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Risvegliare la terra congelata

Tutto il nostro lavoro consiste nel rivelare la nostra abilità interiore di percepire la realtà nella quale esistiamo davvero. La realtà è permanente ed eterna e l’unica cosa che ci manca è il senso per riconoscerla, sentirla, immaginarla e rivelarla.

Per riuscirci però, è necessario avere i desideri adeguati, i vasi spirituali (Kelim) che la persona stessa ha preparato dentro si sé. La preparazione avviene in due tappe: il richiamo per la correzione del desiderio, la preghiera MAN, viene per prima, seguita dalla ricezione della Luce dall’alto (MAD), la forza superiore che viene e ci corregge.

Abbiamo bisogno di sentire nella preghiera (MAN) e nella risposta (MAD) tutte le loro azioni, perché costruiscono specificamente gli organi di percezione dentro di noi che ci permetteranno di rivelare la Luce Superiore, il Creatore. A causa di questo è scritto: “È impossibile realizzare qualcosa senza la forza della preghiera”. Questo perché abbiamo bisogno consciamente di attraversare questo processo, preceduto dal nostro desiderio.

Ma la domanda è: “dove conseguire il desiderio adeguato per la rivelazione della Luce Superiore, il Creatore, una qualità opposta, alla quale non siamo assolutamente preparati? Come chiediamo e desideriamo qualcosa del genere?”.

Ci sembra di desiderare già lo sviluppo spirituale e cerchiamo il modo di avanzare, ma nella maggior parte dei casi, scopriamo di trovarci nella più assoluta oscurità e nella nebbia più fitta, come se ci svegliassimo domani e fossimo incapaci di capire quello che ci succede: da dove veniamo? Quale è il nostro scopo? Cosa dobbiamo pensare e desiderare? Apro il libro o ascolto la lezione e non c’è una risposta interiore. Come mi preparerò e mi orienterò correttamente ed a quale costo? Dopotutto, una preghiera deve essere sofferta, deve essere il mio vero desiderio che esce dal profondo del mio cuore.

Qui abbiamo bisogno di capire che tutto il nostro lavoro consiste nel preparare le condizioni per la nascita rapida delle Reshimot (geni informativi). Per farlo, abbiamo bisogno di cercare di creare le condizioni appropriate, come organizzare lo studio, partecipare alla divulgazione, avere una connessione con il gruppo e ricevere l’influenza dell’ambiente. È così perché solo una forte influenza dell’ambiente aiuterà ad accelerare la nascita delle Reshimot dall’occultamento, dalla frammentazione.

Quando ci uniamo ad un ambiente come questo, attraiamo la Luce generale che comincia ad influenzarci come la terra influenza il seme piantato al suo interno e quando questo sente l’influenza della terra, comincia il suo risveglio alla vita.

Il nostro seme è già piantato nella terra e tutte le Reshimot sono necessarie, tutta la loro catena è impiantata in noi. Il nostro obbiettivo è solamente di risvegliare questa terra che ci circonda affinché cominci ad influenzarci. L’unica cosa che si aspetta da noi è che operiamo appropriatamente ed intensamente, traendo vantaggi da tutte le opportunità.

Risulta che la mia preghiera non è rivolta direttamente al Creatore, è come se non ci fosse nessuno a cui pregare, poiché non so chi è Lui. Una preghiera comincia quando ci si mette appropriatamente sotto l’influenza delle condizioni date. Una volta che sono nell’ambiente, io insieme a tutti gli altri ed alla mia aspirazione per lo sviluppo spirituale (la mia Reshimo), mi rivolgo alla forza superiore “il seme” della “terra”, ovvero la mia Reshimo, attraverso l’ambiente.

Questa è la forza che voglio risvegliare e la mia preghiera appropriata è diretta ad essa. Ricordate che la Luce Superiore, l’ambiente ed il Creatore si trovano in uno stato immutabile e di riposo. La persona attiva tutti questi mezzi ed usa il suo desiderio per mettere in moto tutto il sistema, affinché cominci a funzionare con esso. In caso contrario resterà nello stato di congelamento.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.03.2011. Cosa è la preghiera?)

