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Prendiamo esempio dai nostri genitori spirituali

Dr. Michael LaitmanI nostri antenati vissero secoli fa, ma coloro che sono più importanti per noi sono i nostri parenti: il nonno, la nonna, il padre e la madre. Nostra madre e nostro padre sono senza dubbio i più importanti poiché è attraverso di loro che ci connettiamo a tutte le generazioni che li hanno preceduti.

Questo si riferisce sia ai nostri genitori corporei che ai nostri genitori spirituali. Questo è anche il modo in cui ci connettiamo ai nostri padre e madre (AVI) superiori, i nostri genitori spirituali, al fine di ricevere la forza, la Luce, attraverso di loro. Tutto il nostro lavoro è sottometterci davanti a loro.

Tutto dipende dalla misura in cui possiamo prendere esempio da loro e il nostro voler essere come loro, imparare da loro, e sottomettere noi stessi davanti alla loro grandezza. Il nostro ego è pensato intenzionalmente per criticarli, e il nostro lavoro è quello di salire sopra questa critica, anche se non siamo d’accordo.

È naturale essere in disaccordo con nostro padre e nostra madre, perché siamo su un livello inferiore, ma quando ci eleviamo al di sopra di tutti i dubbi, le domande, le difficoltà e le divergenze con il livello superiore, è grazie a questo che ci eleviamo

In primo luogo, ci stiamo totalmente annullando e incorporando in alto come un embrione. Poi, si passa alla fase di Yenika (allattamento) e Mochin (mente) e diventiamo più indipendenti. Tutti questi livelli sono basati sull’ auto-annullamento, le restrizioni dell’ego, l’acquisizione di un Masach (schermo), e lavorare al di sopra delle critiche che viene richiamato in noi verso il superiore.

Pertanto, il ruolo della nazione è di annullare se stessi davanti ai saggi, i Kabbalisti, di ascoltarli e servirli in ogni modo possibile. Noi in realtà dobbiamo usare la ragione del Kabbalista e ascoltare i suoi consigli quando ci dice quali passi dobbiamo intraprendere per progredire spiritualmente.

Questo è anche il modo in cui dobbiamo agire nei confronti del mondo. Israele è chiamato Li Rosh (ho una testa), e così coloro che sono in grado di raggiungere Israele e la spiritualità devono svolgere il proprio ruolo nei confronti degli altri. Noi apparteniamo a Yashar El (dritto al Creatore), e, quindi, guidiamo gli altri, o la nazione, e poi soggioghiamo noi stessi nei confronti di questo orientamento e lo seguiamo.

Ciò si riferisce in particolare alla nostra nazione quando cerchiamo di raggiungere uno stato in cui tutto ciò che è scritto nella Torà sta effettivamente avvenendo in pratica. Siamo la prima generazione che sta cercando, che sta facendo uno sforzo, di adempiere la Torà così come un esempio per gli altri, il che significa che per raggiungere una connessione che è uguale alla forma del superiore, alla forma del Creatore.

Così, noi stabiliamo relazioni nel gruppo e fuori del gruppo, tra la nazione e al di fuori della nazione. Così, tutto è organizzato in livelli, a forma di piramide, e colui che è sottostante e si sottomette più degli altri, ascende più in alto rispetto agli altri.

Ora, egli è al di sotto perché ha una Reshimo (reminiscenza) dal grande Masach che un tempo aveva e che ha attuato al fine di dare. Ora che il Masach è in frantumi, è caduto al livello più basso.

Se annulla se stesso, il suo ego, si eleva al di sopra di esso, e ogni volta attribuisce se stesso a un livello più alto rispetto a quello in cui si trova, egli raggiungerà la cima della piramide. Così, tutta la piramide diventa un cerchio e torniamo allo stato di Ein Sof (Infinito), di un vaso e di una Luce.

