistema mostra sempre gli ordini a cui sono obbligato a giungere dal suo interno.

Domanda: Che significa ricevere questa dazione in una forma corretta?

Risposta: In una forma corretta, è per la connessione. Dopo di tutto abbiamo bisogno di connettere il nostro grande vaso per oltrepassare la rottura e prendere tutto all’interno. Prima c’era solo un desiderio, più tardi è venuta la Luce e l’ha diviso in due, entrando fra noi. Ora, tra il nostro desiderio c’è una Luce o il Creatore, però con un meno, in una forma negativa.

Saltando la rottura

C’è una creatura, e vi è un’altra creatura, e fra loro il Creatore in una forma negativa, significa il Faraone. Luce con il segno meno. E abbiamo bisogno di invertire tale tendenza di più, tutto il tempo riconoscere e determinare in ogni azione che si rivela, che non c’è nessun altro oltre a Lui ed Egli è il bene che fa bene.

Fra te e me un grande “meno” viene rivelato e lo invertiamo in “più”, invertire le tenebre alla luce. Infine, tra di noi, in questo sistema intero, la Luce si rivela. E significa che ci vestiamo nel Creatore, che siamo in adesione con Lui.

La cosa principale è di non dimenticare, che tutto il male è semplicemente il Creatore che si rivela in una forma invertita. Con la rottura, la Luce è entrata nel vaso, e se ora lo invertiamo da male a bene, poi raggiungiamo l’adesione della Luce e il vaso, di questo si dice: “Lui e il Suo nome sono uno.”
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Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 08.12.2014, Lo Studio delle dieci Sefirot

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Articolo sulla rivista Italiana Shalom

La rivista Italiana Shalom ha pubblicato il mio articolo “Chi sei Popolo di Israele?

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In modo che non dimenticherai il dono dell’amore

Dr. Michael LaitmanDa Baal HaSulam, Lettera 2: “Perciò, vi consiglio di evocare dentro di voi la paura della freddezza dell’amore tra di noi. E sebbene la mente neghi questa descrizione, pensate da soli, se c’è una tattica con cui far crescere l’amore ed una persona non lo fa crescere, anche questo è considerata una mancanza.

E’ come una persona che fa un grande regalo ad un suo amico. L’amore che si manifesta nel suo cuore durante l’atto è diverso dall’amore che rimane nel cuore dopo l’atto stesso. Infatti, svanisce gradualmente ogni giorno fino a quando la benedizione dell’amore non viene completamente dimenticata.

In questo modo, colui che riceve il dono deve trovare ogni giorno una tattica per vederlo con occhi nuovi ogni giorno. Questo è tutto il nostro lavoro, tratteggiare l’amore tra di noi, ogni singolo giorno, proprio come se continuassimo a ricevere…”

Dalla parte di Elyon (Superiore) niente è cambiato dall’inizio della creazione, attraverso tutti i punti del processo dell’evoluzione fino alla fine della creazione. Tutto si sviluppa solamente in base alla nostra percezione, in modo che noi riuniremo tutti questi punti durante il nostro sviluppo ed in ognuno di questi punti scopriremo Ein Sof, l’amore assoluto, “non esiste nessuno tranne Lui”, che Egli è il bene e fa il bene, e che a parte questo non c’è niente altro che l’adesione con l’amato.

Non ci sono cambiamenti nell’atteggiamento del Creatore verso di noi, e ciò che noi dobbiamo raggiungere è che anche il nostro atteggiamento verso di Lui non cambi. Così, se talvolta un uomo sente l’improvvisa emozione dell’amore dentro di sé, dovrebbe capire che questa emozione gli arriva come esempio. E adesso deve risvegliare in sé questo stesse sentimento attraverso l’ambiente, lo studio e la preghiera, investendo tutte le proprie energie ed usando tutti i mezzi per il bene di riuscirci.

Deve concentrare tutta la sua attenzione solamente su questa cosa, in quanto noi dobbiamo raggiungere questo amore, non chissà quando, ma in ogni preciso istante lo dobbiamo scoprire dentro di noi. In ogni momento, dobbiamo provare a sentire l’amore dentro di noi, usando tutti i mezzi che appartengono all’adesione al Creatore. La nostra inclinazione deve essere sempre questa, in quanto in ogni momento le nostre sensazioni cambiano e ci viene chiesto di rinnovarle continuamente. Questo è il modo in cui aderiamo ai mezzi che ci connettono al Creatore e poi ci connettiamo al Creatore attraverso questi mezzi usando le connessioni dell’amore.

Un uomo deve ricordare tutti i suoi pensieri e tutte le sue emozioni, rinnovare i ricordi che sono legati alla scoperta della connessione, dell’amore e della devozione. Questo è ciò che viene chiamato fare un patto con il Creatore. Ogni uomo cade continuamente nell’oblio, tuttavia egli deve sempre rinnovare le sue sensazioni e ritornare a questo amore. In base all’esempio che gli viene dato dall’alto, egli deve cercare di raggiungere la stessa devozione dal basso.
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Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 19.08.2014, Gli Scritti di Baal HaSulam

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