Pubblicato nella 'connessione' Categoria

Come puoi connetterti con persone diverse?

È difficile per noi accettare persone diverse perché non abbiamo una prospettiva integrale sul mondo. Se ne avessimo una, vedremmo come tutti ci completiamo a vicenda e che ognuno ha il suo ruolo speciale.

Forse possiamo comprendere meglio questo concetto con le professioni, ad esempio, una persona è un ingegnere, un’altra un insegnante, un’altra un addetto alle pulizie, un’altra un medico e così via. Insieme ci forniamo l’un l’altro i servizi di cui tutti abbiamo bisogno e dipendiamo reciprocamente dal fatto che ciascuno svolga il proprio compito in modo responsabile.

Se impariamo a collegarci al di sopra delle nostre differenze e a usarle per completarci a vicenda,allora  più grandi sono le nostre differenze, più forte sarà la nostra connessione.

Quando riusciamo a connetterci al di sopra delle nostre differenze, allora è come se componessimo un puzzle complesso e tale connessione fa emergere una forza speciale di connessione che risiede nella natura.

Qual è la base di questa connessione tra persone diverse?

Possiamo connetterci in questo modo sulla base della visione del bisogno di ogni persona in questo puzzle globale che dobbiamo ricomporre correttamente. Quando comprendiamo che ogni persona è un pezzo unico del puzzle, allora possiamo sostenerci e incoraggiarci a vicenda per trovare il nostro posto.

In tale  processo, è importante capire che non cambiamo nessuno se non noi stessi. Non possiamo costringere le persone a cambiare. Dobbiamo invece trovare il nostro rapporto ottimale con gli altri. Questo perché ognuno di noi ha delle caratteristiche innate e naturali, oltre a quelle che si sviluppano sotto l’influenza della società.

Quando alla fine ci sviluppiamo in un ambiente sociale che guida il nostro sviluppo a connetterci al di sopra delle nostre differenze, allora scopriamo quanto siano  vitali ed essenziali le nostre caratteristiche.

Quando ci colleghiamo, sono le nostre differenze a creare un puzzle collettivo, integrale e completo. Inoltre, connettendoci correttamente, possiamo apprezzare veramente la ricchezza e la versatilità che abbiamo quando sentiamo quanto siamo diversi l’uno dall’altro, e sulle nostre differenze formiamo insieme un tutto integrale.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come posso garantirmi un buon futuro?

Per assicurarci un futuro positivo, è necessario garantire  che tutti abbiano un buon futuro piuttosto che cercare di costruirlo per noi stessi  a spese degli altri. 

Inoltre è indispensabile  sapere come avvicinarci l’uno all’altro in modo armonioso e pacifico, così che ognuno possa godere di una  vita sicura, confortevole, felice e fiduciosa. 

A parole, tutti sono d’accordo con queste idee. Eppure, a causa della nostra natura egoistica, che ci induce a  perseguire il vantaggio personale a scapito degli altri, non riusciamo a metterle in pratica.

Così, sullo stesso punto, troviamo due posizioni opposte. Da un lato, tutti capiscono che avranno prosperità se realizzeranno connessioni positive con tutti gli altri, ma dall’altro, data la nostra natura egoistica  che si impone dentro di noi ad ogni occasione, ciascuno vuole mantenere un leggero vantaggio sugli altri. 

Dobbiamo quindi  riconoscere che il buon futuro dell’umanità dipende unicamente dal nostro impegno a costruire delle buone relazioni, in cui tutti,  reciprocamente,ci trattiamo  in modo positivo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

In una sola frase, cosa renderà il mondo un posto migliore?

Dobbiamo sforzarci di connetterci in modo che l’umanità diventi “come un uomo con un solo cuore”, nel senso che ognuno di noi sente tutti gli altri e desidera il bene di tutti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Ti piace la Natura? Perché?

Amo moltissimo la natura, soprattutto quella inanimata e vegetativa. Mi piace camminare in montagna, nei campi e nei boschi. Quando cammino in questi luoghi provo un senso di bontà, gradevolezza e calma.

Percepisco la natura come armonia divina. Nel nostro mondo, tuttavia,indeboliamo i livelli animato e vegetativo della natura. Ma in linea di principio possiamo ancora vedere armonia, accordo, complementarità e reciprocità in tutta la natura. Tali fenomeni provocano sentimenti corrispondenti in un cabalista.

La saggezza della Kabbalah evidenzia l’armonia della natura e descrive come dovremmo mirare alla stessa armonia nelle connessioni umane. Raggiungendo connessioni armoniose tra tutti noi a livello umano, ci equilibriamo con la natura e arriviamo a sperimentare la piena armonia e pace che esiste in natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Perché Dio è arrabbiato con me?

