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Dal naturalismo al politeismo

L’uomo non sa in che mondo vive, appartiene alla natura che lo porta da uno stato all’altro. Durante la sua breve vita che dura alcune decadi, non ha il tempo necessario per rendersi conto di quello che accade. Curiosamente circa 150 anni fa l’aspettativa di vita era di quarant’anni, mentre quella di oggi è di settanta.

Incuranti del quasi radoppiamento dell’aspettativa di vita, tuttavia non comprendiamo ancora l’essenza della vita. L’umanità non sa ancora cosa cercare e dove trovarlo e il significato della vita rimane ambiguo. Dove inizia la vita e dove ci porta? Vi è un qualche scopo? Che cosa ci succederà? Le risposte sono vaghe.

Le persone sono soggette al potere della natura, nessuno riceve dal’Alto un libro di rivelazioni. Noi tutti sveliamo poi tutto ciò che si trova nel nostro mondo. Le rivelazioni che facciamo costruiscono la nostra comprensione e attenzione sulla realtà.

Eccettuando la materia di cui siamo fatti e il fatto di possedere cinque sensi, l’essere umano possiede la capacità innata di scoprire qualcosa di più grande, ma tutto è potenziale, in realtà costruiamo la nostra attitudine alla vita e alla natura basandoci su quello che vediamo. Questo ha fatto nascere delle semplici teorie sulla creazione, basate sulla vita in questo mondo.

Prima l’uomo percepiva il mondo come la natura, la osservava come un insieme, come un disegno nel quale tutte le parti erano interconnesse e aveva un sentimento di vicinanza. Era un approccio antico e completamente chiaro poiché era tutto evidente e svelato.

In seguito le persone hanno iniziato a dividere i fenomeni naturali in “buoni” e “cattivi”, l’uomo divenne più egoista e smise di sentirsi parte integrante della natura. Immaginava che la natura avesse svariati limiti che sembravano positivi e negativi. Ha selezionato gli elementi che lo influenzavano in “benefici” o “dannosi”, e di conseguenza creò la nozione di forze buone e cattive.

All’inizio era un’opposizione generale tra bene e male, che più tardi si divise in diverse forze indipendenti fino alla creazione di assemblee e pantheon di deità. Per questo il nostro ego ci ha distanziato ancora di più dalla natura unificata.

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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.12.2011, La Pace)

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Il commiato dall’egoismo

Se l’uomo viene cresciuto nello spirito della garanzia mutua e della solidarietà, tratta gli altri come se fossero la sua stessa famiglia, come una parte integrante di se stessa. Al giorno d’oggi viene chiamato sistema integrale di interazione.

Un sistema integrale è una struttura reciprocamente dipendente. Come dipendiamo dai nostri figli? Non possiamo resistere senza di loro, vi siamo istintivamente legati  attraverso le cure e l’amore. Se li feriamo, alla fine feriremo noi stessi, poiché siamo comunque preoccupati per loro.

Io comincio a sentirmi allo stesso modo nei confronti di tutte le persone del mondo. Davanti ai miei occhi emerge un quadro egoistico di un’interdipendenza egoistica completa; una mancanza di cure nei confronti degli altri mi danneggia contrattaccando in maniera negativa.

Noi esistiamo in base alle leggi egoistiche che sono state stabilite in passato, quando eravamo connessi egoisticamente: tu dai a me, io do a te, io rubo di più, guadagno di più a spese degli altri, uso qualcuno per il mio beneficio …

Oggi il sistema delle relazioni egoistiche è arrivato alla fine e viene alla luce un sistema integrale totalmente nuovo, altruistico, interdipendente e globale. Se vogliamo avere successo in questo mondo, dobbiamo pareggiare questo sistema. Ma poiché siamo ancora a corto di questo nuovo sistema, sentiamo il nostro stato attuale come crisi, ma non nel senso in cui siamo abituati a concepirla: “Crisi” è una parola greca che significa nuova nascita, cioè la crisi è la soluzione, non il problema.

Dobbiamo capire che stiamo passando da uno stato ad un altro. Prima riconosciamo questo fatto e cominciamo ad agire all’ unisono con le leggi dell’evoluzione invece di resistere loro, più piacevole sarà il nostro passaggio attraverso i cambiamenti.

Dobbiamo diventare una famiglia. Dobbiamo trattare gli altri come i nostri stessi figli, i genitori, i nostri cari, o i nostri adorati animali … dobbiamo trattare tutti come qualcosa che appartiene a noi. La natura ci porta in questa direzione senza tener conto dei nostri desideri.

