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La vita che giace dietro il velo dello Tzimtzum

Stiamo lavorando di fronte alla semplice Luce Superiore che colma tutta la realtà, buona e benefattice verso tutti senza eccezioni, ai cattivi ed ai buoni. Ovvero che non ha alcuna forma o distinzione. Nella Luce Superiore non ci sono colori.

E vogliamo stabilizzare noi stessi come questa Luce Superiore, solo così la nostra forma sarà basata sul desiderio di ricevere, che significa quanto è opposto alla Luce. Ma questo deve essere simile in ogni modo ad essa nel suo comportamento esteriore.

Ne deriva che sia il Kli assieme al suo riempimento, sia il comportamento del Kli dovrebbero risiedere entro il desiderio di ricevere. Questa è la nostra sostanza entro cui piazziamo ogni cosa. Anche la luce di NRNHY che scopriamo simbolicamente nelle lettere: La lettera “Yod” è chimata la Luce di Hochma, la lettera “Hey” è detta la Luce di Bina visto che la forma della dazione del lato del Kli è chiamata Luce.

E questo è il modo di essere di ogni cosa, visto che la luce dell’infinito, di per se stessa, non è percepita, essa infatti scompare dopo la prima restrizione (Tzimtzum Aleph). Noi possiamo ottenere la Luce oltre questo velo, dopo la prima restrizione, solo dando ai nostri desideri, al nostro Kli, creato dalla nostra forma metallica o materiale, una forma simile alla Luce che si trova oltre il velo.

Il desiderio di ognuno di noi include entro se stesso cinque livelli: 0,1,2,3,4. E tutte le forme che riceviamo nel nostro sforzarci nel somigliare alla Luce Superiore permanente vengono determinate attraverso dei cambiamenti che prendono atto entro il nostro desiderio di ricevere. La Luce Superiore in se stessa è permanente e semplice, riempie tutta la realtà, e non c’è alcun cambiamento in essa. Agisce sempre come amore assoluto, un mare di Luce.

Tutti i cambiamenti avvengono solo entro il Kli attraverso la scoperta delle nostre Reshimot, attraverso le comunicazioni tra di noi. In ognuno di noi, in ogni istante, si trovano nuove Reshimot, alcune volte in uno altre in un altro, e tutti i nostri legami con ciascuno cambiano forma. E da questo derivano tutte le varie forme di Adamo, colui che è simile al Creatore.

Quindi, il Kli spirituale è nelle lettere, anche il suo riempimento sono lettere ed il nostro lavoro, è il lavoro delle lettere.Tutto deriva dal desiderio di ricevere. E la differenza risiede solo nel come lo gestiamo e lo usiamo per il Creatore che è il buono che fa il Bene, lavorando nella “fede sopra la ragione”.

Se tutti i moltepici cambi che avvengono entro di noi fossero combinati secondo il buono e benevolente, come la madre che chiede al bimbo di essere bravo, allora ci darebbero la comprensione, il sentimento, e l’ottenimento del Creatore, che nasce dentro di noi e non discende da qualche posto sopra di noi. Questo è un punto molto importante perché ci dirige verso il lavoro pratico nel senso che ci obbliga a relazionarci nel modo corretto verso tutto quello che succede dentro di noi e nella connessione tra di noi. Merita prestare attenzione a tutto questo, perché proprio qui scopriamo il Creatore. E questo simboleggia che il Creatore è rivelato tra di noi.
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(Dal Workshop sull’Unità 13.02.2014)

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Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico”, 11:13 a 11:21: E fra gli uccelli, terrete questi in abominio; essi non devono essere mangiati: L’aquila (o l’avvoltoio grifone) il nibbio, il falco pescatore, il gheppio, e l’avvoltoio dopo la sua specie, e il corvo dopo la sua specie, lo struzzo, la ghiandaia, e lo sparviero e l’astore dopo la sua specie; Il gufo, il gabbiano, la civetta; il pipistrello, lo storno, la gazza; la cicogna, l’airone dopo la sua specie; l’upupa e il atalef; qualsiasi insetto volante che cammina su quattro (zampe), sia un abominio a voi. Tuttavia fra gli insetti che camminano su quattro [gambe], potete mangiare [da] loro chi ha le gambe snodate [come gamba] estensioni sopra le sue [regolari] gambe, con le quali saltano a terra.

Qui vediamo tutti i livelli del desiderio di una persona. Dentro me stesso, gradualmente comincio a scoprire la mia essenza interiore nella misura in cui avanzo e comincio a vedere questi nomi sopra di me. Sono come le didascalie. Comincio a capire che questa è la Ghematria del desiderio dato, il suo nome, il suo attributo. All’improvviso comincio a sentire che capisco la biologia, la zoologia, e la botanica descritta nella Torà. È dentro di me.

La Torà, “Levitico”, 11:25: E chi porta loro la carcassa e immergerà le sue vesti, e sarà immondo fino a sera…

I rivestimenti sono esterni al Masach (schermo). Se tocco un desiderio non corretto, cado e perdo il Masach. Pertanto, Devo correggere il desiderio, lo lavo in acqua, nella Luce di Hassadim (misericordia).

Tuttavia se non posso correggerlo, poiché all’improvviso divento debole, e non posso lavorare con esso allo scopo di dare, ho bisogno di allontanarmi dalla fonte di tentazione, significa che devo rimuovere me stesso dalla fonte di tentazione.

Quando comincio a raggiungere che, tutti i testi nella Torà salgono in me e diventano chiari, poiché, dopo tutto, l’autore come ha scritto la Torà? Lui l’ha scritta da quello che ha scoperto dentro di sé.

Non era un biologo o uno zoologo e non passeggiava nei boschi e nei campi. Ha visto questi attributi, in particolare lo struzzo e altri animali che non hanno nemmeno vissuto in queste zone? Tutto è rivelato all’interno di una persona.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 22.01.2014

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