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Il Creatore governa con amore

Domanda: Nel cammino spirituale il mio desiderio egoistico si affronta con sensazioni spiacevoli.

Risposta: Fino al punto in cui finalmente ti alzi e senti quanto buono é realmente. Proprio ora sei orgoglioso di te stesso come un gallo pomposo, quindi per forza che non è piacevole. Ma dopo, tu comincerai a valorizzare l’attitudine del Creatore e vedrai che Lui sta veramente mostrando umiltà. E’ detto che là dove rivelerai la grandezza del Creatore, rivelerai la Sua modestia.

Non c’è nulla che sia più grande della modestia, benché l’egoismo non sia d’accordo. La modestia è il risultato di una reazione alla Luce Circostante del Creatore, che è il livello maggiore. Non appare alla prima volta, è preceduto dalla realizzazione del fatto che l’Uno superiore governa con amore. Per noi, potenza significa tirannia e oppressione, mentre in spiritualità è l’opposto: L’Uno Superiore ti mostra l’estensione alla quale Lui si china prima di te. E cominci ad avvalorarLo per questo.

Domanda: In questo caso, chi lavora con chi: Lui con me, o io con Lui?

Risposta: E’ un lavoro mutuo. E’ detto “Io sono il primo.” In altre parole, il superiore ti porta tutti i tuoi stati; tu sempre esisti all’interno delle circostanze create da Lui. Quindi, prima di tutto, devi ricordarti che vivi in un mondo che Lui ha formato. E dopo, devi guardare te stesso di lato: ”Come sto reagendo a questo? Sono capace di fare qualcosa o sono completamente debole? Sono arrabbiato? Ho ceduto? Come rispondo al mio stato attuale? Posso cambiare a uno stato desiderato? E che cos’è esattamente?

Nella ricerca per i significati per permettere questa transizione, scopri che è possibile cambiare solo il tuo stato verso il superiore. Questo significa che devi chiedere a Lui di farlo.

In quanto al superiore, Lui ha costruito un ordine ristretto, una catena di stati attraverso la quale Lui ha bisogno di guidarti. Se sei in accordo con il Suo piano, se chiedi di andare al prossimo stato, allora puoi rivelarLo come buono e propizio. Dopo di questo, tu lo desideri e questo ti riempie. Comunque, se tu non chiedi per il prossimo stato, allora si manifesterà attraverso qualità cattive e brutte sensazioni.

Così è impostata la catena, e tutto dipende dalla tua preparazione. Forzando lo stato successivo, lo ricevi come un regalo, e viceversa, rigettando il nuovo stato lo sentirai come una forma di sofferenza, che tuttavia continua a insegnarti qualcosa.

Domanda: Questo significa che la mia richiesta determina le sensazioni lungo il cammino?

Risposta: Si. Tu hai bisogno di innalzare MAN, una richiesta per la correzione.

Domanda: Comunque, l’umiltà mi priva della forza. E’ impossibile avanzare in questa maniera finché lo sviluppo non sia costruito in un forte desiderio egoistico. Che cosa rimarrà dopo la rinuncia a me stesso? Forse otterrò una nuova mente, ma essenzialmente io, me stesso, non esisterò a lungo.

Risposta: La rinuncia a se stessi è realizzata attraverso il potere della mente, per mezzo di conoscenza vicina con il Creatore, quando chino la mia testa, quando lavoro completamente al mio desiderio. La rinuncia a se stessi è una transizione attraverso un’azione di dazione, io comincio precisamente con la rinuncia, io accetto un nuovo ordine di lavoro in accordo con ciò che ho bisogno di unire con coloro che mi circondano maggiormente, penetrare i loro desideri, e formare un nuovo vaso. Questo richiede tante diverse e interdipendenti azioni fino a che non riesco a mettere insieme delle parti tra loro dipendenti.

Quindi non c’é fine in questo modo. Il Creatore semplicemente vuole che diventi “un bravo e intelligente ragazzo”. Quando ti chini prima del Creatore, ti stai veramente inchinando prima della proprietà della dazione, elevandola al di sopra del tuo egoismo, e continuando a lavorare con questa proprietà. Allora cominci ad attribuire al tuo ego la dazione.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 29.05.2012, Baal HaSulam “600,000 Anime”)

Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.06.2012

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Scritti di Baal HaSulam, Shamati, Articolo 30 “L’ Essenziale è il desiderare solo il dare in assoluto
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Workshop: “Come possiamo aumentare l’ intensità della nostra connessione?”
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L’Italia è sull’orlo di un precipizio

Opinione (Mario Monti, Primo Ministro Italiano): “Grazie al contributo delle forze politiche e dei sacrifici del popolo Italiano, siamo indietreggiati dal precipizio – ma il buco si sta allargando e potrebbe inghiottirci. Siamo di nuovo in una crisi.”

