Pubblicato nella 'Egoismo' Categoria

L’universo è indifferente alla nostra sofferenza?

Non è che l’universo sia indifferente. Esiste una legge di interconnessione e interdipendenza nell’universo e, se non comprendiamo il suo uso positivo, ci distruggeremo a vicenda e l’universo non avrà nulla di cui pentirsi.

Qui non c’è pietà da parte dell’universo. Se osserviamo i livelli inanimato, vegetativo e animato della natura, non vediamo alcuna particolare misericordia all’opera. Come esseri umani, la nostra caratteristica peggiore è che inventiamo l’esistenza intorno a noi e il nostro futuro nel modo che desideriamo per noi stessi. In questo modo chiediamo violentemente: “Dammelo!” all’universo.

Se dovessimo ragionare in modo sobrio sull’universo, non gli chiederemmo nulla. Preferiremmo pretendere da noi stessi di sviluppare un atteggiamento premuroso, rispettoso e di sostegno reciproco, verso la natura e l’universo. Potremmo quindi essere in grado di comprendere come funzionano le leggi dell’universo e come possiamo elevarci al di sopra di noi stessi per adeguarci a tali leggi.

Pertanto non dovremmo chiedere all’universo: “Sii misericordioso con me”, ma chiedere a noi stessi: “Sii misericordioso con gli altri”. Faremmo bene ad esercitare un atteggiamento buono e gentile verso gli altri, come vorremmo augurarci per noi stessi, senza immaginare nel frattempo tutti i tipi di ricompense per noi stessi. Se iniziamo a muoverci in questo modo, saremo sulla buona strada per raggiungere l’equilibrio con l’universo. Una vita di armonia e pace sostituirà allora l’attuale tendenza che è diretta ad aumentare la sofferenza e la distruzione.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Come posso superare le manipolazioni?

Ho ricevuto il seguente messaggio sui social media da Dimitriy che esprime il dolore per come i politici e i propagandisti sanno manipolare le collettività che li seguono, spesso fino al macello…

Ultimamente mi sono infuriato. Perché cadiamo nelle trappole dei politici e dei propagandisti che ci stanno ingannando? Sono loro la causa di tanta sofferenza. Vedi chiaramente il sangue versato, persone che si uccidono a vicenda e si odiano reciprocamente. Tutto questo perché ci stanno incitando, ma tutto è, in definitiva, illusorio e falso. Moriamo per questa bugia mentre loro ingrassano. Guadagnano un sacco di soldi da questa strage, i loro figli si rotolano nel lusso e loro stessi stanno bene. Perché ci stiamo arrendendo? Dov’è il nostro ragionamento di base? Dov’è la paura?

In effetti, le persone che occupano posizioni di potere sfruttano il nostro piccolo ego, il nostro desiderio di godere a spese degli altri,  così intere popolazioni soccombono al loro controllo. Lavorano insieme a vari specialisti che conoscono bene la natura umana egoistica e sanno come indirizzarla nella direzione da loro desiderata.

La domanda è se esiste una soluzione a questa situazione. Può esserci solo se comprendiamo veramente la nostra natura, come le sue redini vengono spinte e tirate in varie direzioni,  se siamo in grado di vedere come questi politici e specialisti della manipolazione operano su di noi e non essere d’accordo con loro.

In definitiva, però, dobbiamo semplicemente capire che un’atmosfera positiva e unita e buoni rapporti umani sono al di sopra di tutti gli altri benefici con cui cercano di corromperci. Se apprezziamo relazioni umane positive, allora non saranno in grado di farci deviare in tutte le direzioni possibili.

L’aspirazione a creare un legame positivo dovrebbe portarci a capire che è meglio vivere in pace con i nostri vicini, ovvero con chiunque si trovi nelle nostre vicinanze fino a quelli di altri Paesi.

Da un lato, non è un segreto e la gente in genere capisce che è bene essere in pace con i popoli e i Paesi vicini. Ma queste sono solo parole. Quando si arriva al dunque, ci sono diversi modi per mettere un Paese contro l’altro e diventa molto difficile fermare queste valanghe dopo che hanno iniziato a rotolare.

Dobbiamo comunque cercare di imprimere in noi stessi il primato della vita pacifica. Abbiamo infatti la capacità di radicare questo principio nella società, in modo che se alcune persone vogliono attirare una società in guerra contro altre, non ci riusciranno. Possiamo raggiungere questo livello di consapevolezza in tutta la società; dovrebbe essere la nostra aspirazione più importante.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

L’allegoria dell’aquila, il coniglio e la volpe.

