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Consigli per la preparazione al Congresso

Al fine di prepararsi al congresso nel miglior modo possibile, è necessario andare oltre i discorsi che abbiamo fatto al congresso nel deserto Arava, chiaramente avremo ancora interessanti colloqui ed eventi, dove continueremo a sviluppare la nostra aspirazione comune verso un unico desiderio di dazione, che consiste di una moltitudine di piccoli aspirazioni individuali e aiuto reciproco. L’uomo ha veramente bisogno di guardare tutto attentamente e sentire l’intenzione.

È consigliabile acquisire in anticipo familiarità con le canzoni, il programma del congresso e i materiali che studieremo, semplicemente leggere i materiali specifici, guardare i clip e unirsi alla preparazione comune. Se arriverete con tutto il gruppo, è possibile lavorare insieme su questi elementi di unità.

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(Dalla serie di Lezioni virtuali di Kabbalah del 20.11.2011)

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Penetrare il muro

Adamo è stato il primo uomo a rivelare il segreto della vita, cercava il suo significato della sua vita proprio come noi e dopo la sua rivelazione, questo segreto iniziò a propagarsi una generazione dopo l’altra, finché arrivò ai nostri tempi.

Noi ci sviluppiamo costantemente e il nostro desiderio cresce in maniera regolare. Poiché ogni generazione arrivata era nuova e possedeva un sempre maggiore desiderio di ricevere piacere, era capace di aggiungere qualche cosa al metodo di rivelazione del segreto della vita.

Da un lato è una cosa veramente semplice, e dall’altro è incredibilmente difficile, semplice perché è vicina a tutti quanti, difficile perché risiede sotto le nostre possibilità. È come se il Creatore stringesse una corda per farci saltare, e subito mettesse un muro che renda impossibile il nostro salto.

La cosa che deve fare l’uomo è impegnarsi con sforzo mentre il Creatore farà il resto dell’azione. Tuttavia l’azione dell’uomo e l’azione del Creatore devono essere sincronizzate con il gruppo o con l’ambiente.

È molto difficile collegare questi tre componenti perché sembra che ognuno sia girato verso la propria direzione a fare i propri movimenti. Il venire per unirsi grazie allo sforzo fatto da queste tre parti è chiamato “Israele, la Torà e il Creatore sono uno”.

L’uomo chiamato “Israele” (diretto al Creatore) significa che chi anela a raggiungere il Creatore agisce in base alla radice della propria anima e al programma della creazione, supera la propria natura e desidera agire in sincronia con l’ambiente, che è una serie di movimenti che si mettono in moto insieme.

Il Creatore ha un Suo proprio movimento, dopo tutto, Lui governa tutto, ha un piano predeterminato che conduce verso un traguardo. Per questo motivo, è molto difficile collegare questi tre movimenti in un unico punto dove avviene  il contatto iniziale con il superiore. Questo contatto è chiamato adesione.

Adamo è stato il primo uomo a rivelare il metodo per ottenere l’unità con il superiore, chiaramente nella vita non ci sono delle coincidenze, è non è stata una coincidenza che lui sia stato chiamato Adamo (“simile” al Creatore), anche se i suoi genitori non erano consapevoli del motivo per il quale lo chiamarono in tal modo. Lui è stato il primo uomo a rivelare il metodo corretto per rivelare il Creatore.

Se noi collegassimo questi tre componenti in un unico punto, allora da questo punto inizieremmo a vedere una realtà diversa. Focalizziamo le cose, proprio come quando viene fatto un esame agli occhi, quando le tre linee nell’apparecchio ottico devono connettersi per poter vedere qualche cosa. Qui risiede il nostro lavoro.
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(Dalla 2° lezione del Congresso Arvut del Deserto di Arava del 18.11.2011)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 30.11.2011

Gli Scritti di Rabash, “Il Bisogno dell’ Amore degli Amici”
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.16, Articolo “La Luminosità del Firmamento”, Punto 13, Lezione 7°
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TES, Punto 16 “I Tre Mondi Beria Yetzira Assiya”, Punto 48, 108, Lezione 2°
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KFS, L’Essenza della Religione e il Suo Scopo (Rav Yehuda Ashlag), Pagina 55, Lezione 5°
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Le persone si conoscono tra di loro attraverso 4,74 strette di mano

Opinione: La teoria delle sei strette di mano nel 1929 è stata esposta da Carinti. Nel 1960 l’ipotesi è stata verificata da Millgerm, chiarendo che la catena è composta da 5,2 persone. Gli scienziati dell’Università di Milano in cooperazione con gli specialisti di Facebook hanno rianalizzato la connessione tra i 721 milioni di utilizzatori di Facebook. La quantità di connessione tra di loro era di 69 miliardi.

In accordo alle ricerche, la linea media della catena tra due persone qualunque era composta da 4,74 “strette di mano”. Con questo, se si prendono in considerazione le connessioni locali tra le persone (per esempio nei limiti di un paese) allora la catena si costituirà attraverso tre partecipanti.
Facebook sostiene che la quantità media di amici degli utilizzatori della rete sociale, sia composta da 30 persone.

Il mio commento: Le interconnessioni ci penetrano a tutti i livelli e ogni giorno si restringono sempre di più. Per il nostro buon futuro siamo obbligati a correggerle con la garanzia mutua, in quanto è impossibile spezzare queste connessioni, e dalla loro qualità dipende il nostro futuro.
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