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La differenza fra la saggezza della Kabbalah e la psicologia

Domanda: E’ molto difficile per le persone percepire la differenza fra la saggezza della Kabbalah, la psicologia e la filosofia. Lei ci può aiutare a capire?

Risposta: La saggezza della Kabbalah parla della struttura del sistema della creazione che si basa sugli opposti e sulla connessione fra due forze: le proprietà di dazione e ricezione, la forza positiva e quella negativa ed il materiale che esiste fra loro che è gestito dalle due forze.

Questo metodo spiega le quattro fasi dell’espansione dell’Ohr Yashar (la Luce Diretta che è la caratteristica della dazione) sulla proprietà della ricezione e come entrambe le qualità interagiscano fra loro, producendo diverse variazioni di integrazione di tutte le forze, degli elementi. Il punto da cui inizia la Kabbalah è il più semplice, vero ed elementare e spiega come ogni cosa si è estesa e sviluppata nel nostro mondo.

La psicologia e la filosofia non hanno nulla a che fare con questo. La Kabbalah non è una scienza speculativa, è immensamente logica. Anche se una persona che è coinvolta con essa, non percepisce queste forze o non rivela il mondo superiore, cionondimeno la conoscenza resta molto interessante.

Perciò, molti vengono solo per studiare la Kabbalah come una scienza teorica persino se non comprendono di che cosa parli. E ci sono persone che vogliono sviluppare se stesse e padroneggiare la saggezza in un modo pratico. Tutto dipende dagli obiettivi che una persona si prefigge.

Noi insegniamo sia agli uni che agli altri. Non ci importa il perchè una persona studi la Kabbalah, noi insegniamo tutto a tutti. Il primo corso “La struttura del mondo superiore” include lo studio del sistema della creazione. Il secondo corso “Conseguimento pratico del mondo superiore” include il lavoro di una persona in un gruppo.

In linea di principio, la saggezza della Kabbalah è progettata per elevare una persona al di sopra dell’egoismo che ci impedisce di unirci. La psicologia insegna ad una persona come andare d’accordo in ambito egoistico. Psicologia e filosofia non possono andare al di là dell’egoismo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 24/09/2017

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“E Mirjàm fu chiusa fuori dal campo…”

Dalla Torah, (Numeri 12:15 12:16) “E Mirjàm fu chiusa fuori dal campo per sette giorni, ed il popolo non partì, finché Mirjàm non rientrò nel campo. Indi il popolo si mosse da Hhasseròt, e s’accampò nel deserto di Paràn.”

Domanda: Mirjàm è una figura molto forte nella Torah. Cosa rappresenta?

Risposta: Mosè ed Aronne sono i due lati del movimento verso il Creatore. Mirjàm è la parte più bassa, Malchut che connette Mosè ed Aronne.

Essa rappresenta la successione di profetesse che sono venute dall’antica Babilonia (Sara, Rebecca, Lea e Rachele) e raffigura una loro imagine collettiva. Ora accompagna l’intero campo del popolo di Israele, ovvero l’intero movimento di una persona verso il Creatore. Quando questa qualità non è più necessaria, lei muore.

Se è scritto nella Torah che una persona nell’accampamento è ammalata, significa che sta passando una correzione spirituale e che è necessario aspettare che la correzione sia finita. E’ impossibile avanzare senza questo. Non puoi muoverti in avanti visto che hai le qualità dell’ammalato. Mirjàm rappresenta la qualità comune, il desiderio comune. Naturalmente visto che si è ammalata di lebbra, deve essere corretta. Solo in seguito è possibile avanzare.

Non è mai successo che i malati fossero lasciati nel deserto. Il movimento in avanti è basato sul fatto che riveli continuamente delle qualità egoistiche, le correggi e vai avanti.

Domanda: Perchè Mosè prega per le persone, per Mirjàm, tutto il tempo?

Risposta: Egli compie sempre quello che desidera il Creatore.

Il fatto è che Mosè è il punto più alto nell’anima che attira la persona per completare la correzione, per l’adesione con il Creatore. Mosè, nella sua qualità, sta sempre soddisfacendo il desiderio interiore del Creatore.