Un’aquila era seduta su un albero e si riposava senza fare nulla. Un coniglietto vide l’aquila e chiese: “Posso sedermi come te e non fare nulla?”. “Certo, perché no?”, rispose l’aquila. Il coniglio si sedette sotto un albero e cominciò a riposare. All’improvviso apparve una volpe che afferrò e mangiò il coniglio. Morale della favola: Per sedersi e non fare niente, bisogna sedersi molto in alto (Favola, fonte sconosciuta).

Tuttavia, questa non è una soluzione poiché anche l’aquila ha i suoi problemi, come i nemici dai quali deve difendersi. Nessun essere vivente può esistere senza preoccuparsi di nulla.

Possiamo veramente essere in assoluto riposo e pace solo quando non siamo più in vita. La forza superiore della natura è una forza di amore e dazione che è in completo riposo. Per noi, tale stato è la morte, perché per raggiungerlo dobbiamo uccidere il nostro egoismo, il nostro desiderio di godere solo per il proprio tornaconto.

Il nostro intero processo evolutivo ci porta a un punto in cui dovremo uccidere la nostra intenzione egoistica di ottenere benefici per noi stessi, al fine di elevarci al grado di forza superiore.

Siamo come il coniglio nell’allegoria. Non possiamo essere in riposo e dobbiamo stare in guardia dai pericoli che ci minacciano da ogni lato. Ma il pericolo esiste perché siamo attaccati dal nostro egoismo. Quindi, per non essere come il coniglio nell’allegoria, dobbiamo sapere esattamente cosa ci aspetta, cosa dobbiamo sacrificare e come essere liberi. Cioè, dobbiamo imparare la natura del nostro mondo e del mondo superiore e i percorsi di transizione da uno all’altro.

Si tratta di un processo educativo piuttosto complicato che ci richiede di rimodellare noi stessi nel percorso, diventando così  persone del mondo superiore.

La pace nel mondo superiore inizia con il soddisfacimento della condizione “ama il tuo prossimo come te stesso”. Questo può essere considerato l’apice dell’aquila. In altre parole, possiamo permetterci un riposo iniziale minimo se accettiamo la legge “ama il tuo prossimo come te stesso” anche solo teoricamente.

Accettare “ama per il prossimo tuo come te stesso”, almeno in linea teorica, significa iniziare a cercare modi per dominare questa condizione, cercando di uscire e di elevarsi al di sopra della nostra natura egoistica.

Che ci piaccia o no, la natura ha un suo piano per noi, per svilupparci fino a raggiungere uno stato di connessione comune, legati insieme da vincoli d’amore. Poiché ci stiamo sviluppando a questo livello per un obbligo imposto dalla natura, dobbiamo comunque prepararci a passare a quel livello.

L’umanità sta cominciando a rendersi conto che siamo lontani da quello stato ideale. Dobbiamo aumentare la nostra comprensione di come la necessità di raggiungere la condizione di “ama il tuo prossimo come te stesso” sia davanti a noi,  poi possiamo compiere un passo razionale in quella direzione.

Ci saranno molte interferenze da tutte le parti, ma possiamo superarle se ci rapportiamo a noi stessi non come miliardi di individui separati e in competizione tra loro, ma come un insieme unificato.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Il pericolo di una guerra nucleare è maggiore o minore oggi rispetto al periodo della guerra fredda?

Oggi si parla del rischio dell’uso delle armi nucleari in tutto il mondo, attualmente al suo massimo dal periodo della Guerra Fredda. Le nazioni dotate di armi nucleari stanno aumentando e modernizzando senza sosta i loro armamenti, non mostrando alcuna propensione verso i negoziati, i colloqui di pace o la riduzione del loro arsenale nucleare. Negli anni ’70 e ’80 si sentiva parlare molto di questo argomento ma è stato trascurato per un certo periodo. Tuttavia, la preoccupazione è tornata e il numero di testate nucleari nel mondo sta aumentando per la prima volta dalla Guerra Fredda.

Una delle differenze principali nella discussione sulle armi nucleari oggi è che non si parla di raggiungere alcun accordo, come invece avveniva in passato. La crescita inarrestabile dell’egoismo – il desiderio di trarre profitto a spese degli altri – ha reso il negoziato un’impresa inutile, perché concludere un accordo con un paese è comunque un’operazione che non tiene conto di una ventina o più di altri Paesi  che non si preoccupano di negoziare.

