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Perché dovrei credere ai kabbalisti?

Commento: Molte persone possono dire: “Perché dovrei credere ai kabbalisti sul fatto che il Creatore sia la qualità della dazione e dell’amore?”

La mia risposta: Tu non hai bisogno di credere, tu devi solo far progredire la società verso questo, avvicinarla, attentamente e gradualmente. Perché parlarne? Comunque questo non sarebbe dannoso, le persone non scapperebbero. Oggi sono in tali circostanze che non c’è molto tempo per le discussioni.

Commento: Ora, molti scienziati affermano anche che tutto è così soggettivo che non puoi né provare né negare l’esistenza del Creatore, ma puoi inventare semplicemente molte teorie diverse. È difficile provare qualcosa, poiché il nostro cervello funziona in modo da poter accettare qualsiasi teoria.

La mia risposta: Il Creatore è la legge della natura e noi dobbiamo semplicemente realizzare questa legge, poiché l’intera natura nella sua complessità integrale è chiamata Creatore.

Domanda: E lei non sta cercando di provarlo?

Risposta: No. Non puoi provare nulla a nessuno. Come posso dimostrare ad un bambino l’esistenza di qualcosa che va oltre la sua percezione? Non vi è alcun modo. L’unica cosa che posso fare è aiutarlo a crescere con pazienza, elevandolo al livello in cui vedrà tutto e lo dirà lui da solo. Altrimenti no.

Domanda: Quindi è impossibile spiegare ad una persona che ci sono due leggi – la legge della ricezione e la legge della dazione – e che quando diamo alla società, diventiamo come il Creatore?

Risposta: Perché no? Questo può essere spiegato e molto facilmente. Possiamo vedere nel livello inanimato, vegetale e animale come vengono osservate queste leggi, come tutto è costruito sull’equilibrio fra dare e ricevere.

Tuttavia, al livello della società, non lo vediamo perché al suo interno, al contrario, tutto è costruito solo sulla ricezione e la dazione è possibile solo se posso ottenere ancora di più. Cioè, nella società non esiste alcuna dazione. C’è una ricezione mimetizzata come dazione.

Ciò significa che le leggi della natura inanimata, vegetale e animata devono essere elevate al livello delle leggi della società, al livello umano, e lì devono essere realizzate e messe in pratica.

Pertanto, noi dobbiamo vedere come ciò avviene, in che modo si possa agire affinché la ricezione e la dazione nella società, il più e il meno, esistano in noi allo stesso modo dei tre livelli precedenti. Ciò è possibile o no? Questo, in linea di principio, è l’intero nostro problema e l’origine di tutte le nostre disgrazie. Se potremo farlo, allora avremo un mondo perfetto.

Qui non sto parlando di religione o del Creatore, né di nessun altro. Questo è proprio ciò di cui il mondo ha bisogno e oggi lo vediamo. Proviamo a realizzarlo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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Raggiungere lo stato di dazione

Domanda: La natura ci obbliga ad adempiere alla legge della ricezione, così ci preoccupiamo costantemente di soddisfare le nostre necessità. Questo è normale, siamo stati creati in questo modo. La seconda legge di “dare alla società, prendersi cura della società, del prossimo” ci è nascosta.

D’altronde, il Creatore ci impone di obbedire a questa legge mandandoci colpi e sofferenze, solo che noi non li associamo al fallimento dell’adempimento di questa legge. Davvero non abbiamo libertà di scelta dopo tutto? Come scrive Baal HaSulam: “Il nostro compito assoluto è obbedire completamente alle leggi della natura”.

Risposta: No, la persona non è strettamente obbligata a questo, ma solo spinta a volere adottare la legge di dazione coscientemente, realizzandone la necessità.

Cosa significa realizzare? Significa che io stesso, in base al mio senso civico, capisco che ho bisogno di fare questo. Non per amor proprio, ma per amore degli altri e del Creatore. Accetto questa legge e la eseguo volontariamente, poiché realizzo quanto bene posso fare con questa azione per gli altri e per il Creatore. Solo per amore loro! Ed in nessun caso per amor proprio!