Durante il periodo delle correzioni, il tempo del lavoro, non abbiamo altra scelta, che sottomettere noi stessi davanti al superiore. Ognuno dovrebbe capire chi è il suo superiore e da chi riceve il metodo, la Torà, la guida lungo il cammino. Quindi, tutte le correzioni diventeranno uguali, il che significa che tutti loro formano un cerchio.
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Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah del 23.06.2014

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Seguendo l’insegnante

Dr. Michael LaitmanDomanda: Che cosa dobbiamo fare per avere quello che lei vuole darci in questo congresso?

Risposta: Anche nella scienza regolare, che si impara a scuola o all’ università, uno studente deve sempre attenersi all’insegnante. Nonostante ci sono altri insegnanti, lo studente deve sceglierne uno i cui consigli seguire. Allora si avrà successo.

Nel nostro mondo impariamo in questo modo. Quando si parla di qualcuno, ricordiamo che ha imparato con un noto scienziato ben conosciuto, un noto accademico. Per questo si dice che lui continua la sua strada.

Se non impariamo con qualcuno, rimaniamo come bestie. Però istintivamente le bestie possono proteggere se stesse, mentre un neonato umano non può sopravvivere da solo. Dobbiamo insegnargli tutto. Però anche questo è nulla in paragone al sentiero spirituale, dove non abbiamo nessuno da cui prendere esempio, perché noi non li vediamo. Non sappiamo come fare i passi e ciò che è giusto e ciò che non lo è.

Loro confondono sempre tutti, ci sforziamo di chiarire tutti i nostri sentimenti che attraversano i nostri cuori e i pensieri che compaiono nelle nostre menti. Non c’è un sistema interno in noi che può consigliarci esattamente che cosa deve essere fatto, e ciò che è buono e ciò che è male.

Seguendo l’insegnante

Così avanziamo solo quando diventiamo un feto nel successivo livello, come una goccia di seme che entra nell’utero e comincia a svilupparsi lì. E tutto ciò che gli succede deriva dal superiore, dalla madre, che sviluppa questa goccia di seme.

Questo è anche ciò che si trova sul sentiero spirituale: Lo studente deve entrare nel livello superiore, significa nell’ insegnante, e scomparire lì, prendendo tutto da lui. Egli crescerà solo in questo modo, questa è una condizione obbligatoria.

La sezione undici dello Studio delle Dieci Sefirot parla della crescita di ogni anima. Non c’è un’altra possibilità per la crescita oltre ad annullare se stessi nei confronti del superiore, significa che accettate la sua condizione con i vostri occhi e lo seguite. Molti articoli sono stati scritti riguardo questo. Allora una persona deve annullare se stesso verso il gruppo e insieme a questo annullare se stesso riguardo l’insegnante: per quanto riguarda la sua strada, per quanto riguarda il suo consiglio. Non c’è altra possibilità.

Ecco come accade con ogni creatura nata nel nostro mondo sui livelli di inanimato, vegetale, e animato, e secondo lo stesso principio ciò succede per la nascita dei livelli spirituali. Impariamo dall’esempio del livello animato e di conseguenza ci comportiamo sul livello dell’anima umana.
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(Dal Congresso in Francia “Uno per Tutti e Tutti per Uno”. Giorno Uno 9.05.2014, Lezione 1)

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Il cuore del mondo

Dr. Michael LaitmanIl Libro dello Zohar, “Pinchasitem 152: Israele, il Creatore lo ha fatto come cuore del mondo, e questo è il modo in cui Israele si trova fra le altre nazioni, come un cuore fra gli altri organi. E come gli organi del corpo non possono esistere nel mondo neanche per un momento senza il cuore, le altre nazioni non possono esistere nel mondo senza Israele.

Non ci sono differenze nel mondo di Ein Sof (infinito). Là tutti sono uguali dato che la Luce superiore ha creato tutti ugualmente secondo la sua natura.

Poi ci fu la prima restrizione (Tzimtzum Aleph) e la Luce scomparve ugualmente da tutti i confini della Malchut di Ein Sof, concentrandosi intorno ad un punto medio. Questo periodo rimase così fino alla frammentazione dei vasi.