Vedi come giocano! Il Creatore minaccia sempre il popolo e Mosè lo protegge visto che Mosè ed il Creatore sono una sola cosa, e tutto il resto sono quelle qualità che vanno corrette.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 25/03/2015

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Il punto di contatto con la verità

Come arriviamo ad una vera preghiera che nasce da un desiderio genuino? È scritto: “Una persona è dove sono i suoi pensieri. Perciò, devo cominciare ad esaminare dove sono i miei pensieri: limitare me stesso, il mio desiderio, ad un solo punto e con questo connettermi al Creatore. Poi comincio a sentire differenti stati che mi attraversano e in ognuno di essi devo acquisire nuovamente l’adesione con il Creatore.

Può darsi che, fino ad un certo punto, io non sappia esattamente come fare questa restrizione, ma continuo a provarci, come un bambino che vuole crescere. Questo è il modo in cui costruisco il mio Partzuf spirituale e osservo tutti i disturbi che il Creatore mi manda da tutte le parti, quelli che mi spaventano, che mi confondono e agitano il mio cuore e la mia mente. Ma ritorno continuamente al punto di adesione. Non mi viene chiesto altro, è così che costruisco il mio progetto spirituale.

Se, al di sopra di tutti i disturbi, mi annullo e torno a connettermi al Creatore, allora ogni disturbo nel mio cuore e nella mia mente viene corretto e incluso nella santità. Questo è il motivo per cui rimarrò sempre nel desiderio genuino e nella vera preghiera, cercando costantemente di tornare all’adesione e accorgendomi che non posso farlo senza l’aiuto del Creatore. Rivelerò continuamente i problemi e applicherò il mio sforzo nel chiedere l’adesione con il Creatore.

Il mio primo punto di adesione deve essere autentico. Non ne faccio parte, c’è solo il mio obiettivo di aderire al Creatore. E poi comincio a studiare il Creatore, dalle Sue azioni su di me posso conoscere il Suo atteggiamento, il carattere, il comportamento e capire cosa Lui vuole dirmi. Questo, in sostanza, è ciò che viene chiamato la scienza della Kabbalah.

I libri della Torah sono santi perché sono stati scritti da coloro che erano in santità, nel mondo spirituale, cioè, in dazione e nel conseguimento della forza superiore, in amore fraterno, al tempo in cui questi libri furono scritti. Se una persona sta scrivendo in virtù della sensazione di conseguimento del Creatore, “Il buono che fa il bene,” dal desiderio di fare del bene a tutti, dallo stato di amore verso il prossimo come per se stessi, allora i suoi scritti sono detti santi, e contengono la qualità della dazione, Bina.

Tuttavia, la persona che legge questo libro potrebbe non avere intenzioni buone e corrette. Dopotutto, siamo nati egoisti e partiamo da un bilancio negativo, desiderando di raggiungere la ricompensa o almeno di evitare la punizione. Una persona pensa che la Torah sia un rimedio meraviglioso per tutti i problemi e, il suo studio, la farà sentire meglio in questo mondo.

Pertanto, essa studia per il proprio miglioramento in questo mondo e forse nell’altro mondo, a causa del timore della punizione e del desiderio di ricevere la ricompensa. In questo caso, ciò che è importante per lei è il numero delle Mitzvot che ha osservato e il numero dei libri che ha studiato.

La grandezza del Creatore vuol dire che in qualsiasi stato possa sopraggiungere, qualsiasi problema o disgrazia mi colpisca, prima di tutto penso a Lui. Nemmeno alla mia adesione con Lui, ma solo a Lui, a dargli piacere.

Come si può controllare se una persona si preoccupa veramente della sua incapacità di dare al Creatore o se pensa di se stessa: “Perché non ho ancora raggiunto la dazione?” L’unico modo per verificarlo è vedere se è pronta ad aiutare gli altri ad arrivare alla dazione per il Creatore, allora sta veramente puntando alla dazione.

Uscire dall’Egitto ogni giorno

Prima di tutto, bisogna aderire al Creatore e poi sentire tutti i disturbi attraverso questo punto di adesione; devo aumentare l’adesione con il Creatore grazie ai disturbi, senza sprofondare sempre più nei problemi della vita. Devo abbandonare tutte le paure e i problemi, e aderire a: “Non esiste nulla tranne Lui.” Divento incluso nel Creatore, in questa unica realtà esistente, come un punto, come se fosse l’inizio della creazione.