È un processo cognitivo sensorio. Dobbiamo creare un ambiente che dimostrerà questo esplicitamente a tutti e quindi ci cambierà.

Nella misura in cui riusciamo a cambiare, cambieranno le nostre relazioni familiari, sociali, politiche ed industriali. La connessione tra noi aiuterà ad armonizzare il nostro livello evolutivo.

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Una vita felice per i nostri figli

É scritto: “Scegli la vita!” È chiaro che non stiamo parlando della vita animale, giacché l’uomo ha già delle domande che sono superiori alla nostra esistenza normale, delle domande sulla vera vita, ricevere la Luce nei desideri corretti e diventare simile al Creatore. Questo è chiamato vita umana, poiché la precedente esistenza era immaginaria, come una preparazione al livello umano.

Tuttavia una vita senza ottenere la dazione e la vera esistenza è più dura della morte, e non perché sia difficile fisicamente. L’umanità sta arrivando ad uno stato in cui la metà si trova in uno stato di depressione e l’altra metà nella paura. Di conseguenza la vita sta diventando insopportabile, non solamente per i cataclismi e i disastri naturali, ma per l’intollerabile sofferenza interiore.

Possiamo avere tanti benefici nella vita materiale, e tuttavia sentirci terribilmente male perché manca di significato. Sta diventando peggio della morta la vita priva della correzione interiore e  con l’incapacità di dare una risposta alla domanda sul significato della propria vita.

Dopotutto nell’uomo sorge una domanda, così come i nuovi desideri dal livello umano, e poi sorge un grande problema poiché ogni domanda che arriva dal livello superiore cancella tutto quello che si ha. L’uomo non capisce il motivo del bisogno di tutti questi riempimenti se non riesce a trovare il significato nei livelli superiori. Le persone non stanno ricorrendo al suicidio nelle nazioni dove c’è mancanza di alimenti, mentre questo accade neo paesi dove c’è un maggiore benessere, come ad esempio i paesi scandinavi.

Una vita senza la correzione dei desideri è molto difficile per l’uomo che si fa questa domanda. Inizia a soffrire non soltanto perché non riceve piacere da niente, ma anche per il fatto di arrecare sofferenza agli altri. Critica se stesso per il suo passato presente e futuro. Si considera colpevole verso i suoi figli, per le persone vicine e per gli sconosciuti, verso tutti perché sente di essere il portatore della sfortuna degli altri.

Gli viene data una visione della sua intera vita, e vede quanto sia stato cattivo con ogni persona che ha incontrato e come abbia usato gli altri. In queste circostanze è difficile rimanere senza una comprensione del traguardo, che è l’opposto: bene e fa bene. Non ha speranza nel futuro, per i giorni a venire, che saranno sempre peggiori. L’uomo sente di dover continuare la propria vita in questa maniera, senza senso, senza ricevere alcun tipo di riempimento nel presente o nel futuro, senza Luce interiore e circostante.

Comunque, chi vive per la correzione e attrae Luce interiore e circostante, non solo diventa meritevole di ricevere piacere dalla vita in sé (quando la Luce è vestita nei desideri), ma è anche contento di “portare i figli a questo mondo” (i nuovi stati), cioè che avanza ulteriormente. Sviluppa i propri desideri e vede di avere bisogno del mondo intero poiché rappresenta i propri desideri, che unisce a sé e riempie. Ne risulta che tutti sono figli suoi.
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(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19.12.2011, Lo studio delle dieci Sefirot)

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Il ritorno al passato è stato cancellato

Domanda: Una volta lei ha detto che è vietato ricordare gli stati precedenti, qualsiasi fossero e guardare indietro….

Risposta: E non guardiamo indietro. Vogliamo tornare al punto di unità nel nostro nuovo stato egoista. Questo non è più un ritorno al passato. Non vogliamo essere nel passato!

Oggi vogliamo tornare allo stato che abbiamo lasciato, nel nostro egoismo accresciuto, e quando vi torniamo con il nostro egoismo reale, è uno stato nuovo, più forte, più chiaro.

In caso contrario non c’è nulla. Tutta la differenza tra i passaggi spirituali si trova solo nell’egoismo aggiunto.
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(Dalla lezione virtuale dell’ 11.12.2011)

Avevo un borsellino e adesso non c’è più

Domanda: Sto cercando d’immaginare 72 ore al congresso: come fa questo processo a portarmi a essere Uno, Unico e Unificato?

