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Il problema è solo uno, e cioè noi stessi!

Opinione: (M. Hazin , economista): Ci sono alcuni problemi che non si possono risolvere nei limiti della politica economica dell’ UE:

  1. 1. La fonte delle finanze della politica sociale può essere o rinunciare alla fonte stessa (con la conseguente imminente caduta del livello di vita nell’UE), oppure ricostruire il meccanismo economico con la rinuncia dei mercati degli Stati Uniti.
  2. Le sovvenzioni generali europee per uguagliare il livello di vita nei paesi dell’UE. La crisi necessita di un cambiamento considerevole per la loro dimensione.
  3. Il problema dei diversi meccanismi economici nei paesi nordici e del sud d’Europa che sono stati fermati per mancanza di fondi. Negli anni 90 si è aggiunto anche il problema dei paesi dell’Europa orientale ed anche l’introduzione dell’euro che ha aumentato i problemi dei paesi poveri in quanto ha annullato la svalutazione della valuta nazionale.

L’indagine della crisi mostra che una via d’uscita non c’è e che i politici dell’UE dovranno convivere con la rapida caduta del livello di vita che avverrà in maniera abbastanza rigida.

Il mio commento: L’economista vede attraverso i modelli economici. Non ci son “solo alcuni problemi” ma solo uno, e cioè la non corrispondenza alla legge dell’unione di tutta la natura che si manifesta. La legge ci obbliga di diventare uniti, cosi come lei ci si rivela. La non corrispondenza con lei noi la sentiamo come crisi. Questa legge ci obbligherà a cambiare.
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Un’alleanza di anime connesse

Domanda: Ancora non è chiaro come una persona moderna che non vuole avere dei figli possa avere all’improvviso questo desiderio.

Risposta: È grazie al fatto che iniziamo a connetterci reciprocamente in tutto il mondo. Formando connessioni basate sull’amore oltre la repulsione e la sgradevolezza, noi iniziamo a comprendere il potere interiore che è occulto in queste relazioni. Noi vedremo fino a che punto la dazione sugli altri possa riempirci.

Allora la donna vorrebbe essere in questo tipo di relazione con il proprio marito, con un certo marito e non con un partner casuale, come vediamo ai nostri giorni. Allora saremo capaci di stabilire una relazione reciproca e a costruire una famiglia, ma non al livello biologico, al livello sessuale, ma al livello della connessione spirituale. In questo tipo di famiglia vedrebbero che è possibile espandere la relazione, soddisfacendola attraverso i figli. Questo è tutto il risultato di una persona che impara a connettersi con il mondo.

Abbiamo sempre vissuto in maniera egoistica. Abbiamo donato e ricevuto in maniera egoistica, ma adesso tutto il mondo arriverà a una connessione altruista. Prima è nella forma di donare per donare, e dopo nella forma di ricevere per donare. Noi comprenderemo che vale la pena arrivare a questa forma di ricevere per poter incrementare la nostra dazione.

Potrebbe sembrare un linguaggio elevato, ma in base al passo del nostro sviluppo, questo futuro è molto vicino. Senz’altro è molto difficile comprendere questo; finché la persona non cambia. Ma cambiando gradualmente, noi iniziamo a comprendere il livello nel quale ci troviamo e un poco sopra di esso.

Io penso, che più una persona corregge se stessa, diventando sempre più integrale e interconnessa con gli altri, trattando gli altri con amore, dazione, interesse, comprensione reciproca e garanzia mutua, la sua attitudine verso l’altro sesso, verso il proprio partner, anche quello cambierà, cosi come la sua attitudine verso i legami familiari e con i bambini.

Dopo tutto, non abbiamo mai sentito che cos’è l’amore. Abbiamo agito in base agli istinti naturali e scelto le giuste spose di conseguenza. Ma adesso le nostre relazioni ravvicinate si baseranno su un sentimento interiore una volta che avremo imparato a vivere oltre il nostro ego.

La Natura ci costringe a stabilire questo tipo di relazioni globali nel mondo. Allora non vedremmo all’altro sesso nel livello fisico e bestiale, dove le famiglie sono già collassate. Noi creeremo un’alleanza familiare a un livello spirituale superiore, e stabiliremo relazioni di dazione reciproca.

Da questa dazione reciproca io inizierò a vedere in maniera diversa mia moglie, e lei sentirà la stessa cosa di me, e allora ci sarà una nuova connessione tra di noi, com’è detto: “Un uomo e una donna, se sono stati assegnati, la Divinità è tra di loro”, che significa una connessione speciale. Grazie a questa connessione, noi inizieremo a pensare ai bambini. Sarà una famiglia totalmente diversa, non ritorneremo a ciò che era in passato, ma piuttosto innalzeremo la nostra connessione dal livello fisico corporale al livello delle anime, al livello spirituale.

