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Da un giubileo all’altro

Dr. Michael LaitmanInizia un nuovo ciclo di vendita della terra dopo il giubileo. Posso venderla a qualcuno per 10 anni, a qualcun altro per 20 anni, e così avanti, fino all’anno del giubileo quando la terra ritornerà ad essere mia un’altra volta ancora.

Non la potrò rivendere poiché questa terra non può diventare proprietà di qualcun altro fino all’anno del giubileo. Un uomo sente di essere un estraneo, uno straniero sulla terra e che la terra non è sua ma che appartiene al Creatore che gliel’aveva soltanto prestata. La ragione è che la terra simboleggia il nostro desiderio.

Domanda: Cosa significa questo concetto ad un livello più profondo di comprensione? Come posso vendere il mio desiderio?

Risposta: Puoi farci quello che vuoi con il tuo desiderio al fine di raccoglierne il meglio, ma dovresti sapere che alla fine dovrai restituire al Creatore il desiderio corretto nella forma della dazione. Il giubileo simboleggia la completa compatibilità con il Creatore. Il giubileo è comune e condiviso dall’intera nazione. Tutti lo conoscono; non si può imbrogliare nessuno, e non c’è bisogno di presentare alcun documento. Questo è il modo in cui il conteggio della terra è sempre stato fatto: da un giubileo all’altro e in quale momento tutto ritorna all’inizio.

Commento: Questo discorso è sentito come un argomento molto profondo e tutto è molto complicato. Per noi, che esistiamo in questa dimensione, è difficile da comprendere.

Risposta: Se sei connesso al Creatore, la forza generale della natura, e sai di essere sottomesso a Lui, niente è complicato o difficile.

Oggi, iniziamo a sentire in modo molto pressante di essere governati dalla natura e di non avere alcuna scelta. Non controlliamo le cose e tutte le nostre ingenue nozioni secondo le quali noi guidiamo la natura e possiamo prenderci tutto quello che vogliamo da essa con la forza stanno piano piano svanendo.

Siamo come dei bambini piccoli i quali, senza mamma e papà, incominciano a rendersi conto di essere stati lasciati soli in un gigantesco recinto di sabbia senza sapere cosa fare dopo e abbiamo talmente rovinato questo recinto che giocarci dentro è diventato impossibile. Tutti i giochi da bambini sono finiti; è ora di crescere.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 13.08.2014

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La mia colorita radiografia

Dr. Michael LaitmanNoi rappresentiamo una realtà che non esiste al di fuori, ma solo dentro di noi. Grazie a quello posso scoprire chi sono e imparare da me.

Il mondo è come una fotografia che produco. Fuori c’è solo la Luce Superiore che riempie tutta la creazione, la forza di amore e dazione che riempie tutto.

I miei attributi egoistici sono proiettati su questa forza di dazione e rappresentano immagini colorate diverse sullo sfondo di questa Luce bianca.

Questi colori sono il riflesso dei miei diversi attributi egoistici e quindi vedo un mondo grande, ma la verità, è solo la forma del mio ego dentro di me.

Sono un egoista che vede le cose secondo i miei attributi come fossero fuori. Il mondo intero è in realtà l’immagine egoistica dei miei attributi che appaiono sullo schermo esterno.

Grazie a questa percezione posso studiare me stesso a fondo poiché vedo un mondo immenso intorno a me che vive e opera, ma questi sono tutti i miei attributi. È come se vedo la mia radiografia.

Domanda: L’Isis e i musulmani fondamentalisti esistono dentro di me?

Risposta: Certo, altrimenti non esisterebbero all’esterno. Tutto all’esterno esiste solo perché è dentro di me. Questa percezione mi dà l’unica opportunità di imparare e esplorare me stesso.
Posso ottenere e scoprire come ho corretto me stesso grazie al fatto che tutti i miei attributi interiori sono esposti all’esterno e sono percepiti da me come un mondo esterno.

Se comincio a trattare tutti nel mondo, amabilmente, vedrò come tutti gli attributi negativi e i difetti spariscono e prendono altre forme. Il mondo intero evapora gradualmente e si trasforma nella Luce bianca di dazione e amore.
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Dal Programma di Radio Israeliano 103FM, 8.02.2015

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Un GPS sulla strada della vita

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se studio la Kabbalah, saprò delle mie incarnazioni precedenti e il mio futuro in modo da portare ordine nella mia vita? Ora sto vivendo solo per oggi, per questo momento, senza sapere che cosa può accadere domani.