“Sappi che prima della creazione c’era solo la Luce superiore che riempiva tutto…” E poi, in questa Luce superiore si è formato un punto nero opposto alla Luce nel suo desiderio di ricevere piacere. Ma esso si annulla completamente davanti alla Luce e io voglio fare lo stesso! E dopo che avrò raggiunto il punto di adesione con la Luce, cioè, dopo che vedrò solo il Creatore in tutto ciò che mi accade, potrò aprire la mia mente e il mio cuore, i pensieri e i desideri, fino a quando sarò capace di rivolgerli al Creatore.

Non ho nulla di mio, divento un singolo punto. E tutti i miei sentimenti non appartengono a me, ma sono inviati dal Creatore, in modo che mi legherò ancora di più a Lui. Allora, il mio punto di adesione comincia ad espandersi al di sopra di tutti i disturbi, e la mia area di adesione con il Creatore continuerà a crescere. Così, questi non sono disturbi ma “aiuti al contrario,” perché sono contro di me ma mi aiutano ad aumentare sempre più l’adesione. Non sempre riesco a ricondurre tutto al Creatore, anche se capisco che deve essere così. I miei problemi e le mie paure possono essere così grandi che non sarò in grado di rimanere in adesione con il Creatore. Il segno dell’adesione è la gioia che viene da “Non esiste nulla tranne Lui, il buono che fa il bene.” Quando sono in adesione con Lui, mi sento nella perfezione, perché anche chi aderisce con perfezione è perfetto.

Se non c’è gioia, allora sono in esilio, non sono in adesione con “Non esiste nulla tranne Lui.”
Sono seduto al lavoro e mi sento in esilio, sto sprecando tempo inutilmente. Qualcuno ha inventato tutti questi compiti e io devo sprecare la mia vita così. Non c’è via d’uscita, devo continuare, ma con l’intenzione che mentre lo faccio aderisco al Creatore, annullando me stesso davanti a Lui. E tutto ciò è dovuto al lavoro e ai disturbi, il cosiddetto mondo immaginario che mi dà l’opportunità di aumentare la mia adesione. E se raggiungo l’adesione, smetto di sentire questo mondo, esso sparisce. Nascondendo lo schermo diventa rivelatore; invece di separarsi, diventa unito.

Trasformo l’esilio in redenzione semplicemente attribuendo tutto al Creatore, ed è sufficiente. Tutta la differenza tra Egitto e Israele è che lo stesso desiderio rivelato in Egitto cambia la sua intenzione in dazione; passa attraverso il deserto e diventa la terra di Israele. Così, ogni giorno, dobbiamo vedere che usciamo dall’Egitto.

Ogni giorno devo cercare di raggiungere l’adesione con il Creatore e poi scopro che sono in esilio. Pertanto, il mio lavoro quotidiano è aderire al Creatore al di sopra della separazione e cambiare la mia natura maligna in buona, l’angelo della morte nell’angelo della vita.

Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 7/03/2018Gli scritti di Rabash – La vera preghiera è su una mancanza”

L’unica vera Kabbalah

Domanda: Perché non collaborate con organizzazioni simili alla vostra?

Risposta: Non conosco altre organizzazioni che si impegnano veramente nello studio dell’autentica saggezza della Kabbalah. E’ naturale che ci siano individui che si spacciano per kabbalisti, ma in realtà sono sia religiosi che psicologhi. Ci sono anche quelli che usano la Kabbalah per diventare ricchi.

Per lo studio della vera Kabbalah, solo la nostra organizzazione ed io personalmente ci impegniamo in questo. Non sto cercando di vantarmi mentre lo dico. Sto solo cercando di spiegare che seguo il metodo di Baal HaSulam e di Rabash e che considero questo metodo l’unica vera saggezza della Kabbalah.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 24/09/2017

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“…eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile”

Domanda: Se intorno a noi e negli altri riconosciamo le nostre caratteristiche, come è possibile comprendere il detto: “…eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile” (Salmi 138: 6)?

Risposta: Il Creatore è veramente grande rispetto alla caratteristica della dazione, e solo una persona che si comporta umilmente, perché ha scoperto quanto grande è il suo egoismo, sentirà il Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/09/2017

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Il sistema vivente

Il sistema spirituale funziona in un modo speciale. Nel mondo materiale siamo abituati che persino i più grandi sistemi sono costruiti su un principio più primitivo, nel quale qualsiasi elemento svolge la sua funzione in maniera autonoma.