Non esiste che Dio si arrabbi con te.

Alcuni scritti della Torah possono essere interpretati in modo errato perché parlano nel linguaggio degli esseri umani, ma la forza superiore non ha rabbia. È al di sopra delle emozioni umane. È più corretto pensare a Dio come a un sistema che sa in anticipo tutto ciò che accadrà.

I fenomeni negativi che entrano nelle nostre vite come disastri naturali e le pandemie, non provengono da alcuna rabbia di Dio. Vengono invece per insegnarci a comprendere meglio il sistema in cui esistiamo e a organizzarci in equilibrio con esso: a diventare connessi in modo integrale come il sistema.

Come possiamo dare per certo che il non essere in equilibrio con la natura come un sistema integrale è il motivo per cui le disgrazie  ci colpiscono?

Noi vediamo come la natura è un sistema interconnesso e interdipendente, e l’essere umano è l’unica parte di questo sistema che ha libera scelta. Solo noi possiamo spingere la natura fuori dalla sua connessione equilibrata.

Come si fa questo lavoro?

Noi umani siamo stati creati con i nostri desideri egoistici di godere di noi stessi a spese degli altri e della natura. Questa inclinazione è chiamata “male” o “cattiva” per la sua opposizione al funzionamento del sistema.

Pur partendo da questa opposizione alla forma connessa della natura, dobbiamo equilibrarci con la natura entrando in relazioni positive, gentili e premurose con gli altri.

Se non ci muoviamo per passare da una connessione negativa con gli altri, in cui desideriamo beneficiare noi stessi a spese degli altri, a una connessione positiva in cui desideriamo beneficiare e servire gli altri, allora invitiamo vari errori e risposte negative ad accumularsi nel sistema, che reagisce di conseguenza. Riempiamo il sistema di un numero sempre maggiore di deviazioni e il sistema si ripercuote su di noi. La sua risposta si rivolge alle connessioni negative che abbiamo inserito in esso, e tale risposta è finalizzata proprio a correggerci, ossia a spostarci da relazioni negative a relazioni positive tra di noi.

È importante sottolineare che questo unico sistema della natura, Dio o la forza superiore – che sono una cosa sola, ossia, un’unica forza d’amore e di dazione – si relaziona con noi in base a come ci relazioniamo tra di noi, e non solo in base a come ci relazioniamo con il sistema nei suoi livelli immobile, vegetativo e animato. Pertanto, in qualsiasi modo possiate pensare a questo sistema, che sia Dio, il Creatore, la forza superiore o la natura, esso ha la stessa richiesta nei vostri confronti: che vi relazioniate positivamente con le altre persone.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Che cosa definisce il nostro attuale periodo ?

Siamo in una nuova era di transizione.

Nel corso delle generazioni, l’ego umano, il desiderio di godere a spese degli altri e della natura, si è sviluppato fino al punto in cui non riusciamo più a soddisfare noi stessi,  stiamo raggiungendo uno stato di impotenza nel continuare a cercare di soddisfarci con gli stessi mezzi egoistici.

Viviamo più problemi e crisi su tutti i livelli come mai prima d’ora, con un aumento della depressione, della solitudine, dell’ansia, dello stress, dei problemi di salute mentale, dell’abuso di droghe, dei tassi di divorzio e dei tassi di suicidio, solo per citarne alcuni.

Il nostro modus operandi egoistico del passato si scontra con un nuovo mondo globalmente interconnesso e interdipendente e scopriamo che tutto ciò che abbiamo fatto nei millenni non riesce a soddisfarci oggi. Abbiamo raggiunto la saturazione. Allo stesso modo, non sappiamo come progredire ulteriormente.

Chiaramente, c’è ancora gente che afferma che sia possibile risolvere i problemi attuali con il denaro, potere e vari altri mezzi scientifici o tecnologici. Tuttavia, vedremo che non ci aiuterà nessuna soluzione proposta, poiché nessuna prende in considerazione la radice del problema: che siamo noi a dover cambiare. In altre parole, le nostre connessioni egoistiche, da persona a persona, da gruppo a gruppo, da nazione a nazione, devono diventare altruistiche, in modo da poter vivere le relazioni in armonia, pace e felicità.

L’incontro tra l’ego umano e il mondo globalmente interconnesso e interdipendente porta a un numero crescente di problemi,  quindi è proprio questo punto di connessione umana che dobbiamo aggiustare.