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Risvegliate gli uomini!

Domanda: In che maniera le donne devono appoggiare l’unione tra gli uomini?

Risposta: E’ un’azione potente ed importante quella che realizzano le donne. Loro possono motivare gli uomini affinché avanzino spiritualmente, si uniscano, studino e facciano la divulgazione.

Allo stesso modo, nel mondo spirituale, Zeir Anpin si muove ed agisce unicamente quando Malchut, la controparte femminile, lo motiva elevandogli MAN e chiedendo la correzione.

Un uomo non si risveglierà senza una donna ed il suo desiderio, tanto in famiglia quanto nel gruppo. Di conseguenza, la parte femminile deve risvegliarsi e risvegliare quella maschile, perché altrimenti gli uomini non raggiungeranno lo scopo.

Ci rivolgiamo a tutte le donne del Kli mondiale, chiedendo loro di unirsi e di spingere gli uomini in diverse maniere. Allora, gli uomini sentiranno di dover avanzare e di non potersene stare tranquilli.
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(Dal discorso con le donne dell’8.03.2011)

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Una protezione contro i problemi

Domanda: Come possiamo mantenere l’intenzione corretta nella nostra vita quotidiana? E come deve reagire una persona ai problemi che affronta?

Risposta: E’ scritto che la persona deve fare ogni sforzo possibile per rivelare la sua connessione con il Creatore e con il mondo, non importa cosa accada. “Se io non sto per me, chi starà per me?”

Non comprende ancora le cause, ma alla fine deve percepire che tutto ciò che avviene è necessario ed è il meglio per il suo avanzamento spirituale. Deve chiedere al suo gruppo ed al gruppo mondiale di pensarsi a vicenda, affinché nessuno perda, all’interno del suo pensiero, la connessione con la forza superiore, con “Non esiste nulla tranne Lui”.

Non appena ci uniamo attraverso una connessione tra di noi e con il Creatore, non può succederci niente di male. Ciò è dovuto al fatto che entriamo nel processo che viene chiamato “compiere un comandamento” e la persona che compie un comandamento non può ricevere danno.

Se una persona fa una correzione, allora niente la può pregiudicare. Anche se attraversa una discesa, questa avrà lo scopo dell’ascesa e della correzione. Sarà una discesa senza la quale l’ascesa sarebbe impossibile!
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(Dalla 1° lezione del Congresso sul Mar Morto del 24.02.2011)

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Non lasciar seccare la fonte

Scritti del Rabash, “cos’è colui che non ha figli nel lavoro”: un albero che non da frutti è come un uomo senza figli che non da nascita a nessuno. La persona e la Torà si chiamano sterili se non hanno figli.

Domanda: Come possiamo perfezionare l’ intenzione comune che è diretta verso l’ aiuto dall’ alto?

Risposta: L’ aiuto viene solo in risposta ad un desiderio di unione. È per questo che studiamo insieme, per attirare la Luce della correzione. Tutti insieme dobbiamo discernere il desiderio di unirci (la preghiera comune) perché al contrario, nessuno di noi avrà la richiesta corretta o la forza per continuare nel cammino.

La persona ha un desiderio di base: sentirsi bene. A volte, oltre a questo, nasce in qualcuno la domanda sul senso della vita, che è un desiderio di acquisire la Luce. È allora che inizia lo studio della scienza della Kabbalah. Prima di avere questo desiderio aggiuntivo, si è sviluppato come un animale, in funzione degli ordini del suo desiderio materiale. Prendiamo in considerazione una persona solo dal momento in cui aspira a qualcosa di più elevato.

La persona come utilizza tutte le inclinazioni che le vengono date? Dopotutto, lo sviluppo è possibile solo in virtù di un desiderio del Kli comune che le è stato aggiunto. Tuttavia, la persona deve includersi in esso, come un albero che riceve tutte le forze dall’ ambiente circostante, come la terra, l’ aria, il sole e così via. Se una persona sa come accettare tutto per il bene della sua crescita spirituale, allora assorbirà questa necessità dall’ ambiente e con esso chiederà la Luce che Riforma durante lo studio.

