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Cinque tipi di amore

Osservazione: Ognuno di noi percepisce l’atteggiamento degli altri in modo diverso. Gary Chapman, consulente nelle relazioni e autore del libro The Five Love Languages, cinque milioni di copie vendute, descrive i diversi approcci e le diverse percezioni di ogni tipo di persona, cioè il modo in cui ognuno percepisce l’amore.

Dice che ci sono cinque tipi di amore.

Il primo riguarda le persone a cui piacciono le parole. Quando l’amore è espresso da parole di incoraggiamento, sostegno e lode.

Il mio commento: Di solito, alle donne e ai bambini piccoli piace questo.

Osservazione: L’altro tipo di amore riguarda il “tempo”. Qui, al contrario, le parole non sono necessarie. Devi trascorrere del tempo con una persona, prestarle attenzione, stare con lei e così via.

Il mio commento: E’ il tempo stesso che sistema le cose fra due persone. Il tempo influenza tutti. Come dice il proverbio: “Il tempo è un grande guaritore”. Le cose cambiano nel tempo.

Osservazione: Esiste poi un terzo tipo di amore chiamato “tattile”. Cioè, alle persone piacciono le sensazioni tattili: quando vengono abbracciate, accarezzate e ne traggono emozioni positive.

Il mio commento: Questo piace a tutti: bambini, donne, animali e persino agli uomini.

Osservazione: Il prossimo tipo di amore sono i “doni”. Ogni piccola cosa conta come un ninnolo, un regalo, un bigliettino, una sorta di sorpresa o qualcosa di inaspettato.

E il quinto tipo di amore è l'”aiuto”. Fai qualcosa per l’altro, esprimi la tua attenzione con le azioni, gli stiri una camicia, gli pulisci i pavimenti, gli cucini la cena o semplicemente lo aiuti a fare qualcosa.

Gli scienziati affermano che i conflitti nelle coppie sorgono a causa della mancanza di comprensione. Se io voglio ascoltare parole belle e piacevoli e l’altra persona vuole invece una camicia stirata o trascorrere del tempo insieme, sorge un conflitto fra noi, semplicemente non ci capiamo. Cioè, i conflitti sorgono proprio a causa di incomprensioni.

Il mio commento: Dipende dall’utente finale, per così dire, cioè da con chi ho a che fare.

Non posso dare pannolini stirati a un bambino e conquistare il suo amore; non lo capirà affatto. Anche se gli do del cibo buono e gustoso. Lui ha bisogno di un calore speciale, di un trattamento speciale e di sicurezza.

Se ho a che fare con un animale, dovrò mettermi al suo livello in modo che possa fidarsi di me, dato che sono il suo padrone, lo proteggo, lo nutro, gli do da bere e me ne prendo cura. Cioè, sono il suo grande compagno e amico.

Se stiamo parlando dell’amore amichevole tra uomini, quindi, prima di tutto, questo significa sostenersi e capirsi a vicenda.

Se parliamo dell’amore tra un uomo e una donna, allora tutto va bene: tutto ciò che piace a un uomo piacerà anche alla donna. E a lui non piacerà ciò che non piace a lei. Tuttavia, se entrambi comprendono ciò che piace all’altro, possono trovare un punto d’accordo in modo tale che possano godere anche di cose che non potrebbero mai immaginare o inventare da soli, semplicemente perché l’altro ne trae piacere.

A una donna piacciono i regali, i gesti d’amore, le attenzioni e così via. A un uomo, prima di tutto, piace essere servito e nutrito: “La via per il cuore dell’uomo passa attraverso il suo stomaco”. Ed è davvero così, perché per quanto riguarda la comunicazione e soprattutto l’amore, gli uomini sono più primitivi delle donne. Se una donna può in qualche modo ricordargli la madre e il suo atteggiamento verso di lui, allora ha trovato il segreto per conquistarlo. Lui la sta già seguendo come un piccolo anatroccolo dietro all’anatra.

Osservazione: Vediamo che negli anni le relazioni di coppia subiscono uno sviluppo. Prima di tutto c’è il periodo del romanticismo, poi il rapporto si trasforma in una relazione più complessa, e dopo un certo numero di anni i partner scoprono improvvisamente di non riuscire più a capirsi e di non esserci probabilmente mai riusciti.