Per esempio, una macchina ha il suo radiatore, un carburatore, pistoni e cilindri ed ogni dettaglio funziona come era stato inizialmente progettato senza cambiare la sua funzione anche se le condizioni mutano.

I sistemi spirituali hanno molti meno elementi: 5 x 5 x 5, ma il problema è che cambiando il loro grado in relazione alla Luce dell’infinito, essi cambiano le loro qualità, poiché è scritto: “Cambiare il tuo posto comporta un cambio di fortuna”.

Questa è l’intera complessità.

Altrimenti tutto Lo Studio delle Dieci Sefirot (TESTalmud Eser Sefirot) potrebbe essere spiegato in venti pagine. Ma il problema è che ci sono ascese e discese spirituali attraverso le quali le caratteristiche cambiano e questo ci confonde.

Se i Partzufim spirituali ascendono o discendono, essi possono cambiare il loro precedente comportamento. É impossibile dire, a proposito delle cinque Sefirot, se si tratti di Hochma o Hassadim (Bina), perché tutto dipende da quello che si trova sopra e sotto di loro, quello che esse rivestono e a chi esse devono dare.

Nessuno esiste da solo e così si scopre che ciascuno può svolgere le funzioni di tutti. Non esiste un tale sistema nel nostro mondo! Tuttavia, l’intero sistema spirituale è creato da un singolo desiderio di provare gioia e tutto il resto in questo sistema dipende dal modo nel quale è utilizzato.

Le Luci entrano nel sistema ed incominciano ad organizzarlo in base alle loro qualità. Tutto dipende dalla posizione del Partzuf o persino dal suo ruolo in relazione agli altri Partzufim. Questo è impossibile da comprendere con la nostra mente; deve passare attraverso i nostri sentimenti ed allora noi vedremo che questo sistema è vivo.

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Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 25/01/18, Talmud Eser Sefirot, Parte 10, “Tabella delle risposte per argomento,” Paragrafo 149

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La legge contro l’odio

Nelle news (VOA News): “L’approvazione di una nuova legge in Venezuela che prevede sino a 20 anni di prigione per chi inneggia all’odio, sta generando preoccupazioni su una crescente repressione del dissenso.”

“La potente Assemblea Costituente che sostiene l’attuale Governo ha approvato queste misure”.

“Delcy Rodriguez, leader dell’assemblea, ha dichiarato che questa proposta rappresenta ‘una legge costruttiva per la coesistenza pacifica’ ed un antidoto ‘alle intolleranze e all’odio che la destra venezuelana ha fatto emergere.’”

“Il Presidente Nicolas Maduro ha proposto questa misura durante le proteste antigovernative che hanno avuto luogo nelle strade della capitale, e in altre città venezuelane, da Aprile fino a Luglio. Più di 120 persone sono morte, durante i tumulti quotidiani, scatenati dalla profonda crisi economica e politica. Gli attivisti spesso usano i social media per organizzare le dimostrazioni”.

Domanda: Lei pensa che questa legge fermerà le persone?

Risposta: In parte sì. Dopotutto l’uomo ha paura della punizione. E’ sotto gli occhi di tutti come le persone cerchino sempre di evitarla, provando a creare zone libere da queste posizioni dove è possibile promuovere le proprie idee.

Tuttavia, in qualche modo funziona, ma fino ad un certo punto. Dopotutto, non si può reprimere una persona solo con la paura. Sappiamo questo ormai da molto tempo. Il nostro sviluppo nel corso di migliaia di anni si presenta con un esito molto chiaro.

Per questo non credo che aiuterà molto. Ad ogni modo, troveremo presto lo stesso Venezuela immerso in una sorta di “aria malsana”, o altre perversioni, che sono state imposte nel passato assieme a queste proibizioni e punizioni. Non c’è niente di buono in questo.

Domanda: Pensa che l’umanità capirà ad un certo punto cosa c’è alla base dell’odio? Comincerà ad averci a che fare?

Risposta: Questo è impossibile da fare perché l’egoismo è la base della nostra natura. Quindi le cose cambieranno solo se cominciamo a correggerlo. Ma l’umanità non sa come correggerlo. Solo i kabbalisti lo sanno.

