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Le radici dell’antisemitismo, Parte 2

Dr. Michael LaitmanIl gruppo di Abramo che esisteva in Babilonia è diventato una nazione, anche se in realtà non è una nazione. Tutte le altre nazioni si sono stabilizzate come risultato di un processo storico, poiché vivevano sullo stesso terreno e si sposavano tra di loro. Invece il gruppo di Abramo esisteva solo sulla base di un principio ideologico.

Inoltre, molte persone provenienti d’altre nazioni si unirono più tardi e divennero Kabbalisti e saggi nella nazione di Israele. Loro avevano aderito alla nazione ebraica e studiato il sistema che permette di capire ed entrare in armonia con noi stessi, con la natura, e di sviluppare una equivalenza di forma con la natura.

Tuttavia, tanto più egli contrasta con tutta l’umanità, tanto più cresce l’odio verso la nazione di Israele. Questo non è dall’esclusivismo di una certa nazione, come è avvenuto con i romani o i greci, ma deriva dalla natura del desiderio di ricevere che non può sopportare il desiderio di dare. Questo perché la dazione è opposta alla ricezione; si tratta di due forze opposte.

L’ego delle altre nazioni, che è il desiderio di godere, odia il desiderio di dare, che è la forza aggiuntiva che esiste nella nazione di Israele. Questo odio è nascosto all’interno delle fondamenta della natura, in modo che è impossibile prevenirlo o sconfiggerlo. E’ possibile solo calmarlo per un po’, ma non più di questo.

Pertanto, mentre l’umanità cresce e si sviluppa, allo stesso modo questo odio prospera e si sviluppa sempre di più.Anche se la nazione di Israele è vissuta in modestia, il resto del mondo ha inseguito il successo corporale con la costruzione di grandi case e palazzi, diventando ricco, e dividendosi in padroni e poveri. La ricchezza e la civiltà sviluppata, Roma, l’antica Grecia e il Medio Oriente, erano fiorenti. Gli ebrei hanno vissuto in modo molto semplice, perché la cosa più importante per loro era quella di essere collegati tra loro. Loro non avevano la spinta per costruire palazzi o avere i loro schiavi.

La Mishna e il Talmud dimostrano che loro vivevano secondo delle leggi molto particolari che non esistevano in nessun altro paese in quel momento. Vivevano in base alle leggi di aiuto reciproco che collegavano tutti insieme. Questa è stata la cosa più importante per loro.

Questo approccio e le differenze estreme erano completamente opposti ai costumi delle altre nazioni. Ma la cosa principale è che questo odio è radicato nella natura, e così rimane fino ad oggi.

E’ interessante il fatto che secondo le indagini sociali, lo stato con il più alto livello di antisemitismo è la Corea del Sud, anche se è così distante da Israele; Non credo che un singolo Ebreo abbia mai vissuto lì. Questo paese non è connesso per nulla a Israele. La gente stessa non capisce perché, ma loro sentono un’avversione interiore che scaturisce dal profondo della natura.

La ragione interiore dell’antisemitismo deve essere chiarita, invece di prestare attenzione alle ragioni esterne. Ma in verità, la ragione sta nel profondo, al di là dei soldi e la politica. C’è una forza interiore che è stata rivelata alla nazione ebraica e non al resto delle nazioni. Pertanto, le nazioni del mondo accusano gli ebrei di sfruttamento, anche se in realtà, gli ebrei hanno dato al mondo più di tutto il resto delle nazioni. Basta vedere quanti premi Nobel sono stati dati agli ebrei, e il numero di medici famosi e star di Hollywood che sono ebrei.

Tutto questo è perché esistono due forze della natura negli Ebrei: il desiderio di ricevere, l’ego, e il desiderio di dare, l’altruismo. Gli Ebrei possono produrre e costruire cose che gli altri non possono, perché nelle loro fondamenta esiste solo la forza egoista. Pertanto, gli ebrei sono sempre stati, sono ora, e saranno sempre di maggior successo tra tutte le altre nazioni.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 25.11.2014

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La Torà è un programma e una guida

Dr. Michael LaitmanUn libro come mezzo di scoperta

Domanda: Da dove viene la Torà? Alcuni pensano che sia stata emanata dall’alto a Mosè.