È davvero una triste realtà e non c’è via d’uscita. Tutti sono semplicemente seduti sui loro arsenali nucleari in uno stato di sfiducia reciproca. Le potenze mondiali continuano ad accumulare armi e paesi che in passato non ne possedevano entrano anch’essi in gioco.

C’è una via d’uscita da questa corsa agli armamenti nucleari? Lo scenario peggiore è che faremo esplodere l’intero pianeta. Quello più ottimistico è che inizieremo a mettere in pratica il metodo che arricchisce le connessioni nelle nostre vite, invertendo la nostra natura egoistica, di perseguire il beneficio personale a spese degli altri, in qualcosa di opposto – il desiderio di usare noi stessi per beneficiare gli altri – e così facendo, distruggeremo le armi fatte per danneggiare e uccidere, o le utilizzeremo per scopi pacifici nel processo.

Sembra irrealistico pensare che tutti si connettano positivamente e che questa sia la soluzione alla crescente ansia nucleare, perché in effetti è irrealistico.

Quando diventerà reale? Tutto ciò che possiamo fare è continuare a lavorare su noi stessi per diventare più premurosi, solidali e amorevoli, e continuare a diffondere il messaggio su come elevarsi al di sopra del nostro egoismo per instaurare relazioni di reciproca attenzione.

So che è così che vivrò fino al giorno della mia morte, e poi la vita continuerà. Confido che sempre più persone pensino in questo modo, impegnandosi sempre di più per far progredire una coscienza umana unita, finché alla fine tutto andrà al suo posto.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

 

Sei d’accordo con Elon Musk e altri leader tech che chiedono una pausa nello sviluppo dell’intelligenza artificiale avanzata? Perché o perché no?

Non sono d’accordo sul fatto che dovremmo sospendere lo sviluppo dell’IA. In questo modo non otterremo nulla e, in generale, i progressi continueranno.

A un livello più profondo, riceviamo l’opportunità di creare la tecnologia IA in modo da iniziare a lavorare su noi stessi. Più sviluppiamo tale tecnologia, più svolgerà il lavoro che svolgevamo in precedenza, e questo ci darà più tempo e spazio per lavorare su noi stessi.

Cosa significa “lavorare su noi stessi”?  Significa cambiare la nostra natura da egoistica ad altruistica.

La nostra natura innata è un desiderio egoistico di godere solo per il proprio vantaggio personale, il che ci rende opposti alla qualità altruistica della natura. L’evoluzione ci porta gradualmente a uno stato in cui abbiamo bisogno di invertire la nostra natura e scoprire una vita nuova, armoniosa e pacifica nella qualità donatrice della natura.

Il progresso tecnologico, la semplificazione del lavoro umano e il suo passaggio alle macchine avvengono in modo tale che alla fine possiamo smettere di lavorare sulle macchine e iniziare a lavorare su noi stessi.

Il motore di ciò che consideriamo progresso umano è il nostro crescente desiderio egoistico di godere, che ci porta a cercare continuamente di rendere la nostra vita più confortevole nel corso delle generazioni. Ci stiamo evolvendo verso la consapevolezza che l’egoismo è una forza malvagia che la natura ha creato apposta per mostrarci il proprio lato altruistico, e tale consapevolezza ci porterà a invertire l’ego nella sua prossima forma altruistica: la qualità dell’amore e della dazione. In generale, sono favorevole a tutto lo sviluppo che ci porta gradualmente a questa trasformazione dall’egoismo all’altruismo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

È finito l’esilio del popolo di Israele o è stato solo un sogno?

Fisicamente abitiamo la terra di Israele, tornati dopo due millenni, ma spiritualmente permane un senso di assenza. L’esilio, uno stato in cui non sentiamo la presenza della forza superiore dell’amore e della dazione, ci rende privi di una sicurezza completa o di un percorso chiaro; oscura sia il nostro cammino che la nostra destinazione.