Dopo la frammentazione, i vasi caddero e furono organizzati dall’alto verso il basso, e da quel momento, i vasi con il più piccolo Aviut (spessore) sono in cima.

Nel mondo di Nikudim c’erano già dieci Sefirot. La sua parte superiore era Bina e la parte inferiore era Malchut. Così i vasi della fase radice, fase uno, e una parte della fase due sono i vasi di dazione (Israele) e i vasi di Aviut tre e quattro sono i vasi di ricezione (le nazioni del mondo).

Così i vasi di Bina sono classificati primi. Abramo ha cominciato questo processo in Babilonia antica. Abramo si rivolse a tutti i Babilonesi, a tutti i vasi, ma quelli che unì erano i vasi di dazione che avevano sentito la Luce che illuminava da Abramo quando egli diffondeva il suo messaggio. Pertanto, sono chiamati Israele secondo il Reshimot (gene spirituale) rivelato in loro.

Gli altri si dispersero in tutto il globo e oggi costituiscono tutta l’umanità, la quale è di sette miliardi di persone.

Dopo, dobbiamo capire che c’è una grande differenza nell’essenza interiore delle persone che fanno parte di queste due categorie: Israele e le nazioni del mondo. In Israele, c’è il Reshimot di Malchut in Bina, e nelle nazioni del mondo c’è il reshimot di Bina in Malchut, di conseguenza Malchut domina le nazioni del mondo e il livello di Bina è in essa, e Bina domina Israele con Malchut incorporato in esso.

Così il Reshimot di Malchut e Bina sono stati integrati come risultato della frammentazione, e quest’integrazione esiste in ogni persona, poiché siamo tutti prodotti dalla frammentazione dell’anima comune di Adam HaRishon (il primo uomo). In qualche persona, comunque, Malchut domina Bina, e in altre Bina domina Malchut.

Questo porta alla differenza durante il risveglio. Israele si sveglierà quando la Luce che Riforma la colpisce, mentre quelli che sono sotto il dominio di Malchut non possono svegliarsi con questa Luce. Possono soltanto raggiungere Bina come Malchut. Quando Malchut annulla se stesso davanti a Bina, si costruisce.

Il cuore del mondo

Fondiamo la nostra divulgazione su questo. Dopo tutto, anche in Israele, ci sono quelli che sono simili alle nazioni del mondo, e nelle nazioni del mondo, ci sono quelli che sono simili a Israele. Quelli dalle nazioni del mondo che somigliano a Israele si uniscono a noi. Quelli di noi che somigliano alle nazioni del mondo si uniscono con le nazioni del mondo. La divulgazione avviene in questo modo, da qui si dice: “Israele andò in esilio solo allo scopo di legare ad esso le anime dei gentili”. Questo processo determina il nostro lavoro e capiamo che la legge secondo la quale viene fatta la correzione, dalla parte più leggera alla parte più seria. Questo è il motivo per cui cominciamo con le persone che sono attratte da noi e poi espandiamo i cerchi della nostra divulgazione.

Inoltre, secondo lo Zohar, Israele è il cuore del mondo. Significa che la Luce può venire nel mondo solo tramite qualcuno connesso, qualcuno che può essere il tubo, un adattatore, una connessione, fra il Creatore e i vasi, i quali sono le nazioni del mondo. È il ruolo di Israele, poiché essa è connessa sia a Bina che a Malchut come Malchut è connessa a Keter nella parte superiore, e la parte bassa, ZAT di Bina è connessa a Malchut.

Pertanto, Israele è un gruppo speciale che dobbiamo raccogliere in tutto il mondo. Tramite questo tipo di lavoro stabiliamo il passaggio in questo mondo tra l’umanità e il Creatore.

Però l’obiettivo della creazione, per conto del Creatore, è che l’umanità verrà in contatto con Lui. Siamo semplicemente un viottolo e serviamo sia il Creatore, sia l’umanità. Il nostro onore e il nostro destino effettivamente istituiscono questo contatto. Se non fosse per questa connessione tra il Creatore e le nazioni del mondo e se non pensavamo che avremmo dato gioia a Lui, portando tutta l’umanità a Lui, non avremmo realizzato il nostro ruolo.