Il mio commento: In linea di principio, tutto può essere insegnato. Tuttavia, se non esiste questo tipo di educazione e si tratta di coppie che sono ancora molto giovani e non hanno esperienza, può capitare che non sappiano come proteggere la loro relazione, non sanno come perdonarsi reciprocamente e scendere a compromessi fra loro senza prima neppure parlarne e discuterne, quindi, ovviamente, è molto difficile.

Dobbiamo insegnare loro a fare questo. Loro sono una collettività. Sia che si tratti di uomo e donna, o di qualsiasi altra combinazione: uomo, donna e bambino, o due uomini o due donne. Qualsiasi numero di persone è un collettivo e richiede un approccio completamente diverso rispetto a una persona. Qui, è necessario insegnare. È abbastanza complicato.

Vediamo che non ci impegniamo in questo lavoro. Ancora oggi a scuola viene insegnato il sesso ma non come trattare il proprio partner, che non è un oggetto di realizzazione sessuale. Questo comportamento è molto unilaterale, grezzo e bestiale. Significa che non esiste alcuna istruzione.

Ricordo che quando vivevo ancora a Leningrado e studiavo alla facoltà di cibernetica medica, arrivammo al secondo più grande ospedale di ostetricia e ginecologia di Leningrado. Lì c’erano 400 madri in attesa. Ho chiesto al medico: “Quale approccio psicologico ha nei loro confronti?” Rispose: “Sfortunatamente, non abbiamo specialisti del genere.”

Nota: Vediamo che nella storia dell’umanità l’amore è davvero apprezzato. Poeti e scrittori lo lodano. Le persone si comportano come se seguissero un sogno irraggiungibile.

Il mio commento: Tutti vogliono vendere questo sogno irraggiungibile.

Domanda: Perché l’umanità ha bisogno d’amore?

Risposta: L’umanità ha bisogno dell’amore perché senza di esso non può esserci vita né al livello animale e neppure al livello dell’essere umano.
Anche nel sesso, vediamo una sorta di bisogno di qualcosa di più grande, anche se è puramente meccanico e animalesco, che avviene in quel momento per amore del piacere e nulla di più.

Se il sesso avesse ragione di esistere solo per questo motivo, allora ci accoppieremmo come animali. Ma abbiamo bisogno di calore e cura, di sostegno reciproco, cioè della cosa che chiamiamo amore.

L’amore è sostegno reciproco. L’amore è la sensazione di essere amati, di essere curati, di essere amati così come si è. Queste sono emozioni molto serie; gli animali non le hanno. Anche nei confronti dei loro cuccioli, gli animali provano sentimenti solo per un breve periodo di tempo per nutrirli in modo che non muoiano di fame, quindi si separano, non si notano più e non si riconoscono mai più.

Osservazione: C’è sempre un momento simile in cui due persone sembrano amarsi, ma una immagina l’amore in un modo e l’altra in un altro.

Il mio commento: È perché non riceviamo un’istruzione. L’amore è una relazione umana, un bisogno, un atteggiamento verso l’altro. Pertanto, dobbiamo studiarlo e insegnarlo. Non è il sesso, ma piuttosto la capacità di soddisfare i bisogni interiori dell’altra persona. Potrebbe non avere nulla a che fare con il sesso.

Domanda: Cosa studiamo sull’amore? Come realizzare, come cambiare le mie abitudini per trattare l’altro in modo che gli faccia piacere?

Risposta: Per questo, è necessario sentire che tipo di persona abbiamo davanti. Ciò richiede un serio lavoro reciproco. E non possiamo essere timidi. “Mi piace quando mi accarezzi.” “E mi piace quando sorridi.” E così via. Dobbiamo spiegare cosa vogliamo. È tutto molto semplice. Non ha senso dire al proprio partner: “Voglio che indovini!” Ma come è possibile indovinare?!

Dobbiamo capire, parlarne apertamente e discuterne. Sebbene ai giovani questo non piaccia affatto, sembra che tutto dovrebbe essere spontaneo, semplice e immediato. Una persona è un animale molto complesso e sfaccettato.

Domanda: Qual è la chiave che daresti alle persone per scoprire la legge dell’amore che le aiuterà nelle relazioni e in ogni situazione?

Risposta: In ogni situazione, la prima cosa è concedere, come diceva la mia insegnante. L’amore è un animale che ti sta accanto e devi nutrirlo con concessioni reciproche.