La famiglia avrà la stessa forma: un uomo, una donna, dei bambini, ma il significato e il traguardo saranno totalmente diversi.
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(Tratto da “Una conversazione del Programma “Una nuova vita”, n.19, 02.02.2012)

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“Amico” significa Uguale

Domanda: Come possiamo essere uguali agli altri? Come possiamo misurarci se siamo uguali? Dopo tutto, in caso contrario non possiamo essere amici e creare le condizioni per la rivelazione del Creatore tra di noi.

Risposta: Puoi sentirti sia al di sopra o al di sotto degli altri, ma solo coloro che ottengono l’ uguaglianza tra di loro diventano amici. In altri tipi di rapporti, quando tu dai o ricevi, non sei amico, ma invece un insegnate o uno studente.

Le persone diventano uguali se simultaneamente:

  1. Danno tutto, come un adulto ad un bambino, che si prende cura di lui,
  2. Loro sono pronti a imparare da ogni amico come uno studente da un insegnante (com’ é scritto, “Mi Kol Talmiday Iskalti” – Ho imparato da tutti i miei studenti”)

Ed è precisamente combinando questi due atteggiamenti l’ uno verso l’ altro che io divento uguale a lui, questo vuol dire diventare il suo amico.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 23.05.2012

Preparazione alla Lezione
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Conversazione riguardo il Seminario
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 98, Articolo “L’ Acqua partorì e concepì l’ Oscurità”, Punto 386, Lezione 102
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TES, Parte 7, Punto 6, Lezione 7
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Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 372, Punto 152, Lezione 65
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“Le Società Umane cominciano ad assomigliare a colonie di formiche”

Nelle Notizie (da DiscoveryNews): “La popolazione umana sta crescendo a un tasso sconcertante, di conseguenza stiamo organizzando noi stessi in qualcosa tipo supercolonie di formiche, secondo una nuova ricerca che ha trovato che abbiamo molto in comune con alcune specie di formiche, allo stesso modo noi ci stiamo organizzando in questa forma di società come nel relativo regno animale.

“Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Comportamento Ecologico, fa notare che entrambi: gli esseri umani e le formiche (le termiti, in questo caso) vivono in società, che può essere costituita fino a più di un milione membri.

”’Ne risulta che gli esseri umani moderni hanno più in comune con alcune specie di formiche che con i nostri parenti più stretti gli scimpanzè,’ ha detto Mark Moffett, autore dello studio, al DiscoveryNews. ‘Con una dimensione massima di circa 100, nessun gruppo di scimpanzé ha a che fare con questioni di salute pubblica, infrastrutture, distribuzione di beni e servizi, economie di mercato, problemi di trasporto di massa, linee di assemblaggio e complesso lavoro di squadra, agricoltura e l’addomesticamento degli animali, guerre e schiavitù.’

“‘Le formiche hanno sviluppato comportamenti in grado di affrontare tutti questi problemi,’ ha aggiunto Moffett, un socio ricercatore presso l’stituzione Smithsoniana Museo Nazionale di Storia Naturale. Egli ha sottolineato che solo gli esseri umani e le formiche hanno sviluppato una vera e propria arte bellica.”

Il mio commento: Abbiamo ricevuto una mente in modo da non essere guidati dalla natura egoista come le formiche, ma per diventare consapevoli del male dell’egoismo, di elevarci al di sopra di esso e cambiare noi stessi e quindi raggiungere il livello del dominatore, il Creatore, la sua eternità e perfezione.
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Il corso “Essere Uomo” – Il Nuovo “Insieme” – 22.05.2012

Kabbalah per Tutti, Il Nuovo “Insieme”
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L’uomo dell’universo

Domanda: Supponiamo di avere un gruppo di studio integrale, che ha bisogno di una guida, che gli sia detto con che cosa ha da fare, che processi attraverserà. Con che cosa dovremmo iniziare?

Risposta: Per i nuovi membri ci saranno delle conversazioni sul mondo, sul nuovo andamento, sull’evoluzione basata nell’ego, ecc. Prima dobbiamo prepararci una base teorica della prospettiva pratica della storia umana, della società, e di noi stessi. La persona è portata gradualmente alla domanda “che cosa c’è dopo?”. Supponiamo di aver esplorato il mondo moderno, il nostro sviluppo, lo sviluppo dell’uomo e della natura, e dove ci sta portando. Non vediamo nemmeno la mancanza del libero arbitrio, le dinamiche del nostro sviluppo, e il collasso dell’ego come motore, come la fonte della nostra vita e del nostro avanzamento. Arriviamo a una crisi, che cosa c’è dopo?