Risposta: Io entro nella hall del congresso come se fosse una vasca sacra (Mikveh), un posto che mi purificherà e mi correggerà. Questo è un posto pieno di acqua santa, la qualità di Binà, l’utero materno nel quale io sono incluso e nel quale crescerò. Non ho bisogno di fare altro che stabilirmi lì come una goccia di seme all’interno dell’utero. Devo solo aderirvi, e tutto il resto sarà fatto da altri. Devo solo diventare parte di quello che sta accadendo.

È scritto: “Il Creatore dimora dentro la Sua nazione”, dove “dentro la sua nazione” significa il posto in cui tutti si riuniscono e ogni persona annulla il proprio egoismo al massimo possibile per unirsi agli altri. E allora riveliamo che lì, all’interno di quest’unità, è presente il superiore, Malchut, la Shechinà, e al suo interno il Shochen, il Creatore.

Non abbiamo bisogno di altro! Semplicemente vieni lì e non essere un intelligente sapientone. Perdi il tuo “io”. Vieni lì e annullati. Se qualcuno ti chiede di fare qualche cosa, falla semplicemente. Entra in connessione, senza alcun chiarimento. La cosa più importante è muoversi nel flusso comune.

È per questo motivo che i congressi sono adatti a tutti quanti. Se una persona viene, si alzerà una forza molto potente che ci solleverà e ci farà roteare come in una centrifuga, come un insieme, e non avremo bisogno di altro. Non abbiamo bisogno di una mente speciale né di studi lunghi, ma soltanto di quella forza, con la quale avrete già un’impressione del superiore, del livello superiore, quindi venite!

Siete venuti e cantate, ballate, mangiate, preparate da mangiare e annullatevi  il più possibile davanti a quello che sta accadendo. Questo vi porterà al livello superiore, perché è lì, all’interno, nella connessione tra le persone.

E’ stata stabilita dai Kabbalisti la tradizione di tenere pranzi comuni, cantare canzoni e ballare, perché questo conduce all’unità, ed è impossibile senza. Un giorno Abramo invitò degli ospiti alla sua tenda, e prima di tutto gli fece accomodare per un pranzo comunitario, mentre spiegava come questo fosse necessario per unire e amare il prossimo.

Senza l’unità non otteniamo niente. Io comprendo che il nostro egoismo, la nostra natura vi sia contraria. Anch’io tempo fa ero opposto all’unità, molto più di voi, ma non mi spaventa: per qualsiasi forma di egoismo esiste una forza capace di sconfiggerlo. La cosa più importante: cercate di essere il più determinati possibile e mettetevi in testa di venire e di perdervi.

Perdetevi in un posto sconosciuto, come un borsellino che avevate e che non c’è più. Non potete farci niente: c’era, e non c’è più! Provate!
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.11.11 sul Talmud Esser Sefirot)

L’egoismo e il piacere non sono compatibili

È impossibile godere egoisticamente. Quando un piacere vuole entrare nel desiderio, sentiamo il loro contatto solo per un attimo, dopo di che il desiderio diminuisce immediatamente.

Con i piccoli piaceri non sperimentiamo nemmeno una sensazione molto intensa che allunghi il contatto tra il desiderio e il piacere, i due si neutralizzano immediatamente: entrambi scompaiono e sono annullati. Nei grandi piaceri, a cui l’uomo aspira fortemente e che sogna per molto tempo, o nei piaceri speciali come sesso o arte sofisticata, l’uomo sente che il piacere arriva per una frazione di secondo e poi scompare immediatamente.

E ci chiediamo: perché?! Avviene perché il desiderio egoistico e il piacere dall’inizio non sono stati destinati  ad esistere uno dentro l’altro. La volontà di godere non può trattenere il piacere dentro di sé. I due sono opposti alla natura e, pertanto, non è contemplato che siano in grado di stare sempre insieme!

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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 07.11.2011, gli Scritti di Rabash)

Il punto critico

Baal HaSulam, “La Nazione”: … il prossimo passo dopo la distruzione del presente governo sarà quello del Nazismo o del Fascismo. Evidentemente, stiamo ancora continuando in una fase media dello sviluppo umano. L’umanità non ha ancora raggiunto il più alto livello della scala dell’evoluzione. Chi sa o può presumere quanti fiumi di sangue devono essere ancora versati prima che il genere umano raggiunga il livello desiderato?

