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I Kabbalisti sulla natura dell’uomo e sulla natura del Creatore, Parte 5

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

L’egoismo è incorporato nella natura di ogni persona

L’egoismo è incorporato nella natura di ogni persona, come in qualsiasi altro animale (però nell’uomo è anche diretto allo sfruttamento e alla degradazione degli altri ed inoltre, si sviluppa costantemente).

-Baal HaSulam, “La soluzione”.

Una persona non può fare un solo movimento, senza nessun beneficio per se stessa.

-Baal HaSulam, “Un discorso sulla conclusione dello Zohar”

Un asino selvaggio diventerà un uomo” (Giobbe 11:12), perché quando uno esce dal seno della Creazione, si trova nella sporcizia e la bassezza assoluta, cioè, una gran quantità di amore proprio è impresso in lui (e non è capace di considerare gli interessi degli altri) ed ogni suo movimento gira unicamente intorno a se stesso, senza una sola concessione agli altri (e c’è di più, degrada gli altri. L’uomo valuta sempre il suo successo non per se stesso, ma rispetto agli altri. Invece, un animale, si accontenta delle necessità naturali e praticamente non si compara agli altri).

-Baal HaSulam, Matan Torà (Il Dono della Torà), articolo 12

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I tuoi sforzi non svaniscono nell’aria

È scritto, “Non esiste nulla tranne Lui”, cioè la Luce superiore è sempre in riposo assoluto e ci influenza sempre con la bontà. Ma d’altra parte è scritto, “ Il mostro lo divorerà e lo sputerà”, in realtà vediamo che non importa quanti sforzi facciamo, tutto scompare. Passiamo dei mesi a lavorare, sforzandoci sull’intenzione il meglio che possiamo, ma tutto finisce con l’essere inutile.

Anche così, è impossibile che esista in natura qualche azione che non porti ad un risultato, che sia buono o cattivo. Certamente, il risultato è sempre lì e non va da nessuna parte. I risultati fanno solo finta di sparire per noi, perché le azioni ed i pensieri del passato si dimenticano ed in ogni momento io sono come una persona nuova.

Però, dove si conserva tutto questo? Nel nostro desiderio, nel profondo di questo! Se realizziamo qualche azione con il nostro desiderio, l’intenzione o lo sforzo, con tutta la realtà che è descritta per noi mediante questo desiderio, non importa che sia corretto oppure no, alla non scompare più.

Tutto quello che qualsiasi persona o elemento della creazione fa, qualunque parte di questa, che sia inanimata, vegetale, animata o umana, in accordo al suo livello, è ingoiato all’interno di Malchut, il desiderio che esiste nella creazione.

Però, se una persona aspira a raggiungere la dazione, allora le sue azioni diventano qualcosa di speciale. Anche se per il momento agisce per il suo stesso beneficio (Lo Lishmà), dimentica che deve dare piacere al Creatore e non sa quando realizzerà questo.

Tutte le azioni della persona (nel gruppo, nella sua attitudine verso lo studio) per adesso sono completamente egoistiche e vengono divorate dalla “forza impura” (Klipà), cioè dai suoi desideri egoisti, nei quali ha agito in questo momento. I suoi desideri ed i pensieri erano diretti al suo beneficio e l’azione è risultata essere egoista, ma tutto si conserva e niente scompare. Dopotutto, nonostante ciò, una persona fa degli sforzi nello stato che le è stato dato e deve crescere gradualmente.

Quando arriva ad uno stato nel quale la somma degli sforzi che ha fatto, i suoi tentativi ed il gruppo che ha organizzato per se stessa producono un risultato, allora tutte le sue accumulazioni, che sono preservate nei desideri impuri, senza che abbia coscienza di questo, all’improvviso appaiono e nascono sotto forma di desideri corretti. Quindi li riceve e continua ad avanzare con essi.

Questo succede sempre ed è un principio molto importante. Dobbiamo capire che ogni azione è benefica, anche se è egoista; e tutte le nostre azioni che realizziamo nel corso di molti mesi, eventualmente si riuniscono per rivelarsi all’improvviso.