Per questo i kabbalisti non hanno scelta se non quella di fare appello all’umanità dicendo: “Che grande opportunità che abbiamo! Correggiamo la nostra natura!”

Eppure l’umanità non vuole ascoltare. Ad ogni modo, qui non si tratta dell’umanità, il problema è che il popolo ebraico stesso non vuole saperne nulla, e sono loro quelli che devono prima correggere se stessi e dare l’esempio al resto del mondo.

Domanda: Allora il Venezuela se ne renderà conto?

Risposta: Allora tutti lo vedranno. Se solo gli ebrei lo volessero, se fossero capaci di ascoltare e conoscere questo…

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 9/11/2017

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Sentire i desideri degli altri

Domanda: I kabbalisti dicono che una persona deve sentire i desideri degli altri ed iniziare a soddisfarli, sono questi gli elementi della dazione?

Risposta: Il problema non è sentire i desideri degli altri, perché condividiamo un desiderio comune. Inoltre, questo obbiettivo non si relaziona con i nostri desideri terreni. Abbiamo un obbiettivo spirituale. Capisco la tua aspirazione perché è la stessa che ho io. Dobbiamo combinare le nostre aspirazioni e progredire.

Cerco con tutte le mie forze di essere d’aiuto affinché tutti ci connettiamo nel gruppo, perché attirando una nuova forza di connessione comune, nella nostra connessione, iniziamo a sentire la forza del governo superiore.

Naturalmente, devo salvaguardare materialmente l’amico. Però questo non è il motivo per avere una relazione armoniosa. Pertanto, nel mondo attuale, non abbiamo bisogno di pensare troppo al cibo. Oggi, nessuno muore di fame. La cosa più importante è salvaguardare il prossimo livello.

Domanda: Quando i kabbalisti dicono che devo sentire le necessità del prossimo, vuol dire che devo sentire il suo desiderio, iniziare a soddisfarlo e così anche il mio egoismo sarà soddisfatto? Cosa dovrei sentire negli altri?

Risposta: Niente. Non posso sentire gli altri; continuo ad essere egoista ed egocentrico. Solo se cerco di unirmi agli altri riusciremo insieme a connetterci con la forza superiore, perché riceviamo l’opportunità di connetterci sotto la sua influenza.

Costruiamo un desiderio comune e lo creiamo sopra noi stessi: sono io, sono loro e sopra di noi c’è qualcosa in comune che non ha nulla a che fare con la classica piramide dei desideri.

Ci eleviamo al disopra del nostro egoismo, ci connettiamo con l’aiuto della forza superiore e così iniziamo a sentire la sua azione. Questa è la rivelazione della forza superiore in noi.

Ma non sentiremo mai niente nel nostro egoismo.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 16/07/2017

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Un mondo di tangenti

Nelle News (Notizie in Primo Piano): Secondo una notizia riportata dal servizio stampa delle Nazioni Unite, il volume annuale mondiale delle tangenti è stimato in mille miliardi di dollari.

“Il volume annuale mondiale delle tangenti è stimato in mille miliardi di dollari. Ma l’economia mondiale perde 2.600 miliardi di dollari a causa della corruzione. Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), nei paesi in via di sviluppo le perdite dovute alla corruzione superano l’ammontare dei fondi ufficiali stanziati di ben dieci volte”.

Domanda: Ma in che mondo viviamo?

Risposta: Viviamo in un mondo egoista e davvero non potrebbe essere altrimenti.

Se una persona è guidata dall’egoismo e non conosce un altro tipo di educazione, pensa solo a come trarre il miglior profitto da ogni incarico e da ogni lavoro. Questo è il desiderio naturale del nostro egoismo.

Siamo stati creati così, è la nostra natura. Come possiamo limitarci senza prendere, rubare, sfruttare le opportunità al lavoro? Siamo costretti ad agire così.

Di fatto, l’efficienza della società umana è pari a zero. Tutto viene assolutamente rubato.

Domanda: Questo dimostra che nel mondo quasi tutti prendono tangenti?

Risposta: Naturalmente. Produciamo davvero tutto quello di cui la società ha bisogno? E se avremo tolto alla società anche un minimo di energia, un po’ di forza, di conoscenza, o qualunque altra cosa, questo è già furto. Non possiamo fare nulla contro tutto questo senza educare la gente.

