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Nel succo aspro dell’egoismo

Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar,” Articoli 29 – 30: … Questo è considerato essere sotto la Sitra Achra e le Klipot, il cui ruolo è quello di espandere e migliorare il suo desiderio di ricevere e renderlo più esagerato e sfrenato in ogni modo, per fornire alla persona tutto il materiale di cui ha bisogno per lavorare e correggersi.

Nella nostra evoluzione, attraversiamo quattro fasi dei desideri che appartengono a questo mondo: inanimato, vegetale, animato e parlante. Ogni passo successivo è più “ripido” del precedente.

Successivamente comincia un livello completamente nuovo di sviluppo in cui il desiderio di ricevere aspira alla correzione. Più sforzi compiamo, più è grande la nostra aspirazione verso l’unione e l’amore, più cattiveria riveliamo a noi stessi.

È più di un processo qualitativo durante il quale si acquisisce l’intero “spessore” dei desideri nei quattro mondi di ABYA, secondo le fatiche che applichiamo. Così, raggiungiamo il punto più alto in cui l’intera inclinazione al male si è già manifestata in noi.

Anche se al momento della nascita è rivestito nel suo desiderio di ricevere, comincia a risvegliarsi solo dopo tredici anni, e poi si comincia a entrare nel sistema dei mondi puri …

Uno ha già un enorme, esorbitante desiderio egoistico all’interno del quale c’è un punto nel cuore. È collegato alla Luce ed è per questo che comincia ad agire. Così, dopo “tredici anni” di acquisizione di tutto il desiderio di ricevere per il piacere di ricevere, il punto nel cuore (*) e la sua connessione con la Luce Circostante si risveglia. È come se gonfiassimo il palloncino del nostro desiderio, raggiungendo il nostro punto attraverso i mondi impuri di ABYA – e poi esso si risveglia.

Fino ad allora, non emerge dalle profondità. Naturalmente, siamo solo in grado di correggere i difetti che si sono già manifestati in noi. E viceversa, fino a quando essi sono esposti, perché i nostri punti nel cuore dovrebbero apparire?

Quando si ottiene l’eccessivo desiderio spirituale di ricevere, si vuole divorare, per il proprio diletto, tutta la ricchezza e le delizie del prossimo mondo eterno, che è un possesso eterno.

Solo se aspiriamo all’unione possiamo rivelare quanto malvagi siamo in realtà. Cerchiamo di essere cordiali e simpatici, ma ogni volta ci sentiamo veramente indifferenti, smemorati, distratti, e non rispondiamo. A volte dobbiamo anche ammettere a noi stessi che godiamo della sofferenza altrui. Non è così?

Questa è la nostra natura, il nostro regolare desiderio egoistico con cui siamo nati e viviamo. In precedenza, si era nascosto nell’ “ombra.” In questo momento, in cui ci sforziamo di unirci con gli altri ed essere gentili con loro, inizia a manifestarsi in noi. Tuttavia, non è ancora come nella spiritualità, né si tratta di vera dazione; stiamo ancora solo tentando di raggiungerla.

Ha luogo, quindi, la prossima tappa. Prima di raggiungere i “tredici anni di età,” tutto ciò che abbiamo fatto è stato cercare di far venir fuori il nostro egoismo e rivelare l’inclinazione al male dentro di noi, il che significa la nostra riluttanza a cambiare e le cadute costanti in un egoismo ancora più grande. Tuttavia in questo momento, smettiamo di tentare e cominciamo ad agire al fine di raggiungere la dazione. Queste azioni ci dimostrano la grandezza del Creatore: l’eternità, la perfezione dell’universo, e la Luce stessa.

Questo è il punto in cui si risveglia un desiderio egoistico di “strappare” tutto per il proprio amore: “Posso rubare l’eternità? Posso regnare?” Le nostre azioni che sono orientate alla dazione assorbono un sacco di Luce. Questo è il momento in cui ci imbattiamo.

È una condizione molto speciale, “succosa”. Il desiderio che acquisiamo in essa si adopera per la Luce superiore, ed è un miliardo di volte più grande di tutto ciò che ci è stato rivelato prima.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.03.2013, Introduzione al Libro dello Zohar)

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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, Parte 1, Lezione 13
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “La Pace”, Lezione 13
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Inseguire la propria coda

Baal HaSulam, “La Pace”: Rabbi Akiva ci racconta che: “Tutto è in deposito”. Questo significa che tutto ciò che Dio ha collocato nella Creazione e che ha dato alle persone, non Lo ha dato licenziosamente, ma ha assicurato se stesso con una garanzia. E vorreste chiedere quale garanzia Egli si è dato?

A questo Egli risponde dicendo: “ed una fortezza si diffonde su tutta la vita”. Questo significa che il Creatore ha sapientemente messo a punto una meravigliosa fortezza diffondendola su tutta l’umanità, così nessuno potrà sfuggire. Tutti gli esseri viventi devono essere catturati in quella fortezza e accettare necessariamente il Suo lavoro, fino a raggiungere la loro sublime meta. Questa è la garanzia con il quale il Creatore ha assicurato se stesso, per garantire che all’atto della Creazione, non venga fatto nessun danno.

“Tutto è in deposito” significa: che io voglia o no, dovrò pagare il mio “debito” nei confronti del Creatore. La vita mi è stata data non perché io lo abbia chiesto e senza il mio consenso,  devo ancora pagare il debito. Non importa che io non lo abbia chiesto. Se ho ricevuto la vita, devo pagare per questo, e posso pagare solo raggiungendo lo scopo della creazione.