Allora dobbiamo trattare le nazioni del mondo molto bene e preoccuparci di quello che succede a loro. Oggi vediamo che hanno problemi, guai, e afflizioni e questo deve essere un segno per noi che non stiamo riuscendo nel nostro lavoro.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 02.05.2014, La Missione del popolo di Israele)

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Conoscere è assaggiare

Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Punto 48: Si è visto che i suoi 613 organi sono i 613 Partzufim (plurale di Partzuf), unici nella loro Luce, ognuno a proprio modo.

Domanda: Come possono le parti di un insieme essere diverse in radiosità? Cosa vuol dire “ognuno a suo modo”?

Risposta: Ogni cellula, molecola, atomo e le loro parti hanno uno proprio scopo ed un proprio lavoro. Noi dovremmo rivelare la natura e lo scopo di ogni minimo dettaglio della creazione proprio fino all’ultimissima “banalità”. Infine, dobbiamo arrivare al punto originale di “qualcosa dal niente”, all’origine del desiderio, e poi correggerlo nel punto della sua origine. Così facendo, revochiamo “qualcosa dal niente”.

Tutti i desideri sono unici ed interconnessi. Tuttavia, dobbiamo arrivare a conoscere la loro struttura non entrando a fondo nei particolari come siamo abituati a fare nella nostra società deterministica, che è frammentata in pezzi singoli. No, nella spiritualità, comprendiamo le cose attraverso l’integrazione dinamica di tutte le loro parti. I desideri non sono estranei tra di loro. Ognuno di essi è sempre intrecciato con il resto dell’insieme (613 meno uno).

Domanda: Secondo la tua descrizione, ognuno dovrebbe essere un genio in…

Risposta: E’ detto: “Non è il saggio che impara.” Arriviamo a conoscere il mondo attraverso “assaggi, sapori” (Ta’amim). Una formula chimica che descrive precisamente le qualità della sostanza non ci dice nulla delle sue qualità; mentre, se percepiamo la sostanza, ne capiamo tutto immediatamente.

Ecco perché la conoscenza nella spiritualità sta nell’assaggiare. Si può scrivere una lunga storia su alcuni sapori, e comunque non immaginarli. Tuttavia, se io ne assaggio, risolverò immediatamente il problema e saprò esattamente di cosa si tratta. Conoscere solamente il gusto è sufficiente perché il sapore comprende e rivela l’origine della sostanza, le sue qualità e sfumature. Poi, quando leggo il nome appropriato di una cosa che ho già provato, saprò già di cosa si tratta.

Il conseguimento spirituale non ha bisogno di nulla se non dell’annullamento davanti al gruppo, dell’umiliazione del desiderio di ricevere rispetto al desiderio di donare.

Domanda: Allora, chi sono quelli che raccolgono le informazioni e come lo fanno?

Risposta: Una forma completamente nuova dello HaVaYaH si manifesta in un desiderio, nei quattro discernimenti della Luce diretta. Non c’è altro che questo. Ed è questo che effettivamente conseguiamo. Tutti i mondi, le azioni, le divisioni, e le correzioni, tutto è costruito sulla struttura originale e invariabile dello HaVaYaH.

La chiave per arrivare è l’unione degli amici rafforzata dalla Luce. Solamente l’unione totale ci fa avere la conoscenza e la saggezza. Dopo lasciamo lo stato del distacco e rimettiamo insieme le parti rotte, penetriamo nella loro natura, ed in questo modo arriviamo alla realizzazione.

Questa è la sola ragione per cui è avvenuta la frantumazione: i frammenti staccati hanno formato un quadro frantumato che è totalmente opposto alla loro natura. Rimettendo insieme queste parti, arriviamo a conoscere la forma contraria dell’unione, ed in questo modo “ri-mettiamo insieme” il Creatore. Tuttavia, noi non Lo ri-mettiamo insieme nel senso di appagamento interiore del vaso; invece, lo faccia esteriormente. Ad ogni modo, grazie a questo processo arriviamo a Lui.

