Pubblicato nella '' Categoria

Una vecchia trappola sui percorsi da fare

Domanda: Il 15 aprile, Israele festeggia il Giorno della Memoria per onorare i soldati caduti e le vittime del terrorismo. Come può una persona affrontare il dolore di una perdita? E, in generale, come si rapporta la scienza della Kabbalah ad un argomento così doloroso?

Risposta: Ho avuto di fronte questa inevitabile questione, che in sostanza è il tentativo di trovare il colpevole. “Chi deve essere incolpato per la mia sensazione di sofferenza?”- chiede una madre inconsolabile, ed insieme a lei, in un modo o nell’altro, tutti gli altri lo chiedono. In conclusione, questa domanda ci porta inequivocabilmente a chi è che può fare la differenza.

Ci sono dei momenti quando quello che succede non può essere cambiato. Per esempio, la natura inanimata, vegetativa ed animata obbedisce alle leggi del proprio sviluppo. Fino a quando un uomo non si è separato dal legame con le scimmie e a partire dal tempo di Adamo non ha avuto la possibilità di determinare i suoi stati in qualcosa, si è sviluppato attraverso una sequenza continua di tribolazioni: i nostri progenitori erano mangiati dagli animali, uccisi dalle malattie, dai disastri naturali, ecc.

In generale, possiamo solamente fare riferimento alla legge generale dell’universo, che indica cosa sta succedendo, come richiesto dallo sviluppo graduale. Si dice: “Non mostrare ad uno sciocco un lavoro fatto a metà”. Anche noi passiamo attraverso questo processo.

Tuttavia, quando abbiamo l’opportunità di determinare i nostri stati nel bene o nel male, è allora necessario comprendere cosa sta succedendo. Ora, in aggiunta al “rullo dello sviluppo” messo in moto dalla Natura, l’uomo ha una specie di aggiunta.

Per esempio, guido una macchina che non è completamente a posto per affrontare una strada dissestata. Una gomma è a terra; i freni funzionano appena; in breve, sono nei pasticci.

E così è anche nella vita: parte dei nostri problemi sono causati dalla natura che ha preparato per noi questo percorso e l’altra parte dipende da noi. Questa è la parte di cui solitamente parliamo. Infatti, niente può essere fatto con la natura; essa guida la creazione dal suo stato primitivo ed egoistico verso quello finale, che è altruistico. E’ una forza potente ed irresistibile che spinge tutto in avanti. E, inoltre, ad ogni stato, l’essere creato ha l’opportunità di facilitare il proprio sviluppo, comprendendo che è inevitabile e desiderabile. L’essere creato è capace di guardare al futuro nel suo stato finale e vedere che non c’è alternativa, che ne vale la pena.

Ci comportiamo nello stesso modo quando facciamo un qualunque duro lavoro. Per esempio, essendomi iscritto all’università, mi sono “procurato” del duro lavoro da fare tutti i giorni per quattro o sei anni, sapendo che non ci sono alternative. Inoltre, continuerò a studiare anche in seguito perché non voglio rimanere un ingegnere per tutta la mia vita. Sebbene, lungo la strada, incontrerò delle cose che non mi piaceranno e soffrirò per gli ostacoli che non dipendono da me, che si tratti degli esami o dei compiti che mi sembrano senza senso e che odio, guarderò avanti e capirò che devo passare attraverso tutto questo.

Infatti, tutti gli intelligentoni sopra di me hanno deciso che ho bisogno di tutto questo, se non altro per allargare i miei orizzonti in modo da non avere delle vedute ristrette.

Nella Kabbalah, sappiamo che parliamo di un programma completo e perfetto, che prevede tutte le sfumature. Ci vengono mandati i passi necessari e li compiamo nella via di “mezzo”, senza una serie infinita di terribili sofferenze, e senza passare per una “valle incantata”, sopra la quale suonano le melodie delle sfere celesti.

Non possiamo percorrere il cammino più facile e più corto; però, naturalmente, non siamo interessati al cammino della sofferenza con i suoi incubi ad ogni angolo. Dunque, in qualche modo ci costruiamo la nostra strada nel mezzo, in base a quanto viene detto nella Torà. Ovviamente, a causa della nostra natura, dobbiamo stare in equilibrio tra due forze – negativa e positiva – combinando le proprietà del “giudizio” e della “misericordia”, avendo il timore e, nello stesso tempo, valorizzando ciò che riceviamo.