Risposta: Prima di tutto, una persona impara esattamente con quello che gli viene dato, la libertà di scelta, con che cosa sono i suoi limiti e come può influenzare il suo destino. Egli sa di ciò che lo attende in ogni situazione e in ogni passo. Lui vede due strade davanti, e ha la possibilità di scegliere fra una via buona o una via del male.

La via del male è il percorso della sofferenza nel quale il destino ci spinge e ci sprona giorno dopo giorno attraverso colpi e poke. Però noi abbiamo la possibilità di scegliere la via della Luce nella quale possiamo usare le forze della natura che sono nascoste dentro di noi e portarci avanti, anche prima che arrivino i colpi.

La saggezza della Kabbalah ci insegna a desiderare costantemente il prossimo scopo, in tale modo e maniera da avanzare più velocemente rispetto ai colpi che arrivano e stanno rotolando dietro di noi.

Domanda: Una persona è pronta a evitare i colpi del destino?

Risposta: Una persona è preparata per portarsi fuori da sotto un colpo. Questo può essere anche per un popolo intero.

Domanda: È possibile capire quale sia la stazione successiva, è sulla tua via di vita, anche prima di raggiungerla?

Risposta: Certo che è possibile perché la saggezza della Kabbalah apre e rivela davanti a noi il programma intero, e con l’aiuto delle forze spirituali, scopriremo in quale forma dovremo connetterci per avanzare alla prossima fase, per passare attraverso di essa senza intoppi e facilmente.

La saggezza della Kabbalah ci rende possibile avanzare nella vita come se avessimo un GPS che ci dice costantemente qual è il modo migliore, quando andare a destra o a sinistra. Rivela ad una persona l’intera cartina del suo passato e futuro e in generale ogni secondo nella storia dell’umanità, non solo la storia di questo mondo, ma anche fra le incarnazione terrene.

Adesso l’umanità ha raggiunto uno stato unico in tutta la sua storia in quanto si trova in un vicolo cieco. Però questo è in realtà un buono stato alla fine ci obbliga a capire dove siamo e perché questo sta succedendo. Questa situazione critica ci forzerà a chiarire la domanda del significato delle nostre vite. Poi scopriremo quel che abbiamo bisogno di fare e vedremo quale ricompensa riceveremo in cambio.
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Dal Programma di Radio Israeliano 103FM, 15.02.2015

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L’anno del Creatore

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico,” 25:1 – 25:5: E il Signore parlò con Mosè sul Monte Sinai, dicendo, Parla con i figli d’Israele e tu dirai loro: Potete seminare il vostro campo per sei anni, e per sei anni potare il vostro vigneto, e raccogliere il prodotto. Però nel settimo anno, la terra deve avere riposo assoluto, un Sabato in onore del Signore; non seminerai il tuo campo, ne poterai il tuo vigneto. Tu non devi raccogliere dopo la crescita del tuo raccolto, e non devi raccogliere le uve che avevi accantonato [per te stesso], [per] sarà un anno di completo riposo per la terra.

Al primo sguardo sembra che nella sezione settimanale della Torà Ba’har ci vengono date le leggi che ci dicono come lavorare la terra, far crescere le colture, e coltivare la terra. Però se esaminiamo questa sezione dalla prospettiva dei nostri desideri interiori che sono divisi nella natura inanimata, vegetale, animata, e parlante (i quattro livelli del desiderio egoistico), potremo capire come focalizzare noi stessi verso la correzione nel nostro lavoro spirituale.

I desideri sul livello della natura inanimata, per esempio, non si sviluppano o si sviluppano così lentamente che non sentono il loro sviluppo durante la loro esistenza, il che significa durante il ciclo intero della vita. I desideri che si mantengono su un livello fisso appartengono al livello della natura inanimata. Io non voglio cambiarli ma devo fare lo sforzo in modo da ottenere ciò.