Domanda: Conseguentemente, significa che l’unione influenza tutto a livello atomico del mondo materiale. Può essere veramente così?

Risposta: Il mondo che vediamo ogni giorno è il quadro dei nostri stessi difetti, è come se venissimo radiografati e vedessimo il risultato su uno schermo. Vediamo la nostra stessa corruzione, la pancia dell’egoismo che cerca sempre di più l’auto-appagamento.
Ecco perché quando cambiamo, anche il mondo intero cambia con noi. E’ detto: “Ed io vidi un mondo sotto sopra”.
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 14.02.2014, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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Una base stabile per il Gruppo

Domanda: Come deve essere il lavoro di gruppo sulla sua connessione al fine di aderire al maestro e non consentire ai virus esterni di tirare l’intera società da qualche altra parte?

Risposta: Il gruppo deve imparare il metodo di correzione sul sentiero spirituale dall’insegnante, ma realizzarla in sé. Il collegamento tra gli amici deve fornire tutti di un tale potere, di una tale base, in modo che saranno pronti a stare al loro posto, senza l’insegnante. Hanno bisogno l’insegnante solo per essere in grado di avanzare costantemente nella giusta direzione.

Ma al livello che è già stato raggiunto, il gruppo deve essere già essere in tale connessione reciproca da creare una base stabile così da non aver bisogno di nessuno. Nel collegamento tra loro scoprono il Creatore e in questo modo avanzano.
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(Dalla 1 ° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 27.02.2014, Tema della Lezione: “L’insegnante”)

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Il disaccordo interiore con l’insegnante porta alla distanza esteriore

Domanda: Attraverso il servizio al suo Rav (Insegnante), uno studente si collega al Rav, all’Elyon (superiore), e riceve da lui. Cosa succede se uno studente compie qualcosa contro il desiderio del suo Rav per un qualsivoglia motivo? Questo come influenza il legame tra di loro e il progresso dello studente?

Risposta: Questo indica uno scollegamento totale. Se è chiaro allo studente che sta agendo contro il desiderio del suo Rav, allora come può egli comportarsi in questo modo? La legge spirituale principale è la legge dell’equivalenza della forma. Quindi, per le necessità di Dvekut (adesione), è almeno necessario non opporsi, ma essere in una qualche forma di adesione. Anche se non sei pronto a fare qualcosa, non puoi agire in senso opposto.

Se lo studente agisce in contrasto al desiderio del Rav, allora non ha possibilità di ricevere qualcosa da lui. Abbiamo anche bisogno di capire che l’equivalenza o la mancanza di equivalenza spirituale è molto più intensa dell’equivalenza fisica, e quindi influenza il mondo materiale. In altre parole, porterà ad una grande distanza dello studente dal Rav. Egli non ha chance di rimanere vicino a lui.

Certamente, per uno studente c’è la possibilità di avvicinarsi alla coesione, infatti il Rav lo vede come un bambino piccolo intento a fare qualche stupidaggine. Il Rav può essere arrabbiato verso lo studente come verso un bambino, ma nonostante tutto questo, egli lo pensa come fosse suo figlio, e così lo perdona. Comunque, egli non può essere d’accordo e lasciare che il bimbo agisca contro il suo sviluppo spirituale.

Nel mondo fisico, alcune volte non abbiamo scelta se non guardare con perdono le birichinate dei bambini. Comunque, nella spiritualità, non si possono tollerare. Questo per via del fatto che questo genere di comportamento porta alla mancanza di equivalenza della forma e questa è la principale legge della realtà.
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(Dalla Prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 27.02.2014, Argomento della lezione: “L’insegnante”)

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Una porta, un’apertura, un ingresso

Una porta, un’apertura, un ingresso appaiono all’improvviso nella spiritualità. Quindi, non aspettatevi di vedere una porta in lontananza, poi di avvicinarvi e di aprirla. Quando vedrete una porta, si aprirà immediatamente! Questa è la legge, e di conseguenza, se è osservata, accadrà.

