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Yeshivat Haverim Mondiale del 06.11.2011

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione virtuale: Le nozioni di base della Kabbalah, del 06.11.2011

Lezione virtuale, Le nozioni di base della Kabbalah
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La Regola di Hillel

Fai agli altri come tu vorresti che loro facciano a te”. Il saggio Hillel ha formulato questa regola per quelli che volevano sbarazzarsi della loro intenzione egoistica, avvicinarsi al mondo spirituale e capire la rivelazione del Creatore ed i benefici che comporta.

L’uomo è confuso, non sa come approcciarsi a questo e solitamente si fida del fatto di essere capace di usare le sue attuali qualità e desideri che appartengono al nostro mondo. Nella vita; dopotutto, ha imparato delle cose, ricevuto un’educazione e realizzato qualcosa, pensa che l’ascesa al prossimo grado si realizzi seguendo certi canoni; e questo è il problema.

Ci siamo abituati ai meccanismi relazionali a noi familiari già dalla prima infanzia, alle loro leggi riconosciute e a quelle tradizioni. Il corpo, inconsciamente, ci dirige e ci porta ai pensieri, alle azioni, ai movimenti ed alle soluzioni predisposte dal sistema. Non capiamo che il mondo spirituale richieda un’assoluta rivalutazione di tutti i fondamenti. Io non continuo il cammino precedente, ma lo termino ed elevo un nuovo vettore, una nuova dimensione che non avrei mai immaginato prima. Questo non è solo un cambiamento, è un salto nell’ignoto.

Una volta c’era un uomo che desiderava raggiungere la dazione, passare da un’intenzione egoistica ad una altruistica, dal mondo fisico a quello spirituale ed andò da Hillel. Egli aveva già capito che non era capace di farlo da solo e che con la sua comprensione non sarebbe avanzato. Dopotutto l’insegnamento spirituale non è un corso universitario, non può essere insegnato attraverso i libri o le guide all’auto apprendimento.

L’ospite di Hillel capì di aver bisogno di ascoltare i consigli di un saggio e di seguirli “ad occhi chiusi”. Capì che questo era l’unico modo con il quale avrebbe potuto avere successo, essendo incapace di vedere il cammino che si rivelava davanti a lui, che  non si può vedere con una visione egoistica. Ecco perché andò da Hillel con la sua domanda.

Hillel personifica il corpo collettivo delle leggi, l’Halacha, in altre parole le regole per completare il cammino (Alicha) verso lo scopo della creazione. Il suo responso fu semplice: “C’è solo una regola principale: Non fare agli altri quello che tu odi”.

Per testare di essere sulla strada giusta, hai bisogno costantemente, in ogni singolo momento, di testare te stesso in relazione al tuo amico. Puoi pensare a lui così come pensi a te stesso? Puoi con cuore puro cambiare posti con lui ed avere cura del tuo amico allo stesso modo in cui hai cura di te stesso? Puoi avere cura del tuo amico allo stesso modo in cui hai cura di te stesso? Anche se lo critichi dentro, devi elevarti al di sopra di questo, essere al di sopra della tua attitudine negativa verso il tuo prossimo in tutte le sue manifestazioni.

Questa è la prima metà del cammino, quando cominci a stabilire il contatto con gli altri. Questo si manifesta nella tua conclusione di essere un disturbo. Diventi pronto per la connessione, ma semplicemente, non sei ancora capace di realizzarla. In questo modo, evochi la Luce che Riforma che avanza verso di te.

Chiaramente,  si divide in molte fasi la realizzazione del principio “fai agli altri come vorresti che gli altri facciano a te”. Ogni fase è qualcosa di differente, di nuovo e speciale. Continuerai a scoprire sempre di più i frammenti più grandi del quadro generale. Proprio adesso, pensi che sia sufficiente semplicemente non interagire con il tuo prossimo. Comunque, il tuo desiderio egoistico lo toccherà costantemente, lo toccherà molto. Vorrai obbiettargli, contraddirlo, schiacciarlo ed ucciderlo.

Ci saranno molte opzioni, poi comincerai a realizzare il tuo meccanismo interiore in relazione alla regola “ama il tuo prossimo come te stesso”. Il prossimo non è un problema così grande come la tua ascesa al di sopra del tuo egoismo, verso il grado di Binà, lo stato di Hafetz Hesed (deliziarsi in misericordia).

Il tuo “prossimo” è il tuo equipaggiamento di esercizi, il modello, il criterio, in relazione al quale puoi controllare gli approcci spirituali, le leggi e le condizioni qui nel nostro mondo. Dopotutto, dobbiamo rivelare il mondo spirituale proprio nel nostro mondo e non lontano, al di là dell’orizzonte. Si, la dimensione spirituale porterà nuovi parametri con essa, ma essi saranno rivelati nelle relazioni tra di noi, tra tutte le persone. Ecco perché è scritto: “Fai agli altri come vorresti che loro facciano a te”.