Questo non mi rende un animale ancora più sviluppato, che si trova allo stesso livello degli altri animali, perché la persona non ha un adempimento istintivo e automatico della legge della natura: deve realizzarla da sé. Il fatto è che io devo raggiungere un livello completamente differente, la qualità di dazione e amore, non l’istintivo adempimento delle leggi della natura. Da questo salgo al livello del Creatore.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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Il principio dell’esistenza dell’umanità

Baal HaSulam, “Costruire la società futura”, Capitolo 3, Articolo 8: Il mondo intero è una famiglia. La struttura del comunismo, secondo la Torah, dovrebbe alla fine inglobare il mondo intero in uno standard di vita uguale per tutti.

Dobbiamo raggiungere il livello nel quale sentiremo che tutto il mondo è una famiglia, che tutti intorno a me sono miei parenti, persone che mi sono vicine e care e che mi stanno a cuore persino più di me stesso. Tutta l’umanità deve esistere in base a questo principio.

Tuttavia il processo attuale è graduale. Ogni nazione che a maggioranza accetti questi elementi basilari a livello pratico, che sia già stata educata a donare ai propri simili e che sia alimentata da solidi principi, potrà entrare direttamente nella struttura del comunismo internazionale.

In base al suo naturale sviluppo, la Natura ci spinge a cambiare consapevolmente il nostro atteggiamento verso chi ci sta vicino.

Domanda: Qual è il rapporto tra la qualità di dazione della natura (il Creatore) e la connessione tra le persone?

Risposta: Stiamo cercando di mettere in pratica la legge dell’amore universale, che è il Creatore stesso, nella società, così che essa sia interconnessa in base alla legge del Creatore.

Se poi chiedi: “Cos’è il Creatore?”, io ti rispondo: “Guarda com’è costituita la nostra società, come sono le connessioni al proprio interno. Questa assemblea è il Creatore”.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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Comprendere i bisogni della società

Baal HaSulam, “Costruire la società futura”, Capitolo 3, Articolo 1: ‘Il Comunismo è un ideale nel senso che è morale. L’obiettivo “lavorare secondo le proprie capacità e ricevere secondo le proprie necessità” lo dimostra.’

Se in futuro vivessimo in una società assolutamente armoniosa, dove tutti sono reciprocamente connessi, allora ognuno di noi penserebbe a ciò che può dare a questa società e dovrebbe comprendere le necessità degli altri per poterle compensare.

Ci dovrebbe essere una seria connessione tra i membri della società in modo che ognuno faccia ciò che è necessario e nulla che sia in eccesso, perché così facendo danneggerebbe la natura.

Ossia, faccio tutto ciò di cui gli altri hanno bisogno, tutto ciò che mi si richiede. Ogni membro della società fa lo stesso. Pertanto, raggiungiamo l’armonia completa fra noi.

Domanda: Il principio “da ciascuno in base alle proprie capacità” è una manifestazione della qualità della dazione? Utilizzo tutte le mie capacità per il bene della società. Quindi, “ciascuno secondo le proprie necessità” significa che valuto le mie necessità e ricevo solo ciò di cui ho bisogno?

Risposta: O è la società che le valuta. Qual è la differenza? In questo caso mi fido completamente della società.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 7/02/2019

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Per amore del Creatore

Baal HaSulam, “Costruire la società futura”: ‘Un antagonista potrebbe affermare che finora ho solo dimostrato che si deve servire il prossimo, ma dov’è la prova pratica che si deve aderire a questo precetto per il bene del Creatore?’

Domanda: Noi possiamo capire quale sia l’adempimento della legge della natura “Per il bene delle persone”: “Tu sei per il mio bene, io sono per il tuo bene” e insieme stiamo costruendo una buona società per il futuro. E cosa significa rispettare questa legge per il bene del Creatore che è occultato?

Risposta: Se io seguo rigorosamente le istruzioni dei kabbalisti, allora mi sento come se fossi in uno stato in cui il Creatore è davanti a me e io posso lavorare in collaborazione con Lui.

Domanda: Ma il Creatore mi è nascosto. Come posso fare qualcosa per Lui se non percepisco le Sue azioni?

Risposta: Il Creatore è una condizione che la saggezza della Kabbalah ti pone davanti e un insegnante ti spiega come comportarti.

Se soddisfi queste condizioni, inizi a sentire che ci sono forze positive e negative in natura e che esse agiscono costantemente su di te: la forza positiva da una parte e la forza negativa dall’altra, e c’è la contraddizione o l’accordo, ecc.