È nella natura di una donna adattarsi a un uomo. Non la sto sminuendo per questo in alcun modo, al contrario. Lei è saggia. Dopo tutto, lei partorisce. Deve creare un determinato ambiente per crescere i bambini e così via. Cioè, la natura le ha dato tali capacità.

L’uomo è molto primitivo. Devi solo ricordargli un po’ la madre, nelle cose che fai, e lui ti seguirà come fa un bambino piccolo con la sua mamma. Questo è tutto.

Un consiglio per tutte le donne: Andate da vostra suocera e chiedetele qual è il cibo preferito di vostro marito, come gli piace che sia cucinato e altre informazioni su tutto ciò che lo circonda. Lei ne sarà molto contenta! Capirà che voi siete davvero la donna che sarà in grado di sostituirla.

Questo è un sistema di relazioni molto semplice e primitivo: cerchiamo di pensare solo a come dare piacere a un’altra persona, almeno un po’, solo un po’. Tuttavia, ciò richiede già saggezza, esperienza e comprensione della psicologia umana.

Buona fortuna in amore!

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 19/12/2019

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Il ruolo delle donne nella correzione della natura

Domanda: Spesso dici che per le donne è più difficile connettersi di quanto non lo sia per gli uomini. Ma se diamo un’occhiata più da vicino, noteremo che una donna oggi, anche con tre figli, vuole andare oltre i confini della propria casa.

Organizza tutti i tipi di seminari, circoli femminili, vede il valore della connessione, capisce che viviamo in un campo comune.

Una donna partorisce; questa è già una sorta di esperienza di uscita da se stessa per il bene di un’altra persona. Una donna, in generale, vuole rendere il mondo intero una grande famiglia, una casa.

Sei d’accordo sul fatto che una donna è naturalmente più adatta alla connessione di un uomo?

Risposta: Oggi tutto sta cambiando drammaticamente e vedo davvero che c’è bisogno di rivedere in qualche modo le cose. Improvvisamente, si scopre che ci sono più donne che uomini nei nostri gruppi.

Inizialmente pensavamo fosse dovuto al fatto che le donne non sono soddisfatte della propria vita. Dopotutto, hanno una famiglia, un marito e dei figli, e tutto ciò che le circonda deve essere positivo e tranquillo. Questo è molto difficile da realizzare ai nostri tempi. Pertanto, abbiamo pensato che forse le donne non sono soddisfatte e che questo le porta alla Kabbalah.

Tuttavia, in linea di principio, vediamo che oggi esse non vogliono davvero una famiglia: “Perché ho bisogno di un marito e di figli? In generale, è possibile vivere senza di loro. Ci sono il Creatore, la spiritualità, l’anima e la luce superiore!”

Quanto al fatto che una donna è più concreta e vuole che tutti siano connessi, questo avviene perché il suo egoismo è organizzato in questo modo. Sente che ciò darà il massimo appagamento ai suoi desideri egoistici.

Penso che oggi non sia importante che uno studente sia uomo o donna. Tutto accade allo stesso modo, quindi tutte le diversità di genere non sono più differenze.

Perlomeno la tendenza che stiamo riscontrando, è che sempre più donne stanno arrivando alla Kabbalah. Stanno diventando più serie, sono leader. Devo dire che è sempre stato così: le donne portano l’umanità a traguardi seri. E gli uomini giocano. Vanno ovunque una donna li spinga.

Una donna è più libera nel suo egoismo, rispetto ad un uomo. Pertanto, spero davvero che avremo ancora più donne e che esse mostreranno agli uomini come dovremmo agire per la connessione, così che per loro sarà più chiaro.

Gli uomini possono abbracciarsi, camminare, andare in sauna e sembra che questo rappresenti per loro la connessione. Sono confusi. Le donne sono più sensibili al significato di connessione reale perché non possono nemmeno rivolgersi la parola se non ne vedono la necessità.

Pertanto, potremmo ancora vedere cambiamenti molto significativi nell’umanità riguardo al ruolo delle donne nella correzione della natura.
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Dalla lezione n.5 del Congresso Mondiale di Kabbalah in Moldavia, 7/09/2019, “Rivolgersi al Creatore”

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Come sviluppare il punto nel cuore

Domanda: Il kabbalista esplora il mondo non con i soliti cinque sensi ma con un nuovo strumento, chiamato schermo (Masach)?