Diciamo che devo costantemente amare e prendermi cura dei miei amici. Cioè, il mio livello di interazione con loro è costante e non-vivo perché non lo sviluppo. Però allo stesso tempo, il livello stesso si sviluppa perché costantemente lavoro sulla sua stabilità. Quando rimaniamo sul livello della natura il nostro carattere non cambia, ma saliamo a un livello ancora più alto. Dunque la nostra mutualità, amore, e la nostra incorporazione a vicenda, la comprensione che condividiamo e il supporto, costantemente cambiano.

Domanda: Significa che i rapporti reciproci fra gli amici diventano più forti se salgono ad un livello ancora più alto?

Risposta: Diventano più forti, ma sarà quando metto a fuoco tutte le mie azioni mantenendo la stabilità della natura dei nostri rapporti reciproci. Immaginate in quale misura il livello della natura immobile sia ora vivo poiché appartiene a me e non alla natura esterna che mi circonda.

Domanda: Allora che cosa simbolizza il nostro desiderio vegetale sul livello vegetale? La Torà dice: Puoi seminare il tuo campo per sei anni, e per sei anni puoi potare il tuo vigneto, e raccogliere il suo prodotto.

Risposta: Questo significa che elaboro il processo del livello vegetale del desiderio, che significa che includo tutti i miei pensieri e desideri indipendenti allo scopo di mantenere i rapporti con l’amico in una più forte unità bilaterale, in garanzia reciproca.

Li sviluppo sui successivi livelli quando li innalzo dal livello inanimato al livello vegetale e poi al livello animato ed al livello parlante. Su questi livelli io costantemente assicuro che tutte le mie azioni appartengano alla natura inanimata e questo è il modo in cui mantengo il livello fisso di rapporti reciproci.

Il settimo anno è un’azione molto speciale, nel quale grazie al fatto che ho lavorato su tutti i miei sei parametri (Hesed, Gevura, Tifferet, Netzach, Hod, Yesod), ricevo dall’Alto il prossimo livello di ascesa.

Salto su di esso come un numero nel contattore senza qualsiasi sforzo addizionale da parte mia. Nel settimo anno non faccio nulla, perché tutto mi viene dall’Alto.

In altre parole, il livello della natura inanimata sembra solo come la natura inanimata a noi, poiché ne derivano tutti gli altri livelli. Per avanzare devo lavorare con il primo livello inanimato, il quale è simboleggiato dalla terra.

Poi devo lavorare con il livello del vegetale sulla terra, in modo da produrre frutti per nutrire me stesso. Allo scopo di farlo, aro e semino la terra con l’aiuto di un particolare tipo di livello animato (bestie) che fu creato in modo da poterlo usare allo scopo di svilupparci.

Quando riceviamo i frutti della terra dobbiamo usarli allo scopo di nutrire la terra in forma di concime. Questo viene fatto sia con il livello animato che con il livello vegetale. Poi li cambio in cibo per i livelli vegetale, animato e umano.

Si scopre che il livello immobile della natura nutre l’intero ciclo, e così quando arrivo al settimo anno non lavoro perché Malchut si connette e opera sulla Luce che Ritorna (Ohr Hozer) e tutto ciò che ho fatto irrompe da sotto. Così, quando connetto il lavoro fatto posso venire in contatto con il Creatore.

Questa è la ragione per cui il settimo anno si chiama l’anno del Creatore. Tutto ciò che ho creato dal mio sforzo viene versato in questo anno, ricevendo la potenza della Luce che mi alza al successivo livello. Non posso alzare me stesso. Quando internamente compio tutti gli sforzi sui quattro tipi di desiderio. Completo il lavoro e vado al livello successivo dove la stessa cosa succede ma in una qualità diversa ed io subisco un’esperienza totalmente diversa.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 16.07.2014

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Porre fine ai vecchi miti della saggezza della Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDomanda: I miei conoscenti mi dicono che è pericoloso studiare la saggezza della Kabbalah perché si può diventare matto. È vero che è così pericoloso e che uno si dovrebbe guardarsi dallo studio?

Risposta: Nella “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot,” testo principale per lo studio della saggezza della Kabbalah, è scritto che i Kabbalisti hanno diffuso intenzionalmente la voce che è pericoloso studiare la saggezza della Kabbalah perché non volevano persone che venissero a studiare. Così la saggezza della Kabbalah è stata nascosta dal tempo della distruzione del Beit HaMikdash (Tempio) quasi fino ai nostri giorni.