E’ solamente se il mio vaso è uguale alla Luce – che accade improvvisamente come l’esodo dall’Egitto, che avvenne di fretta – che vedrò all’improvviso una porta che immediatamente diventerà un’apertura, ed entrerò.

Possiamo compiere una tale azione in completa fede, che significa che se metto sul mio vaso un Masach (schermo) “al fine di donare”, e divento uguale al livello superiore.

Baal HaSulam, Lettera 26: Questo potere, per ascoltare la parola dei saggi in questa realtà in Dalet, è chiamato “fede”…

L’uomo che vuole avvicinarsi all’apertura deve lavorare secondo la fede dei saggi. Nella misura in cui egli aderisce alla grandezza del suo maestro e del gruppo, nella stessa misura egli riceve forza dal suo impegno e può avvicinarsi a questa porta. Egli non ha alcun potere da sé. E’ così che funziona nel nostro mondo, e alla persona vengono dati un maestro, ed il gruppo, e lo studio, al fine di richiamare la Luce che Corregge, che può portare una persona più vicina all’ingresso, al mondo spirituale.

…è chiamato “fede,” poiché non è stabilito all’improvviso, ma attraverso l’educazione, l’adattamento, e attraverso il lavoro.

Questo è il senso dell’educazione integrale, di modo che, usandola, gli uomini riceveranno la Luce che Corregge che li cambierà. Questa è la differenza tra l’educazione integrale e l’educazione ordinaria che non richiama la Luce che Corregge e non cambia una persona. Perciò, è molto importante che ogni persona, che faccia da guida o maestro dell’educazione integrale e che lavori con il pubblico, sia grandemente connessa con il gruppo e con lo studio e solo allora dovrebbe uscire per la divulgazione.

E’ uguale al tutoraggio di un bambino, che sarebbe come un sasso lasciato lì se non fosse per il tutor che lo solleva. Ecco perché questo lavoro è generalmente chiamato “una tunica”, poiché è come un cappotto, “al di là” dell’umano concezione…

Cioè, al di sopra della mente del bambino.

Nel mondo fisico, ci sono dei bambini che non hanno ancora un pensiero, che sono pronti ad annullarsi davanti agli adulti, in modo che essi si prendano cura di loro. E’ così che funzionano le cose in modo naturale nella fisicità. Se un uomo nascesse già adulto – con una mente sviluppata, con i propri sentimenti e le proprie opinioni – sarebbe impossibile prendersi cura di lui. Solamente quando si annulla come un bambino egli permette agli altri di fare quello che vogliono con lui. Solamente quando abbassa la testa, credendo e sapendo che egli dipende totalmente dall’adulto, l’adulto sarà in grado di fare qualcosa per lui.

Pensate che sia facile per una persona adulta sottomettersi in questo modo? Tuttavia, questo è proprio quello che dobbiamo fare. Dobbiamo prendere un esempio da questo mondo relativo alla fase del concepimento, Ibur, allattamento, Yenika, e pensiero, Mochin. Altrimenti, non sarete in grado di avanzare.
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(Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 13.12.2013, Gli Scritti Baal HaSulam)

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Domanda: Se, per esempio, l’intero gruppo centrale, trascende il Machsom insieme, cosa succederebbe alla lezione del mattino di Kabbalah?

Risposta: La lezione del mattino di Kabbalah avverrà oltre il Machsom. Anche ora vi do l’energia e la conoscenza di tutto ciò che succede oltre il Machsom.

Il Talmud Eser Sefirot ed altre fonti sono scritte su un livello spirituale ma al momento le percepisci al livello del mondo corporeo. Oltre il Machsom lo sentirai già su un livello diverso.