Dopo, senz’altro ci sono altri traguardi nella natura. Siamo adesso a tale intersezione nella quale dobbiamo cambiare completamente la nostra attitudine verso il mondo poiché l’ego con il quale siamo cresciuti ha smesso di funzionare all’improvviso.

E quindi, dove ci sta conducendo? Ci sta portando alla sua negazione. Vediamo questo in tutti i problemi, nella depressione, droghe, terrorismo e perfino nelle crisi familiari e nella società. La cosa principale che ci disturba di più è la crisi economica, perché noi, come bestie, dobbiamo mangiare e provvedere ai bisogni basici. Qui ci troviamo in uno stato nel quale non potremmo coprire i bisogni basici, specialmente nel mondo che abbiamo creato intorno a noi, un mondo che è un’enorme giungla urbana, nella quale dobbiamo fare qualche cosa per poter avere quello di cui abbiamo bisogno.

È molto facile distruggere questo tipo di mondo. È talmente sensibile all’inabilità di adattarsi che milioni di persone si potrebbero trovare senza cibo, acqua, rifornimento di energia e altre risorse. Non possiamo nemmeno immaginare quanto sia delicato e fragile il mondo che abbiamo creato, e se qualcosa non va bene, anche un poco, collasserà come un castello di carte. Tutto quanto collassa, e che succede con noi?

Come risultato del nostro sviluppo, abbiamo portato noi stessi a questo stato instabile. Potete immaginare città con 20 milioni di abitanti, ma anche con 2 milioni di abitanti, che cosa succederà quando queste persone non avranno cibo, elettricità, acqua e sistema di liquame?! Questa è la fine!

C’è bisogno di cooperazione reciproca tra le nazioni, senza la quale non ce la possiamo fare. Nessuna nazione può più coprire i propri bisogni da sola. E quindi vediamo che il mondo è molto fragile e insicuro. Stiamo mostrando questo alle persone, spiegando la tendenza generale e come la natura e l’ego ci hanno portato a questo punto, per farci sollevare oltre l’ego, perché nello stato presente non possiamo adattarci alla natura globale integrale. Come possiamo essere connessi reciprocamente a essa, cioè, essere inclusi nella sua integralità, nella sua sfera, in armonia, con il nostro ego?

È per questo che abbiamo bisogno di una guida per mezzo della quale potremo mostrare alle persone che c’è un altro modo di sviluppo. Quando cambieremo psicologicamente noi stessi e le persone, vedremo il mondo non da una prospettiva egoista, ma da una prospettiva integrale altruista. Saremo capaci di creare una società totalmente diversa che sarà in armonia con tutte le leggi naturali. E poi, non avendo altra scelta, una persona, la famiglia, la società, lo stato, la civilizzazione e tutta l’umanità arriveranno a tale armonia con la natura che recupereremo tutto il fragile equilibrio nella terra, interiormente, ed esteriormente, con il resto della natura. Questo è possibile unicamente se la persona cambia se stessa da individualista a persona dell’universo. Questo è quello che dobbiamo portare alle persone.

Adesso vediamo come si può fare questo: Possiamo lasciare la prospettiva individualista ed egoista del mondo? Possiamo cambiare gli occhiali egoisti con delle lenti altruiste? Che cosa guadagnerò da questo? In altre parole, devo avere cura di tutti. È possibile? Non dovrei prendermi in considerazione, è possibile? Devo “lasciare” completamente me stesso? Cosa succede della mia famiglia, dei miei parenti? Come posso ottenere la cooperazione reciproca con altri in modo di formare una società unificata?

Che cosa significa unificata? È quando ognuno di noi non sente se stesso, ma solo la società, come le formiche, che comprendono solo la loro cooperazione. Nessuna di loro ha un ruolo separato, un traguardo separato, misura o priorità, ma tutte sono operate da una mente collettiva, un programma, e portano avanti meticolosamente tutti gli ordini del programma. È possibile? È qui che ci conduce la natura. A tale livello arriveremo a una completa armonia con essa.

