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Perché dobbiamo avere disastri naturali?

Alla fine riceviamo colpi importanti dalla natura per scuoterci dallo stato in cui viviamo secondo un paradigma egoistico, con sfruttamento, manipolazione e odio che dimorano nelle nostre connessioni,  a uno stato in cui ci connettiamo positivamente, come descritto dalle parole, “come un solo uomo con un solo cuore”, cioè come un unico sistema interconnesso e interdipendente ben oliato.

In altre parole, se condividessimo una connessione armoniosa ed equilibrata l’uno con l’altro a livello umano, allora l’equilibrio al nostro livello si diffonderebbe in tutta la natura e sperimenteremmo la natura in modo armonioso e pacifico, e i disastri naturali, come li chiamiamo noi, diventerebbero una cosa del passato.

Sarebbe saggio prestare attenzione agli stati futuri che possiamo ottenere da tali colpi: che i colpi vengono a scuoterci dal nostro attuale stato onirico nei nostri atteggiamenti egoistici reciproci, e ci svegliano in un opposto armonioso e mondo pacifico.

In effetti, viviamo in un mondo che è tutto buono, e solo noi esseri umani diamo al mondo una forma negativa nei nostri atteggiamenti egoistici reciproci. Si avvicina il momento in cui ci risveglieremo alla necessità di smettere di relazionarci l’un l’altro attraverso lenti egoistiche, in cui ognuno di noi dà la priorità all’auto-beneficio a spese degli altri, e invece relazionarci pazientemente l’uno con l’altro con atteggiamenti positivi, gentili e premurosi.

Se facessimo un tale passaggio, saremmo testimoni di una vita buona, come non abbiamo mai sperimentato prima. Dovremmo quindi cercare di raggiungere tali relazioni il più rapidamente possibile.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.