Quando a volte una persona li dispone per raggiungere un’aspirazione per la dazione leggermente più grande, anche una che sia ancora “Lo Lishmà”, ma che sia già vicina a “Lishmà”, allora comincia ad ottenere una migliore comprensione e sensazione del passato. Si rende conto di quello che è successo e di cos’è quello che le è successo.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19.07.2011, Shamati)

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I Kabbalisti sulla libertà di scelta, Parte 3

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L’influenza dell’ambiente su una persona

Tutto il merito dell’uomo dipende dalla scelta dell’ambiente.

-Baal HaSulam, “La Libertà

Solo in materia di scelta dell’ambiente viene misurato il regno dell’uomo su se stesso, e per questo egli dovrebbe ricevere la ricompensa o la punizione.

-Baal HaSulam, “La Libertà

L’ottenimento dell’importanza e dell’esaltazione del Creatore e della meta dipende completamente dall’ambiente.

Baal HaSulam, “Discorso per la conclusione dello Zohar”

Solo su questo un uomo viene rimproverato o lodato, sulla sua scelta dell’ambiente. Ma una volta che ha scelto l’ambiente, lui resta nelle Sue mani.

-Baal Hasulam, “La Libertà

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 29.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 61 “Intorno a lui potenti stormi”
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Il Libro dello Zohar, Trumà (Donazione) 2, Articolo “Le Stelle”, Punto 831, Lezione 36
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KFS, Prefazione Generale, Punto 3, Lezione 5
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Scritti di Baal HaSulam, “Un Comandamento”
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Il denaro non può comperare la felicità

Opinione (Robert Skidelsky, membro della British House of Lords, Professore emerito di politica economica all’univerità di Warwick, da English.aljazeera.net): “La civiltà occidentale è sempre più insoddisfatta, imbrigliata in un sistema di incentivi che sono necessari per accumulare ricchezza, ma che sminuiscono la nostra capacità di goderne. Il capitalismo può essere prossimo all’esaurimento della propria capacità di creare una vita migliore – almeno nei paesi ricchi del mondo…

“I guadagni materiali possono continuare, sebbene abbiamo prova che non possono rendere le persone più felici…

“Non dico questo per denigrare il capitalismo. E’ stato, ed è, un sistema superbo per superare la povertà e le penurie. Organizzando la produzione in modo efficiente, ed indirizzandola verso la conquista del benessere invece che del potere, il capitalismo ha tirato fuori dalla povertà una grande parte del mondo.

Però, cosa succede a questo sistema quando la penuria diventa abbondanza? Va avanti producendo sempre di più delle stesse cose, stimolando insaziabili appetiti con nuovi gadgets, invenzioni, ed entusiasmi? Per quanto si potrà continuare così?…

“Tutto questo ha ispirato il modo di vivere degli americani, per i quali il denaro ha sempre il suo valore. La fine del capitalismo significa semplicemente la fine del bisogno urgente di ascoltarlo. Gli uomini dovrebbero iniziare a godere di quello che hanno, invece di volere sempre di più…

“I servizi finanziari si dovrebbero ridurre, perché il ricco non dovrebbe voler diventare più ricco….

“La vergogna dell’avidità si avrebbe probabilmente solo in quei paesi i cui cittadini hanno già più di quello che serve loro. E anche qui, molte persone hanno già meno di quello di cui hanno bisogno. Questa valutazione suggerisce che le economie dovrebbero essere più sicure e i cittadini più felici, se il benessere e le entrate fossero distribuite più equamente”

Il mio commento: Nessuno aveva previsto che la nostra natura, l’egoismo, avrebbe smesso di svilupparsi e, improvvisamente, per la prima volta nella storia, avrebbe iniziato a cambiare passando da un egoismo individuale ad un egoismo che è generale, interconnesso, e dipendente dal globalismo, e che gli uomini avrebbero percepito il vuoto nell’appagamento egoistico individuale del passato. Coloro che ancora inseguono l’equazione “soldi=felicità” si renderanno conto velocemente che i sistemi di un tempo per conquistare questa “felicità” non funzionano più, perché il mondo è diventato globale ed interconnesso.
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I Kabbalisti sulla libertà di scelta, Parte 2

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

La persona ha libertà di scelta?