Questo principio è chiaro a tutti e tutti lo possono realizzare. Non ha requisiti preliminari per la persona. Agisci come sei. C’è un gruppo davanti a te e puoi lavorare su queste condizioni insieme ai tuoi amici. Smettila di cercare altre cose, non hai un altro metodo che porti alla rivelazione del Creatore. Questa è la prima condizione sul nostro cammino.

C’è un totale di due condizioni ed entrambe sono dirette al “prossimo” che s trova davanti a te. La seconda ed ultima condizione è “Ama il tuo prossimo come te stesso”.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 30.10.2010, “L’Amore per il Creatore e l’Amore por gli Esseri Creati”)

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Il Sistema Superiore ci sta mettendo alle strette

Siamo stati creati con delle qualità che non ci permettono di creare una società sana e bilanciata. Non importa quanto ci sforziamo, la nostra attuale essenza non ci da quest’opportunità.

Anche se tutta l’umanità desidera veramente mettere tutto in ordine di proprio conto, il nostro difetto iniziale distruggerebbe tutto. Possiamo passare un milione di anni girando intorno all’idea dell’unità, ma non saremmo capaci di realizzarla. Soltanto la Luce Superiore può farlo. Le nostre “iniziative” possono creare solamente problemi.

Siamo sette miliardi, e il nostro egoismo ha continuato a crescere nel corso della storia. Siamo arrivati finalmente a un sistema “rotondo” che il nostro egoismo ha unito. Oggigiorno vediamo le viti stringere questo sistema. Lo vediamo compresso, più stretto e vediamo che rivela nuove connessioni tra di noi.

Questa interconnessione non si era manifestata prima, ma adesso sta venendo fuori. Possiamo marcare l’inizio di questo processo nel 1995, anche se negli anni quaranta Baal HaSulam scrisse che il mondo era diventato una famiglia.

Il 2012 arriverà tra poco, e il sistema si sta consolidando sotto i nostri occhi. Stanno venendo fuori nuovi fili continui di connessione reciproca. La reciprocità è garanzia mutua, non importa come si manifesti, se in maniera positiva o negativa.

In questa maniera la Natura ci costringe a unirci, e continueremo ad agire in modo tempestivo attraverso la sofferenza. La domanda è di quale tipo di compressione e pressione avremo bisogno per dire: “Basta, è arrivato il momento per fare qualche cosa con la società”. Comunque, per ora, siamo stretti nella morsa in maniera molto leggera.

In un modo o nell’altro soltanto la Luce che Riforma potrà darci la pace. Solo essa ci potrà rivelare la vera interconnessione e riuscirà a cambiarci in modo che vogliamo unirci, o, per essere più preciso, di accettare quello che già esiste.

Dopo tutto, siamo connessi, ma contro la nostra volontà. È da lì che viene la crisi. La crisi mondiale è la manifestazione della distanza del desiderato e dell’attuale. L’interconnessione universale è un dato di fatto. I professionali e i ricercatori lo attestano, e Baal HaSulam scrive su questo. È reale, ma indesiderata. Soltanto la Luce Superiore ci darà il desiderio necessario. Nient’altro aiuterà l’uomo a cambiare la propria natura.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 06.11.2011

Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam “Cosa cercare nell’ Assemblea degli Amici”
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Libro dello Zohar, Pekudei (Quantità), Pag. 104, “Il Palazzo dell’ Amore, Hesed”, Punto 632, Lezione 25
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TES, Parte 8, Punto 20, Lezione 10
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KFS, Pagina 241, “Matan Torà” (Il Dono della Torà), Lezione 2
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È fallito il capitalismo occidentale?, Parte 2

Opinione: (Lord Desai, Membro della casa dei Lord, emerito professore della Scuola di Economia di Londra): “Il capitalismo è vivo e sta bene, ma non nelle regioni occidentali – è emigrato a est.”

“Il capitalismo russo è qualcosa di vecchio e ha bisogno di una riparazione urgente, ma lo spirito del capitalismo – prendersi dei rischi, risparmiare, investire e duro lavoro – tutte quelle virtù sono emigrate e vivono felicemente e al riparo in Cina, India, Indonesia, Korea e Giappone – le nazioni che non hanno mai pensato di poter uscire dalla povertà.”

“Il capitalismo occidentale ha avuto probabilmente mezzo secolo di sovrastimata indulgenza –prosperità continua, alta occupazione, crescita quasi assicurata – e quello a sua volta ha significato che i nostri costi siano andati in su e la manifattura industriale sia emigrata fuori, mentre la finanza ha provato a essere un’amicizia incostante.”

“Dobbiamo ripensare il nostro modello, i nostri valori, dobbiamo acquisire virtù fuori moda, poiché il capitalismo non andrà più veloce.”

