“Sale il rischio di disordini sociali nell’ UE”

Nelle notizie (da Deutsche Welle ): “Con la disoccupazione a livelli senza precedenti nella UE, il rischio di disordini sociali è in aumento, dice L’Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite. L’ILO avverte i politici di abbandonare l’austerità e dedicarsi alla creazione di nuovi posti di lavoro.

“‘Quando la disoccupazione è alta come lo è adesso – la povertà e la protezione del benessere diventano peggiori – quindi il pericolo di tensioni sociali cresce, dice Miguel Angel Malo.

“Malo è un professore di economia a Salamanca, Spagna – un paese dove la disoccupazione dei giovani è al 56 per cento. […]

“Se si guarda chi sono i perdenti, diventa sempre più chiaro esattamente perché l’ILO avverte i disordini. I perdenti sono i tre gruppi che non hanno quasi alcun accesso al mercato del lavoro.

Il primo gruppo sono i giovani: uno su quattro – il gruppo che comprende coloro che hanno terminato l’istruzione superiore, ma non hanno trovato lavoro – è sono attualmente disoccupati. In Spagna e in Grecia sono più della metà. […]

“Il secondo gruppo è quello dei disoccupati di lunga durata, il cui numero è quasi raddoppiato, da 5,8 milioni nel 2008 – a 11.000.000 ad oggi.

“E il terzo gruppo è composto da quelli con scarse qualifiche: ‘manovalanza’ che è stata particolarmente colpita dagli sviluppi economici negativi, molto più che i lavoratori qualificati o i laureati universitari.”

Il mio commento: Non ci sarà lavoro. Una soluzione è quella di attuare una giornata lavorativa più corta. Ho già scritto su questo ed è incoraggiante vedere che a quasi 90 anni il presidente israeliano Shimon Peres parla in merito:

Traduzione: “è necessario ridurre l’orario di lavoro per aumentare il tempo di studio. Chi dice che è necessario lavorare 8 ore al giorno? È possibile lavorare 4 ore al giorno e studiare 4 ore al giorno, e gli studi saranno considerati lavoro. È necessario impiegare i giovani. Dobbiamo provvedere agli studenti dell’undicesimo e dodicesimo anno almeno 2 ore di lavoro al giorno. Essi dovranno essere formati nella comunità non meno di quelli dell’università. I loro luoghi di lavoro potranno beneficiare della loro energia giovanile, e i giovani avranno un certo reddito. Propongo inoltre di iniziare l’insegnamento dell’inglese dai 3 anni di età, è il momento giusto per questo.
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