Risposta: Sì. Si tratta di una qualità opposta all’egoismo che sviluppiamo in noi stessi studiando la Kabbalah.
In ogni persona esiste un embrione della qualità della dazione e dell’amore per gli altri, ma è solo un embrione, quello che viene chiamato un piccolo punto nel cuore che esiste nel suo cuore egoistico.
La saggezza della Kabbalah spiega come sviluppare questo punto, come un seme piantato nel terreno che inizia a crescere.

Noi esploriamo le scienze materiali in maniera soggettiva. La saggezza della Kabbalah, tuttavia, ci dice come possiamo piantare il nostro seme altruistico nell’egoismo e, attraverso la corretta connessione tra di noi, crescerà e ci darà una nuova forza altruistica.

Pertanto, con l’aiuto della Kabbalah o dello schermo (un organo sensoriale aggiuntivo), possiamo esplorare la vera realtà che non verrà disturbata dal nostro egoismo.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 13/12/2018

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Come puoi dire cosa è bene e cosa è male?

Il bene e il male sono un argomento del quale si potrebbe parlare in eterno, ma nell’articolo “La Pace nel Mondo“, Baal HaSulam scrive che il bene e il male vengono valutati in base alle azioni dell’individuo nei confronti della società.

Tutto prende immediatamente una piega completamente diversa…e quindi le nostre azioni vengono valutate in un modo completamente diverso. Sebbene le azioni di qualsiasi persona possano essere così personali e individuali che sembra impossibile attribuirle alla società; tuttavia, esse vengono valutate solo in relazione alla società.

Domanda: Posso dire: “Ho fatto una buona azione”?

Risposta: No. Non importa quanto bene o quanto male trattiate una pianta, un animale, una persona o persino voi stessi; voi influenzate l’ambiente e la società con i vostri pensieri e le vostre azioni. Pertanto, tutto viene valutato in relazione alla società: come essa cambierà e cosa le succederà.

Ecco come puoi valutare se le tue azioni sono buone o cattive e in che misura.

Ma come posso sapere se le azioni che compio quotidianamente in maniera del tutto naturale sono buone o cattive in relazione alla società? Accarezzo la testa di un bambino, quindi questa è una buona azione. In che modo influisce sulla società? Come posso valutarlo?

Tutte le mie azioni, qualunque esse siano, portano alcune conseguenze sull’ambiente. Come posso percepirlo?

Osservazione: Di solito diciamo che una persona ha compiuto una buona azione o che ha fatto del male a qualcuno.

Il mio commento: Ma come lo sai? Diciamo che hai battuto qualcuno a tennis. L’hai corretto attraverso quella sconfitta?

Il fatto è che finché non percepiremo l’intero sistema della natura in cui esistiamo, come lo influenziamo e quali reazioni ne riceviamo, non saremo in grado di comportarci correttamente e valutare correttamente il nostro comportamento.

Non abbiamo un indicatore, un metro di valutazione o un dispositivo di misurazione, qualcosa che posso guardare e dire: “Questo era positivo e ora è negativo” e fino a che punto.

Se lo sentissi, allora potrei chiedere a me stesso di fare qualcosa e ne vedrei gli effetti sugli altri, essi sarebbero il mio dispositivo, come la freccia su un quadrante che si sposta verso il bene, il più o verso il male, il meno. Quindi potrei fare questo con tutti ed essere orgoglioso di avere fatto sempre del bene nei confronti di tutti.

Osservazione: Ma ci sono leggi generalmente accettate della società umana che dobbiamo rispettare.

Il mio commento: Naturalmente, in natura ci sono delle leggi, ma nella società umana vengono totalmente distorte. Questo è il problema. Non sappiamo come ci comportiamo. Il nostro comportamento è buono o cattivo e quali conseguenze hanno le nostre azioni? Certo, questo è terribile.

Domanda: In che modo un kabbalista valuta le proprie azioni per determinare se sono corrette o meno?

Risposta: Se non controllo me stesso e agisco istintivamente, le mie azioni sono completamente sbagliate, malvagie e danneggiano la società e il mondo.