Doveva succedere così perché l’umanità si è dovuta sviluppare e il popolo d’Israele è dovuto andare in esilio. L’esilio è anche distacco dalla saggezza della Kabbalah, dalla saggezza del sistema, e affondamento nel buio. Così siamo stati nel buio per 2 000 anni e questo mito della saggezza della Kabbalah è esistito fino ad oggi. Però furono divulgati dagli stessi Kabbalisti per tenere le persone lontane dalla saggezza della Kabbalah fino a quando sarebbe arrivato il suo tempo.

E oggi tutto è proprio l’opposto. Proprio come tutto il nostro mondo si è trasformato, così è cambiata anche l’attitudine verso la saggezza della Kabbalah. I Kabbalisti scrivono che ai nostri giorni e oltre, tutti devono scoprire la saggezza della Kabbalah e vedere ciò che dà il popolo d’Israele. Questo è perché non possiamo più risolvere i nostri problemi né esistere senza di essa.

Allora non si deve avere paura di nulla. È possibile aprire il libro e studiare, e ci sono tanti libri che sono adatti ai principianti, uomini e donne.

Domanda: Allora ne consegue che negli anni recenti l’umanità ha raggiunto una fase nella quale la saggezza della Kabbalah deve essere studiata da tutti? In precedenza non era così ed esisteva anche un divieto al suo studio. Però oggi l’umanità si trova in un tale vicolo cieco che l’unica uscita è imparare riguardo alla vita che esiste oltre questi confini.

Risposta: Questa è in particolare la stessa uscita rivelata attraverso lo studio della saggezza della Kabbalah che ci porta fuori dal vicolo cieco nel quale ci troviamo ora.

Domanda: Lei che cosa intende con “oltre i confini della vita”?

Risposta: Cioè oltre i confini della vita della nostra corruzione, una vita in un mondo corretto. Il mondo continua ad agire secondo leggi determinate e nulla è cambiato oltre alla nostra attitudine. La saggezza della Kabbalah ci spiega come possiamo gestire le forze e la rete di connessione fra noi in modo che tutti saranno connessi nel modo giusto.

Raggiungiamo una tale armonia, una tale unità nei rapporti fra noi, che scopriremo una forza unica fra noi che ci aiuta a salire oltre questa vita che sta dentro il corpo e solo per il suo bene. Cominciamo a sentire la vita su un livello più alto, e in questa maniera andiamo fuori oltre i limiti di questo mondo, di questa vita.

Domanda: Uno non deve essere un grande saggio per questo?

Risposta: Questo è accessibile a tutti. In casa nostra c’è un frigorifero, una stufa, un forno a microonde; sai come funzionano? Anche se non lo sai, questo non ti impedisce di usarli.

Nello stesso modo ci sono stati Kabbalisti saggi che hanno creato il metodo, come un microonde. E ci sono persone comuni alle quali basta solo imparare ad usarlo. Ognuno deve imparare in una certa misura, similmente a come dobbiamo conoscere il funzionamento del microonde, in termini di quale bottone premere e come cambiare gli stati.
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Dal programma di radio Israeliano 103FM, 15.02.2015

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Quanto durerà il vostro esilio di 400 anni?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Che cosa rappresentano i 400 anni di esilio che il Creatore ha promesso per i discendenti di Abramo?

Risposta: Esilio è la scoperta del desiderio di ricevere che deve essere corretto. Viene scoperto gradualmente attraverso la Luce Superiore, strato dopo strato, nel grado che possiamo tollerarlo.

Qualcuno grida su quanto sia difficile, un altro dice che dorme nella lezione, un terzo scappa totalmente da qui, ma nonostante tutto questo, qualcuno rimarrà per poter scoprire la sua malignità.

Questo si chiama 400 anni di esilio: chiarire e scoprire che non siamo pronti per la connessione, ma la vogliamo tanto, nonostante tutto. Pertanto, questo avviene in fasi e non tutti insieme.

