Come si dovrebbe vivere la propria vita per non avere rimpianti prima di morire?

La formula per morire senza rimpianti è lo sforzo di essere pronti alla morte, cioè di vivere come crediamo di dover fare nell’ambito delle nostre capacità limitate. Così, quando arriverà il momento di morire, non avremo rimpianti per come abbiamo vissuto.

La vita stessa è la nostra connessione con il pensiero supremo che crea e sostiene la vita. Nella saggezza della Kabbalah, questo pensiero supremo è chiamato “il pensiero del Bore”. Questo pensiero è al di là della comprensione della mente umana, ma possiamo cercare di capire e mettere in pratica ciò che questo pensiero vuole farci conoscere e raggiungere.

La vita consiste nell’apprendere costantemente questo pensiero superiore, subendo alti e bassi nell’ambito di tale apprendimento,  ciò che ci aiuta nel cammino è la nostra connessione reciproca e il raggiungimento della saggezza superiore che deriva dai nostri tentativi di avvicinarci al pensiero del Bore.

Qual è il pensiero principale del Bore? È quello di raggiungere il desiderio di connettersi con tutti e con la natura come un unico insieme, di scoprire l’eternità e la perfezione del Bore in questo movimento.

Da una parte, possiamo esercitare la nostra immaginazione per figurarci cosa significhi esistere nell’eternità e nella perfezione. Dall’altra, possiamo anche raffigurare il tipo di sofferenza che deriva dal fatto che il Bore non ci concede un’uscita dai limiti della mente. Speriamo di progredire nel nostro sviluppo fino al punto in cui ci troveremo di fronte a questa scelta.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

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