Se voglio agire correttamente, devo entrare in contatto con la società che mi circonda, unirmi ad essa, percepire quanto le sono vicino, esistere in essa, sentirla, controllare le mie azioni e sentirne le conseguenze nella società che mi circonda, nell’intenzione di dazione e amore, indipendentemente da me stesso. Questo si verifica quando posso dire che sto agendo correttamente.

Tuttavia, questo richiede molta pratica, una metodologia per uscire da me stesso, entrare negli altri ed iniziare a percepirmi in relazione con loro. In questo caso, inizierò a sentirmi in un mondo diverso.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 21/07/2019

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Amare significa soddisfare i desideri degli altri

Domanda: Perché i kabbalisti usano costantemente la parola “amore”?

Risposta: La nostra realtà, così come quella di tutta la natura, è costituita solo di desiderio di ricevere. L’amore è la soddisfazione reciproca, quando io soddisfo i tuoi desideri e tu soddisfi i miei, e solo grazie a questo stato i nostri pregi e i nostri difetti si connettono e noi ci trasformiamo in un unico corpo spirituale, in un unico desiderio.

Domanda: Se invece di “amore” dicessi “forza di attrazione”, sarebbe corretto?

Risposta: Dovresti dire “forza di gravità, unione o connessione”.

Nota: Dopo tutto, le frasi “amore per il prossimo” e “ama il prossimo tuo come te stesso” sono così abusate e ci confondono tanto.

Il mio commento: Capisco. Ricordo di essermi imbattuto anche in questo, ma ora non riesco più a immaginare un’attrazione carnale come sinonimo di amore. Dopotutto questi sono istinti animali.

Domanda: Il metodo della Kabbalah consiste nello stabilire la corretta connessione fra le persone. Attraverso questo, come scrive Baal HaSulam, noi invochiamo l’energia degli stati in cui eravamo in precedenza. L’energia inizia a influenzarci e a riconnetterci nello stesso modo in cui una volta si univano le molecole. Solo che il loro riavvicinamento era inconsapevole, mentre noi ora dobbiamo fare il tutto consapevolmente.

Ma qual è questa azione di avvicinamento ad altre persone? Cosa dovremmo fare?

Risposta: Dovremmo percepire i desideri degli altri e cercare di soddisfarli e loro dovrebbero fare lo stesso con i nostri desideri.

Forse, un giorno, saremo in qualche modo in grado di percepire i desideri degli altri, anche se è molto difficile. Non abbiamo idea di come farlo realmente. Se vogliamo soddisfarli, inizieremo a sentire quanto il nostro egoismo contrasta con questo. Dovremo quindi combattere con noi stessi e metterci al di sotto degli altri, e questa è già un’azione spirituale.

Domanda: Come riempirò i desideri degli altri se non riesco nemmeno a soddisfare i miei desideri?

Risposta: Non devi farlo tu. Lascia in pace i tuoi desideri e riempi quelli degli altri. Allora vedrai che solo in questo modo puoi trovare piena soddisfazione per i tuoi desideri.

Domanda: Ma gli altri hanno molti desideri, non sarò solo impegnato a soddisfarli tutto il giorno?

Risposta: Significa che sarai occupato a soddisfare te stesso tutto il giorno. Solo attraverso gli altri puoi trovare riempimento per i tuoi desideri. Ecco perché l’umanità sta raggiungendo un tale livello di devastazione.

Nota: Sì, ma io non sento questo. Non mi piace pensare a soddisfare i desideri degli altri. Posso farlo solo se amo qualcuno, allora sì che ci riesco.

Il mio commento: Pertanto devi pretendere da te stesso di provare amore per tutti gli altri. E questo si trova già al di sopra del tuo egoismo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 11/12/2018

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New Life n.1098 – Salute e malattia

New Life n.1098 – Salute e malattia
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:

Alla base di tutte le malattie c’è la divisione fra noi. Siamo tutti connessi ad un sistema potente ed eterno, senza via d’uscita. Questo sistema di comunicazione sociale ed emotiva influenza lo stato dei nostri corpi. In realtà il corpo è solo un’ombra dell’anima comune. Se curiamo le nostre relazioni, tutto si sistemerà e nessuno si ammalerà più. Siamo nutriti dallo spirito e da un buon ambiente sociale. La cura universale per tutte le malattie è già disponibile ma dobbiamo costruire una vera e amorevole connessione tra noi, in modo da rivelare la forza generale e guaritrice della natura.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1098 – Salute e malattia”, 19/03/2019

 

 

La connessione è fonte di decisioni corrette

Domanda: Mettiamo il caso che un gruppo di persone voglia trovare la soluzione corretta ai propri problemi. Esse hanno già una conoscenza di base della saggezza della Kabbalah e sanno che il workshop è la preparazione per risolvere il problema. Ci sono regole ben precise in questo lavoro. Da dove arrivano?