Questa Luce costruisce il processo interno di una persona, per il quale crescono le qualità interiori, gli obiettivi ed i concetti. È così che avanza una persona. Pensa continuamente a come ricevere un’ ascesa dall’ ambiente; a tal fine, deve abbassare la testa davanti agli amici ed innalzarli ai suoi occhi, come i migliori della generazione. Durante la lezione non può dimenticare perché studia. Alla fine, la persona, riceve dal gruppo solo un risveglio addizionale, ma poi la Luce deve venire e dirigerla correttamente.

Così, con l’ aiuto di tutti questi fattori, la persona provvede a se stessa con le forze della crescita. Deve verificare se queste forze danno dei frutti. Da un lato, avanza sulla linea di sinistra, rivelando continuamente l’ inclinazione al male che il Creatore ha creato e in alternativa a ciò, rivela la Torà come una spezia. Capisce cosa fare con l’ inclinazione al male ed il modo di riconoscere la Torà con il suo aiuto, che è la Luce, l’ attributo della dazione.

Pertanto, mentre la persona realizza i consigli dei kabbalisti, raggiunge una certa sensazione. Anche se non è un rivestimento reale delle Luci nei vasi, ciò nonostante, nascono in lei nuovi dettagli di percezione particolare della Luce che si vestono nei Kelim. Certamente, per ora, questo non viene considerato come riempimento, ma come Luce Circondante, Luce che Riforma. La persona si trova ancora nel camino verso la Fonte, non ha ancora raggiunto la bontà, neanche nel più piccolo grado. Tuttavia, si sta muovendo in avanti.

Pertanto, la cosa più importante è temere di non avere figli, di restare senza un forte desiderio; si fermerà ed appassirà davanti ad una fonte secca. Se hai un desiderio, è necessario riconoscere in esso l’ inclinazione al male, la quale non ha forma ed è opposta all’ avanzamento spirituale. Allora, bisogna aggiungere a questo la Torà come una spezia, la Luce che Riforma. Se la Torà porta i frutti, allora non è più sterile.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah dell’8.02-2011, Scritti del Rabash).

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Come chiedere

Domanda: Come so che la mia richiesta al Creatore viene dal posto corretto? Sono realmente lì dove è permesso chiedere?

Risposta: La mia richiesta è valida se sento che è contraria al mio desiderio, se posso elevarmi al di sopra di esso e chiedere dal profondo del mio cuore, e se posso beneficiare dell’ azione che è contraria al mio desiderio iniziale.

L’ accoppiamento di colpo (Zivùg di Hakaà) avviene nello stato in cui, internamente sento che voglio compiacermi, però al di sopra di questo, sento che la mia azione si oppone a questo desiderio. Beneficio della mia abilità di resistergli. Dopo, questo piacere, non è per me, è come se mi rifiutassi di rubare. Ciò che importa qui è fino a che grado mi associo con gli amici e attraverso di loro, con il Creatore.

Se sono disposto ad organizzare un’azione interna, allora sono vicino all’ atto della dazione e questo è ciò che mi da soddisfazione, la quale non è certamente diretta a me.
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(Dalla 1°parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 04.02.2011, Scritti del Rabash)

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La Luce cerca un cuore unito

La Kabbalah, il metodo per raggiungere il mondo superiore, include due parti:

1. La prima parte ci parla di come unirci tra noi, o di come provare a connetterci ed unirci;

2. La seconda parte ci parla di come evocare l’ influenza o l’ effetto della Luce superiore su di noi.

Prima di cominciare a studiare, dobbiamo essere attraversati dall’ aspirazione di unire i nostri desideri. Allora, ogni persona, avrà un desiderio molto più grande del proprio. Comincerà ad essere permeata dai pensieri, dalle qualità e dai desideri di altre persone che anche aspirano allo stesso risultato ed alla stessa meta. Questa deve essere la nostra principale intenzione prima dello studio.