Domanda: Cioè, il Creatore è l’obiettivo e il prossimo è il mezzo. Se io trovo la forza o la capacità di mettere i bisogni del mio prossimo al di sopra dei miei in me stesso, allora la qualità del Creatore si manifesta in me?

Risposta: Naturalmente, la qualità della dazione. Allo stesso tempo, tu inizi a sentire di esistere al livello del Creatore secondo la legge dell’equivalenza della forma.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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La responsabilità di una persona

Baal HaSulam, “Costruire la società futura”: ‘Il precetto della ricezione richiede solo poca considerazione in quanto la punizione viene data all’istante. Pertanto, non lo trascureremo mai. Tuttavia, la punizione per il secondo precetto, quello della dazione nei confronti della società, non viene recepita istantaneamente. Piuttosto ci arriva indirettamente.’

Domanda: La società non ci chiede di dare; pertanto, non rispettiamo la legge di dazione nei confronti della società. La natura ci punisce per questo. Ma poiché la punizione non arriva immediatamente, non rispettiamo questa legge.

Perché la legge è implicita? Se vedessi chiaramente che non ho dato alla società e la società o la natura mi punissero immediatamente, agirei diversamente.

Risposta: Quindi saresti un animale, non un essere umano. La differenza tra un essere umano e un animale è che l’animale è completamente soggetto alle leggi della natura. Non ha la libertà di decidere se soddisfarle o meno. Un animale fa tutto d’istinto, sotto la dura influenza della natura, senza fare domande.

Gli esseri umani, al contrario, possiedono il libero arbitrio se attuare o meno le leggi della natura. Tuttavia, il problema è che una persona è stata creata in modo tale da non voler rispettare le leggi della natura.

La natura, il Creatore, vuole che una persona si sviluppi al punto di capire che è suo dovere adempiere alle leggi della natura. Non per il bene personale, ma per il bene degli altri, in modo che la persona diventi simile alla natura, che dà, riempie, dà alla luce e si sviluppa.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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Elevarsi al di sopra dell’Universo

Domanda: Se ipotizzassimo che ognuno di noi, in futuro, diventasse kabbalista, come sarebbe organizzata la struttura sociale della collettività? Come distribuiremmo il lavoro manuale, piuttosto che le posizioni manageriali? E come gestiremmo le risorse del pianeta?

Risposta: In modo assolutamente perfetto e razionale. Attraverso lo spessore della materia, dell’energia e delle informazioni, vedremo chiaramente come interagire con loro in modo che, in base a questo, saliremo sempre più in alto nei livelli spirituali.

Inoltre, non avremo problemi. Tutto ciò che ci viene dato nel mondo materiale e spirituale, lo realizzeremo in modo ottimale.

Domanda: Quale sarà quindi la principale legge di giustizia?

Risposta: La legge principale è un’attitudine assolutamente uguale a tutti i livelli della natura nel nostro mondo e nel mondo spirituale, come per il Creatore.

Domanda: Significa che nessuna catastrofe ecologica può verificarsi qui?

Risposta: No! Se solo potessimo immaginare cosa ci è stato preparato in questo caso! Ciò eleva davvero una persona al di sopra dell’universo.

Noi esistiamo in questo stato persino adesso. È solo per portarci ad esso in un modo reale e sensibile, con i nostri desideri, che ci viene dato un senso dello stato opposto: il nostro mondo attuale.

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Dalle lezioni di Kabbalah in lingua russa del 18/03/2018

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Nessuno ti è più vicino di un kabbalista

Baal HaSulam, Gli Scritti dell’Ultima Generazione: “Di conseguenza, la persona che raggiunge il contatto con il Creatore diventa persino più naturale, più semplice e più umile. Si potrebbe anche dire che prima dell’assegnazione, quella persona e tutte le persone erano al di fuori della natura semplice. Questo perché ora è uguale, semplice e comprende tutte le persone, ed è molto coinvolta con loro. Non c’è nessuno più vicino alla gente di lei, ed è solo lei che dovrebbero amare, perché non hanno una persona più vicina di lei.”

Una persona che guida le altre persone, un gruppo, l’umanità, è la persona più importante sulla faccia della Terra per loro, perché fornisce loro il contatto con il Creatore e spiega la conoscenza superiore. Non rivela nulla di nuovo, ma semplicemente lascia che le persone rivelino le loro abilità nelle quali lei trasferisce la conoscenza superiore.