I 400 anni (anno – Shana) rappresentano 400 cambiamenti. Ogni cambiamento è una pesantezza nel cuore e una nuova oscurità che arriva come ricompensa per il mio impegno, il desiderio di connettersi con gli amici. E ora sento anche più difficoltà, capisco cha nulla mi può aiutare. Respingo la connessione, non la voglio, sono completamente schiacciato dentro e manco di potere.

Non sento alcun sapore in connessione; non ho nessun rapporto e l’interesse in questo e in tutto all’ interno è completamente trasformato per me! Una volta ero in fiamme perché capivo l’importanza della connessione, mentre ora sono totalmente estinto.

Abbiamo bisogno di vedere come il Creatore lavora su di noi, come Lui è pronto a dividerci in un momento, a svuotarci completamente. Una volta pensavo e sognavo questo; sono stato attratto con tutto il cuore; ero pronto a bruciare me stesso solo per raggiungere l’obiettivo desiderato. E ora sono pronto a parlare di tutti tipi di sciocchezze, anche peggio della persona più primitiva in strada.

Però se supero questa discesa attraverso la connessione con gli amici, garanzia reciproca, e così via, questo si chiama che ho attraversato uno stato di esilio. Quanti stati come questi devo attraversare affinché questo sia considerato 400 anni per me? Non lo so, la redenzione avviene in fretta, all’improvviso come il miracolo dell’Esodo dall’Egitto.
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Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 26.03-2014, Talmud Eser Sefirot

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La vita all’ombra della paura della morte

Dr. Michael LaitmanQuando una persona si avvicina alla vecchiaia, incomincia a dispiacersi che sia arrivato il suo momento, cioè, di essere alla fine della sua vita. Infatti, ci sono delle persone che ci pensano a cominciare dall’infanzia e si rapportano sempre in modo preciso riferendosi a questo momento della morte.

Alla fine, o cadono in depressione o, al contrario, si infiammano di un forte desiderio di farcela e si comprano un posto nell’eternità agli occhi degli altri.

Sperano che questo momento della morte non li raggiungerà personalmente, tranne che in questa vita terrena. Si tratta di grandi persone che lasciano il loro segno nella storia dell’umanità, come Alessandro il Grande, Archimede, famosi scienziati e leader che hanno cambiato la nostra visione del mondo ed il volto della società umana facendo delle scoperte speciali per passarle poi al mondo.

Ci ricordiamo di queste persone e leggiamo le loro biografie. Gli storici trasferiscono questa scienza di generazione in generazione e ci raccontano di loro. Queste grandi persone sono come dei segni lungo tutto l’asse della storia. In sostanza, noi contiamo il tempo della storia non in base agli anni, ma in base a queste persone speciali, dicendo, “Questo è successo nei giorni di Giulio Cesare”, e cose del genere.

Una persona comprende che non è il tempo in se stesso a segnare la società umana, ma lo fanno le persone che hanno giocato dei ruoli particolari in quei tempi della storia E quindi si manifesta dentro la persona il bisogno vitale di entrare egli stesso nell’eternità, nello stesso panteon dove sono raccolte tutte le colonne centrali dell’umanità.

Ci sono delle persone che lavorano tutta la loro vita fin dalla gioventù solo per il bene di farlo e, a dire poi il vero, ci sono delle persone che ce la fanno a lasciare il loro segno nella storia.

Ma se parliamo di persone comuni che non sono dei grandi personaggi, durante la vecchiaia queste persone sentono che presto la loro vita finirà. E anche se attraverso i rimedi della medicina moderna sarà presto possibile allungare la vita umana in modo significativo, non importa di quanto sarà allungata, anche fino a 200 o 300 o anche 500 anni, al di là di tutto, finirà. Ed è così che sarà effettivamente. Vivremo più a lungo di adesso, ma rimarrà lo stesso problema.

L’idea non è il numero degli anni. C’è stato un periodo nelle precedenti generazioni in cui l’età media di una persona non superava i 30 anni, e 200 anni fa, l’età media era di 40 anni. Solamente nelle elite sociali la media di vita spaziava dai 60 ai 70 anni, mentre le masse vivevano una media di 35 anni, 40 al massimo. Vi ricordate come Pushkin scrisse a questo proposito, e cioè che una persona entrava nella vecchiaia con i capelli bianchi a 38 anni di età. In quel periodo, era normale considerare come vecchio un uomo di 40 anni.