“Se l’Asia ha un capitalismo energico e vigoroso e noi abbiamo un capitalismo stanco e vecchio finiremo per pagare un prezzo molto alto e commerceremo la nostra prosperità con la loro .”

“Cambia la sua forma, emigra, è totalmente globale. Adesso comprendiamo finalmente cosa significa globalizzazione – significa che siamo semplicemente importanti come tutti quanti. Se non lavoriamo duro, perderemo la nostra importanza.”

“Questa è la lezione del mondo contemporaneo.”

“Il capitalismo vive attraverso la crisi. È cosi che si rinnova e rinvigorisce se stesso.”

“Per nostra sfortuna, il capitalismo si è rinnovato emigrando a est. Siamo agli sgoccioli e dobbiamo fare qualche cosa per tirarci fuori dalla crisi, ma quello deve essere nello spirito del capitalismo, e non contro di esso.”

Il mio commento: Qui l’economista non vede la fine del precedente stadio dello sviluppo, non soltanto dell’economia, ma della società nel suo insieme, ma vede piuttosto una crisi temporanea. La causa di questo sbaglio è che le persone non sono familiarizzate con il piano generale della natura, che può essere rivelato totalmente unicamente attraverso la saggezza della Kabbalah. È per questo che la Kabbalah ha tanti oppositori, ma gradualmente, mentre la società si sviluppa, loro vedranno la luce.
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La Crisi Finanziaria ha prosciugato la forza del mondo

Nelle Notizie (tratto da World Economic Forum’s Global Risks 2011, Sesta Edizione): “La crisi finanziaria ha prosciugato la capacità del mondo di affrontare gli shock. La frequenza e la gravità dei rischi per la stabilità globale si sono amplificate, mentre l’abilità dei sistemi di governo globale di affrontarli non l’ha fatto. Queste sono le conclusioni del Rischi Globali 2011 del World Economic Forum, lanciato [il 12 gennaio 2011] . . .

“Il Rischi Globali 2011 conclude che tre gruppi chiave di rischio stanno creando significative passività per il decennio a venire:

Rischi macroeconomici: la crisi finanziaria globale fu costruita su debolezze strutturali di più lungo termine nell’economia globale. Squilibri macroeconomici, crisi fiscali nelle economie sviluppate, enormi debiti sociali privi di fondi e mercati finanziari deboli formano un nodo complesso di rischio economico.

“L’economia illegale: più numerosi stati falliti e fragili, livelli crescenti di commercio illecito, crimine organizzato e corruzione formano un legame di rischio criminalità. Un mondo collegato in rete, errori nel governo e disparità economica creano opportunità per il prosperare dell’illegalità.

“Limiti delle risorse per la crescita: il mondo affronta difficili limiti al più basilare livello in termini di acqua, cibo e energia. L’aumento delle popolazioni e dei consumi e il cambio del clima guidano questa sfida, mentre l’interconnessione tra questi problemi rende difficile la risposta.

“ ‘I sistemi del Ventesimo secolo stanno fallendo nel gestire i rischi del Ventunesimo secolo; abbiamo bisogno di nuovi sistemi di rete per identificare e affrontare i rischi globali prima che essi diventino crisi globali.’, ha detto Robert Greenhill, Amministratore Delegato e Chief Business Officer al World Economic Forum.

“L’interconnessione e la complessità dei problemi significa che abbondano conseguenze inattese, e che i tradizionali meccanismi di risposta al rischio spesso spostano semplicemente il rischio su altri azionisti o parti della società.”

Il mio commento: Gli studi mostrano che noi esistiamo nel nuovo sistema delle relazioni sociali. Noi non siamo capaci di comprendere questo sistema, figuriamoci gestirlo. Ma in questo caso, il nostro futuro è imprevedibile, e noi non sappiamo cosa fare in ogni momento. Ecco perché è meglio per noi non agire del tutto finché non impariamo questo sistema .

Tuttavia, durante il periodo che si è esteso dall’inizio della crisi (il Club di Roma ne divenne consapevole negli anni Sessanta), noi non abbiamo compreso la natura dei cambiamenti nel nostro mondo e nella nostra società. Noi ci sentiamo sempre più come ciechi in uno spazio sconosciuto. Ci mancano i sensi per comprendere la nuova rete di relazioni tra parti del mondo e della società differenti.

Definiamo questo nuovo sistema di relazioni come globale e interconnesso, ma noi stessi non siamo stati creati in un tale sistema e non vi siamo adattati internamente. La ragione è che non siamo in grado di comprendere il nuovo mondo, figuriamoci governarlo.

Tramite la forza d’inerzia, noi vogliamo applicare le leggi del vecchio mondo al nuovo mondo.

Le leggi del nuovo mondo sono le leggi della garanzia reciproca. Noi le conosciamo dalla Kabbalah. Questo è il motivo per cui viene rivelato nei nostri tempi. Finché il mondo non familiarizza con queste leggi, la crisi va avanti…
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