Scopriamo quanto siamo strettamente connessi, ma continuiamo a relazionarci a questo stato in maniera egoistica, in termini di “cosa posso guadagnare?”. Di conseguenza sentiamo la nostra crescente connessione come un grande peso.

Come esseri umani, siamo il più alto dei molti elementi della natura e, di conseguenza, la nostra civiltà deve trovare una sorta di soluzione per attuare le nostre connessioni in modo positivo. Così facendo, risolveremo ogni problema, ma senza una soluzione che ci connetta tutti insieme armoniosamente, non potremo risolvere alcunché.

Possiamo paragonare l’umanità a un unico organismo, di cui ognuno di noi è una cellula. Quando le cellule considerano il loro tornaconto a spese delle altre cellule, l’organismo collassa. Scopriamo così, all’improvviso, che l’umanità si comporta come parti scollegate e discordanti di un organismo. Ora la domanda è: come possiamo connetterci positivamente? Qual è il metodo che può riunirci in armonia?

L’apprendimento che arricchisce la connessione dovrebbe essere il nostro impegno principale oggi, per comprendere al meglio la nostra attuale era di transizione. È giunto il momento di elevare l’umanità a un livello superiore di coscienza, di sentirci tutti come una grande famiglia globale. Dobbiamo aprire le nostre menti e i nostri cuori a questa percezione.

Se raggiungeremo connessioni positive tra di noi, trascendendo il nostro ego, condividendo il dolore degli altri e trasformandoci volontariamente in un mezzo per aiutarli, scopriremo che la qualità divina dell’amore e della dazione entrerà nella nostra esistenza e ci guiderà verso lo stato più elevato della vita.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

Cosa significa realmente “Il prossimo anno a Gerusalemme”?

“L’anno prossimo a Gerusalemme” è una parte ottimistica alla fine dell’Haggadah pasquale, e significa che raggiungeremo un desiderio che include in sé tutti i desideri dell’umanità. In altre parole, ovunque andremo, sentiremo il bisogno di connetterci positivamente con tutti al di sopra delle pulsioni divisive dell’ego.

In tal modo, arriviamo a uno stato in cui la forza superiore si rivela a noi, come è scritto: “poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro” (Geremia 31:33). Allora costruiamo un sistema di connessione tra di noi, che è chiamato “la casa del Signore”, di cui è scritto: “E la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli” (Isaia 56:7).

Questo è il significato di noi che costruiamo una rete di connessioni da qualità diversa, dove la forza generale superiore dell’amore e della dazione riempie, crea e sostiene il sistema in cui esistiamo.

Tale sarà il nostro stato futuro.

Se puntiamo alla direzione di connetterci positivamente gli uni con gli altri al di sopra delle nostre pulsioni egoistiche, e specialmente se lo facciamo insieme, allora raggiungeremo il sincero desiderio di connetterci descritto dalle parole “il prossimo anno a Gerusalemme”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

In che modo la spiritualità può giovare a una persona?

Quando raggiungiamo la spiritualità, raggiungiamo l’eternità e la perfezione, lo scopo della vita.

Per raggiungere questo stato è necessario sviluppare legami umani positivi. Scopriamo così la vera uguaglianza, la sicurezza, la felicità, la fiducia e l’amicizia.

Quando intraprendiamo il cammino spirituale, possiamo trovarci a superare problemi come la depressione, la solitudine, l’ansia, lo stress, i problemi ambientali, e otteniamo gli strumenti per risolvere i problemi della famiglia e della società in generale.

Anche se riusciamo a vivere la migliore vita materialista possibile, guadagnando molto denaro, comprando tutto ciò che desideriamo e vivendo il più possibile a nostro agio, la nostra vita finirà comunque entro certi limiti, che sia tra settanta, ottanta, novanta o anche cento anni, ma finirà.

Il viaggio spirituale, tuttavia, è un invito a raggiungere la realizzazione attraverso lo stile di vita più felice, sicuro ed equilibrato, attraverso il quale arriviamo a sentire la nostra prossima vita generando la percezione e la sensazione di una realtà completamente nuova.

Non siamo mai soli nel cammino spirituale.  Percepiamo come la spiritualità sia per tutti, insieme. Il cammino ha ascese e discese, e noi sentiamo una sorta di ebbrezza quando ci innalziamo spiritualmente, e iniziamo ad ottenere il prossimo grado spirituale.

Qual è il prossimo grado spirituale? È uno stato in cui tutti si sentono come un unico insieme. Non è un sentimento in cui ognuno di noi sente i propri piccoli mondi e le proprie vite individuali.