Il problema che stiamo affrontando è: come passare dall’attuale fase dello sviluppo alla fase altruistica? L’uguaglianza e la giusta distribuzione non sono solo parole. Devono essere sostenute da un grande lavoro di preparazione sull’educazione delle masse e la creazione di una nuova rete sociale, una vera, non virtuale. Queste cose sono lungi dall’essere ovvie e l’evoluzione non ci sta portando ad esse attraverso la strada naturale. Questo richiede da parte nostra una partecipazione conscia e la realizzazione del nostro stesso male.

Le rivoluzioni “via il marchio” dove la gente esce nelle pubbliche piazze e “subentra a loro” non ci aiuterà perché non stiamo trattando più con il graduale sviluppo dell’egoismo, il quale penetra attraverso i blocchi del governo o dei regimi e raggiunge nuove frontiere. Ci stiamo allontanando sempre più lontano dalla schiavitù verso la libertà, ma questa libertà è ingannevole. In realtà, stiamo inserendo noi stessi in un sistema più sofisticato di schiavitù.

D’altro canto, è impossibile passare dal regime egoistico a quello altruistico attraverso lo stesso schema di routine. Questo richiede una sensazione e la realizzazione del male, un bisogno di un cambiamento di stato a dispetto della nostra natura. Questo significa che dobbiamo prepararci ad una rivoluzione interiore: costruire l’ambiente come un fattore d’influenza, usare la scienza della Kabbalah come un mezzo, come un manuale d’istruzioni per lavorare e formare una piramide così che l’esempio, la comprensione ed il sentirsene parte guideranno il processo. Dobbiamo attraversare i livelli della disperazione e dell’impotenza nello stato presente. Non è abbastanza ammettere semplicemente che tutti i mezzi sono esauriti, come gli economisti, i pedagoghi ed altri specialisti stanno dicendo adesso. Dobbiamo anche essere d’accordo sul fatto che qualsiasi ulteriore deterioramento ci porterà al collasso totale.

Poi, le persone saranno capaci di ascoltare il messaggio sul piano della natura, che ha preparato tutta la strada per noi in modo tale che oggi sentiamo il bisogno di cambiare noi stessi e trovare i mezzi per trasformarci e diventare opposti a quello che siamo adesso. Se la gente ascoltasse questo, saremmo capaci di attraversare le fasi dello sviluppo in modo relativamente facile; ma non eviteremo il dolore finché la gente non sarà capace di ascoltare, finché non desidereranno ricevere il messaggio e finché non lo capiranno.

Comunque, sarà possibile attraversare le fasi imminenti senza un vero spargimento di sangue. In altro modo ci sarà una grande sofferenza davanti a noi.

Stiamo affrontando un punto di svolta, un punto di biforcazione. È possibile passare dal regime egoistico a quello altruistico, alla dazione, alla giusta distribuzione, alla giustizia sociale ed alla garanzia mutua, solo in due modi:

-Attraverso orribili disastri, ma i disastri non aiuteranno e non impareremo niente da essi. Essi comporteranno semplicemente delle analisi e conclusioni.

-Attraverso la divulgazione, che permetterà alle persone di capire che non c’è altra strada e che dobbiamo cambiare la tendenza.

Voi ed io siamo a questo punto e questi stati non dovranno essere realizzati.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20 Settembre 2011, “La Nazione”)

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In che maniera siamo differenti?

Domanda: Senza menzionare la scienza della Kabbalah nella nostra divulgazione, stiamo semplicemente dicendo alla gente che la garanzia mutua le fornirà una buona vita. In questo caso, come ci diversifichiamo da altre organizzazioni che sostengono simili promesse?

Risposta: E’ male che tu non senta la differenza.

L’uomo moderno sta sperimentando una crisi globale, integrale. In questa maniera il Creatore gli sta mostrando che è connesso agli altri per mezzo del cammino sbagliato e che deve arrivare alla garanzia mutua. C’è un metodo che lo aiuterà ad unirsi agli altri correttamente ed a cominciare a vivere una buona vita. Questo metodo funziona mediante la creazione di un’atmosfera adeguata, di una “conchiglia” che lo separa dall’ambiente, che da alla persona la spiegazione su come vivere uniti e condurre una vita buona, sana e sicura.

La persona lo ascolta e capisce che non c’è altra soluzione. Altri ascoltano la stessa cosa, cosicché è più facile che questo avvenga congiuntamente, insieme a loro. La persona impara ad unirsi agli altri in maniera corretta e durante il processo attrae la Luce che riforma. Questa è la stessa cosa che fanno i bambini mentre giocano, diventando sempre più grandi ed intelligenti nel corso del processo.