Il mio commento: Dal bordo di un precipizio si può cadere, ma si può anche volare…
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Difficoltà a percepire la realtà

Domanda: Dovremmo includere la questione della percezione della realtà nel corso base dell’educazione integrale?

Risposta: Io non insegno questo argomento nel primo corso perché è una questione molto complessa. Dovrebbe essere insegnata con molta attenzione, in modo che non sembri misticismo, new age o come tutte le altre filosofie, oppure solo come delle idee sublimi.

Il materiale per l’insegnare la percezione della realtà dovrebbe essere basato sulla ricerca scientifica seria, che mostra prima di tutto, che è scienza, è fisica, e che questo deriva dal studiare questo mondo e non da alcune fonti antiche e confezionati con le loro conclusioni. Questo significa che non si tratta di qualcosa che sembra semplicemente in questo modo a noi, ma che si basa su dati scientifici. Allora possiamo già mettere insieme una certa immagine della nostra percezione del mondo, dei nostri sentimenti, delle nostre impressioni, l’elaborazione di queste informazioni internamente, come comunichiamo con il mondo, qual è il meccanismo chiamato “Io sono — l’uomo” il significato, e che cosa io vedo.

Ripeto, non ogni persona può percepire questo correttamente. Ho paura che questo problema si può trasformare in un ostacolo e che può evocare il rifiuto o può condurre all’ intorpidimento, a seguito della quale una persona vorrà staccare se stessa e in seguito non percepire o capire più niente, perché non gli parleresti dallo stesso livello da cui le avevi parlato prima dandole spiegazioni dei problemi della vita le quali sono stati presentati in modo coerente. In questo caso, è impossibile abbassare la spiegazione fino al livello di percezione ordinaria di una persona.

Questo problema dovrebbe essere parte della formazione degli insegnanti e ancora una volta non nel senso che essi dovrebbero insegnare questo materiale, ma solo per il loro sviluppo generale.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.06.2012

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Dal 1960 l’umanità ha smesso di svilupparsi

Opinione (P. Till, investitore , l’ex direttore generale di PayPal, fondatore di Palantir, insegnante presso Stanford): Fino alla rivoluzione tecnologica le persone facevano soldi, prendendoli dagli altri. Dall’invenzione del motore a vapore alla fine del 17° secolo fino al 1960 il progresso tecnologico è stato colossale. La rivoluzione tecnologica ha portato dei cambiamenti: i soldi si potevano ottenere non rubando ma guadagnando attraverso il commercio.

Lo zenit dell’ottimismo riguardante il futuro della tecnologia è stato nell’anno 1960. Le persone credevano nel futuro, erano convinti che la successiva metà del secolo sarebbero stati anni di progresso tecnologico senza precedenti.

Ma è successo il contrario: bisogna lavorare di più e più a lungo ed il riempimento materiale diventa sempre di meno. Il progresso degli ultimi 200 anni va velocemente calando e viene sostituito con la crisi, che implica la necessità di rivedere lo scopo dello sviluppo dell’umanità.

Il mio commento: Dagli anni successivi al 1960 lo sviluppo non va a favore dell’uomo. C’è bisogno di elevarsi al prossimo livello e darsi come scopo il raggiungimento di altri valori, tranne quelli materiali che non possono più soddisfarci, non si sviluppano a nostro favore.
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Il mondo spirituale – Il mondo delle qualità

Il Creatore non è una personalità. È proibito immaginare qualsiasi cosa del mondo immateriale spirituale. È il mondo delle qualità, non delle forze così come noi intendiamo la parola.

Oggi, quando pensiamo ad una forza, immaginiamo delle forze fisiche. E per il momento, non discuto su questo. Io non voglio correggere questo grado di relazione alla spiritualità perché ci dà una certa sensazione del campo.

Noi vediamo un campo, la sua intensità, le sue caratteristiche e la diminuzione o l’incremento della sua forza che è proporzionale al quadro della distanza. È così che si espande qualsiasi campo fisico. Questo ci dà l’opportunità di operare perlomeno con qualche cosa che esiste intorno a noi in natura o in tecnologia. Perciò, per il momento possiamo immaginare le forze spirituali e il campo spirituale in questo modo.

Ma in generale, il campo spirituale è una qualità, una proprietà, non è nemmeno una forza.