Ognuno di noi è come una cellula di un organismo enorme. Nella nostra vita corporea, distaccata dalla spiritualità, sentiamo solo la piccola vita della cellula. Ma quando saliamo al grado spirituale successivo, ci sentiamo come parti di un unico organismo comune, e sentiamo la vita di quell’intero organismo. Questa vita è eterna e perfetta perché è congruente con la traiettoria della dazione e dell’amore, qualità proprie della natura.

Raggiungere la spiritualità è un processo che consiste nel collegare le parti rotte del grande organismo globale di cui siamo parte in un unico grande insieme, invitando la forza d’amore e di dazione della natura come collante tra le nostre connessioni.

Si sperimenta allora la vita dell’intero, un organismo che esiste per sempre, sostenuto dalle qualità eterne dell’amore e della dazione. Si chiama “anima” e c’è un’unica anima per tutti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

La natura risponde alle azioni umane?

Pensate ai miliardi di auto che guidano con il dispositivo Mobileye, che ci avvisa se ci avviciniamo troppo a un altro oggetto.

Il sistema della natura in cui ci troviamo funziona in modo simile: ci avverte quando compiamo determinate azioni e ci fornisce un riscontro in merito. Quindi, in base alla nostra partecipazione alla natura, riceviamo le sue risposte. 

Come funziona questo meccanismo? Funziona perché la natura ha delle leggi.

Le leggi della natura agiscono su tutti e su tutto per farci evolvere verso lo stato più perfetto, armonioso ed equilibrato.

Lo stato di massima perfezione e armonia si ha quando tutte le parti della natura entrano in connessione armonica, in equilibrio con le leggi della natura.

Riceviamo una risposta positiva dalla natura quando le nostre azioni corrispondono allo stato di connessione armoniosa che la natura desidera raggiungere. Allo stesso modo, riceviamo una risposta negativa quando le nostre azioni si oppongono allo stato di connessione armoniosa che la natura desidera raggiungere.

Poiché attualmente siamo lontani dall’imparare e dall’influenzarci a vicenda per raggiungere una connessione umana armoniosa, accumuliamo sempre più problemi nella nostra vita. I problemi crescenti che sperimentiamo sono un riscontro della natura che cerca di dirci che ci stiamo orientando in modo sbagliato, che per sperimentare una risposta positiva da parte della natura, dobbiamo dirigerci verso una connessione armoniosa ed equilibrata tra di noi.

Prima ci applichiamo a imparare e a influenzarci reciprocamente per connetterci in modo positivo, prima vedremo la nostra vita passare da una vita di crescente sofferenza e vuoto a una vita di sempre maggiore felicità, armonia e pace, grazie alla nostra crescente congruenza con le leggi della natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché l’orchestra rimase sul Titanic fino alla fine?

Diverse testimonianze di solidarietà e grandezza d’animo durante il naufragio del Titanic ci mostrano come le difficoltà permettano alle persone di aiutarsi e prendersi cura l’una dell’altra.

Per esempio, durante l’affondamento del Titanic, l’orchestra continuò a suonare fino alla fine, mentre le persone venivano messe sulle scialuppe e a bordo erano in preda al panico.

C’è anche la storia di un miliardario che preferì rimanere sulla nave fino a quando le donne e i bambini non furono salvati prima di tutti, e le testimonianze di donne che scelsero di rimanere con i loro mariti e di porre fine alla loro vita insieme, così come avevano vissuto insieme.

È naturale che gli uomini si sentano immediatamente obbligati a salvare donne e bambini in queste circostanze.

Per quanto riguarda i musicisti che hanno suonato insieme fino alla fine, il loro legame in un unico luogo ha evocato la forza di connessione che risiede nella natura per tenerli insieme.

Se cercassimo di collegarci con la forza di connessione che risiede tra noi, allora si creerebbe un’unione tale da alleviare molte crisi e sofferenze che sperimentiamo nella nostra vita. Per estrarre questa forza di connessione dal suo nascondiglio è sufficiente che ci stringiamo l’uno all’altro. Allora essa appare tra noi.

È anche la soluzione alla paura. Se ognuno di noi si concentra sul beneficio degli altri, non sentiamo più noi stessi. Sentiamo gli altri al nostro posto e, così facendo, ci lasciamo alle spalle la paura. Perché la paura nasce dalla preoccupazione per se stessi e quando sostituiamo la preoccupazione per noi stessi con quella per gli altri, non lasciamo spazio alla paura.

Se ci sforzassimo di connetterci positivamente gli uni con gli altri, inizieremmo a sentirci parte di un’entità comune e superiore, che è piena di bontà e di pace.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.