Nel suo articolo “Cosa significa, ‘Quando Israele è in esilio, la Shechina è con loro’, nel lavoro?”, il Kabalista Baruch Ashlag (Rabash) inizia con un estratto dalla Megillah che descrive il profondo amore del Creatore per Israele, simile a quello di un re per il suo  unico figlio che sbaglia nei suoi confronti. Nonostante le passate trasgressioni, il re, anziché cacciare il figlio, sceglie di andare in esilio insieme a lui,  a testimonianza di un’assoluta complicità:

“Vieni e vedi quanto è amorevole il Creatore di Israele; ovunque siano esiliati, la Shechina [Divinità] è con loro, come è stato detto: ‘E il Signore tuo Dio tornò dalla tua schiavitù. Non ha detto ‘tornerà’, ma ‘tornò’, mostrando che il Creatore torna con loro dagli esili”.

Sentire il vuoto lasciato dalla forza superiore tra noi forma paradossalmente la nostra connessione con quella forza. È scritto che il Creatore, la forza superiore dell’amore e della dazione, scende in esilio con noi. Quando percepiamo l’assenza di questa forza, significa che essa è già presente, cioè ci rende consapevoli della sua non esistenza nel nostro stato attuale. In realtà non si allontana mai veramente o cambia la sua posizione nei nostri confronti ma siamo noi stessi a oscillare, allontanandoci sempre più o avvicinandoci.

L’esilio ci sovrasta quando lasciamo che la nostra natura egocentrica gestisca la nostra  vita, ossia quando ci immergiamo in una cultura di competizione spietata, che rispetta la ricchezza e lo stile di vita materialistico e che in più ci divide in fazioni nutrendo disprezzo l’uno per l’altro. Queste qualità sono in netto contrasto con quelle della forza superiore, l’amore e la dazione, e in definitiva operano per farci sentire esiliati da uno stato armonioso caratterizzato da atteggiamenti di amore e dazione in tutte le nostre relazioni e dall’avvicinarci al fine di raggiungere tale stato

Coloro che sentono le proprie vite in questo esilio possono prima trovare conforto nel fatto di aver valutato correttamente il loro stato, mentre allo stesso tempo provano il dolore della separazione. Queste emozioni contrastanti hanno il potenziale per spingere le diverse parti della nostra nazione a unirsi e a stabilire, attraverso la nostra unità, un legame con il Creatore. Ci danno la forza di prenderci cura del nostro popolo come dei genitori, coltivando i legami che ci uniscono e permettendo la nostra uscita collettiva dall’esilio.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

La tecnologia è dannosa?

La tecnologia ci offre scoperte mediche che salvano vite e innovazioni che supportano le nostre professioni e la nostra vita quotidiana. Tuttavia, molto del progresso tecnologico provoca devastazione, poiché porta alla creazione di modi sempre più sofisticati per uccidere, ferire e sfruttare le persone.

Come possiamo quindi assicurarci che la tecnologia ci sia favorevole?

Da un lato, siamo ben oltre la promozione dell’arresto degli avanzamenti tecnologici e il ritorno a una forma primitiva di esistenza. Tuttavia, è necessario rivedere il modo in cui prendiamo in mano lo sviluppo tecnologico e guidiamo le nostre innovazioni in modo responsabile. In caso di fallimento, potremmo soccombere a una terza o quarta guerra mondiale e potremmo davvero degenerare in uno stato primitivo.

Gestire la tecnologia in modo vantaggioso per l’umanità non significa soffocarla con regole rigide e vincoli morali, un punto che spesso viene sollevato in relazione a questo argomento. Richiede piuttosto che i suoi creatori e operatori rafforzino continuamente un atteggiamento di mutuo beneficio, considerazione e sostegno reciproco.

Dovremmo quindi incoraggiare l’apprendimento che arricchisce le connessioni, mostrare esempi di cura e gentilezza, conoscere i fondamenti altruistici e integrali della natura e cercare di generare un’atmosfera sempre più socialmente coesa che alimenti continuamente le persone con fiducia e felicità.

Così facendo, possiamo sintonizzare i nostri atteggiamenti verso gli altri, passando dalla nostra innata preoccupazione per noi stessi a una preoccupazione molto più matura per gli altri e per la natura nel suo complesso. Questa trasformazione è la chiave per garantire un percorso positivo alla tecnologia, aiutandoci a raggiungere stati di maggiore equilibrio tra di noi e con la natura.

Il nostro uso improprio dei progressi tecnologici ha origine da un cuore gonfio di interessi personali, che non ha imparato a percepire il bisogno della natura di raggiungere una connessione positiva e una considerazione reciproca tra di noi. Abbiamo lasciato che le nostre pulsioni divisorie ci spingessero a sfruttarci, a maltrattarci e a manipolarci a vicenda, utilizzando la tecnologia per sopraffare e ingannare gli altri.

