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Yeshivat Haverim Mondiale – 11.03.2012

Yeshivat Haverim Mondiale
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Un Knockout egoista

Domanda: Quando le persone si uniscono per un obiettivo comune in un certo gruppo e qualcuno si rifiuta di giocare il gioco comune, egli deve essere rimosso o costretto a lavorare insieme alla squadra.

Stiamo creando gruppi di educazione integrale, dove la gente fa cose molto importanti: studiano l’integrazione e la mettono in pratica. Ma in alcuni gruppi, ci potrebbe essere una persona che non solo si rifiuta di giocare a questo gioco, ma per alcuni motivi disturba o addirittura distrugge il processo.

Risposta: Riuniamo persone in gruppi di un certo tipo. Ci sono persone per le quali è difficile accettare il metodo integrale e l’unificazione e di capire che la Comunità è il luogo dove noi riveliamo il prossimo livello della nostra esistenza sopra il corpo materiale: un desiderio comune, pensieri comuni.

Dobbiamo mettere queste persone in gruppi distinti, dove dobbiamo “pompare” tutta questa conoscenza in loro in mesi o forse anche anni. Con molta attenzione, noi applichiamo i metodi di istruzione, mostrando la necessità di unione utilizzando esempi di animali, persone, strutture sociali, società e così via, fino a che essi iniziano a sentire che ciò si applica a loro.

Queste persone hanno bisogno di tempo. Essi non devono essere pressati o espulsi dal gioco perché tutta l’umanità deve svilupparsi fino a questo punto. Se hanno un desiderio per qualcosa (queste persone solitamente gravitano verso la comprensione verso la sistematizzazione delle conoscenze), hanno bisogno di avere la possibilità di “cucinarlo”, fino a che molto gradualmente la società intorno a loro, e col tempo anche il materiale, li influenzerà. Non c’è nient’altro che si possa fare. La pratica dimostra che a volte il risultato può venire solo dopo diversi anni.

Queste persone studiano, scrivono, parlano di integrazione, fanno lezioni e organizzano gruppi, ma la loro natura è in un profondo stato di knockout egoista ed essi non capiscono che sono in questo.

Domanda: Come si può proporre a una tale persona di trasferirsi in un gruppo diverso? E chi lo farà?

Risposta: Dobbiamo ordinare all’inizio le persone così come riteniamo necessario. Penso anche che potete mettere insieme i vostri gruppi psicologici secondo determinati criteri. Non può essere fatto in altro modo, altrimenti i partecipanti possono disturbare l’uno all’altro. E noi vogliamo che tutti abbiano successo. I gruppi vengono ordinati secondo una certa somiglianza tra di loro. Noi usiamo qui lo stesso criterio di somiglianza.
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(Dal discorso sull’educazione integrale N. 11, 16.12.2012)

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