Il significato delle loro parole “Pertanto, scegli la vita” è che il Creatore stesso mette la mano sulla buona fortuna, dandole una vita di piacere e soddisfazione nella vita corporea che è piena di tormento e dolore e vuota di ogni contenuto. Lei scappa da questa vita, che è più dura della morte.

E la scelta di una persona si riferisce solo al consolidamento del cammino e dello scopo ed alla correzione dell’ego per dare gioia al Creatore, Lishmà. Solo in questa maniera una persona è destinata ad una vita di felicità e di piacere.

Tuttavia, prima che la persona arrivi ad una correzione completa c’è certamente la scelta di fortificarsi sulla buona strada, usando tutti i tipi di mezzi e tattiche fino a completare il lavoro della correzione e a non cadere sotto il suo peso nel mezzo del cammino.

-Baal HaSulam, “Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot”, 4

Tutte le qualità indecenti della nostra natura le ha radicate in noi il Creatore e ci ha creati con ogni bassezza.

Rabash, “Lettera N°29”

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Perché non sono il principe William?

Nel cammino spirituale, ci confrontiamo con una domanda: cosa facciamo con le nostre qualità innate? Qualcuno ha un buon carattere, ha un buon giudizio, è intelligente, non è ostinato ed è d’accordo quando l’occasione lo richiede, si inserisce rapidamente nel gruppo, attrae la Luce ed avanza. Un altro odia tutti, non vuole far niente, rimanda le cose, in poche parole, agisce come un cattivo ragazzo; ma è davvero colpa sua se è nato così?

Cosa deve fare? Esistono diversi tipi: di mente semplice ed ingegnosi, poco fortunati e talentuosi, veloci e lenti, arroganti, ambiziosi e così via. Le caratteristiche sono molte ed ognuno ha la sua combinazione. Il Creatore mi ha dotato di un pacchetto specifico di proprietà e non ho potere su questo. Non è dipeso da me, io non ho scelto la lista.

Allora, dove è il mio libero arbitrio? Dove è l’uguaglianza nel cammino spirituale? Dove è il grado di scelta che tutti condividiamo? Dove è l’ipotetica opportunità che tutti abbiamo? Non solo siamo diversi, ma inoltre, il destino è buono con alcuni e duro con altri. A volte le persone devono affrontare problemi che non auguriamo nemmeno ai nostri nemici.

Tuttavia, si suppone che il libero arbitrio si basi inizialmente sull’uguaglianza delle opportunità, non è così? Dov’è questa opportunità, uguale nella linea iniziale, più avanti nel cammino? Non è uguale per tutti.

In risposta a questo, Baal HaSulam spiega perché l’essere creato deve svilupparsi specificamente in questa maniera. La verità è che abbiamo la nostra origine nello stato dell’esistenza finale, nello stato perfetto. È detto: “La fine di un’azione è nel suo pensiero iniziale”. È come se il Creatore stesse dicendo: “Desidero vedervi tutti in questo stato specifico”. Lui ha creato inizialmente questa condizione finale, nella quale esistiamo in tutta la nostra gloria e perfezione.

Come possiamo andare verso di esso volontariamente? Per farlo, dalla perfezione finale si espande un cammino inverso verso di noi, verso questo mondo. Sia che abbiamo molti “difetti” e “mancanze”, che siamo tutti differenti, che abbiamo destini individuali e combinazioni di qualità, tutto questo ha la sua radice e si “estende” dallo stato finale e completo.

Qualcuno può chiedersi: “Perché la situazione si è ordinata in questa maniera? Perché non sono il principe William, il cui matrimonio è stato visto in tutto il mondo? Ed infine, perché lo stato perfetto da vita a degli stati imperfetti, distorti e con diverse mancanze?