Vediamo che le sofferenze che abbiamo vissuto nel corso della storia stanno gradualmente diventando più “spirituali” e “virtuali”, e si distaccano dalla realtà. Oggi molte persone non vogliono vivere anche se hanno tutto. Una volta una persona era felice se possedeva mezzo chilo di pane al giorno ed era soddisfatta di ciò, ma circa cinquant’anni fa è iniziata l’era dello “shopping”. Oggi sta arrivando al termine e non a causa di una carenza di soldi, ma perché le persone non hanno il desiderio di fare shopping. Questo è il problema, il desiderio sta cambiando. Anche se voi offriste ad una persona un milione di dollari, questi non la stimolerebbero come prima; non desidera più niente.

Questa è l’inclinazione naturale della nostra evoluzione che ci porta ad interrogarci sul significato della vita. Quindi, cosa resta nella vita se non il cibo, lo shopping, e la ricreazione? Non c’è niente altro per cui possiamo godere. Non è un caso che il calcio e ogni sorta di distrazioni in questi giorni vengano promossi così tanto. Il procedimento è questo: munire le persone di “tranquillanti” e altre sciocchezze che siano in grado di riempire il loro vuoto interiore. In caso contrario, la gente esprimerebbe la propria rabbia per le strade invece che negli stadi.

Una persona che si sente vuota si chiede sempre di più: “Perché mi è stata data una vita che non ho chiesto io, perché vengo costretto a fare qualcosa che non voglio fare?” Perché? Egli sente come se le mani e i piedi fossero incatenati.

Questo è il motivo per cui oggi abbiamo bisogno di educazione integrale. Grazie ad essa le persone capiranno che siamo tutti connessi e dipendiamo gli uni dagli altri e che utilizzando correttamente questa relazione integrale, saremo in grado di risolvere tutti i nostri problemi.

Delle buone relazioni, in genere, sono la chiave del nostro successo sotto ogni aspetto. Potremmo avere delle macchine che sostituiscono il lavoro fisico in ogni campo e offrono tutto quello che serve. Ma noi non lo vogliamo, dal momento che non è chiaro per che cosa una persona dovrebbe godere allora. Anche ora, la maggior parte delle persone ha già tutto quello che poteva immaginare tranne che per una mancanza. Una persona è assolutamente piena, e allora? Può togliersi la vita o cominciare a uccidere gli altri, altrimenti non sentirà alcun piacere.

Noi godiamo solo quando il piacere riempie una mancanza. Ma il piacere si neutralizza immediatamente. Quindi, come possiamo evitare questo? Dobbiamo rinnovare costantemente il desiderio.

Questo è esattamente ciò che i leader mondiali hanno cercato di ottenere costruendo un’ economia moderna insinuando nella gente nuovi desideri e appagandoli. Ma questo è impossibile, dal momento che il nostro desiderio corporeo sta cambiando in termini di qualità e, infine, non vuole nulla sul livello precedente. Inseguire la nostra stessa coda per comprare una nuova lavatrice e un televisore nuovo ogni anno e per cambiare la carta da parati …? Per quanto tempo ancora possiamo prendere questo? Una persona improvvisamente scopre che i suoi desideri sono andati.

Così è giunta al termine tutta una filosofia dell’evoluzione. Non era solo un modo per fare soldi, ma un modo per rendere felici le persone. Le persone ai vertici hanno pensato di diventare più ricche fornendo tutti i beni di prima necessità e tenendoli in un circuito chiuso in modo che la gente comprasse lampadine che bruciano dopo poco tempo, stampanti con un chip integrato che smette di funzionare dopo un po’, e altri prodotti di bassa qualità. Hanno continuato a fornire incentivi in modo che la gente sentisse che vale la pena lavorare, vivere, e acquistare. Hanno continuato a rinnovare le mancanze in quanto senza una mancanza che riceve piacere, non vi è alcuna sensazione di felicità.

Avevano ragione su questo. È stato davvero un momento di prosperità in Occidente. Gli americani videro che la loro nuova filosofia si legittimava e tutti li seguirono felicemente. Ma nel frattempo il desiderio cresceva, non solo in quantità ma anche in qualità, quindi una persona non ha più bisogno di tutto questo. Non vede alcun senso nell’investire tutta la sua vita in questo. In passato la gente comprava cose senza alcuna pubblicità, ma oggi più della metà del costo di un prodotto è dovuto ai costi di pubblicità. D’altra parte, nei paesi che sono più economicamente sviluppati, la depressione, il suicidio, e l’abuso di droga sono sempre più diffusi.

Allora, dove siamo diretti? Una persona non può continuare a vivere senza sentirsi felice, eccitata, senza l’”estasi” che si sente quando la mancanza incontra il piacere. Ma si neutralizzano immediatamente se non c’è un Masach (uno schermo) tra di loro. Questo è ciò di cui parla la saggezza della Kabbalah, la saggezza di come ricevere correttamente, poiché senza una Masach, la persona scopre solo il buio.

Se le persone che prendono le decisioni fossero un po’ più sagge, accetterebbero questo. Ma nel frattempo, siamo nel mezzo del processo, per cui in ogni caso non c’è altra scelta. La mancanza deve essere in contatto con il piacere, ma solo se non si ferma. In caso contrario, non ne vale la pena. Siamo pronti a rinnovare solo le nostre mancanze animali più e più volte, ma tutto ciò che è al di là di questo è discutibile. Quindi ciò che vediamo in quasi tutti i canali TV di oggi sono principalmente programmi di cottura o di sesso, perché le persone sono di vedute così ristrette…

Speriamo di riuscire a spiegare la necessità di un Masach tra la mancanza e il piacere. Il piacere infinito poi ci darà una sensazione di vita eterna.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 08.03.2013, “La Pace”)

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