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La terra come un organismo vivo

Opinione (К. Кevorkian): Quando la scienza guarda la terra come a un organismo vivo, allora può prendere in considerazione il fatto che le persone sono parte delle relazioni vitali della terra.

Tempo fa, quando eravamo cacciatori, le persone vivevano in armonia con la natura, e non distaccate da essa. Non ci consideravamo superiori alla natura ed eravamo collegati ad essa.

Con l’avanzamento del progresso scientifico invece, siamo diventati gli osservatori della natura, ma non parte di essa, tendendo a far lavorare la natura per noi. Se noi potessimo di nuovo guardare alla nostra Terra come ad un organismo vivo, allora sentiremmo la tendenza di vivere con lei in armonia, e non come se la terra fosse un fornitore continuo di risorse per i nostri guadagni.

Il mio commento: Proprio l’orgoglio futile ci acceca e non ci da la possibilità di guardare al mondo circostante come ad una cosa piena di significato e saggezza, che è al di sopra della nostra, perché dentro di lei aziona la natura superiore alla nostra che si sottopone alla saggezza adempiendo i suoi ordini. L’uomo nel mondo è simile ad un piccolo malfattore dal quale tutto il mondo vuole scappar via …

Yeshivat Haverim Mondiale – 18.03.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione virtuale – Fondamenti della Società Integrale – 18.03.2012

Lezione virtuale, “Fondamenti della Società Integrale
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Attraverso le contraddizioni: la Verità

I Kabbalisti mi danno un “consiglio al buio” ed alla fine sono come un bambino davanti ad una realtà ancora non verificata.

Noi diamo consigli ai bambini piccoli allo stesso modo e loro seguono ubbidientemente  le istruzioni perché per adesso non sanno niente del soggetto in questione ed hanno completamente fiducia negli adulti. Istintivamente un bambino ci crede, dato che la sua natura lo istruisce a farlo, lui ci segue, con quello che noi chiamiamo “ad occhi chiusi”.

Noi dobbiamo seguire i kabbalisti allo stesso modo. Certamente questo causa disagio, siamo gente adulta, vogliamo sentire e capire. “Aspetta, cosa sto facendo esattamente? Perché faccio questo ed a quale scopo? Da dove proviene questo? Tutti hanno molte domande e molte scuse.

Non importa. Se siamo bambini, il mondo superiore si dovrebbe aprire davanti a noi adesso; ma allora noi saremmo qui come “gli angeli”, non più al di sopra degli “animali”. Ma se vogliamo raggiungere il grado del Creatore, allora non possiamo fare tutte le nostre azioni e tutti i nostri passi attraverso le nostre aspirazioni naturali, dobbiamo farlo attraverso la fede al di sopra della ragione, in altre parole, contro il nostro egoismo.

Questo rappresenta tutte le complicazioni. Mi è stato dato un certo consiglio, ma non riesco a vedere la logica in questo perché la mia mente ed i miei sentimenti appartengono a questo mondo. Non vedo, né sento che questo è il modo giusto in cui ho bisogno di agire.

Mi è stato detto: “Anche se non lo capisci, hai bisogno di sapere che questo è il modo in cui stanno le cose lì nel mondo superiore, siccome lì, tutto è diretto alla dazione, mentre qui, tutto è diretto alla ricezione. Lì è tutto in unione, qui tutto in separazione. Lì è tutto eterno, perfetto ed aspira all’equilibrio, mentre qui è il contrario. Ma le parole non mi aiutano, io reggo ancora sulle fondamenta di questo mondo ed ho bisogno di acquisire il mondo superiore da qui.

Si, è difficile da un lato, ma necessario dall’altro. Non ho bisogno della transizione da un mondo all’altro, devo invece vivere in entrambi i mondi per essere indipendente in relazione al Creatore. È simile a quello che l’ospite dice al padrone di casa: “Io voglio essere come te. Tu sei un datore ed io voglio dare. Tu dai a me ed io voglio dare a te. Io dipendo da te e voglio che tu dipenda da me”. Così anche io ho bisogno di essere indipendente stando davanti al Creatore.

Noi non possiamo nemmeno immaginarlo: da un lato non c’è nessuno a parte Lui e dall’altro c’è qualcosa di indipendente e questo stato esiste solo perché noi ci affermiamo in entrambi i mondi; io costruisco costantemente il mondo superiore al di sopra di questo mondo. Ecco perché il viaggio è così difficile. Dopotutto, ogni mia azione, ogni mio passo, deve opporsi al mio desiderio ed alla mia comprensione, a tutto quello che so ed a tutto quello che ho accumulato e raccolto nel corso di tutta la mia vita.

È tutto il contrario. Anche quando parliamo dell’amore e dell’unione, in realtà non è il tipo di amore ed unione al quale noi siamo abituati. Essi risiedono al di sopra della nostra natura. In altre parole, devo raggiungere uno stato nel quale non sembro esistere. Sembra un po’ una madre che altruisticamente dà se stessa al proprio figlio.

Ma qui ho bisogno di andare in pieno fino alla fine, un’unione illimitata in relazione a tutto il mondo e questo, malgrado tutti gli ostacoli, avviene quando scopro che tutti i desideri ai quali io devo dare pienamente me stesso, sono opposti a me, li odio e li rifiuto. Così come l’Aviut (lo spessore del desiderio) cresce, mi viene mostrata la distanza tra la ricezione e la dazione, ed allora rivelo tutto il fardello nascosto nell’unione.

Tutto questo avviene per acquisire l’indipendenza all’altezza del Creatore.