Una persona che non si è preparata allo studio in questa maniera, si perde praticamente tutto, perché l’ influenza della Luce superiore non va al desiderio di ogni persona, ma all’ aspirazione che ognuno di noi ha verso gli altri, cioè nelle nostre reciproche aspirazioni di unirci gli uni con gli altri, tutti uniti all’ interno di un desiderio comune.

Se io immagino questo unico desiderio comune e desidero essere incluso in esso “come un solo uomo”, come prima della frammentazione di Adamo in anime separate, allora la mia aspirazione riceve l’ influenza della Luce superiore. Poi, come risultato di questi sforzi, ottengo davvero una realizzazione spirituale.

Tuttavia, se vado alla lezione senza fare questi sforzi, senza cercare di essere incluso nel desiderio comune, allora la Luce Superiore non ha niente con cui possa influenzarmi. Non le fornisco una superficie o una base che possa influenzare e pertanto, tutte le mie azioni, estrapolano semplicemente solo una conoscenza formale, cioè, ascolterò e memorizzerò ciò che è scritto nel libro, ma niente più.

Pertanto, deve esserci molto chiaro che la Luce Superiore viene solo verso i nostri sforzi comuni! Dovete essere comuni! Pertanto, la condizione per attrarre la Luce verso di noi è la stessa condizione che fu richiesta durante la ricezione della Torà: “Essere come un solo uomo con un solo cuore”. Solo in questo caso viene la Luce.

Dunque, cerchiamo di pensare in questa maniera.
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(Dalla 3° lezione del Congresso di Berlino del 28.01.2011)

L’ ingresso al Libro dello Zohar

Lo Zohar, introduzione, articolo:“Itro”, articolo 100: Il seme di Davide, la visione dei colori cambia in lui ed è per questo che Samuel commise un errore, come è scritto “Non guardare la sua apparenza”, posto che nell’ altro lato era in Eliav. Non fu così con Davide, poiché le forme di Davide erano coperte perché le forme dell’ altro lato furono incluse nelle sue forme e la forma dell’ altro lato apparve per prima in lui, passando al di sopra gli occhi durante un tempo ed il cuore si allarma e teme.

Sbagliamo sul fatto che lavoriamo molto duramente per capire di cosa parla lo Zohar, molto meno sull’ intenzione, sull’ idea che abbiamo di unirci e rivelare lo Zohar all’ interno della connessione tra di noi. Solo nella misura in cui ci uniamo, l’immagine del Creatore sarà rivelata all’ interno della nostra unità e non sarà niente di simile a ciò che siamo capaci di immaginare prima di unirci.

La nostra unità è il biglietto di ingresso che ci rende capaci di vedere e sentire le immagini spirituali e le qualità delle quali ci parla lo Zohar. La loro somma totale ci da l’ immagine del Creatore. Tuttavia, se vogliamo discernere quello che studiamo senza la necessità di cercare una connessione tra di noi, questo viene chiamato studio esterno, Klipà, veleno mortale.

Se durante lo studio provo a cercare l’ immagine che studio, è Klipà. Dall’ altro lato, se prima voglio rivelare questa immagine attraverso il prisma dell’ unione con il gruppo, l’ambiente e solo dopo l’ unione cerco di trovare questa immagine spirituale della quale parla lo Zohar, allora è santità, dazione, spiritualità. Alla fine del giorno cerco le forme dell’unità e della dazione e questa è la cosa più importante, mentre nel primo caso, cerco l’immagine o la forma della ricezione.

Pertanto dobbiamo in primo luogo preoccuparci della forma nella quale passiamo attraverso questo prisma, l’ intenzione, l’ unione con il gruppo, l’ ambiente. Questo è molto importante! Senza di questo non possiamo e nemmeno dobbiamo aprire il Libro dello Zohar, visto che può diventare un veleno mortale o l’ elisir della vita.

