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“Lamentatevi con Colui che ci ha creati”

Il mondo sta realizzando di aver raggiunto un punto morto. Ne consegue che non ci sono più né democrazia né liberalismo. A che cosa siamo arrivati permettendo ai mass media e all’oligarchia di fare liberamente quel che vogliono?

Fra 10 anni, essi si riuniranno ancora a Davos e proclameranno: “Adesso il 99% del capitale totale è posseduto dall’1% della popolazione mondiale e ben presto l’intero 100% sarà nelle nostre mani. Il resto delle persone può pure morire di fame. Noi ovviamente siamo molto dispiaciuti per loro ma non c’è nulla che possiamo farci. Questo è un percorso di sviluppo egoistico. Se non vi piace, lamentatevi con il Creatore.”

I ricchi stessi diranno: “Voi volete cambiare ma il cambiamento non è nelle vostre mani. Noi non abbiamo alcuna colpa; siamo egoisti come chiunque altro. Voi avreste fatto lo stesso al posto nostro. Tutto il denaro si è accumulato nelle nostre mani perché il desiderio di provare piacere ci ha forzato ad agire in questo modo. Lamentatevi con Colui che ci ha creati.” Forse allora, quegli sfortunati ai quali non è rimasta neppure una briciola di pane, capiranno di aver bisogno di rivolgersi al Creatore.

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Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 25/01/2018, Gli Scritti del Baal HaSulam, “Introduzione a Il Libro dello Zohar,” Paragrafo 60

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L’avanzamento spirituale

La saggezza della Kabbalah identifica l’ordine delle azioni che si susseguono nel nostro desiderio di ricevere piacere, con l’intenzione di ricevere oppure con l’intenzione di dare. Il desiderio di ricevere piacere è la nostra natura mentre l’intenzione dipende dall’uomo. Il cambiamento congiunto del desiderio e dell’intenzione prende il nome di movimento spirituale.

La saggezza della Kabbalah parla solo di questo movimento; e non lo dobbiamo confondere con i movimenti che vediamo in questo mondo; questo mondo è illusorio, con movimenti ed immagini fittizie. Il problema sta tutto qui: dobbiamo separarci dalle azioni esterne, inclusa anche la psicologia, e cominciare a distinguere i cambiamenti che hanno luogo dentro di noi come una conseguenza del movimento spirituale interiore.

Entrare nel primo livello spirituale (embrione) non significa stare lì come lo stiamo facendo adesso, ma sottoporci ad un determinato numero di cambiamenti. La domanda è: “Cosa resterà dell’io precedente durante la transizione da uno stato ad un altro?” Non si tratta di uno spostamento come se fossimo seduti in un’automobile, mentre ci dirigiamo da qualche parte. Nel movimento spirituale, l’io stesso sta cambiando e gradualmente otteniamo lo stato di embrione spirituale.

Pertanto devo esaminare me stesso con molta attenzione: quali cambiamenti avvengono in me e perché? Mi conducono all’entrata del mondo spirituale? Io sono una persona nuova ogni giorno? Cosa resta del mio io passato? Posso dire che sono avanzato? Di cosa ho bisogno per avanzare di più e diventare un embrione spirituale?

Il kabbalista deve essere molto sensibile ai cambiamenti che avvengono in lui. Tutto quello che ha sentito e pensato sino a ieri, non solo scompare come in qualsiasi persona comune, ma muta completamente in un nuovo desiderio e pensiero. Si può dire che ogni giorno egli diventa una persona nuova.

Come il serpente cambia la sua pelle, noi dobbiamo cambiare i nostri desideri, le intenzioni e le abitudini affinché coincidano sempre di più con il primo stato spirituale: dobbiamo desiderarlo, sforzarci per avvicinarci ed anticipare che cosa si rivelerà nell’istante successivo.

E se non si rivela, almeno avremo fatto un passo in più, avremo messo in atto un cambiamento in più in noi stessi e, implicitamente, ci stiamo già preparando per nuovi cambiamenti. Così passeremo attraverso i cambiamenti che sono necessari per acquisire la forma dell’embrione spirituale.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15/01/2018, lezione sul tema: “Entrare all’Ibur (concepimento)” (Preparazione al Congresso Mondiale 2018)

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