Ecco perché abbiamo bisogno di essere d’accordo con tutto quello che sperimentiamo ed anche se la nostra natura, la natura di questo mondo, rifiuta tutte le forme del mondo spirituale, noi dobbiamo concordare con questo. La forma spirituale è opposta a me, io la odio e non la accetto, ma questo è il modo in cui le cose hanno bisogno di essere. Io devo capire ed amare questo; io devo prepararmi a questo con l’aiuto del gruppo, dell’ambiente. Questo è esattamente dove noi stiamo andando: verso questa contraddizione, per renderla desiderabile in modo tale che possa servire come prova del fatto che stiamo avanzando verso la verità.
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(Dal Congresso di Arava del 25.02.2012, Lezione 7)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.03.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 8 “Qual è la differenza tra l’Ombra della Santità e l’Ombra della Sitra Achra”
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 60, Articolo “La correzione del Mondo Inferiore dal Mondo Superiore”, Punto 302, Lezione 84
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TES, Parte 7, Punto 20, Lezione 7
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KFS, Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 353, Punto 104, Lezione 50
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“L’eruzione del Nuovo Vulcano Islandese potrebbe avere un impatto globale”

Nelle notizie (di BBC News): “Centinaia di metri sotto uno dei più grandi ghiacciai Islandesi ci sono segni di un’incombente eruzione vulcanica che potrebbe essere una delle più potenti che il paese abbia visto in quasi un secolo.”

“Il potente Katla, con il suo cratere di 10 km, ha il potenziale di causare un’inondazione catastrofica dato che, sciogliendo la superficie congelata della sua caldera, può mandare miliardi di galloni d’acqua impetuosa lungo la costa est dell’Islanda e nell’Oceano Atlantico …”

“Solo ad Ottobre ci sono state più di 500 scosse di terremoto dentro ed intorno alla caldera del Katla, il che suggerisce il movimento del magma …”
“L’ultima grande eruzione avvenne nel 1918 e causò la fusione di un grande ghiacciaio i cui iceberg furono spazzati nell’oceano dalle inondazioni risultanti”.

“Il volume d’acqua prodotto in un’eruzione del 1755 eguagliò quello di tutti i fiumi più grandi del mondo messi insieme …”

“Nel 1783 i vulcani dell’area eruttarono continuamente per otto mesi, generando così tanta cenere, fluoruro di idrogeno ed anidride solforosa da uccidere un islandese su cinque e metà del bestiame del paese”.

“Ed in verità questo cambiò il clima terrestre”, dice il signor Cochran.

“Le persone parlano di un inverno nucleare; quest’eruzione generò abbastanza gocce di acido solforico da rendere l’atmosfera riflettente, raffreddò il pianeta per un anno intero o più e causò una carestia diffusa in molti posti del globo”.
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Laitman blog: Sgomberare i cieli dopo il vulcano: c’è in previsione l’unione completa?
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Tavola rotonda: Le donne assumono responsabilità

Il 6 marzo, il movimento Arvut (garanzia reciproca) ha tenuto una tavola rotonda alla Knesset, il ramo legislativo del governo israeliano. Alla tavola rotonda hanno partecipato donne parlamentari ed eminenti figure pubbliche: Vice Ministro Gila Gamliel, deputati Ronit Tirosh, Orit Zuaretz, Dr. Rachel Adachi e Yulia Shamalov-Berkovich, imprenditrice Galia Albin, Ola Najm, avvocato, “Donne contro la violenza,” Vered Sweid, direttore generale dell’autorità per l’avanzamento della condizione della donna nell’ufficio del primo ministro, Ian Zamir, direttore esecutivo dell’organizzazione “Noi il Potere” e Ilanit Trabalsi, un rappresentante del movimento Arvut.

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I partecipanti hanno affrontato questioni relative alla condizione delle donne in era moderna e discusso suggerimenti su come migliorare la situazione delle donne. La discussione ha riguardato una vasta gamma di argomenti: diritto, politica, affari, religione, comunità, comunicazione intersettoriale, e la società in generale. Alla discussione hanno partecipato decine di attivisti del Movimento Arvut e laureandi del corso organizzato dall’Associazione “La forza delle donne”.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 16.03.2012

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash “Uno deve sempre vendere le travi della sua casa
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Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 57, Articolo “La correzione del Mondo Inferiore dal Mondo Superiore”, Punto 299, Lezione 83
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Scritti di Rabash “ Vieni a Faraone – 2
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Preparazione alla Lezione 2
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Seminario riguardo al Congresso in Europa
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Seminario riguardo un nuovo centro
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Scritti di Rabash, Igrot, Lettera 28
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Scritti di Baal HaSulam, Igrot, Lettera 18
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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 76 “Con tutte le loro offerte dovrebbero offrire sale”
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Essere libero nella propria terra

Domanda: Come è possibile prendere decisioni indipendenti e annullare al tempo stesso se stessi davanti alla natura?

Risposta: È la stessa cosa. Annullare te stesso, ossia la tua intenzione egoistica, e adempiere i comandi del Creatore con il cuore e l’anima, significa essere indipendente.

Una persona ha bisogno di riflettere sul perché è così. Questo le consente di definirsi come “una nazione libera nella propria terra”, poiché cessa di essere schiava del suo desiderio (la parola “terra” o “Eretz” deriva dalla parola “desiderio” o “Ratzon“).

Egli vuole essere lo schiavo dell’intenzione altruistica e questo è chiamato essere uno “schiavo del Signore”. Egli vende se stesso per essere uno schiavo per la dazione, poiché nel frattempo, egli non è in grado di dare in modo indipendente. Ma questo è già il suo primo passo verso l’indipendenza, e in seguito egli diventerà completamente indipendente.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 11.03.2012, Shamati 9)

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La Torah, porzione settimanale del 16.03.2012

Il Libro dello Zohar, Porzione Settimanale “Vayakhel Pkudei
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