Baal HaSulam risponde a queste ed altre domande nel suo articolo “La Libertà”.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.04.2011, “La Libertà”)

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Riconoscere l’oscurità nel punto nero

Il Dono della Torà, il metodo della correzione, è impossibile senza la garanzia mutua, che rappresenta il modello, la messa in pratica di questo metodo. Si rivela la Torà, si lavora con Essa, e si mette in pratica questo insegnamento solo nella garanzia mutua.

Oggi, leggendo l’articolo di Baal HaSulam “La garanzia mutua”, cerchiamo di trovare sempre più vie per realizzare lo scopo della creazione. Noi ci troviamo nel desiderio egoistico e dobbiamo convertirlo nella forma della dazione che assume l’aspetto di un accresciuto desiderio di ricevere; dobbiamo arrivare a comprendere la negatività di questa forma.

La realizzazione del male può giungere attraverso dei problemi o attraverso la mente. E’ possibile anche una combinazione variata delle due possibilità. Questo dipende da quanto riusciamo ad impegnare la nostra mente ad aumentare la consapevolezza del male, senza aspettare che siano i problemi a farlo per noi. I problemi non fanno che allungare il tempo e ci spingono alle guerre e alle casualità attraverso il cammino della sofferenza, attraverso cioè delle condizioni veramente tragiche.

In un modo o nell’altro, dobbiamo comprendere il male in tutto il suo significato per arrivare a renderci conto che siamo nell’egoismo, nel desiderio di ricevere, e che tutti cerchiamo solamente il nostro vantaggio a danno degli altri uomini. Se non lo capiamo adesso, immaginiamo quanto più dovremo lavorare nella realizzazione del male soltanto.

Quanti altri colpi devo provare per vedere e comprendere che tutti i miei desideri sono egoistici? Sono talmente egoistici che io non considero nessuno, compresi i miei parenti, coloro che mi sono vicini, e i miei figli.

Si tratta di una condizione spaventosa. E’ scritto nelle Scritture: “Le mani delle donne misericordiose hanno bollito i loro stessi figli.” Questo è ciò a cui arriva il riconoscimento del male. Ma noi non sappiamo cosa sia.

Per non spingerci fino agli estremi, per risparmiare tempo, e salvarci da grandi sofferenze, possiamo usare la scienza della Kabbalah, la Luce che Corregge, ed il lavoro nel gruppo. Questa è la ragione per cui ci sono stati dati questi strumenti. E allora, nell’unione combinata della sofferenza con la Luce che Corregge, comprenderemo più in fretta il male.

Non abbiamo bisogno di altro tranne che di questa consapevolezza. Baal HaSulam ne scrive nel suo articolo “L’essenza della Kabbalah ed il suo scopo”. Perché abbiamo ricevuto questo articolo? Lo abbiamo ricevuto per accelerare la nostra realizzazione del male. Se useremo il suo potere correttamente in ogni possibile occasione, saremo in grado di fare questa analisi e di trarre le conclusioni, anche se dovremo affrontare delle sofferenze per avanzare verso lo stato che ci renderà capaci di compiere questa analisi.

Baal HaSulam scrive che stiamo vivendo l’epoca del Messia e perciò, considerando le opportunità che abbiamo, dobbiamo andare avanti, ed iniziare ad agire. Tutto dipende da noi, nella misura in cui attiriamo la Luce che Corregge.

Tuttavia, per prima cosa, questa analisi ci deve condurre al riconoscimento del male. E fare la conoscenza del nostro stesso ego non è piacevole. Abbiamo bisogno del sostegno dell’ambiente e dobbiamo studiare; dobbiamo diventare più forti internamente per rivelare a noi stessi questo ego. La chiave è nella rivelazione e attraverso di essa, senza alcun dubbio mi muoverò in avanti verso lo scopo. Se rifiuterò la rivelazione dell’ego perché mi risulterà spiacevole, allora questa consapevolezza ritornerà dalla “porta sul retro”, portandomi a vivere in condizioni veramente tragiche.

L’umanità può avanzare percorrendo un meraviglioso cammino, sperimentando soltanto pochissimo male. Da una goccia di veleno, da un piccolo quantitativo del male, potrò costruire un’enorme struttura per la mia analisi. Vedrò come questo male mi impedisce di connettermi con gli amici nel gruppo. Se userò completamente una piccola porzione del male, non avrò bisogno di altro. Un unico punto nero è sufficiente, ed io sono già in grado di comprenderne il significato.