(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 5.01.2011, Lo Zohar)

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Selezione competitiva di qualità spirituali

Lo Zohar, Capitolo “Otiot de Rav Hamnuna Saba” (Le Lettere di Rav Hamnuna Saba), articolo 31: Questo è il gioco del Creatore con ognuna delle ventidue lettere, dando ad ognuna lo spazio per mostrare il suo governo in accordo al Suo desiderio fino a che esse risolvano per conto loro il loro stesso desiderio, il quale è degno di dirigere il mondo. Per questa ragione, fu detto che 2000 anni prima di creare il mondo, il Creatore stava osservando e giocando con esse.

La Luce creò i Kelim in quattro fasi di espansione. Poi ebbe luogo una restrizione, per mezzo della quale, fu stabilito uno schermo e Malchut decise di ricevere piacere solo per il bene della dazione. Questo è il modo in cui interagisce con la Luce, il Creatore, diventando simile a Lui in accordo alla legge dell’ equivalenza della forma.

Malchut vuole adottare la qualità di Binà e nel processo di compimento di questo lavoro, 22 forme del desiderio di acquisire piacere al suo interno. È come se questa qualità si fosse sviluppata e venisse per mezzo di questi contorni, che accumula nella misura in cui Malchut si connette con Binà.

Inizialmente, il desiderio, come l’ argilla, non ha forma, ma quando assume le 22 forme di Binà, uniti determinano il desiderio di essere simile al Creatore. Allora, quale di queste forme è degna di essere il fondamento a causa del quale il mondo viene creato? Quale di esse connette l’ inizio e la fine della creazione? Quale ha dietro di sé tutte le altre forme? Di questo parla, dell’ intenzione fondamentale, l’ azione principale, il calcolo per la presa di un colpo di scontro (Zivug de Hakaa), che viene fatto sempre nella testa di un Partzuf.

Seguendo l’ ordine inverso, cioè dal lato dei Kelim, tutte le lettere appaiono davanti al Creatore, o in altre parole, elevano MAN, una richiesta. In risposta, ognuna di esse riceve MAD, una risposta, che dice loro che è possibile creare il mondo con o senza di esse.

Se nessuna impurità blocca la risposta, significa che si tratta di quella stessa forma. Tuttavia, se in risposta alla richiesta dall’ Alto viene una forza, ma insieme a questa si risveglia anche la Klipà, allora il mondo non può essere creato utilizzando questa forma.

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15 Dicembre 2010, lo Zohar)

Addestramento sotto la supervisione del Creatore

Domanda: In noi ci sono sempre ostacoli interiori: Il faraone che ci fa dimenticare del Creatore. Come possiamo lottare contro di lui?

Risposta: Bisogna amare gli ostacoli! Cioè, dobbiamo odiarli, ma con amore! È come se avessi rivelato una malattia e da un lato sei felice di averla scoperta, mentre dall’ altro la odi.

Qualsiasi disturbo è il messaggero del Creatore, l’ intenzione di dirigerti “ti modella” per metterti in ordine e per darti una forma specifica. Tutto viene dal Buono e Benefattore. Pertanto, se adesso ricevo qualche tipo di risposta negativa, di reazione o sovraccarico di cuore, allora, anche se io non lo amo, dovrei per lo meno dargli il benvenuto con allegria.

Tuttavia, non dobbiamo neanche sprofondare in questi disturbi, ma ascendere al di sopra di essi. Dobbiamo accettare tutto come un aiuto.

Come altro possiamo agire? Immagina di essere un atleta e c’è un allenatore che ti dice che devi saltare dieci volte; però tu cominci ad obbiettare e a ribattere che non vuoi saltare.

Allora lui ti da ancora più esercizi e tu, ancora una volta, rifiuti di farli. Credi che questo tipo di atleta otterrà qualche risultato? Tuttavia è esattamente così che ci comportiamo.
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(Dalla lezione una lettera di Baal HaSulam del 10.12.2010)

Se tu non ti svegli, domani tutto il mondo sarà addormentato

Al principio, una persona cresce come un embrione all’interno dell’utero di sua madre, fino ad ora, nel livello “inanimato”, essa semplicemente annulla se stessa. Quindi, diventa come un piccolo bambino che esiste affianco ad un adulto e questo è il livello “vegetale”. Dopo di che, la persona è adulta, che è il livello “animato”.

