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Nella gabbia del tuo egoismo

Domanda: Un uomo, a differenza di un animale, può calcolare un certo tipo di piacere nel futuro, valutare i passi da fare per raggiungerlo, rinunciando al godimento delle fasi intermedie.

Perché, con un intelletto così grande, non può valutare razionalmente lo stato di equilibrio con la natura? Perché tutti i suoi tentativi razionali di costruire una società equilibrata falliscono costantemente?

Risposta: Perché si trova dentro la propria natura egoistica, quindi non può valutare nulla.

Quando fa il confronto fra un tipo di egoismo ed un altro e valuta ciò che gli conviene di più fare, egli si trova ancora nel proprio egoismo. Non è libero. Non ha il secondo livello del libero arbitrio. Ciò che considera libertà è l’illusione di rimanere sotto l’influenza di una forza coercitiva esterna.

Domanda: Non può valutare: “Se io uso il mio egoismo, mi sentirò male?”

Risposta: È questo il modo in cui cerchiamo sempre di sfuggire ai problemi. Ma questo non significa che siamo liberi. Io scappo costantemente dai colpi egoistici: schivo un colpo qui e un colpo là, ed è così che mi muovo dalla mattina alla sera.

Guarda cosa succede sulle strade, negli autobus, nella metropolitana, negli uffici, ovunque. Guarda tutto questo formicaio umano! Dove possiamo parlare di libertà?

Non c’è alcuna libertà. Al massimo è possibile scegliere, in qualsiasi momento, quello che sembra a me che sia lo stato più confortevole di tutte le possibilità. Questo è tutto.

Scelgo in base a ciò che mi viene dato, ma ho sempre dei limiti. Il Creatore splende su di me attraverso lo stato corretto, ma io non sono ancora corretto. Naturalmente non capisco affatto la Sua influenza su di me. Dove mi sta guidando? Cosa vuole da me in ogni momento? Se non lo so, che tipo di libero arbitrio può esserci qui?

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 12/05/2019

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New Life n.268 – Costruire una rete di vera sicurezza sociale

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Quando siamo in crisi e ci sentiamo deboli e stressati, abbiamo bisogno di sicurezza sociale che ci offra vero calore e umana preoccupazione. Oggi ci troviamo a fare i conti con un rapido deterioramento di impotenza e insicurezza. Gli anziani cercano servizi sociali per il desiderio di connessione umana, ma non la trovano. Lo sviluppo umano è più concentrato nelle buone relazioni sociali. Abbiamo bisogno di volontari, con un atteggiamento amorevole verso gli altri, per costruire un sistema sociale basato sulla reciproca garanzia. Questo è veramente ciò che riduce l’ansia e previene la malattia. L’amore umano e la connessione sono la forza che rivitalizza, guarisce e dà vita a tutto.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.268 – Costruire una rete di vera sicurezza sociale”, 12/12/2013