Possiamo arrivare a tutto questo solamente con la forza della garanzia mutua, quando vorremo costruire insieme un sistema di garanzia mutua, per unirci come un solo uomo con un solo cuore, e così aiutarci a vicenda.

Adesso, immaginiamo che il mondo riconosca un poco di male oggi. Guardiamo agli sviluppi: rivoluzioni, dimostrazioni e rivolte. Giorno dopo giorno, la situazione sta peggiorando e ci avvicina ad Israele. Nessun altro paese si trova sotto una tale pressione esterna. Tuttavia, anche la pressione interna diventerà presto nota.

Perciò, dobbiamo capire che la garanzia mutua, l’unione, e l’analisi che ci portano al riconoscimento del male sono una questione di vita e di morte per noi. Non abbiamo bisogno di altro tranne che del riconoscimento del male perché, tanto grande sarà il nostro riconoscimento del male, tanto grande sarà la nostra volontà di liberarcene e non ci dimenticheremo più della Luce che corregge. Siamo come delle persone che hanno una malattia seria e pensano ad un rimedio che possa salvarle. La realizzazione del male ci eviterà di usarlo e ci spinge a trovare il giusto utilizzo.

Se oggi, i paesi e tutte le forme di organizzazioni riconoscessero il male, trasformerebbero il mondo nel Giardino dell’Eden in questo preciso istante. Perché gli uomini si sono inventati quelle sciocchezze che fanno oggi? Gli eventi del mondo di oggi ci fanno capire chiaramente che ci stiamo avvicinando ad una fase critica.
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(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.07.2011, “L’ Arvut (la garanzia mutua)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 28.07.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 218 “La Torah e il Creatore sono Uno”
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Il Libro dello Zohar, Truma (Donazione) 2, “I nutrimenti dell’ Uomo sono difficili come la divisione del Mar Rosso”, Pagina 59, Lezione 35
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TES, Parte 2, Punto 2, Lezione 3
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KFS, Prefazione alla Saggezza della Kabbalah, Pagina 588, Punto 44, Lezione 28
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Rav Yehuda Ashlag, Articolo “La Pace”, Pagina 261, Lezione 2
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Non mi piacerebbe ripetere un anno di scuola

Ci sono due cammini: uno lungo ed uno corto, il cammino della sofferenza e quello della Torà. Di fatto, lungo il cammino della sofferenza non avanzo. Tuttavia, ogni volta che resto a braccia incrociate, la sofferenza mi arriva attraverso i colpi e mi riporta al cammino della Torà.

Allo stesso modo, un bambino al quale non importa studiare si trova “sotto i colpi del destino”: non gli viene permesso di giocare all’aria aperta fin quando non ha fatto i suoi compiti e resta nello stesso grado per ripetere l’anno. Dopo aver sofferto per un certo periodo, sente la necessità di sedersi a studiare. Francamente, i genitori di oggi non dispongono del necessario per questo, ma il Creatore ne ha il potere ed i mezzi. Lui ci obbliga a fare i compiti ed a continuare ad avanzare verso lo scopo.

Pertanto, lo scopo della sofferenza è che ci dirigiamo verso il cammino della Torà, poiché la correzione si produce solo in virtù della Luce che Riforma. Tuttavia, nel corso degli avvenimenti, nella misura in cui non desidero ricorrere alla Torà, vengo bombardato dai colpi che mi obbligano a farlo.

Dopotutto, io sono solo desiderio di ricevere. Tutto quello di cui ho bisogno è che mi isolino lontano dai “giochi” che mi privano dei piaceri, che mi tormentano con le sofferenze, ed io, come un piccolo tesoro, sono disposto a fare ciò che è necessario. Cosa possiamo fare se siamo piccoli e deboli ed abbiamo solo una soluzione? Ricorrere noi stessi alla Luce che Riforma.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.04.2011, “La Libertà”)

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