Tutti questi livelli sono organizzati dalle forze della natura, il che significa che non abbiamo bisogno di sforzarci per evolvere, poiché la natura, diventa la forza ed il desiderio di crescere in noi dall’interno. In altre parole, questo solleva una richiesta per lo sviluppo, MAN (Mayin Nukvin, acque femminili) in nostro favore e questa ci sveglia per conto proprio.

Il Creatore (la Natura) agisce in due direzioni. Dall’interno, l’embrione si sforza per svilupparsi ed annullarsi in relazione a sua madre e dall’interno, l’organismo della madre alimenta l’embrione e non lo tratta come un oggetto estraneo. Ambedue sono spinti dall’istinto di base, l’amore reciproco dell’adulto verso il bambino e del bambino verso l’adulto.

Nel livello animato, ad un’età più matura, dobbiamo ancora annullarci nella relazione dell’uno verso l’altro, con il fine di imparare dagli altri. Comunque, ancora una volta, tutto questo è controllato dagli istinti.

In quanto allo sviluppo dell’anima nel livello del parlante, il livello Umano/Adam (Adam o Domeh in ebraico), lo stesso uomo deve iniziare l’elevazione del MAN, la preghiera per la correzione. In altre parole, deve essere un desiderio che viene dall’uomo stesso.

Riceviamo dall’alto il punto iniziale di questo primo desiderio come parte del Creatore, che è il nostro “punto nel cuore”, datoci dall’Alto, insieme a tutti gli altri strumenti necessari, dai testi kabbalistici, al maestro ed al gruppo. Usando questi strumenti correttamente, abbiamo bisogno di acquisire il desiderio per la richiesta di equivalenza con il Creatore (la forza P1 viene dal Creatore e la P2 deve venire da te).

Ho un desiderio di evolvere, ma sono incapace e non capisco perché e come farlo. Tutto quello che mi è nascosto, ancora da ricercare, me lo da il gruppo, l’ambiente. Per questo, l’anima collettiva si è frammentata.

Includendo tutti al tuo punto nel cuore, riceverai il potere necessario per l’azione. Il tuo punto nel cuore è appoggiato dal gruppo e se ricevi la sua assistenza, sarai capace di elevare MAN al Creatore (che in verità risiede anche nel gruppo).

Come risultato, riceverai una risposta dal Creatore, MAD (Mayin Duchrin, acque maschili), la forza dello sviluppo, la Luce che Riforma. Non importa dove lavori tutto il giorno, quello che importa è dove sono i tuoi pensieri, visto che lì sei anche tu.

Tuttavia, i tuoi pensieri possono essere definiti con l’aiuto dell’ambiente. Pertanto, ricordiamoci di fare il nostro sforzo migliore per assicurarci che nessuno di noi si dimentichi, neanche per un istante, che dobbiamo essere connessi, così ci svegliamo reciprocamente.

Realizziamo questo desiderio ed attiriamo ad esso, insieme a tutti i nostri amici di tutto il mondo, la Forza Superiore, il Creatore. Forziamolo in modo che ci aiuti a pensare soltanto all’unità, solo alla responsabilità mutua, l’Arvut.

Se non ti svegli, nemmeno gli altri si sveglieranno, e se gli altri non si svegliano, domani io stesso, rimarrò addormentato durante la lezione. Non c’è modo di uscire da questo, a meno che non ci prendiamo la responsabilità di fornire il desiderio di base, avendolo ricevuto dal gruppo e con esso, fare appello al Creatore.

Tutto quello che la natura fa con l’embrione, il bambino, e con qualsiasi creatura vivente di questo mondo, spingendoli verso la crescita, noi dobbiamo compierlo con il nostro libero arbitrio e consciamente, iniziare la nostra evoluzione.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 23 Novembre 2010, Baal HaSulam, Corpo e Anima).