Pertanto, se c’è timore che la tecnologia si rivolga contro di noi e arrechi molto danno alle nostre vite, dovremmo cercare di migliorare gli atteggiamenti di coloro che sono dietro lo sviluppo e l’uso della tecnologia. Quando riusciremo a sintonizzare i nostri cuori per desiderare sinceramente il massimo beneficio per le altre persone e per la natura, useremo la tecnologia in modo benefico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Come umanità, sembriamo adulti che giocano in una sabbiera con giocattoli e bambole

Nel corso dello sviluppo umano, la natura ha sempre dato mentre noi ci siamo evoluti egoisticamente, prendendo per noi stessi. Questo è normale, poiché secondo il piano della natura, la nostra evoluzione doveva essere egocentrica per un certo periodo di tempo.

È simile ai bambini che crescono prendendo ciò che danno i loro genitori. Ne sono contenti. Man mano che i figli maturano, l’atteggiamento dei genitori nei loro confronti cambia: “Ecco, ora sei solo. Lavora, prendi in mano la tua vita e affronta le conseguenze di ogni errore che commetti”.

Siamo cresciuti come bambini nel corso dei millenni, ma il mondo di oggi ha subito un cambiamento significativo rispetto a noi. Il mondo di oggi è diventato globalmente interconnesso e interdipendente e richiede da parte nostra un comportamento da adulti, vale a dire che i nostri atteggiamenti reciproci si adattino armoniosamente all’interconnessione e all’interdipendenza globali. Proprio come una persona di età compresa tra i 20 e i 25 anni inizia a lavorare, a costruirsi una vita e a impegnarsi con il mondo a un nuovo livello, l’umanità è ora entrata nell’età adulta.

Sebbene la nostra natura sia egoistica, dando priorità al beneficio personale rispetto al beneficio degli altri e della natura, abbiamo raggiunto uno stadio in cui dobbiamo diventare indipendenti da questa natura, per scegliere di elevarci al di sopra di essa e costruire una nuova società costruita su connessioni positive che stabiliamo sopra. le nostre egoistiche innate.

Ci siamo evoluti egoisticamente nel corso di migliaia di anni e oggi abbiamo bisogno di connetterci su nuove basi, esercitando sostegno reciproco, responsabilità e considerazione nelle nostre relazioni. Se rimaniamo riluttanti ad adattare i nostri atteggiamenti alle nuove richieste della natura, allora ne affronteremo le conseguenze: una miriade di forme di sofferenza che entreranno nelle nostre vite su scala personale, sociale, globale ed ecologica.

Siamo passati all’età adulta, ma resistiamo a questa transizione. Da bambini non avevamo obblighi, ma da adulti affrontiamo il peso di assumerci la responsabilità della nostra vita. Tuttavia, desideriamo ancora aggrapparci ai giocattoli e ai giochi della nostra infanzia e non fare alcun progresso nel migliorare il nostro atteggiamento reciproco. In realtà sembra piuttosto inquietante, come se fossimo adulti ancora seduti in una sabbiera, a giocare con camion giocattolo e bambole.

Inoltre, non è limitato alla gente comune; le figure più importanti e stimate del mondo sono altrettanto riluttanti a superare questa fase. Affermano che ci sono abbastanza cose con cui giocare: azioni, denaro, automobili, vino e film, solo per citarne alcuni: “Perché preoccuparsi della responsabilità reciproca quando abbiamo abbastanza giocattoli con cui giocare?”

Questo è un grosso problema. A causa della nostra riluttanza a migliorare i nostri atteggiamenti reciproci per adeguarci alle nuove condizioni di interconnessione e interdipendenza globale di oggi, sopportiamo molti colpi che altrimenti saremmo in grado di alleviare. Mentre continuiamo a evitare questa transizione, la crescente sofferenza ci ricorderà costantemente che alla fine dovremo uscire dalla sabbiera. La mia speranza è che riusciamo a farlo prima piuttosto che dopo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Le ondate di caldo stanno diventando sempre più comuni e intense. Perché sta succedendo?

Infatti, la scorsa estate l’emisfero nord ha registrato ondate di caldo record. Luglio 2023 è stato il mese più caldo da quando abbiamo iniziato a misurare le temperature e si è registrato un caldo record anche negli oceani. Il Medditerraneo, ad esempio, ha registrato cinque gradi al di sopra della norma. Ci sono state ondate di caldo record negli Stati Uniti, in Europa e in altri luoghi. 