Così, quando la persona si trova in una situazione difficile, utilizza gli altri per attrarre la Luce e poco a poco, comincia a valorizzare la forza della dazione. Lei ne ha un’alta stima e diventano per lei il valore più grande. All’improvviso comincia a rispettarli tanto che anche quando tutto nella sua vita va bene, non abbandona la dazione, con il desiderio di praticarla indipendentemente dalle sue sensazioni. Ciò si deve al fatto che attribuisce a questo un’importanza primaria.

È così che una persona diventa spirituale, passando dall’intenzione egoista, Lo Lishmà, a quella altruista, Lishmà. Quindi non c’è possibilità che il 99% della popolazione raggiunga la correzione in altro modo. Puoi raccomandare qualcos’altro a parte la Torà?

Io credo che il problema sia un malinteso elementare su come correggere l’AHP. Sapevamo in che modo correggere Galgalta ve Eynaim dai tempi di Babilonia, ma questo è l’unico mezzo che abbiamo per correggere l’AHP.

(Dalla 2° lettura di New York del 12.09.2011)

Spostandosi verso l’economia del futuro

Domanda: Quale concetto economico fornisce l’idea della garanzia mutua?

Risposta: E’ difficile dire qualcosa riguardo all’attuale periodo di transizione. Noi dobbiamo lavorare insieme agli esperti. C’è l’economia che ha funzionato finora, e c’è l’economia della prossima fase, costruita sulla distribuzione equa e sul soddisfacimento dei bisogni primari. Una persona lavorerà per rifornirsi dei beni vitali nel senso comunemente accettato, mentre investirà i restanti sforzi nella crescita interiore perché li’ egli prova un appagamento, che alla fine diverrà infinito.

Noi decidiamo insieme come provvedere ai nostri bisogni primari, e quindi, man mano che avanziamo, vedremo come si ridurranno a quelli base.

Ma per il momento, il mondo deve vivere normalmente. Una persona ha bisogno di una casa, una lavatrice, un frigorifero, un aspirapolvere, un letto, del mobilio, una scuola per i suoi bambini, una pensione, delle vacanze, un’assicurazione sanitaria e cosi’ via.

Tuttavia tutto ciò è richiesto fino al grado necessario per l’esistenza, considerando che tutte le nostre intenzioni aspirano alla garanzia reciproca. Questa è la più sicura garanzia in se stessa: quando io sono certo che tutti si prendono cura di me, io mi sbarazzo delle mie preoccupazioni personali. Noi dobbiamo aiutare ogni persona così che essa possa non pensare a se stessa.

Per questo noi abbiamo bisogno di un’economia, banche, commercio e programmi di reciprocità – tutto ciò che è necessario per provvedere a sette miliardi di persone e per risolvere problemi e fare compensazioni in caso di incidenti imprevisti ed insuccessi. In breve, abbiamo bisogno di sistemi su vasta scala, ma che lavorino sul principio della complementarietà piuttosto che della competizione.

Di conseguenza, noi abbandoneremo gli eccessi. Diciamo, non cambieremo più la nostra automobile con una nuova così spesso se quella vecchia è ancora adeguata per l’utilizzo. O cancelleremo progetti scientifici costosi che sono inutili.

Il problema è la transizione, che è possibile solo alla condizione che noi lavoriamo insieme, mostrando agli economisti, ai sociologi e ai politici la prossima situazione mondiale. Allora capiranno che non c’è altra scelta che spostarsi dalla contrapposizione all’unificazione, e discutere i modi per uscire dalla crisi in modo da essere salvati dalla minaccia dell’annientamento. Loro devono diventare consapevoli di questo problema e allora saranno in grado di stilare un programma terapeutico di reciprocità.

Da parte nostra, noi dobbiamo influenzare il mondo il più possibile così la fase tradizionale non sarà così dolorosa. Questo dipende principalmente da noi. Dopo tutto, tutti gli altri stanno agendo automaticamente, sotto gli ordini dell’egoismo, che può essere smosso solo dai guai e, fino a un certo punto, dalla nostra influenza. E noi non ci stiamo rivolgendo alla mente delle persone, ma stiamo portando la nostra unità nella società umana, che diverrà un terreno favorevole. Allora loro improvvisamente percepiranno, “Qui c’è qualcosa che vale la pena ascoltare.” Perfino se non ne sapevano nulla prima, interiormente loro ammetteranno che noi abbiamo ragione.
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Prendiamo il giusto percorso verso l’unità

Domanda: Che cosa pensa sugli eventi attuali, sulle attuali tendenze, e in particolare, come si sente dopo lo sviluppo dei fatti accaduti un paio di giorni fa in Cile e in Inghilterra?