Risposta: Questa non è nemmeno un’idea, ma la sua completa assenza.

Commento: Altri suppongono che Mosè scrisse la Torà da sé.

Risposta: Prima di tutto, Mosè non l’ha scritta da sé. C’erano persone, i suoi studenti, che hanno scritto la Torà durante i quaranta anni di peregrinazioni nel deserto. Non c’è nulla qui che va oltre i limiti del mondo comune che conosciamo, cioè, tranne un’addizione: la scoperta della forza superiore che circonda e avvolge questo mondo e gestisce tutta la natura.

Quando diciamo che la Torà è stata data, che è stata trasmessa al popolo d’Israele, con questo stiamo parlando di realizzazione. Non c’era una mano che ha trasmesso qualcosa da sopra. La forza superiore è in particolare una forza, non una casa di stampa celeste che lancia pergamene a Mosè. È possibile immaginare una cosa del genere?

No, la Torà fu scritta nel modo consueto. Non puoi toccare la forza superiore, proprio come le altre forze del nostro mondo, con le tue mani, e non è attraverso una pergamena o la consegna dei giornali. La gente l’ha realizzata. Sotto la sua influenza, sono diventati consapevoli della sua missione, del suo scopo, e, con il tempo, sono diventati il popolo del Libro.

In questo caso, il Libro è una scoperta, una fonte primaria attraverso il cui aiuto si scopre il suo autore: Chi è, perché l’ha scritto, ciò che Egli vuole da noi, e possiamo identificarci con Lui o no? Se sto vivendo in questo mondo senza vedere e sapere qualsiasi altra cosa, poi per me, questo libro, questa Torà, è qualcosa che ci è dato come fonte più alta, primaria, attraverso la quale possiamo realizzare la forza superiore. Non abbiamo una connessione con quella tranne che attraverso la Torà.

La guida per tutte le generazioni

È necessario capire che la Torà non è rotoli di pergamena o pagine stampate. Piuttosto, come detto, è un programma che deve essere implementato attraverso i figli d’Israele, e ed è implementato da essi di generazione in generazione.

Di conseguenza, in ogni generazione, se una persona scopre il libro per se stesso, cioè, se si connette con esso ed è incluso in esso per cui vuole scoprire il Creatore attraverso esso, lui vede che non è solo un racconto storico, ma una storia che sta realmente accadendo ora. Questo perché, la spiritualità, la Torà non è limitata dal tempo. Attraverso questa storia, una persona può diventare consapevole della forza superiore, e poi il libro diventa una fonte di rivelazione per lui. Il suo vero significato è questo.

Mille anni fa la gente lo ha scoperto per la prima volta, e da allora questo libro è stato con noi nella forma scritta di Torà. Attraverso quella scoperta iniziale e la sua descrizione scritta, mantenendo la condizione che venga trasmessa insieme al libro, ogni generazione può rivolgere il suo messaggio: Che cosa è necessario per scoprire ciò che è scritto in essa?

Un Libro che ci cambia

Domanda: Come descriverebbe la Torà? In genere, che tipo di libro è questo?

Risposta: Nel corso degli anni di studio a scuola, studiamo libri particolari fino a che diventiamo maturi, consapevoli, e ci sviluppiamo in un certo grado.

È la stessa cosa con la Torà. Devo attraversare tutte quelle forme che il suo studio crea in me. La preparazione per l’apprendimento e l’apprendimento stesso, ci porta a questo. Sono costantemente in evoluzione, sviluppandomi e passando attraverso le fasi descritte in essa.

Alla fine del percorso raggiungo la mia correzione finale. Divento completamente come la forza che mi sta mostrando tutto questo “film” della creazione.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 4.01.2015

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