La ragione profonda di queste ondate di caldo è che noi umani siamo al più alto livello della natura, all’interno dei quattro livelli: inanimato, vegetale, animato e umano.

Di conseguenza, i nostri atteggiamenti reciproci hanno la massima influenza sulla natura.

Mentre ci evolviamo con attitudini reciproche sempre più negative, nello stesso modo percepiamo la risposta della natura verso di noi in modi sempre più negativi.

Se invece vogliamo raffreddarci sia all’interno che all’esterno, dovremo, ad esempio, diventare più contenuti ed equilibrati nelle nostre attitudini reciproche, allora vedremo come anche la natura si raffredda in corrispondenza a noi.  

Le nostre attitudini negative l’uno verso l’altro sono il solo elemento in natura che spinge tutta la natura fuori equilibrio. Diventando più agguerriti, focosi l’uno verso l’altro, sperimentiamo similmente un’espressione esterna nell’innalzamento delle temperature, incrementando il nostro ego insito basato sulla negatività.

Ma dobbiamo capire che esistono due lati nelle nostre relazioni. Esse possono distruggere o risanare.

Ci stiamo evolvendo verso uno stato di esistenza armonioso e pacifico, dove potremo vivere su questo pianeta in completa sicurezza, comodità, felicità e fiducia.

Il problema è che ci stiamo dirigendo verso quello stato di armonia percorrendo un sentiero pieno di crisi e problemi che aumentano sempre più.

Se vogliamo spostarci su un sentiero positivo e mitigare la necessità di subire vari colpi con lo scopo di svegliarci per capire che l’aumento della sofferenza è causata dal vivere nel paradigma dell’egoismo, allora dobbiamo educarci in modo diverso da quello odierno.

Ciò significa che dobbiamo permettere che valori ed esempi di una connessione positiva guidino la nostra società umana, al di sopra del nostro ego, non solo nelle scuole, università, ma anche nei media, nella cultura, nell’arte e nello spettacolo, in modo da assorbire tutto ciò momento per momento.    

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.    

Quali Sono I Suoi Auguri di Buon Anno 2024?

Desidero che l’umanità si avvicini a comprendere la causa della profonda confusione in cui si trova e che cerchi una via d’uscita. Infatti, più ci sentiamo responsabili di ciò che accade quest’anno, più ci avvicineremo a un mondo armonioso e pacifico.

Qual è la causa principale dei nostri problemi? È la nostra natura umana egoistica, che oggi è cresciuta a tal punto che desideri eccessivi di trarre il proprio beneficio a spese degli altri e della natura stanno creando scompiglio.

Spero quindi che la saggezza della connessione raggiunga un numero sempre maggiore di persone, in modo che l’umanità arrivi a sentire che, modificando i nostri atteggiamenti reciproci, privilegiando la connessione positiva e il beneficio degli altri rispetto alle nostre pulsioni divisive, che emergono dalla nostra inclinazione a favorire noi stessi a spese degli altri, troveremo una via d’uscita dalla nostra natura distruttiva.

Ogni persona che espande la propria mente e il proprio cuore per abbracciare una connessione positiva, gentile e premurosa con l’altro, al di sopra del pantano dell’avidità, della sete di potere e della volontà spietata di riconoscimento sugli altri, può diventare una fonte di luce e di benedizioni nel mondo.

Quanto più questa coscienza unificante si diffonderà al di sopra delle crescenti spinte divisorie che emergono da un momento all’altro, tanto più ci equilibreremo con le leggi naturali di interconnessione e interdipendenza. Questo allineamento con la natura servirà poi ad attirare nelle nostre connessioni le forze positive di connessione che risiedono nella natura. È così che possiamo fare un passo avanti significativo verso un mondo libero da guerre e influenze malevole.

Sarebbe quindi saggio imparare da coloro che hanno applicato la saggezza della connessione a se stessi, coltivare la connessione umana positiva al di sopra della nostra natura egoistica e dirigerci verso il nostro stato più unificato in cui entriamo in armonia tra di noi e con la natura.

Auguro quindi che il nuovo anno sia il più felice che ognuno possa sperimentare, che ci alimentiamo a vicenda con una visione sempre più fiorente delle relazioni più perfette che possano manifestarsi e che, così facendo, attiriamo nella nostra vita gli stati più unificati della natura che ci aspettano già in questo momento.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.