Tuttavia noi diciamo “la forza del ricevere”, “la forza della dazione”, “la collisione”, e così via. In altre parole, parliamo di forze. Ma più tardi sentiremo che si tratta solo di due qualità che interagiscono una con l’altra in questa maniera: la proprietà del Creatore e di chi è opposto a Lui, la proprietà della creatura che Lui ha creato. Interagiscono in modo che tra di loro, tra queste due proprietà, si possa elevare l’uomo, la coscienziosità – è quello che è l’uomo.

E quando si arriva alla materia di questo mondo, qualsiasi fisico quantico ti potrà dire che non c’è materia, non ci sono nemmeno le particelle elementari. Tutto è offuscato, diventa una nuvola, scompare nel nulla e si spande come pelle di zigrino. Non c’è un punto, non ci sono delle forze, niente, solo nuvolosità nel luogo che previamente appariva come particole che esistevano simultaneamente in posti diversi. Cioè, i fisici si stanno avvicinando ai limiti del mondo fisico.

È per questo che è impossibile parlare di qualcosa di figurativo. Al contrario, arriveremo al punto dove tutti i raggiungimenti successivi, che noi chiamiamo spirituali, cioè oltre l’egoismo, non saranno figurativi, ma qualitativi.

Ad esempio, un cane vede il mondo come pezze di odori. E noi percepiremo il mondo non come figure e immagini, ma in una forma di diverse qualità: egoismo più grande, egoismo più piccolo, dazione più grande, dazione più piccola, interazione mentre si colpisce, penetrazione, e così via. Soltanto qualità! Questo è il mondo superiore. E anche noi percepiremo noi stessi in forma di qualità.

Perfino oggi vorresti vedere l’essenza dell’uomo e non il suo corpo.
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(Tratto dal programma TV “Fondamenta della società integrale”, 08.04.2012)

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Andarsene dalla società di consumo!

Opinione (K. Rogof, professore di economia, Harvard): Tutti i problemi macroeconomici del mondo sono collegati ai pesi di debito di vario tipo. Cosa possono fare i governi, tranne lavarsene le mani? È interessante pensare alla necessità di bilanciare i budget, ma non è tanto facile farlo. Per ora non ci sono soluzioni ai problemi di debito.

La mia risposta: La soluzione c’è, non nei concetti economici e finanziari, ma nel cambio del paradigma, lo sguardo sul mondo, sulla società, sullo scopo della vita. La crisi, invece, ci picchierà, finché non diventeremo più intelligenti ed inizieremo a prendere obbligatoriamente la società futura del consumo ragionevole come società dell’“Ultima generazione”
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Eleva i tuoi desideri ad un nuovo livello

Baal HaSulam:L’Arvut (Garanzia mutua)”: Con questa responsabilità collettiva, ogni membro della nazione è stato liberato dalla preoccupazione dei bisogni del proprio corpo e poteva mantenere il comandamento di “Ama il tuo amico come te stesso” in maniera piena, e dare tutto quello che possedeva a una persona bisognosa.

Questo significa che riceveremo un piacere cosi grande nel nostro sentimento, che nella nostra vita corporale non avremmo bisogno di altro che non sia necessario per la nostra esistenza, proprio come gli animali che non hanno bisogno di biscotti ma unicamente di cibo naturale che è sufficiente per loro. Se i nostri desideri, che non sono nel livello animale smetteranno di confonderci e ci eleveranno al livello “Umano”, ci sbarazzeremo di tutto il superfluo che solamente inquina la terra e rimarremo unicamente con ciò che è necessario per le nostre necessità basiche nella vita corporale.

Dalla connessione con gli altri noi raggiungiamo il riempimento nel livello “Umano”, similare al Creatore. Poi, non penserete al piacere personale più del necessario. Noi scopriamo il Creatore nella connessione con gli altri e naturalmente diamo tutti i nostri poteri per i bisogni degli altri. Per questo si dice: “Io risiedo nel mio popolo”.

Giacché non si preoccupava più dell’esistenza del proprio corpo, poiché sapeva di essere circondato da seicentomila amanti leali, che erano pronti per provvedere a lui.

È la società che supporta che innalza l’importanza della connessione ai miei occhi e provvede un certo senso di sicurezza che non avrò carenza di nessuna delle necessità basiche, che permette alle persone di preoccuparsi degli altri.

Più tardi, anche questo sparirà ed io riceverò tutto grazie all’unità con la società; io non dovrò vedere il sistema che provvede la prova dell’amore e dell’interesse delle persone che mi circondano. L’amore che io sento per loro riempirà tutti i miei vasi.
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(Tratto dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31.05.2012, “L’Arvut (Garanzia Mutua))

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 18.06.2012

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