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Yeshivat Haverim Mondiale – 29.04.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezioni dalla Colombia – 29.04.2012

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Prepararsi ad incontrare la Luce

La Luce superiore è in riposo assoluto, il che significa che non dovrei sperare che ci saranno dei cambiamenti da parte sua, c’è bisogno di cambiare solo me stesso, i miei desideri. Ed anche se è detto che le Luci agitano i desideri, c’è solo una sola Luce. La Luce è divisa in cinque fasci in corrispondenza del desiderio diviso in cinque parti, quindi il desiderio sente la singola Luce come se ci fossero cinque differenti Luci. Il vaso cambia e quindi si sente come se la Luce lo agitasse.

Se tutto dipende dal desiderio, significa che tutto il successo è determinato dalla sua preparazione. In funzione di come il desiderio si prepara, ovvero se sarà pronto oppure no per l’azione, per il suo incontro con la Luce, così sarà! Ecco perché la preparazione determina tutto il risultato di un’azione.

Noi non sappiamo quale azione sarà. Forse sarà una caduta persino più profonda in Egitto, oppure una delle piaghe d’Egitto?! O forse sarà il passaggio del Mar Rosso, la quale, in un modo o nell’altro, non sarà un’avventura molto piacevole, o la fuga dall’esercito del Faraone, o addirittura la ricezione della Torà sul Monte Sinai. Tutte queste situazioni possono essere quasi chiamate piacevoli passatempi, tutte trascorrono nella trepidazione, la paura, l’odio ed una grande tensione. Ma la preparazione determina se saremo capaci oppure no di superare tutto questo.

Quindi, proprio adesso, non abbiamo bisogno di pensare al modo in cui il congresso stesso andrà, ma solo a come possiamo prepararci per l’azione dell’unione ed il grado che ci sarà rivelato all’interno di questa unità ci mostrerà dove siamo. Forse siamo ancora in Egitto, o stiamo per uscirne, o forse siamo già al di là dei suoi confini.

Tutto dipende solo dalla preparazione dei nostri desideri (vasi, strumenti), mentre la Luce è in costante riposo. In funzione di come ci prepariamo a corrispondere alla Luce, riceveremo di conseguenza la sua influenza, cioè sentiremo come stiamo acquisendo la sua forma.

Vedrete che non ci sono ostacoli alla preparazione; essa è sempre benedetta e porta all’avanzamento. Mentre l’azione in sé è un incontro con la Luce ed essa può portare a risultati completamente opposti da quelli che ci aspettiamo. Il risultato sarà sempre per il nostro beneficio, ma ci può apparire come un colpo, come ad esempio le piaghe d’Egitto, che rappresentarono le fasi dell’avanzamento verso una nascita spirituale. Noi possiamo attraversarle in un batter d’occhio, una dopo l’altra, nella durata di un singolo congresso …
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 9.04.2012, “Domande e Risposte sul Congresso in Brasile”)

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Il giorno dell’indipendenza di Israele: “conquiste” che mettono le vertigini

Domanda: Ho letto di recente un articolo che parla di come le cose che hanno avuto successo nel mondo non hanno preso piede in Israele, cose come i film di fantasia e certi complicati aggeggi relativi al campo della comunicazione. Perché è successo così?

Risposta: Noi, il popolo di Israele, siamo degli “animali primitivi”, la nazione più arretrata, se non fosse che viviamo in uno schema che è giusto per noi. Questa situazione è evidente nella cultura, nell’educazione, ed in tutto il resto che sta succedendo qui. Non riusciamo a fare niente giusto, e ne siamo anche orgogliosi.

Non capiamo che, né adesso né in futuro, non conseguiremo niente fino quando non ci porremo al di sotto della forza superiore. Se ci paragoniamo alle conquiste realizzate dagli ebrei all’estero, praticamente non abbiamo niente, qui, di cui essere orgogliosi. Naturalmente, cerchiamo di fare le cose per bene ma, considerando le nostre potenzialità, il risultato è una minima parte di quello che potremmo fare.

Ci siamo sempre paragonati alle altre nazioni, ma non è corretto fare così, perché tutto il nostro potenziale deriva da Bina, non da Malchut. Allora, perché andiamo sempre indietro? In sostanza, le nostre “conquiste” sono dei fallimenti, se paragonate a quello che siamo capaci di fare.

Niente ci sarà di aiuto. Se non ci connetteremo alla nostra sorgente, allora non sopravviveremo.

Questa è la ragione per cui festeggiamo il Giorno dell’Indipendenza, quando siamo felici della possibilità di fare il lavoro spirituale e di ascendere spiritualmente. Questo giorno non riguarda “contare i soldi che si hanno”, perché questo riguarda solamente i nostri corpi. Non possiamo guardare alla vita in questo modo.

Il giorno dell’indipendenza ci fa ricordare la possibilità che ci è stata data. Realizzando questa possibilità nel modo corretto, saremo in grado di portare il mondo intero verso l’ascesa spirituale, verso l’eternità e la perfezione. La questione, qui, non è lo stato o la nazione di Israele, ma l’essenza spirituale di quello che sta succedendo. Siamo stati condotti nel punto della realizzazione spirituale, il punto dove la redenzione spirituale del mondo intero incomincia.
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(Dalla 4 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.05.2011 “ereditare la terra”)

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