Che cosa guadagniamo da questo? Anche se può sembrare fantasia, stiamo guadagnando il senso dell’eternità, il sentimento dell’infinito, perché tutti i nostri pensieri adesso sono nell’ego limitato, mentre qui ci muoviamo verso un sentimento diverso, fuori da noi. Allora la persona non sente più il proprio corpo bestiale, sollevandosi al prossimo livello, alla prossima dimensione chiamata “uomo”, che non aveva sentito prima. Non è più nel suo “animale” ma si alza a un livello superiore. Fino ad ora siamo infatti animali più sviluppati.
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(Tratto da “Una conversazione sull’educazione integrale”n.17, 28.02.2012)

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Un cambio interiore

Il semplice fatto che una persona studia secondo il metodo dell’educazione integrale la cambia in modo tale che il suo paradigma e i suoi sentimenti cambiano il mondo in cui vive, e sente il mondo come un luogo completamente diverso. Possiamo dire che con la creazione di un mondo immaginario per una persona, cambiamo la sua natura, ed i parametri psicologici interni. Nel complesso, oggi ci sviluppiamo in una maniera assolutamente bestiale e vediamo che non possiamo continuare ad esistere in questo modo. Questo significa che possiamo cambiare il mondo solo per la nostra percezione e questo è ciò che stiamo facendo.

Qui cominciamo già a sentire che nella persona avviene un cambio reale, profondo e interiore, e possiamo vedere come cambia internamente e come il mondo intero diventa diverso. La vita è fondamentalmente una sensazione di qualcosa che realmente non esiste: è semplicemente come la senti.

Quindi dobbiamo eseguire costantemente un lavoro psicologico molto serio, nei seminari, conoscerci, nei nostri sentimenti, nelle definizioni: Cosa significa la realtà, relativamente e oggettivamente, cosa è una società, chi sono io, e qual è lo status che dobbiamo mantenere dato che tutto è in continua evoluzione ed è molto vago? Improvvisamente il mondo ed io diventiamo qualcosa di indefinito, dipendente, dove si può guidare una persona in ogni direzione che si desidera: Dove saremo?

Dobbiamo avere questa sensazione perchè da un lato si riferisce alle opzioni che una persona ha, dall’ altro questi sentimenti dovrebbero essere liberi, e una persona deve sentire che può cambiare il mondo e sé stessa e legarsi agli altri. Anche gli altri percepiranno questo mondo che in realtà è una minuscola immagine che è congelata nella nostra immaginazione, nella nostra impressione e può essere cambiata.

La cosa principale è dipingere l’immagine giusta per una persona e ciò che dovrebbe essere: un’uscita completa da sé stessa verso l’esterno e la sensazione dell’unica forza della natura, che è la forza di dazione e amore, di bontà e cooperazione reciproca. Quando noi rendiamo stabile quest’immagine, questa sensazione, nella mente di una persona e la società la supporta, iniziamo a cambiare senza paura, e lì ci sarà effettivamente una transizione interna dalla percezione egoista della realtà (dentro di me), alla percezione esterna (da me).
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(Tratto da una conversazione sull’educazione integrale” 27.02.2012)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.05.2012

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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pagina 95, Articolo “Concepì queste Acque e diede Vita al Buio”, Punto 378, Lezione 101
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Introduzione allo Studio delle Dieci Sefirot, Pagina 370, Punto 149, Lezione 64
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Conversazione riguardo il Congresso
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Il livello globale del mare potrebbe alzarsi di 70 piedi

Nelle Notizie: (da Rutgers): Secondo una ricerca effettuata dalla rivista    Geology “Anche se l’ ‘umanità riuscisse a limitare il riscaldamento globale a 2°c (3.6° f), come indicato dal Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, le generazioni future avranno a che fare con livelli del mare dai 12 ai 22 metri (dai 40 ai 70 piedi) più alti rispetto al presente”.

“La differenza nella quantità di acqua rilasciata è equivalente alla fusione dei ghiacciai dell’intera Groenlandia e delle lastre di ghiaccio dell’antartico occidentale, così come il margine marino delle lastre di ghiaccio dell’antartico orientale”, ha affermato Richard Lane, direttore della Divisione di Scienze della Terra della Fondazione di Scienze Naturali, che ha finanziato questo lavoro. “Tale innalzamento dei mari affonderebbe le coste e influenzerebbe il 70 % della popolazione mondiale.”

“La ricerca mette in luce la sensibilità delle lastre di ghiaccio ai cambiamenti climatici, suggerendo che perfino dei modesti cambiamenti hanno influenza  sull’innalzamento dei mari. Lo stato naturale della terra, con gli attuali livelli di anidride carbonica, è con livelli del mare 20 metri più alti del presente.”

Il mio commento: Come Dio ha promesso nella Bibbia, non ci sarà di nuovo il Diluvio; tuttavia, la natura farà pressione sull’egoismo e lo forzerà a correggersi in qualunque modo, finché le persone prenderanno posto nel suo sistema.
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