Sfortunatamente, tra non molto il mondo intero sarà coinvolto in un grandissimo caos, perché non esiste alcun rimedio per quello che sta succedendo, e nessuno lo può trovare. Perché non aspetta finché le persone si rendano conto che niente è d’aiuto, e allora saranno interessate ad ascoltare?

Tanti anni fa, quando occupava il posto di Primo Ministro in Gran Bretagna, lo storico Gordon Brown insieme con altri influenti individui, disse che il mondo è soltanto uno. Loro avevano capito che l’unificazione di tutte le persone avrebbe portato al mondo la soluzione a tutte queste domande e crisi. Perché, allora, non hanno risolto queste questioni attraverso l’unificazione, introducendo una nuova rinascita e promulgando la garanzia mutua, proprio come fa lei?

Risposta: Attraverso tutta la storia del mondo, l’umanità è andata avanti a forza di gomitate dall’egoismo che si è sviluppato individualmente in ognuno di noi. Abbiamo aspirato a realizzarlo e a riempirlo. La nostra intera esistenza si è basata su questo. Ma in questi tempi la natura non ci sta più guidando a sviluppare ancora l’egoismo perché questo è già arrivato al suo massimo sviluppo e ci ha mostrato la sua vacuità negli ultimi cinquant’anni.

Il nostro egoismo è diventato interconnesso ed è per questo che stiamo scoprendo di essere interconnessi. È quello che chiamiamo il “mondo globale”. In realtà non è il mondo ma siamo noi che siamo diventati globali. E quindi, come sostengono gli scienziati, non dobbiamo svilupparci egoisticamente, ma globalmente, cioè dobbiamo correggere le connessioni tra di noi.

È qui che si sono bloccati gli scienziati del mondo perché nessuno al mondo sa cosa fare. E più disordini sorgono nel mondo, più significa che il mondo ha bisogno di una correzione urgentemente.

Una volta che il mondo sarà diventato globale e interconnesso, sarà governato da due forze: non soltanto la forza dell’egoismo che ci spinge in avanti sistematicamente, dal programma della natura, nel modo in cui ha fatto attraverso la storia del mondo; ma anche attraverso della forza dell’attrazione verso il traguardo -al nostro stato unificato. Comunque, dobbiamo costringere questa forza a influenzarci in maniera similare a come un bambino potrebbe rimanere una bestia se non aspirasse a diventare un adulto.

Il metodo della Kabbalah è inteso per evocare in noi la forza che aspira in “avanti”, verso l’unità. Altrimenti subiremmo unicamente la pressione della forza negativa “dal dietro”, che evocherà ancora delle sofferenze globali, fino alle guerre. È per questo che la Kabbalah è rivelata precisamente in questi tempi. Tutti i Kabbalisti hanno scritto su questo. Guardate per esempio gli articoli di Baal HaSulam “La rivelazione della Santità”, “Garanzia Mutua“, “Pace nel Mondo”.

Inoltre, dobbiamo capire che più sofferenza è espressa nel mondo sotto l’influenza della forza negativa che ci spinge avanti, più ci indica che il mondo ha bisogno di una forza che lo spinga in avanti, verso l’unificazione che non accadrà come risultato di una forza che ci insegue, ma dal giusto percorso, dalla buona forza che ci fa avanzare.

Giacché la nazione d’Israele è stata creata con il metodo delle persone in unità, d’accordo con il principio di “Ama il tuo prossimo come te stesso”, perciò anche cadendo da questo livello morale, ha mantenuto un “gene altruista” che può evocare una forza che accelera il processo e muove le persone in avanti, verso l’unità. Ma se Israele non evoca questa forza e il mondo si muove verso il traguardo sotto la pressione della sofferenza, allora le nazioni del mondo sono nel giusto nel dichiarare che Israele è la fonte di tutte le sofferenze del mondo.

Anche se questa nazione non ha scelto di essere il conduttore del metodo della correzione, è incapace di liberarsi da questa missione. Le sofferenze delle nazioni del mondo evocheranno una pressione cosi forte cosi come una tale furia verso Israele, che Israele si verrà obbligato a diventare il capo nella correzione del mondo.
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