Supponiamo che io esamini un dipinto insieme all’artista e lui dice “Qui puoi aggiungere più giallo, o rosso, e qui un po’ più blu”. Lui si relaziona all’opera in maniera puramente tecnica, mentre io sono impressionato dai colori del dipinto e di come mi influenza. Di solito un artista disegna un contorno di un quadro usando la matita prima di iniziare a dipingere. E io questo non lo vedo.

Anche il Creatore fa un disegno a matita prima di dipingere tutto il dipinto colorato davanti a noi. Gradualmente inizi a vedere le connessioni interiori, le forze interiori nell’immagine generale. Inizi a sentire come egli aggiunge un certo coloro al dipinto, illumina qualcosa, qualcosa viene tolto, e crea nuovi contrasti. Tutto questo brilla davanti a te nei tuoi sensi.

Determinerai tu il livello di interazione in Aviut (nel profondo del desiderio) attraverso la Masach (schermo), attraverso le forze che dipingono questo mondo a noi. Ti sarà chiaro che tutto arriva da un’unica forza, da un’unica intenzione: renderti perfetto come Lui, come tua fonte.

Domanda: Cos’hai sentito appena prima di trascendere il Machsom?

Risposta: Gli stessi stati che uno sente primo dell’esodo dall’Egitto: pressione terribile da ogni lato, un desiderio in avanti, paura dello sconosciuto, di cosa c’è davanti a me, e allo stesso tempo, la paura di non arrivare all’ottenimento spirituale.

Tutto questo avviene non quando hai un desiderio artificiale, ma quando agisci veramente, desiderando il centro del gruppo, e allo stesso tempo, spingendoti da dietro attraverso la divulgazione del metodo integrale, proprio come inciti un cavallo con una frusta per spingerlo ad avanzare, e poi arrivi.
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(Dalla Conversazione sul Gruppo e sulla Divulgazione del 22.10.13)

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Questo è senza dubbio il posto giusto!

È detto: “perché tutti Mi conosceranno, dal più piccolo al più grande”, (Geremia 31:33). Questo significa che tutti devono raggiungere la fine della correzione.

È molto difficile adempiere questo, ma non c’è altro modo. Ogni giorno ognuno dei nostri amici che sono sul sentiero spirituale esegue determinate azioni spirituali della correzione, in parte secondo il loro libero arbitrio, in parte a malincuore. Eppure la gente attraversa ancora il processo di correzione, in parte consapevolmente, ma per lo più inconsciamente.

Non ho dubbi che sto conducendo i miei studenti correttamente e che non potranno mai dire che non capiscono dove li ho portati. Essi possono controllare le mie raccomandazioni leggendo le fonti che si basano sugli scritti di altri insegnanti, ecc.

Domanda: Hai avuto qualche dubbio quando eri studente ?

Risposta: No, ho raggiunto la saggezza della Kabbalah senza avere dubbi che fosse la scelta giusta. Ho sentito subito che il luogo in cui ero arrivato possedeva tutto. Fino ad allora avevo attraversato un lungo percorso di ricerca e avevo visto un sacco di stupidità e follia.

Oramai è impossibile trovare qualcosa nella scienza. Internamente, ho capito che la filosofia è vuota. È tutto una sciocchezza ed è totalmente limitato al nostro mondo. Poi ho pensato che avrei potuto trovare qualcosa nella religione, ma l’ho trovata?

Dopo essere stato in varie istituzioni religiose, ho visto che alcuni erano impegnati solo ad osservare le mitzvot fisiche (comandamenti) senza cambiare i loro attributi interiori, perciò qual è il punto? Altri leggono la Kabbalah, ma non capiscono affatto quello che leggono, pensando che sia sufficiente impegnarsi solo nella lettura. Ciò significa che essi sono come le altre persone religiose che osservano tutte le Mitzvot, ma leggono troppo e che non c’è niente di più di quello, così qual è il prossimo?

Allora, quando ho sentito una spiegazione logica, mi sono reso conto che avevo trovato un luogo che era senza dubbio giusto – il pensiero più serio, con una direzione precisa, con una totale connessione di tutte le fonti!