Risposta: Viviamo in un mondo dove praticamente nessun problema può essere risolto. Se ci sembra che oggi abbiamo apparentemente trovato una soluzione, l’indomani già capiamo che quella non era la soluzione giusta. Stiamo costantemente deviando la soluzione, pensando che stiamo arrivando alla sua rivelazione.

La saggezza della Kabbalah dice che sino a quando non ci connetteremo e non raggiungeremo un qualche comune denominatore, non saremo in grado di trovare questa soluzione. Che è già dentro di noi.

Tutti i problemi che si verificano in una parte più grande o più piccola dell’umanità arrivano solo dal fatto che questa parte dell’umanità è disconnessa, diversamente, non ci sarebbero problemi. Dopo tutto essi provengono tutti dalla nostra frammentazione, disconnessione e reciproca distanza l’uno dall’altro.

Se ci riuniamo per risolverli, dobbiamo prima connetterci in una collettività comune.

Domanda: Significa che i kabbalisti non risolvono affatto qualunque problema?

Risposta: No. Per quale motivo dovrebbero farlo? Che problemi abbiamo a parte il fatto che non siamo connessi? Se ci connettiamo, tutti i problemi svaniscono.

Domanda: Quindi, la Kabbalah risolve un solo problema: come connettersi?

Risposta: Non ci sono altri problemi nel mondo.

Domanda: Gli altri problemi poi scompariranno?

Risposta: Sì.

Domanda: E che puoi dire in merito ai problemi come la salute, la famiglia, ecc?

Risposta: Il fatto è che i problemi si manifestano su diversi livelli: inanimato, vegetale, animale e umano. Per arrivare alla soluzione di qualsiasi problema, dovremmo riunirci, connetterci, e nella connessione tra di noi, trovare la soluzione. Poi potremmo perfezionarla per eliminare i problemi materiali.

Il fatto di trovare la soluzione in sé, comunque, è possibile solo quando le persone sono in connessione reciproca, si capiscono e si completano a vicenda. Solo allora la soluzione diverrà chiara.

Di conseguenza, la soluzione sarà sempre corretta e vantaggiosa per mettere in pratica qualsiasi piano sui livelli che sono inferiori al livello degli esseri umani.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 25/12/2018

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Qual è l’influenza della luce superiore?

Domanda: Nell’articolo “Introduzione allo studio delle Dieci Sefirot”, Articolo 155, Baal HaSulam descrive come lavora la luce superiore. Dice che i kabbalisti hanno obbligato ogni persona a studiare la saggezza della Kabbalah solo per attirare su noi stessi questa luce che ci cambia.

Qual è l’influenza della luce? Come posso percepire questa trasformazione su me stesso e su chi posso rivolgermi?

Risposta: Puoi percepire l’influenza della luce su te stesso, nei tuoi cambiamenti e qualità personali, come i desideri, le intenzioni e le qualità nel più chiaro scopo rappresentato dello sviluppo.

Domanda: Sto diventando più morale?

Risposta: Forse no. Comunque, capisci sempre più cosa sta succedendo. Forse non stai ancora cambiando, ma se stai studiando la saggezza della Kabbalah, la luce superiore ti sta già influenzando e ti sta preparando a volere il cambiamento.

Domanda: Ciò significa che la luce superiore non è ancora il Creatore? C’è il Creatore e c’è la luce superiore, giusto?

Risposta: No, c’è solo una forza, ma la chiamiamo con nomi differenti rispetto al modo in cui si manifesta. Chiamiamo l’intenzione superiore “il Creatore”, e chiamiamo la Sua influenza su di noi “la luce”.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 10/12/2018

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Catturare l’immagine del Creatore

Domanda: Cosa significa sentire il Creatore attraverso il gruppo? Come succede?