Domanda: Che cosa significa che una persona che ottiene il contatto con il Creatore diventa uguale e semplice?

Risposta: Per raggiungere il contatto con l’umanità e il Creatore secondo le leggi della commutazione, essa, da una parte, deve essere uguale alle masse e, dall’altra, legata alla sfera superiore.

Si dice che il contatto si verifica quando “… è solo lei che dovrebbero amare, perché non hanno una persona più vicina di lei”. Cioè, da parte delle masse, deve esserci un atteggiamento verso di lei come un bambino verso il padre: a volte l’amore, a volte la devozione, a volte l’obbedienza, a volte essere esigenti: la totalità di tutti gli stati.

Nota: Il Magid di Vitebsk era solito dire che era molto grato alle persone che lo stimolavano.

Il mio commento: Il fatto è che una persona si eleva grazie ai propri nemici. Mentre quelli che la ammirano, al contrario, la indeboliscono.

Non ritengo possibile che un kabbalista si riveli e si elevi agli occhi delle masse. Solo se è necessario tirarle fuori da grossi problemi in modo che gli obbediscano; per farli scappare dai loro problemi, allora può permettersi di mostrar loro, ma in una forma limitata, che è il portatore di forze speciali. Non c’è altro modo.

Chi è vicino a un kabbalista di solito lo sente un po’, vede qualcosa, inizia a indovinare, percepisce, ma queste sono piccolissime dosi.

Domanda: Baal HaSulam scrive che un kabbalista comprende tutte le persone mantenendo rapporti molto stretti con loro. È un riavvicinamento interiore o una relazione a livello materiale?

Risposta: Un kabbalista che comunica con i suoi discepoli, i parenti, con chiunque, si comporta in modo volutamente semplice. Non ha contatti con loro se non per i loro interessi comuni.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 9/10/2017

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L’obbiettivo della società del domani

Domanda: Se le persone comuni comprendono che devono unirsi per l’importanza della meta, potranno lavorare correttamente con la loro natura egoistica. Qual è questa meta?

Risposta: Molta gente è restia a lavorare con gli altri in qualsiasi attività volta a raggiungere un obbiettivo comune. Se mi associo con qualcuno, capisco che mi limito nella mia opinione, probabilmente nel risultato, nel mio guadagno, ecc. Non ho altra scelta. Esiste un beneficio egoistico diretto, molto chiaro.

All’inizio, questa deve essere la forma delle relazioni, tanto di quelle kabbalistiche quanto di quelle ordinarie. Non ci sono differenze tra loro, perché entrambe iniziano col semplice egoismo.

Ma dopo, lavorando insieme, in base al metodo kabbalistico, gradualmente inizio a sentire in questo lavoro le due forze opposte.

Da una parte, il mio ego resiste in larga misura ad avanzare. Da un’altra parte, negli affari, potrebbe non essere così. Contrariamente a quanto accade negli affari, il mio ego è d’accordo sul fatto che dobbiamo unirci e avanzare, perché l’ego valuta sempre i risultati futuri, come ricchezza o raggiungimento di un progetto.

Nel nostro caso, non si lavora così. Sentiamo una crescente resistenza da parte dell’ego. Perché? Per innalzare l’importanza dello scopo davanti ai nostri occhi, perché lo scopo è sempre ad un livello più alto rispetto alla resistenza del nostro ego. Nel frattempo, raggiungiamo uno stato nel quale facciamo il possibile per innalzare lo scopo e lo facciamo in modo da dare più importanza a lui che al nostro ego.

Qui, la garanzia reciproca e l’influenza della forza superiore circostante sono molto importanti. Agendo correttamente riceviamo la forza per continuare a connetterci tra di noi, fino a che veniamo trasformati in un desiderio comune, in un’intenzione comune, dove appare la sensazione della forza superiore, in base al nostro livello di connessione.

Questa sensazione è l’azione di questa forza. Ci connettiamo con ognuno degli altri e con questa forza. Questo stato viene definito come il successivo livello spirituale delle nostra esistenza.

Domanda: Chi può resistere a questo, soltanto qualcuno con un punto nel cuore?

