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Il Linguaggio di una nuova cultura

Domanda: Noi speriamo che il metodo dell’educazione integrale venga divulgato in tutto il mondo. Come vedi l’interazione del gruppo di Mosca con i gruppi del Sud America, per esempio? Conviene loro mantenere una relazione reciproca?

Risposta: Se ci sbarazziamo della barriera linguistica attraverso delle traduzioni simultanee, le persone si capiranno perfettamente. Esse capiranno i sentimenti, le canzoni, le danze e le diverse espressioni. Tu vedrai che improvvisamente loro hanno gli stessi movimenti del corpo.

Quando parliamo dell’integrazione, le persone cominciano ad esprimersi allo stesso modo, a dispetto di chi esse siano. Le differenze nazionali, etniche e razziali si disperderanno.

Per esempio, i nativi del Sud America e dell’Africa, che hanno dei movimenti di ballo completamente differenti, cominciano a muoversi in maniera sincronizzata, cercando di sentirsi reciprocamente. La loro danza non sembra più la danza moderna, dove tutti sono distanti sei piedi gli uni dagli altri e nessuno vede gli altri mentre si gira e saltella su se stesso. Al contrario, loro cercano di stare insieme, di venire in contatto, di essere più vicini, forse persino di smettere di muoversi, ma di sentirsi fisicamente e più importante, interiormente.

Loro acquisiscono un linguaggio del corpo completamente differente e direi, una nuova cultura, una nuova comunicazione ed un nuovo comportamento. Ma non è solo una cultura, è una nuova forma d’arte, l’arte della danza e dell’espressione che proviene precisamente dalla sensazione integrale.

Spero che questa cultura emerga e venga rivelata e forse attraverso di essa, l’umanità si adatterà al mondo integrale. Questo è scioccante e ci mostra che ci stiamo davvero avvicinando alla singola immagine di “Adamo”.

Questo è un linguaggio che non esisteva durante la separazione delle persone che vivevano nell’antica Babilonia, durante la loro dispersione in tutto il mondo (se accettiamo la legenda della Bibbia come un fatto). È un linguaggio instillato nei fondamenti della nostra radice persino prima che gli esseri umani emergessero, ed esso proviene dal nostro fondamento spirituale prima che si materializzasse.

Se prendiamo tutte le canzoni, le danze, tutti i tipi di musica, o qualsiasi altra forma d’espressione di diversi gruppi di diversi continenti, noi scopriremo in esse un comune denominatore, e le differenze tra di esse saranno molto minori.
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(Da un “Discorso sull’Educazione Integrale” #11, del 16.12.2011)

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Non permettere che si chiuda la porta

Domanda: Nel Congresso di Vilnius ci è stata aperta una nuova porta. Come posso metterci un piede per impedire che si chiuda?

Risposta: Prima di tutto dovremo avere paura di perderla, avere rispetto dello stato che abbiamo raggiunto e rafforzare la nostra impressione il più possibile.

Non attraverseremo questa porta subito. Ci prenderà alcuni mesi per farlo. Dopo tutto, stiamo entrando in uno stato di doglie, e la nascita accade in diverse maniere: alcune volte ci vogliono un paio di giorni, mentre altre anche un paio di settimane. Comunque, non importa di quanto tempo avremo bisogno, stiamo parlando di un processo che include delle fitte dolorose e non di un evento tutto in un colpo.

Siamo sulla strada, e se tu vuoi che il processo continui a svilupparsi, devi accettarlo correttamente. Tu continui il percorso non perché sia piacevole ed eccitante. Non t’importa dello stato in sé – la cosa principale è sapere che porta massimo piacere al Creatore. Devi cambiare il vettore da ricezione a dazione.

E se tu aggiungi questa intenzione, tu avanzerai. Veramente, lascerà immediatamente un sapore dolce nella tua bocca, ma assicurerà il tuo progresso. Più tardi sentirai il vero sapore, ma già in contatto con il Creatore, in dazione. E adesso tu chiami la Luce per realizzare questo.

Ma se sei ispirato da sensazioni gradevoli, se sei contento di aver finalmente assaggiato il piacere dell’unione con gli amici, questo sentimento ha un sapore amaro di egoismo e perciò non resterà con te. Dopo tutto, devi essere avanzato, in modo che il tuo stato possa essere preso da te. Sarai giustamente scosso, te ne dimenticherai, continuerai a cercare, e ad avvicinarti ancora, ma sarai più preparato per essere impregnato con intenzione, non sentimento.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.03.2012, Domande sul Congresso)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 04.04.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 157 “E Israele vide gli Egiziani”
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Zohar per Tutti , Pasqua Shemot (Esodo), Pagina 2, Articolo “Perché Esilio e perché Egitto?”, Punto 246, Lezione 1
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TES, Parte 15, Punto 30, Lezione 1
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Scritti di Rabash, Dargot HaSulam, Articolo 924
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La Crisi del sistema educativo è la Crisi dell’umanità

Opinione (Natalia Shlemova, Università Pedagogica di Stato di Mosca): “Il maggiore problema di tutto il sistema educativo russo, dall’asilo alla più alta educazione, è che non insegna a pensare alle persone, non insegna a capire. A causa dell’assenza di una simile metodologia e di una struttura dialogica, il sistema educativo è autoritario, progettato per l’accettazione passiva delle informazioni dagli studenti. Esso manca di algoritmi, di meccanismi e paradigmi di comprensione, di una consapevolezza creativa e dello sviluppo della conoscenza acquisita”.

“Il collasso del sistema dell’educazione secondaria e più alta riflette la fase finale della crisi globale della natura umana”.

“L’insuccesso del sistema educativo, l’anima di una società sviluppata, indica un serio fallimento dell’evoluzione mentale della razza umana, mentre lo sviluppo del corpo mentale di tutta l’umanità è il compito maggiore in questa fase della sua evoluzione”.

Il mio commento: Il passaggio ad una nuova fase di sviluppo comporta la negazione di quella vecchia, fino allo stato di essere incapaci di esistere in essa, come pure una nuova visione: chiara, ovvia, non inverosimile, percepita praticamente, pianificata, calcolata, non rivoluzionaria e non violenta, ma basata sulla necessità. Quasi tutti negano quello che esiste, ma non vedono il suo rimpiazzo. La nostra divulgazione dell’educazione integrale dovrebbe diventare più specifica.
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