Prima di trovare il mio insegnante ho letto molti libri: gli scritti dell’Ari, il Talmud e la Bibbia. Conoscevo tutte le Mitzvot e in parte le osservavo. Così, quando sono arrivato da Rabash vivevo già una vita religiosa da circa cinque anni, perché per visitare le istituzioni religiose lo dovevo sembrare, almeno esteriormente. Inoltre, ho pensato che dovevo essere legato alle nostre radici dato che mio nonno era anche un uomo molto religioso.

Ma quando sono arrivato da Rabash mi sono reso conto che i rapporti di queste persone si basano solo sulle fonti. Prima, avevo anche provato a leggere Baal HaSulam, Lo Studio delle Dieci Sefirot, Il Libro dello Zohar, che descrivono le correzioni particolari, ma cosa potevo capire allora? Dopo tutto, non avevo mai visto una tale conoscenza, una tale ampiezza, una tale penetrazione della connessione inanimata, vegetale, animata e umana.

Così le persone che non capiscono quello che studiamo e di cosa parliamo pensano che si tratti di misticismo. Ancora oggi le persone non hanno idea di quale grande sistema ci stiamo occupando.

Noi, però, giochiamo: questo mondo, l’altro mondo, come si connettono, come si integrano, e come una persona si sente dentro di loro. È come se tutto questo volume si trovi di fronte a noi. Naturalmente, è ancora teorico e astratto per noi adesso e non può essere descritto, non è mistico ma teorico e astratto. Lavoriamo con questo volume di forze, di interazioni, con gli attributi e le connessioni, mentre una persona al di fuori deve passare anni per entrare in questo sistema.
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 29.07.2013)

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Domanda: Abbiamo bisogno di prendere su di noi il lavoro che è completamente estraneo all’ego e si trova al di sopra del suo potere, e caricare il gruppo a fare del suo meglio. Quindi non avendo raggiunto il risultato, chiediamo di portare la questione come aiutante e lavoratore del Creatore, e solo allora otteniamo il risultato.

All’inizio del lavoro, come possiamo distinguere tra pazzia e follia rispetto a coraggio e considerazione? Dove si trova questo confine?

Risposta: Qui è necessario avere qualcuno che gestisca il processo che “lì e poi” può approvare o rifiutare ogni dettaglio che gli operatori hanno bisogno di conoscere sul suo utilizzo. Quindi hanno bisogno di essere collegati tra loro sempre di più, in modo da rivolgersi a Lui comunque.

Il mondo non può andare avanti senza un “re “, senza i suoi rappresentanti, senza quelli che gli sono fedeli. L’uomo ha bisogno di qualcuno vicino a lui che ne sappia più di lui, che veda il futuro e delinei le indicazioni giuste. “Questo non fa per noi, ma ci andremo, faremo quello che pensate sia giusto all’interno di questi limiti”.

Questa gerarchia deve essere costante. Tra i nostri gruppi non ci può essere un qualche tipo di gruppo che fa tutto quello che pensa che sia importante a sua discrezione e, in ultima analisi, avere successo. Questo perché l’ego lo accompagna costantemente e il gruppo ha bisogno tutto il tempo di nuovi discernimenti, nuovi livelli di chiarificazione.

Purtroppo non credo che questa grande dipendenza diminuisca con il tempo. Al contrario, crescerà. Conosco questo dal mio rapporto reciproco con il mio insegnante Rabash: più avanzavo, più avevo bisogno di lui, in realtà mi avvicinavo a lui sempre di più.

Nel nostro mondo è proprio il contrario: più un bambino cresce, più diventa indipendente fino a che non esce dalla casa dei suoi genitori.

Mentre qui tu aderisci sempre più a quelli che sono più elevati, perché in sostanza si collegano al Creatore, semplicemente non sei pronto ad andare avanti senza di Lui. E quindi, imparo molto di più oggi dal mio insegnante di quanto ho imparato 30 anni fa….
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.09.2013, Argomento della Lezione: “Sukkot”)

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