Al giorno d’oggi viviamo il doppio del tempo, ma rimane la stessa paura della morte. Dipende dallo sviluppo umano. Più una persona si sviluppa, più la questione della morte lo preoccupa. C’è stato un periodo in cui la vita umana non aveva valore ed era possibile mandare alla morte in un solo giorno un esercito di 100.000 uomini. Ma oggi, la vita di ogni persona ha un grande valore.

Attualmente, invece di un miliardo, ci sono sette miliardi di persone che vivono sulla faccia della Terra. L’umanità sta investendo una grande quantità di energia e di denaro per macchine che siano in grado di combattere al posto delle persone. Il che suggerisce quanto la vita e la morte di ogni persona sia molto importante.

Oggi, è impossibile mandare una persona a combattere come un gladiatore nell’arena per intrattenere la folla come si era abituati a fare nell’antica Roma o anche in America dove, non più di 200 anni fa, c’erano ancora gli schiavi. Allora era possibile picchiare uno schiavo e farci qualunque cosa saltasse in mente al padrone. Ma al giorno d’oggi, la vita di ogni persona ha un valore più elevato.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 22.04.2014

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Dr. Michael LaitmanLa formula per il bene

Domanda: Che cos’è la forza di ricezione e la forza del “dare in assoluto”? Possono queste forze sostenere diverse energie?

Risposta: Queste sono diverse energie e una non può esistere senza l’altra. Esistono sempre insieme l’una contro l’altra. Ma ai livelli inanimato, vegetale e animato, esistono automaticamente in uno stato di equilibrio sin dall’inizio e per tutto il programma della natura.

E a livello umano, dobbiamo ancora capire questo programma e bilanciare queste forze da noi stessi. Da questo noi apprendiamo il programma della natura e otteniamo la comprensione della natura di ciò che sta al di sopra. A tal fine le due forze sono state date a noi affinché noi imparassimo riguardo a loro per salire al livello di Adamo, colui che assomiglia al potere superiore.

Domanda: Qual è la formula dell’equilibrio?

Risposta: La formula dell’equilibrio è l’armonia tra tutte le parti della realtà: inanimato, vegetale, animato, e soprattutto all’interno della società umana. L’armonia indica che io sono collegato con tutti, tutti sono collegati tra di loro e con me. Siamo come fratelli. Non sentiamo che una persona è superiore a chiunque altro, più vicino o più lontano. Piuttosto, tutti sono come una persona con un solo cuore.

Dobbiamo raggiungere un tale livello. Poi vivremo in equilibrio tra le due forze di ricezione e di dazione e vivremo una vita veramente buona. E allora diremo che una sola forza esiste nel mondo, la forza del bene, nel mezzo e in equilibrio!
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 3.06.2014

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Dr. Michael LaitmanCandido Odio

Domanda: I mezzi di comunicazione contemporanei hanno creato un nuovo schema in base al quale le persone comunicano tra di loro, dando forma ad un nuovo ambiente sociale a cui mancano le precedenti “cerimonie”, le maniere pompose, e l’atteggiarsi. L’interazione tra le persone è diventata diretta, chiara, semplice e pratica. L’atteggiarsi è stato sostituito dalla semplicità. Pensi che abbiamo esagerato in questa situazione? E’ un bene che abbiamo perso le buone maniere?

Risposta: In altre parole, dovremmo rianimare le bugie che prima tenevano insieme la nostra società? No, questo appartiene al passato.

Commento: Comunque, il vecchio modo di comunicare in qualche modo ci proteggeva a vicenda.

Risposta: Sì, ci ha allontanati e ha creato un cerchio personale ed impenetrabile con dei limiti rigidi. Questo era stato fatto per isolare i nostri cuori egoistici che non sono disposti a tollerare nessuno in nessun momento.

Commento: Tuttavia, anche una semplice schiettezza può dare il via a dei seri problemi.

Risposta: E’ naturale in una fase intermedia e ci stimola a cambiare. Questo è il modo in cui avviene la rivelazione e la presa di coscienza del male. E’ una fase essenziale nella correzione del male. In caso contrario non ci renderemmo conto che c’è un ostacolo sulla nostra strada, e nemmeno ammetteremmo che dobbiamo prendere delle misure per contrastarlo. Magari posso continuare a vivere come prima?