Risposta: Se non sono incluso nel gruppo, non riesco a sentire il Creatore. Dopotutto io sono solo “una piccola unità di misura”. Per sentire il Creatore, ci devono essere altre nove unità oltre a me e quindi avrò un modello chiamato HaVaYaH (il nome del Creatore).

Pertanto, devo collegarmi con altri nove amici. Insieme, non importa in quali stati ci troviamo, dobbiamo cercare di essere connessi tra noi in modo che come un navigatore satellitare cercheremo di rivelare tra noi quegli stati che cattureranno l’immagine del Creatore.

Ciò accade a condizione che tutti noi ci annulliamo l’uno verso l’altro, cerchiamo di aiutarci a vicenda, siamo vincolati dalla mutua responsabilità (garanzia reciproca) e siamo in connessione, in unione (Brit).
Queste sono le stesse condizioni che Rabash ci descrive. Se siamo più o meno diretti a loro e proviamo a concentrarci sull’osservarle, allora è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Cattureremo completamente il Creatore.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 12/02/2019

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Risposte dalla Kabbalah

Domanda: Qual è la differenza fra un’esperienza spirituale e un’esperienza emotiva?

Risposta: Un’esperienza emotiva è, per esempio, quando le persone siedono in un’orchestra filarmonica o suonano la chitarra e cantano nel cortile. Un’esperienza spirituale è quando una persona trascende il proprio ego e, con la caratteristica della dazione che acquisisce, comincia a percepire il Creatore e le altre forze che la accompagnano.

Domanda: Se penso di aver capito tutto, è veramente un problema?

Risposta: Non è un problema. Tutto è transitorio. Quando cominciamo a percepire la spiritualità, ciò che ci arriva è la comprensione della connessione reciproca tra forze spirituali, oggetti spirituali, le caratteristiche di dazione ed amore, cioè le caratteristiche dello scambio reciproco. Quindi lavoriamo seriamente con le qualità spirituali, a tal punto da iniziare a sentire il mondo superiore, che è indipendente dalla nostra vita e dal nostro mondo.

Domanda: Hanno tutti una Reshimo (gene spirituale)?

Risposta: Ogni persona ha un gene spirituale e un giorno tutti raggiungeranno lo stesso obiettivo, lo stesso stato che abbiamo raggiunto noi, ma più tardi di noi perché il desiderio di raggiungere il mondo superiore, il Creatore, sarà risvegliato in loro più tardi. Per ora, siamo gli unici ad essere stati risvegliati.

Domanda: Con quali parametri la saggezza della Kabbalah misura la capacità di ispirazione e di dazione?

Risposta: Con gli stessi parametri con cui viene misurata la dimensione del Masach (schermo). Ciò significa che è in rapporto alla forza di resistenza, l’Aviut (spessore) del desiderio.

Lo sviluppo avviene secondo i cinque livelli del Partzuf, secondo i 125 livelli dei mondi o secondo le luci: interna, esterna, superiore, inferiore, ecc. Ciò significa che questa è una progressione assolutamente chiara in cui tutto è pesato e misurato.

Domanda: Quando un kabbalista dorme sente il Creatore?

Risposta: No, non è come nel nostro mondo: sogni profetici e ogni tipo di volo nei sogni…non esiste nulla del genere. Un kabbalista sente dentro di sé ogni cosa spirituale come assolutamente reale, non come in uno stato sognante. Al contrario, egli ritiene che tutto gli sia assolutamente chiaro.

Domanda: Durante lo Shabbat, in luogo simile ad una sala culturale, possiamo sentire il Creatore o il mondo superiore in qualche modo? O questo è possibile solo con il contatto stretto e regolare di un gruppo, per esempio come il lavoro nella decina?

Risposta: Difficile da dire. Se vi riunite una volta alla settimana e null’altro vi connette, allora certamente sarà molto poco. Avete bisogno di lavorare con un desiderio comune tra voi in modo che sarà rivelato dentro di voi, allora sarete in grado di scoprire che anche il Creatore si trova in voi. Penso che ci siano persone serie tra voi, quindi cercate di essere un po’ più connessi.

Domanda: Cos’è la devozione al Creatore se il Creatore è la caratteristica della dazione, cioè un sistema?

Risposta: Quando una persona segue completamente la caratteristica della dazione e vuole solo trovarsi in essa, questa è devozione al Creatore. Questa è una grande cosa e queste sono le sue direzioni nella vita.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 23/06/2019

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