Risposta: Tutti hanno un punto nel cuore che si sviluppa gradualmente. Inoltre, ogni persona vede chiaramente ciò che accade nel mondo attorno a lei: stress costante, fallimenti, droghe, ecc… La Kabbalah ci offre una scienza profonda riguardo all’ascesa spirituale dell’umanità….

Domanda: Si comprende la serietà della scienza mediante gli sforzi della persona per connettersi? Negli affari tutto è molto chiaro: milioni, migliaia di milioni di dollari attraggono le persone.

Risposta: Anche qua possiamo misurare la grandezza della meta in milioni e migliaia di milioni, pero in unità relative, non in denaro.

Domanda: Che cos’è per un kabbalista la misura della meta?

Risposta: Qui ci sono 125 gradini per raggiungere lo scopo. In ogni gradino, si raggiunge un certo livello. La meta finale diventa gradualmente più chiara ad ogni gradino. Ci si sente qualitativamente più elevati e il desiderio cresce in corrispondenza.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 16/08/2017

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Un nuovo stile di vita

Ci sono già persone fra noi che usano la loro singolarità in forma di dazione sugli altri. Ma sono ancora poche, poiché siamo ancora nel mezzo del percorso dello sviluppo. Quando arriveremo al punto più alto dei gradi, useremo tutti la nostra singolarità solo in una forma di dazione verso gli altri, e non ci sarà mai alcun caso in cui una persona lo utilizzi in forma di auto-ricezione. Con queste parole, troviamo l’opportunità di esaminare le condizioni della vita nell’ultima generazione, il tempo della pace mondiale, quando tutta l’umanità raggiungerà il livello della prima parte e userà la propria singolarità solo nella forma della dazione per gli altri e non nella forma della ricezione per se stessi. Ed è bello copiare qui la suddetta forma di vita, così essa ci servirà come una lezione e come un modello per sistemare le nostre menti sotto il diluvio delle onde della nostra vita. Forse vale la pena ed è anche possibile, nella nostra generazione, sperimentare assomigliando a questa forma di vita sopra descritta. (Baal HaSulam, “La pace nel mondo“)

Dobbiamo creare piccole comunità in grado di mettere in pratica i principi individuali della generazione futura. Dobbiamo pubblicizzarli affinché le persone vengano, studino, seguano corsi e provino a mettere in pratica questi principi trasferendosi con le loro famiglie in tali comunità per almeno un paio di mesi.

Tutte le forze che si manifestano nella persona, nella natura e nel mondo che ci circonda ci spingono a superare il nostro egoismo e ad esistere su un livello completamente diverso: il livello del Creatore, il potere completo della natura e dell’altruismo. Il problema è come riuscirci.

Per questo, nel nostro mondo c’è un gruppo speciale di persone chiamate kabbalisti che, grazie al loro sviluppo interno unico, indipendente da loro, hanno ricevuto una spinta verso un nuovo stile di vita.

Essi studiano come è organizzato il sistema che gestisce il nostro mondo, come possiamo arrivare ad esso, adattarlo a noi stessi e cambiare noi stessi per esso.

Pertanto, le masse hanno qualcuno da cui imparare ad adattare questo metodo, perché i kabbalisti lo comprendono nella propria esperienza.

La maggior parte delle persone, tuttavia, non ne sa nulla, né lo capisce e si oppone egoisticamente a questo. Dopotutto, stiamo parlando di uno speciale cambiamento inverso nella nostra natura: il cambiamento di qualcuno che desidera ricevere e godere a spese degli altri in qualcuno che dà; dove qualcun altro diventa più importante di noi stessi, o addirittura come il nostro unico figlio, a cui pensiamo continuamente.

È quasi incredibile e impercettibile in una persona. Ma la natura ci farà pressione con grande sofferenza se non ci muoviamo volontariamente verso di essa.

La Kabbalah spiega come si possano fare piccoli passi verso il principio biblico di “Ama il prossimo tuo come te stesso” in modo che, sebbene non per tua scelta, ma non ancora in modo del tutto chiaro, puoi imparare questi principi in anticipo, cercare di assorbirli, e persino iniziare a tradurre alcuni elementi dei principali comandamenti della Torah “Ama il tuo prossimo come te stesso” e “L’unione di tutte le persone”.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 23/10/2017

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