Domanda: In quali circostanze una persona non prende tangenti e non ruba?

Risposta: Nel momento in cui persegue una ricompensa più alta. Allora comincerà a dare tutto agli altri per ricevere la connessione con il Creatore come ricompensa.

Se una persona tratta gli altri come tratta se stessa, allora in questa relazione con gli altri troverà una “porta segreta”, l’ingresso al Giardino dell’Eden, al mondo spirituale.

Tutto lì è organizzato secondo altre leggi, secondo la legge della dazione e dell’amore. Questo è il progetto al quale dobbiamo lavorare. Oggi ci troviamo proprio di fronte a questa opportunità, e tutto quanto scopriremo in questo mondo è quanto esso sia insopportabile. E così ci avvicineremo sempre più a questa possibilità.

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Quali professioni scompariranno?

Domanda: Lei sa quali professioni scompariranno in futuro?

Risposta: Molte, praticamente tutte.

Domanda: I giornalisti scrivono che ci saranno taxi senza conduttori, che gli hotel si prenoteranno solo on line e che anche gli editori e gli scrittori scompariranno, perché un robot informatico ha già vinto un concorso letterario.

È stato stabilito che la precisione di un avvocato informatico è del 90% mentre quella dell’essere umano, del 70%; il dispositivo IBM Watson diagnostica il cancro quattro volte meglio di qualunque medico. Nel futuro l’energia solare sarà talmente economica e così ampiamente utilizzata che tutta l’industria del carbone scomparirà, ecc …

Lo scrittore israeliano Yuval Noah Harari, nel suo popolare libro “Homo Deus: Breve storia del domani”, avverte che, un domani, l’umanità potrebbe dividersi in due sottospecie: la prima che verrebbe chiamata dei pagani, la padrona dell’intelligenza artificiale e quella dei super specialisti, la seconda, comprenderà tutto il resto; ed il resto può significare paesi e continenti interi. Lei pensa veramente che l’umanità si dividerà in queste due sottospecie?

Risposta: Nel processo per arrivare a questo livello, entrambi i gruppi, certamente, saranno molto differenti l’uno dall’altro: uno si dedicherà a programmare ed inventare tutte queste macchine e l’altro consumerà passivamente perché non ne avrà davvero bisogno.

Sarà solo una massa di proteine che si alimenterà anche con sostanze speciali che diminuiranno il suo desiderio di riprodursi e tutti i suoi desideri in generale. Diventeranno “vegetali”, non persone. E coloro che creeranno le tecnologie li governeranno; ma questa non è la fine del problema, non è come un film di Hollywood, perché esistono anche il governo superiore e lo scopo.

L’umanità non esiste di per sé, e non è neppure isolata da tutto. Lo vediamo nella natura ed in tutte le sue parti: lo scopo finale è già determinato e governa tutte le fasi ed i passi dello sviluppo. Pertanto, niente si fermerà come lo ha concepito quest’uomo intelligente.

Tutto sarà differente. La gente sperimenterà importanti cambiamenti interiori; capirà che si sta uccidendo in questo modo. E non è la stessa cosa che se ci uccidiamo in questo mondo, volendo disfarcene il più rapidamente possibile.

Di fatto, gradualmente, la gente scoprirà la forma più elevata dell’esistenza alla quale può passare assolutamente senza problemi direttamente da questa vita terrena. Ascenderà semplicemente al successivo livello, che è eterno, perfetto ed infinito. Questo si rivelerà gradualmente alla gente che così farà i cambiamenti necessari per adattarsi al nuovo livello dell’esistenza.

Domanda: A chi crede che sarà rivelato per primo: ai capi o al resto della gente?

Risposta: Credo che i capi non lo riveleranno perché di fatto, sono persone di mente molto stretta. Loro conoscono la tecnologia. Sono solo interessati a creare macchine subordinate a loro.

La gente, che dipende da loro, è quella che soffre e comincerà a sentire tutto. È impossibile schiacciare questo sentimento! È naturale! E non importa quanta droga le daranno, né che usino altri mezzi per calmarli o addormentarli, non sarà di nessun aiuto!

Pian piano, prenderà vita una rivoluzione interna molto interessante nella gente che, da questo punto, passerà al livello successivo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 9/11/2017

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