E, ripeto, ci sono periodi di sviluppo differenti. Talvolta, abbiamo l’opportunità di farcela nel cammino piacevole dell’unione, raggiungendo facilmente e comodamente un risultato intermedio. Ma succede anche che ci troviamo davanti delle difficoltà insormontabili; non riusciamo ad unirci, e allora quello che succede succede. Questo vale per tutte le guerre che abbiamo combattuto dal momento della rinascita dello stato di Israele e anche prima, compreso l’Olocausto.

E, naturalmente, tutto questo lo avremmo potuto correggere ed evitare in anticipo ma, sfortunatamente, non abbiamo realizzato le correzioni. Non solo Baal HaSulam ma anche altri Kabbalisti ne scrivono e ne fanno cenno, ma in un certo senso preferiscono non addentrarsi in questo argomento. Infatti, cosa possono dire agli uomini? Questo argomento è così doloroso che delle spiegazioni dirette non farebbero che provocare del rifiuto. Un uomo dovrebbe giungere da solo alla conclusione che tutto dipende da noi. Degli studi corretti sono necessari, basati sulle scoperte che saranno fatte dallo studente e non dall’insegnante…
[105061]

(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.04.2013 “La Nazione di Israele” (Il giorno dell’indipendenza in Israele)

Materiale correlato:

Laitman blog: Con il nostro viso girato verso la nazione e il mondo
Laitman blog: Essere un modello per le nazioni

Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.04.2013

Scritti di Rabash, Dargot HaSulam (I gradini della Scala), Articolo 821
Video / Audio

Zohar per Tutti, Il Nuovo Zohar, Parashat Bereshit (Porzione Genesi), Punto 17, Lezione 3
Video / Audio

Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 3, Parte 10, Punto 14, Lezione 34
Video / Audio

Scritti di Baal HaSulam, Articolo “La Garanzia Mutua
Video / Audio

Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
Audio

La fame in Europa è come durante la seconda guerra mondiale

Nelle Notizie (da Spiegel International): “le famiglie bisognose e le persone nell’Unione europea fanno sempre più affidamento su organizzazioni di beneficenza come la Croce Rossa per i bisogni basilari come cibo, acqua e riparo. Mentre la Germania è relativamente inalterata, la disoccupazione e l’austerità in paesi come la Spagna stanno rendendo il problema ancora più grave.

“Due terzi delle società della Croce Rossa nazionali all’interno dell’Unione europea hanno iniziato a distribuire aiuti alimentari, secondo il capo dell’ organizzazione internazionale dei gruppi di aiuto” – un segno che la crisi economica in Europa sta avendo un effetto allarmante sulla povertà.

“Yves Daccord, direttore generale del Comitato internazionale della Croce Rossa, ha detto durante una visita a New Delhi Lunedi che la portata della distribuzione di cibo non arrivava all’attuale livello dalla fine della seconda guerra mondiale.

“La relativa forza economica della Germania l’ha resa per lo più immune dall’aumento del bisogno di cibo. Al contrario, la Croce Rossa spagnola sostiene 3.000.000 di spagnoli con l’aiuto alimentare. … Solo lo scorso anno, la Croce Rossa spagnola ha fornito ai bisognosi 33 milioni di chilogrammi (£ 73.000.000) di generi alimentari.

“La controparte dell’organizzazione in Romania ha reso operativo un programma di distribuzione di cibo dal 2009. Tre milioni di persone vivono in povertà assoluta, secondo il gruppo di aiuto, una cifra che rappresenta il 14 per cento della popolazione totale del paese. Il tasso di povertà relativa in Romania è anche incredibilmente alto, al 40 per cento. Lo scorso anno, la Croce Rossa rumena ha distribuito più di 500.000 chilogrammi (1,1 milioni di sterline) di cibo a più di 81.000 famiglie bisognose.

“La Federazione ha inoltre notato un aumento della povertà nelle famiglie e negli individui in precedenza considerati di classe media. In Italia, il gruppo ha osservato un aumento della popolazione senza fissa dimora in cui sono inclusi i genitori single. “

Il mio commento: Nel frattempo, secondo la stessa Croce Rossa, viene gettato via più cibo del necessario, in pratica il problema non è la mancanza di cibo, ma la mancanza di attenzione verso le persone in stato di bisogno, e questo può essere corretto solo correggendo le persone…
[103688]

Materiale correlato:

Laitman blog: La metà del cibo del mondo è sprecato
Laitman blog: Il futuro del pianeta: I problemi del clima e del cibo