L’umanità non era migliore 200 o 2000 anni fa. La sola differenza è che oggi la nostra parte negativa è diventata più evidente. Abbiamo perso le maniere aggraziate e abbiamo smesso di usare le parole belle e pompose. Prima dicevamo, “Mi dispiace, non ho tempo. Parliamo più tardi”. Oggi, non c’è spazio per cortesie del genere. Il nostro testo cifrato dice, “Vattene via. Ti odio”.

Rinnovamento

Va molto bene poiché ci avviciniamo al momento delle verità! La verità è che siamo dei bugiardi e degli egoisti; ci odiamo tutti e soffriamo a causa della nostra animosità. La Natura ci richiede una connessione di un certo valore per assicurare il nostro avanzamento.

Cosa possiamo fare se siamo stati messi in uno spazio chiuso e limitato? Oggi, il mondo intero è troppo piccolo per noi. Improvvisamente, ci rendiamo conto di quanto tutti noi dipendiamo gli uni dagli altri.

I nodi che ci legano insieme diventeranno ancora più stretti. Vi faccio un esempio. Diciamo che un’impresa dannosa viene costruita in un certo paese. Il mondo intero respira il suo inquinamento e soffre le conseguenze della sua attività. Tuttavia, il governo del paese dove l’impresa opera dice,

“E’ il nostro territorio. Qui ci è permesso di fare quello che vogliamo. Chiediamo scusa per l’inconveniente, ma non c’è altro modo per gestirlo”.

Ne consegue che non abbiamo veramente altra scelta se non di unirci e di portare il mondo intero ad un nuovo genere di relazioni basate sull’unità e l’interdipendenza. E’ così che la comunicazione in un ambiente virtuale ci legherà veramente, in un altro modo, che non è quello di oggi.

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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 20.01.2015

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NDr. Michael Laitmanel mondo non esiste il male

Domanda: Una persona si può proteggere da ogni male?

Risposta: Una persona potrebbe proteggersi dal male se imparasse dagli errori del passato, dagli errori dei suoi genitori, dei suoi insegnanti, e se la società glielo insegnasse fin dall’inizio.

Tramandiamo questa educazione di generazione in generazione: come vivere in modo che la persona non compia nessun errore. Essa deve sapere che non esistono forze buone e cattive, piuttosto esistono due forze opposte: la ricezione e la dazione. Essa deve conoscere il modo in cui bilanciarle.

Non esiste alcun male nel mondo; esistono piuttosto sempre delle possibili alternative di fare del bene e mantenere l’equilibrio. Se fossimo delle fonti di equilibrio in tutto il mondo e percepissimo quest’ultimo come un unico sistema, noi non vedremmo alcun male. Solo a causa del nostro punto di vista, il nostro approccio errato, vediamo il mondo danneggiato e cattivo.

Tuttavia, noi stessi lo abbiamo danneggiato con il fatto di non creare equilibrio da nessuna parte, soprattutto nella società umana! E così ci sembra che questo mondo sia crudele, e quindi tutto ciò che ne fa parte è cattivo. A noi sembra che ci sia stato dato questo piccolo pianeta come un giocattolo da poter rompere e buttare via. Le persone su questa terra si comportano come bambini sciocchi.

Ma è giunto il momento di cominciare a comportarsi in modo logico e comprendere il giusto approccio verso la natura, che in essa non esiste male o bene, ma solo due forze opposte: il più e il meno, gli elettroni e i protoni. Dobbiamo organizzare la nostra vita tra queste due forze. Quindi cerchiamo di organizzarla! La vita potrebbe essere meravigliosa se fluisse armoniosamente tra queste due forze!

Il bene non si trova in una singola parte; si trova piuttosto nel mezzo, in uno stato di equilibrio. E le due forze opposte operano semplicemente lateralmente. La forza positiva si chiama così, non perché sia buona, ma semplicemente perché emette, dona, e si muove verso l’esterno. La seconda forza è chiamata negativa perché riceve, e attira a sé.

Si tratta semplicemente di due forze opposte, e se noi le bilanciamo correttamente, possiamo creare una connessione tra loro che si chiama vita.
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Da Kab.TV  “Una Nuova Vita” 03.06.2014

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